Capitolo 3. Il regime dell’export control nel quadro delle tecnologie spaziali: la necessità di un equilibrio tra sicurezza e cooperazione
3.3 I quadri giuridici nazionali relativi all’export control
3.3.3 L’impatto sull’industria spaziale
I regimi internazionali e nazionali di export control cercano di stabilire un equilibrio tra le contrapposte esigenze commerciali e di sicurezza (3.3.3.1), che possono porre questioni di effettività (3.3.3.2).
3.3.3.1 La ricerca di un equilibrio tra esigenze commerciali e di sicurezza
Esiste una costante tensione tra le esigenze delle industrie dei paesi esportatori di esportare i propri prodotti e la volontà degli Stati di limitare il più possibile l’esportazione di tecnologie sensibili per preservare la loro sicurezza.617 Tanto più oggi che l’attuale contesto politico internazionale (caratterizzato dal terrorismo, dal timore delle armi di distruzione di massa e le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite) non è certamente favorevole alla “liberalizzazione” delle esportazioni in questo senso. Il problema, da questo punto di vista, non è tuttavia considerato allo stesso modo dalle singole potenze spaziali.618
L’attuazione dei regimi di controllo delle esportazioni a livello nazionale non è solo una responsabilità dei singoli governi. In effetti, il controllo viene effettuato principalmente a livello di esportatore. Con lo sviluppo dei regimi di controllo delle esportazioni, le aziende sono passate dal libero scambio ad un commercio controllato.619 La prima conseguenza è l’istituzione di un servizio dedicato al controllo delle esportazioni all’interno di ciascuna impresa. Ciò implica che la società abbia formato del personale idoneo su questa complessa disciplina. Le aziende devono anche implementare speciali procedure interne. La redazione dei contratti dovrebbe includere clausole di controllo delle esportazioni. Queste misure sono molto importanti, in quanto le società rischiano sanzioni in caso di inosservanza delle
616 Art.32 della Direttiva n°2009/43/CE del 6 maggio 2009 definisce il traferimento come “ tutte le trasmissioni,
o il movimento di un prodotto legato alla difesa, di una fornitura verso un destinatario situato in un altro Stato membro”.
617 ANTHONY (I.), The Evolution of Dual-Use Technology Controls, in MEIER (O.) (ed.), Technology
Transfers and Non-Proliferation, Between Control and Cooperation, Oxon-NewYork: Routledge, 2014, pp.25-
44.
618 RAIKIBI (A.), Export Control…, loc. cit.
619 CREYDT (M.), HÖRL (K.U.), Export Control Issues in Space Contracts, in SMITH (L.J.), BAUMANN (I.)
(eds.), Contracting for Space: Contract Practice in the European Space Sector, Farnham, Ashgate, 2011, pp.291-301.
normative sui controlli delle esportazioni. Come già affermato, queste misure si applicano anche alle agenzie pubbliche e alle università e ai centri di ricerca. Questi regimi non comportano solo il divieto di trasferire beni, ma anche la tecnologia e la relativa conoscenza. Quindi, qualsiasi trattativa preliminare su un programma o un progetto con un paese straniero potrebbe richiedere necessariamente un’autorizzazione preventiva.
3.3.3.2 L’effetività dei regimi di controllo delle esportazioni: rischi e limitazioni
Due fondamentali questioni chiamano in causa l’efficacia dei regimi di controllo delle esportazioni. Da un lato i regimi determinano un rischio per gli Stati e gli esportatori; dall’altro lato, comportano alcune limitazioni.620
In primo luogo, i rischi connessi all’attuazione dei regimi di controllo delle esportazioni possono essere sia economici, che commerciali. Pertanto, questi regimi hanno un effetto sulla competitività delle industrie interessate. Questo effetto è legato a procedure farraginose, complicate e costose, necessarie per l’esportazione di beni e tecnologie sensibili.
Un’altra causa di rischio è rappresentata dal rifiuto di concedere la licenza imposto dall’amministrazione competente. In queste condizioni, le aziende possono perdere profitti nel mercato internazionale.
In secondo luogo, l’attuazione dei regimi di controllo delle esportazioni include rischi anche da un punto di vista giuridico.621 In effetti, questi regimi possono violare alcuni principi
giuridici ben definiti. Pertanto, il controllo delle esportazioni potrebbe risultare contrario alle libertà economiche imponendo restrizioni alla libera circolazione di beni, capitali e persone, nonché restrizioni alla libera prestazione dei servizi. Il controllo delle esportazioni può anche influire sul diritto degli investimenti esteri in quanto può ostacolare l’attività economica delle società estere stabilite nel territorio. Bloccando il trasferimento di tecnologia e le conoscenza tecnico-scientifiche verso alcuni paesi, i regimi di controllo delle esportazioni possono anche violare il diritto allo sviluppo degli Stati. Allo stesso modo, alcune regole relative ai diritti umani possono esserne influenzate.622 Limitando l’accesso alle informazioni e alla conoscenza di determinate persone a causa della loro nazionalità, l’attuazione dei controlli sulle esportazioni, se sproporzionata, é contraria alla libertà di informazione o al diritto all’istruzione. Un altro punto dovrebbe essere infine menzionato. Bloccando lo sviluppo di
620 ACHILLEAS (P.), Introduction Export Control, loc. cit. 621 CREYDT (M.), HÖRL (K.U.), op. cit., pp.298-300. 622 ACHILLEAS (P.), Introduction Export Control, loc. cit.
progetti spaziali da parte di alcuni Stati, l’attuazione delle norme sul controllo delle esportazioni rappresenta una restrizione alla libertà di accesso allo spazio, che è un principio fondamentale del diritto spaziale. Inoltre, abbiamo visto come l’applicazione extraterritoriale della regolamentazione statunitense viola il principio di sovranità dei singoli Stati.
Occorre infine evidenziare alcuni particolari aspetti dei regimi in esame. In primo luogo, i regimi di controllo delle esportazioni presentano alcune eccezioni. Ad esempio, non sono applicabili a beni e tecnologie liberamente disponibili sul mercato. I meccanismi di controllo presentano dei limiti tecnici intrinseci al sistema. Nella misura in cui i regimi non elencano la totalità dei beni e delle tecnologie, è possibile esportare/importare strumenti che non sono riportati negli elenchi. Ad esempio, la società europea Thales Alenia Space ha sviluppato satelliti senza componenti statunitensi. Questi satelliti, cosiddetti “ITAR-free”,623
possono essere venduti in Cina,624 mentre le società statunitensi non possono vendere satelliti in questo paese. Poiché gli oggetti elencati sono spesso associati a criteri di rendimento, è anche possibile aggirare le disposizioni dei regimi di controllo degradando le prestazioni dei beni e delle tecnologie elencati. Questa situazione comporta che i membri fondatori di tali regime riesaminino e integrino regolarmente gli elenchi.
Possono anche utilizzare la cosiddetta disposizione “catch-all”, che come abbiamo visto in precedenza, consente di controllare un elemento non presente in elenco, in particolare, in applicazione di una decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o del Consiglio dell’Unione europea per i membri dell’UE.625 Infine, è necessario tenere conto dei
nuovi rischi legati al trasferimento di dati sensibili da parte delle reti di comunicazione elettronica, in particolare internet.
In terzo luogo, i regimi di controllo delle esportazioni presentano limiti di natura politica. È possibile certamente rallentare lo sviluppo tecnologico, ma non é senz’altro possibile impedire ad uno Stato di determinare la sua politica. Ad esempio, nonostante uno
623 BLOUNT (P.J.), The ITAR Treaty…, op.cit., pp.713-714: “[....] The allure of the ITAR-free satellite is
pronounced, and numerous buyers have already taken advantage of these technologies.[…] For example, Chinese satellite operators have avoided satellites with ITAR controls, Arabsat awarded two satellites to Astrium over Lockheed Martin, Canada’s Telesat has turned to Astrium and Intelsat has awarded a satellite to Astrium to avoid the implications of ITAR. The regulations also discourage U.S. bidding on contracts that might have large ITAR problems, such as Koreasat 5, due to its combined military and civil uses. […] In 2005, the European Space Agency pulled out of a joint venture with NASA for a Mars rover because ITAR would ‘make cooperation too complicated to be feasible’ ”.
624 DE SELDING (P.), U.S. ITAR Satellite Export Regime’s Effects Still Strong in Europe, SpaceNews, April 1,
2016: https://spacenews.com/u-s-itar-satellite-export-regimes-effects-still-strong-in-europe/.
625 Accordo di Wassenaar, Dichiarazione di intenti sul controllo dei beni duali non in elenco, adottati durante la
stretto controllo imposto dagli Stati Uniti sui trasferimenti internazionali verso la Cina, tale paese continua il suo incessante sviluppo tecnico-scientifico. Inoltre, la difficoltà consiste anche nel controllare i diversi programmi nucleari, che rappresentano una preoccupazione molto seria per la sicurezza internazionale, come nel caso dell’Iran o della Corea del Nord.626
Alla luce di queste considerazioni, i rischi e le limitazioni fin qui illustrate consentono di mettere in discussione la validità dei regimi di controllo delle esportazioni. Certamente l’efficacia di tali regimi dipende dalla loro applicazione proporzionata ad uno scopo legittimo. In caso contrario, la pertinente amministrazione e gli esportatori rischiano di essere paralizzati dalla moltiplicazione delle procedure. In queste condizioni, il perseguimento della sicurezza internazionale genererebbe al contrario un’insicurezza commerciale dannosa per lo sviluppo degli Stati, sia esportatori che importatori.