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Capitolo 2. Aspetti giuridici sull’uso militare dello spazio con particolare riferimento all’impiego dei satelliti dual

2.2 Il regime giuridico applicabile ad un satellite duale in caso di un conflitto armato nello spazio

2.2.2 Un satellite duale come obiettivo militare legittimo

Il quadro legislativo finora delineato si complica per il fatto che la tecnologia spaziale possiede una natura ibrida, sia civile che militare.396 Nascondere o camuffare un oggetto spaziale militare, utilizzato per commettere un’azione di forza nello spazio extra-atmosferico, dietro una registrazione civile, puo’ facilmente essere interpretato come una violazione del diritto dei conflitti armati. In questo caso é importante distinguere la natura dell’uso e della

394 SHUE (H.), WIPPMAN (D.), loc. cit.

395 WOLTER (D.), Common Security in Outer Space ad International Space, United Nations Institute for

Disarmament Research, UNIDIR/2005/29, 2006, pp.160-161: “The creation of an immunity regime for civil

space objects and satellites with passive military tasks of a non-destructive nature would be an important part of the confidence-building measures. Such a regime is also necessary in light of the lack of legal clarity concerning the admissibility of military space uses. By determining the range of the satellite uses protected under the immunity regime, the necessary legal clarity as to the admissibility of these uses would be achieved […] An immunity regime is all the more necessary as the dual-use capabilities of most satellites may cause civil space objects to become tagets of interference or even attacks by ASAT weapons in a crisis situation […]”.

396 STEPHENS (D.), Introduction to International Humanitarian Law, InterCrossBlog, Why Outer Space

Matters Series, November 7, 2016: http://intercrossblog.icrc.org/blog/twmzia1cp84kv2c29bi4iz6q4u03in: “[…]

these dual use functions do not automatically render such a satellite protected, if it also serves a military function”.

missione da compiere. Il problema é strettamente connesso con l’uso della forza contro un satellite duale.

In considerazione del fatto che un gruppo sempre più importante di assets spaziali destinati a scopi militari é rappresentato proprio da satelliti a doppio uso, si deve anche affrontare la questione se e in quali circostanze tali satelliti possano essere considerati un legittimo obiettivo di guerra.397

Gli oggetti duali non sono elementi nelle fonti che disciplinano la condotta delle ostilità, e non esiste alcuna disposizione specifica che regola il puntamento398 di oggetti ad uso duale, come i satelliti. La questione è sapere se tali oggetti possano teoricamente trasformarsi in oggetti militari, e in quali circostanze e per quanto tempo un aggressore può concludere che essi siano legittimi oggetti militari (2.2.2.1),399 e che la loro distruzione porti ad un vantaggio militare (2.2.2.2) per l’avversario.

2.2.2.1 Un obiettivo militare

Il PA I non utilizza il termine “duale” o si riferisce esplicitamente a strutture o oggetti a duplice scopo. Tuttavia, la definizione di obiettivi militari nella prima parte dell’art.52(2) può essere interpretata per classificare ogni struttura ad uso duale come potenziale obiettivo militare. Infatti, secondo l’art.52(2), se un oggetto in virtù della sua “natura, posizione, finalità o uso contribuisce efficacemente all’azione militare” e la sua distruzione “offre un preciso vantaggio militare”, allora l’oggetto si configura come un legittimo obiettivo militare. Più precisamente, la sua funzione civile non viene ad evidenza se l’oggetto è un “obiettivo militare”.400

397 JASANI (B.), Security – A New Role for Civil Remote Sensing Satellites, in BENKO (M.), KROLL (W.)

(eds.), Air and Space Law in the 21st Century, Cologne, Carl Heymann Verlag, 2001, p.344: “As the capabilities

of civil and military satellites converge, it is possible that civil spacecraft could become targets for anti-satellite (ASAT) weapons”.

398 BLOUNT (P.J.), Targeting in Outer Space: Legal Aspects of Operational Military Actions in Space, Harvard

National Security Journal, 2012, 22p: http://harvardnsj.org/wp-content/uploads/2012/11/Targeting-in-Outer- Space-Blount-Final.pdf.

399 GEISS (R.), SIEGRIST (M.), Has the Armed Conflict in Afghanistan Affected the Rules on the Conduct of

Hostilities?, International Review of the Red Cross, 2011, Vol.93, Number 881, p.27.

400 SHUE (H.), Bombing to Rescue? NATO’s 1999 Bombing of Serbia, in CHATTERJEE (D.K.), SCHEID

(D.E.) (eds.), Ethics and Foreign Intervention, Cambridge, Cambridge University Press, 2003, pp.97-117; WHEELER (N.J.), The Kosovo Bombing Campaign: The Limits of Civilian Protection in International

Humanitarian Law, in KEAL (P.), REUS-SMIT (C.) (eds.), The Politics of International Law, Cambridge,

E’ importante notare che il testo impone due condizioni cumulative per l’esistenza di un obiettivo militare legittimo. Per prima cosa, l’oggetto deve “per la sua natura, luogo, scopo o uso dare un effettivo contributo alle operazioni militari” e secondariamente, la “sua totale o parziale distruzione, cattura o neutralizzazione, nelle circostanze vigenti al tempo, deve offrire un definito vantaggio militare”. Una volta che le due condizioni sono soddisfatte, l’obiettivo puo’ essere attaccato.401

L’uso della forza nelle operazioni militari puo’ essere diretta solamente verso obiettivi militari legittimi. Gli assets spaziali non fanno eccezione a questo importante principio.402

Analizziamo più nel dettaglio i termini “natura”, “luogo”, e “scopo”. La parola “natura” include tutti gli oggetti che sono utilizzati direttamente da una forza armata.403

Percio’, i satelliti militari sono obiettivi militari legittimi e possono essere attaccati. Conseguentemente, gli Stati devono evitare di posizionare stazioni militari a terra in aree densamente popolate.404 Similmente, i satelliti militari non dovrebbero essere posizionati nelle vicinanze di un satellite civile o in un’orbita che portebbe essere considerata troppo vicina ad assets spaziali civili, come la Stazione Spaziale Internazionale (SSI).

Per quanto riguarda il termine “luogo”, si riferisce non agli oggetti militari, ma a quegli oggetti che per la loro locazione contribuiscono ad un’azione militare. Da questo punto di vista, un satellite duale per il telerilevamento o un satellite per telecomunicazioni potrebbe essere considerato come un obiettivo legittimo. In secondo luogo, la parola “luogo” puo’ essere interpretata in riferimento ad un’area da attaccare. La questione é capire se lo spazio stesso o un’orbita possano essere considerati come un luogo. Una specifica coordinata orbitale, all’interno dell’orbita geostazionaria, puo’ essere attaccata per negare il suo uso alle forze belligeranti per operazioni di comando e controllo, o telecomunicazioni satellitari. Si puo’ argomentare che un’orbita puo’ essere oggetto di un attacco al fine di negare ad una forza nemica l’uso di quel luogo.

Per quanto riguarda la parola “scopo”, si riferisce anch’essa agli oggetti ad uso duale. Nuovamente, i satelliti civili che forniscono servizi alle forze armate, come telecomunicazioni, comando e controllo, immagini satellitari, o funzioni di intelligence, insieme alle loro rispettive infrastrutture, ricadono entro questa classificazione e possono

401 DINSTEIN (Y.), Legitime Military Objectives Under the Current Jus in Bello, Israel Yearbook on Human

Rights, Vol.31, 2002, pp.1-34.

402 BOURBONNIERE (M.), Law of Armed Conflict…, loc. cit.

403 PILLOUD (C.) et al., (ed.), Commentary on the Additional Protocols of June 8 1977 to the Geneva

Conventions of 12 August 1949 (1987) para.2020.

essere oggetto di attacco. In questo caso, é importante sottolineare che quando si pianifica l’attacco su un obiettivo duale, sussiste un’obbligo addizionale per il comandante di una forza belligerante. Sebbene un oggetto possa essere attaccato, un comandante militare deve, nel pianificare tale attacco, congiuntamente con il vantaggio militare atteso, minimizzare i danni ai civili e agli oggetti civili. Per esempio, assumendo che una stazione a terra possa divenire un obiettivo legittimo e possa essere atttaccata, l’attacco dovrebbe essere pianificato in modo da ridurre al minimo le perdite di vite civili. Malgrado cio’, possono esserci situazioni in cui la stazione a terra si configuri di grande importanza per le operazioni del nemico e che debba essere distrutta immediatamente. In uno sforzo per proteggere i civili, il PA I impone un’obbligo sui comandanti nel fornire un’avvertimento sull’attacco, che possa avere effetto sulla popolazione civile, a meno che le circostanze non lo permettano.405

La dualità che caratterizza le tecnologie spaziali, e in particolare i satelliti, è un elemento che come detto rende ancora più intricata questa analisi.406 Il concetto di una struttura o di una risorsa a duplice uso, nella fattispecie una struttura commerciale o una risorsa utilizzata anche dai militari, è diventata ormai una caratteristica comune delle tecnologia spaziale. A volte risulta molto difficile, se non impossibile, separare la componente civile e/o commerciale di un asset dalla sua componente militare.407

In questo senso, un oggetto civile non può diventare un obiettivo militare esclusivamente basandosi sulla considerazione che in futuro possa divenire un oggetto militare. La distinzione deve essere effettuata sulla base della situazione esistente al momento dell’attacco. Se sussiste un dubbio per il quale l’oggetto sia civile o meno e se venga utilizzato per scopi militari, si deve presumere che non sia utilizzato per scopi militari.408 Inoltre, anche se l’oggetto in questione è effettivamente classificato come obiettivo militare, la perdita della funzione civile svolta da tale oggetto non può essere considerata come se non fosse mai stata esistita.409

405 PA I, art.57 (2)(c).

406 FREELAND (S.), Applying the Jus in Bello…, loc. cit. 407 FREELAND (S.), Peaceful Purposes?..., loc. cit. 408 PA I, art.52(3).

409 HAMPSON (F.J.), Means and Methods of Warfare in the Conflict in the Gulf, in ROWE (P.) (ed.), The Gulf

War 1990-91 in International and English Law, London, Routledge, 1993, pp.98-100; GREENWOOD (C.), Customary International Law…, loc. cit.

2.2.2.2 Un vantaggio militare

Il secondo elemento cumulativo di un obiettivo militare é quello di un definito vantaggio militare. Un definito vantaggio militare deve essere concreto e non puramente ipotetico.410 Il calcolo deve essere fatto sulla base di una prospettiva strategica. Oltretutto, la norma impone un obbligo di mezzi. Vale a dire, coloro che pianificano un attacco devono avere le necessarie informazioni per agire nel rispetto di tale norma. Il Commander’s Handbook on the Law of Naval Operations411 stabilisce che gli obiettivi economici che indirettamente ma effettivamente supportano e sostengono le capacità belliche del nemico possono essere attaccate. Conseguentemente, satelliti ed architetture spaziali possono essere percepiti come obiettivi militari legittimi e diventare oggetto dell’attacco. Infatti, considerando l’importanza economica degli assets spaziali all’interno delle informazioni economiche, aumenta la giustificazione per colpire i satelliti.

Per essere un obiettivo militare ai sensi del PA I, occorre che la distruzione dell’oggetto fornisca un preciso vantaggio militare alle circostanze attuali.412 Inoltre, il

vantaggio militare deve essere reale, non teorico. Questi requisiti aggiuntivi limitano significativamente la tipologia di oggetti che possono essere attaccati.413 Ma un satellite duale soddisfa nel contempo queste condizioni nel senso che telecomunicazione, navigazione e osservazione sono elementi che portano a vantaggio militare reale.

Tuttavia, anche un oggetto che contribuisce efficacemente all’azione militare può non qualificarsi come obiettivo militare se, nella situazione specifica, la sua “distruzione, cattura o neutralizzazione” non offre un preciso vantaggio militare. In altre parole, anche gli oggetti con le caratteristiche generali di un obiettivo militare non possono di per se essere attaccati se, nelle circostanze concrete che li caratterizzano, la loro distruzione non fornisse alcun “vantaggio militare definito”.

Supponiamo, ad esempio, che una forza militare ritenga che un satellite duale rappresenti un legittimo obiettivo militare e che la sua distrizione arrechi a un vantaggio militare conformemente ai principi sopra illustrati. Si può sicuramente prevedere che la

410 BOURBONNIERE (M.), Law of Armed Conflict…, loc. cit.

411 The Commander’s Handbook on the Law of Naval Operations, July 2007:

http://www.jag.navy.mil/documents/NWP_1-14M_Commanders_Handbook.pdf.

412 JACHEC-NEALE (A.), op. cit., pp.111-128.

distruzione deliberata di un tale obiettivo,414 anche se non provocasse gravi vittime civili,

avrebbe comunque un impatto devastante su una comunità, un paese o anche una regione del mondo. Potenzialmente, potrebbero essere interessati milioni di vite e mezzi di sussistenza, distrutte intere economie e resi inoperativi i servizi essenziali.

Considerare come obbiettivo un satellite duale rappresenta quindi una delle questioni più delicate nella conduzione delle operazioni militari. Infatti, da una parte abbiamo oggetti civili che si prestano a scopi militari; dall’altro, si rileva invece il successo che essi svolgono in un conflitto armato con la neutralizzazione dell’avversario. Sono aspetti questi spesso in contrasto tra loro, che finiscono per determinare un’ambiguità di fondo sia nella scienza militare che nel diritto internazionale bellico. Mirare a tali oggetti spesso non è un compito facile, in quanto si richiede un equilibrio tra i “pro ed i contro” in merito agli impatti ed alle conseguenze relative all’applicazione della forza e della superiorità militare.415 I diritti dei

belligeranti non sono illimitati. Mezzi e metodi di guerra progettati per neutralizzare i satellite o la loro architettura sono soggetti a restrizioni che abbiamo prima analizzato. Inoltre, il puntamento degli oggetti militari dovrebbe essere attuato sulla base di una rigorosa comprensione di tali regole, e non sulla base di ipotesi; in altre parole, l’obiettivo militare dovrebbe essere “concreto e percepibile”, piuttosto che “ipotetico e speculativo”.416

Considerazioni politiche, psicologiche ed economiche, o altre forme di vantaggio, non devono essere incluse in questa regola.417

Il vantaggio militare deve essere considerato in una prospettiva più ampia, e non dalle diverse parti singolarmente considerate.418

Tenendo conto dell’evoluzione degli scenari bellici, gli oggetti duali sono sempre più coinvolti nei conflitti armati. Gli oggetti duali costituiscono obiettivi legittimi qualora vengano adottati e riconosciuti comuni principi di diritto bellico. Nei conflitti armati o in operazioni militari, l’attacco verso assets spaziali duali sarà legalmente riconosciuto se: contribuiscono direttamente ai conflitti armati, sulla base di prove e non ipotesi; se per natura,

414 HENDERSON (I.), The Contemporary Law of Targeting: Military Objectives, Proportionality, and

Precautions in Attack under Additional Protocol I, International Humanitarian Law Series, Leiden, Martinus

Nijhoff Publishers, 2009, p.51.

415 HARUTYUNYAN (A.), Dilemma of targeting: Dual-Use Objects in Military Operations, Cranfield Defence

and Security, Defence Academy of the United Kingdom, 14p.

416 BOIVIN (A.), SANDOZ (Y.), The Legal Regime Applicable to Targeting Military Objectives in the Context

of Contemporary Warfare, Research Paper Series, n°2, University Centre for International Humanitarian Law,

Geneva Academy of International Humanitarian Law and Human Rights, 2006, p.21.

417 GILL (T.D.), FLECK (D.) (eds.), The Handbook of the International Law of Military Operations, Oxford,

2012, p.253.

posizione, finalità o uso, contribuiscono efficacemente all’azione militare e la cui distruzione, la cattura o la neutralizzazione totale o parziale, nelle circostanze in vigore al momento del fatto, offre un vantaggio militare definito; dimostrano una rilevante dipendenza sul sistema militare di comando e controllo; tutte queste condizioni sono conformi ai principi di distinzione, necessità militare, proporzionalità e umanità.

Per incrementare la sicurezza dello sviluppo dello spazio, dovrebbero essere definite idonee disposizioni per assicurare la protezione degli oggetti spaziali civili e duali registrati come tali. L’idea potrebbe essere quella di un quarto Protocollo specificatamente designato per essere applicato alle attività spaziali militari.419