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- Centri d'incontro - Politiche giovanili - Rapporti con il Consiglio Comunale.

1) Potrebbe presentarsi e dire di cosa si oc-cupa?

L’intervistata, di nome Caterina Riccotti, possiede l’incarico di vicesindaco e di assessore con dele-ghe sopra descritte dal 2016, quando delle elezio-ni, in seguito allo scioglimento della giunta, hanno portato il partito Scicli Start, di cui fa parte C. Ric-cotti, all’insediamento al governo della città.

All’incarico istituzionale si aggiunge quello di eser-cizio della professione in quanto C. Riccotti eserci-ta la professione di avvocato.

2) Quali sono i punti di forza della città?

Secondo C. Riccotti uno dei punti di forza mag-giori della città è il suo capitale umano. Grazie a questo la città gode di una grande vivacità cultura-le e di un marcato associazionismo giovanicultura-le che consente di attivare il tessuto sociale della città.

Al capitale umano si aggiunge il patrimonio sto-rico-artistico e naturalistico che restituiscono al

5) Vi sono iniziative per favorire un turismo più sostenibile? Ovvero un turismo che non

“sfrutta“ semplicemente il territorio?

Esistono alcune iniziative ancora in fase di studio per via del loro impatto economico che includono anche un nuovo piano di viabilità che includa delle azioni per la mobilità pedonale e ciclabile.

Per favorire la mobilità sovracomunale è invece stato previsto, per le stagioni estive, un servizio autobus che copre la fascia costiera da Santa Cro-ce a Sampieri. Intervento reso possibile grazie alla collaborazione della Regione Sicilia.

Il servizio prevede poi anche delle fermate stra-tegiche non direttamente sulla costa come Scicli, Ragusa, il castello di Donnafugata, etc.

Un’ulteriore azione ha visto nascere la Welcome Card che consente una visita a 13 siti storico-ar-tistici inclusi nel pagamento di un solo biglietto.

A queste misure si vogliono associare anche poli-tiche “esperienziali“ e si è lavorato per la nascita di percorsi di fruizione dei cammini sacri, incentrati su percorsi religiosi e culturali in territorio comu-nale. Infine è stato redatto un bando per la fruizio-ne del convento delle Milizie in collaboraziofruizio-ne con associazioni per il cicloturismo, associazioni per la protezione ambientale, gruppi scout, etc.

6) Che risultati stanno portando le politiche sovracomunali (provinciali e regionali) di va-lorizzazione?

Il comune di Scicli, secondo quanto riportato da C. Riccotti, ha organizzato una serie di fiere per il turismo a livello nazionale e internazionale.

Negli ultimi anni la città ha visto crescere enorme-mente il turismo e ad esempio nel 2018 si sono visti circa 14000 accessi nel solo mese di Aprile.

Intanto stanno continuando le politiche di promo-zione e ne verranno realizzate due a breve, una a Siracusa e l’altra a Malta per promuovere un im-pegno integrato con altri comuni del Val di Noto.

7) Le associazioni e i privati promuovono at-tivamente eventi e attività di valorizzazione a Scicli?

Sotto il profilo culturale le associazioni del territo-rio vengono reputate molto attive a parteciaptive.

L’amministrazione, purtroppo con fondi

estrema-mente limitati, cerca di supportare le associazioni locali per la valorizzazione del comune.

8) Quali sono le difficoltà più grandi che in-contra l’amministrazione in merito ai nuovi interventi?

Come precedentemente riportato, uno dei primi obiettivi dell’amministrazione è il risanamento del bilancio comunale, di conseguenza una delle maggiori difficoltà sono le ristrettezze economi-che.Per questa ragione si è cercato di partecipare al maggior numero possibile di bandi che purtrop-po nella maggior parte dei casi hanno iter molto lunghi e occorre quindi un intenso lavoro di pia-nificazione.

Altre problematiche sono di tipo burocratico, in quanto necessiterebbe un’importante opera di snellimento delle procedure che non facilitano gli interventi. Un altro problema è di tipo politico, ovvero l’ostruzionismo dell’opposizione in consi-glio comunale che mira a danneggiare l’operato dell’amministrazione senza comprendere di dan-neggiare così la città.

L’ultima problematica è collegata allo stallo delle pratiche rinvenuto al momento dell’ingresso in giunta. Di fatti il primo compito è stato quello di far ripartire una serie di progetti importanti per la città che erano stati bloccati.

9) Qual è la posizione della Regione? Favori-sce le politiche o le anestetizza?

Purtroppo anche la Regione versa in uno stato di criticità per quanto riguarda le risorse finanziarie.

Tuttavia, sebbene il sostegno non sia economico, la regione cerca di offrire il suo supporto, nono-stante le differenze politiche.

Si stanno portando avanti una serie di opere per la città come l’apertura del sito rupestre di Chiafu-ra o l’acquisizione della Fornace Penna. Si indica-no iindica-noltre una serie di cantieri sociali avviati grazie al sostego regionale.

Le uniche difficoltà denunciate riguardano talvol-ta le difficoltà comunicative dovute alla farraggi-nosità dei procedimenti. Il vero anestetico per le politiche locali è invece la lontananza del governo a livello nazionale.

ne è stato semplice instaurare dei rapporti con l’assessore alla cultura e al turismo (con deleghe agli Affari Sociali e Scolastici - Sport - Centri d'in-contro - Politiche giovanili e Rapporti con il Consi-glio Comunale) C. Riccotti, con la quale sono state condotto con interesse una serie di riunioni.

E’ comunque fondamentale sottolineare che l’as-sociazione nasce sotto forma di volontariato dei componenti che svolgono parallelamente altri la-vori, di conseguenza l’impegno, in termini di tem-po a distem-posizione, dell’associazione è limitato.

4) E’ semplice invece ottenere la partecipa-zione dei cittadini?

Per il momento le iniziative della neonata asso-ciazione non hanno richiesto una partecipazione attiva della popolazione in fase organizzativa ma piuttosto una cooperazione tra le associazioni che hanno condotto all’organizzazione della competi-zione sportiva “Memorial Peppe Greco” (evento di grande portata), la sagra della seppia, la pulizia di alcuni siti storici oltre che un ruolo nella pubbliciz-zazione della città e delle sue iniziative.

Una iniziativa che ha coinvolto direttamente i cit-tadini ha visto la somministrazione di un sondag-gio ai turisti che hanno visitato la città nei mesi tra Marzo e Settembre, in quanto il miglior modo per agire su un territorio si sviluppa a partire da una sua conoscenza oggettiva.

5) Qual è l’obiettivo della sua associazione ri-guardo al territorio?

L’obiettivo dell’associazione Pro loco di Scicli è quello di favorire lo sviluppo del territorio con particolare attenzione al suo sviluppo turistico.

Inoltre si occupa dell’organizzazione di eventi per la promozione del territorio e al contempo presta la sua collaborazione alle associazioni locali, così da declinare l’individualismo alla quale molte as-sociazioni sono spesso costrette.

6) Reputa maturo l’ambiente di Scicli riguar-do i temi di cui si occupa la vostra associa-zione?

Secondo il sig. Bonaglini in città vi è una consape-volezza crescente riguardo le risorse del territo-rio, sebbene è discutibile sul fatto che ci si possa

Intervista a Salvatore Bonaglini, fondatore dell'associazione Pro Loco Scicli

1) Potrebbe presentarsi e dire di cosa si oc-cupa?

L’intervistato, di nome Salvatore Bonaglini, è il ma-nager di una multinazionale operante nel settore della grande distribuzione. Dal 2018, mosso dalla voglia di rilanciare il comune di Scicli sotto il pro-filo del turismo, coinvolgendo in maniera diretta le associazioni che operano sul territorio, è pre-sidente della Pro loco di Scicli, registrata ufficial-mente nel 2019.

Il sig. Bonaglini non è originario della cittadina iblea ma vive direttamente il territorio da diversi anni, in quanto sposato con una donna originaria del comune ibleo.

2) Con quali associazioni collabora maggior-mente?

L’associazione Pro loco di Scicli mette al centro l’importanza di un associazionismo strategico tra gli individui operanti sul territorio, di conseguenza coinvolge direttamente una moltitudine di asso-ciazioni, tra cui il Club Unesco di Scicli, Legambien-te, EsplorambienLegambien-te, FAI, Tanit, Agire, la Casa delle culture, il gruppo scout, etc., e rimane costante-mente aperta alla nascita di nuovi rapporti di col-laborazione.

3) E’ semplice instaurare rapporti di collabo-razione con altre associazioni e con le ammi-nistrazioni?

Il sig. Bonaglini afferma che, in una fase inizia-le, ancora in parte non totalmente superata nel caso della Pro loco di Scicli, le associazioni pos-sono sperimentare la diffidenza da parte di altre associazioni o dei cittadini in quanto si presume un indirizzo politico dell’organizzazione, cosa che nello specifico non interessa l’associazione del sig.

Bonaglini. Successivamente, superati i sospetti iniziali, l’associazione ha sperimentato un clima di fiducia caratterizzato dall’enorme disponibilità di tutti gli individui particolarmente inclini a suppor-tare le azioni dell’associazione.

Riguardo alla collaborazione con

l’amministrazio-ritenere maturi, in quanto una maturità seguireb-be la completa risoluzione di molte criticità urba-ne che invece si pongono come freno.

7) E' stato difficile imporsi nel territorio?

Non si ritiene vi sia stato un freno alle attività del’associazione ma il sentimento di diffidenza iniziale che segue la nascita di una nuova asso-ciazione ha rappresentato, secondo il sig. Bona-glini, una fase di leggera difficoltà che, a ragione, si supera quando un’associazione dimostra qual-cosa al territorio in cui si ascrive. Solo un attivismo propositivo può comportare un’imposizione delle associazioni sul territorio.

8) Quali sono, le intenzioni e gli obiettivi per il futuro della vostra associazione?

Le basi per il futuro dell’associazione vengono po-ste in questi giorni con la presentazione dei risul-tati del sondaggio sui turisti in visita a Scicli. Infatti le intenzioni future verranno alla luce a partire dalle maggiori criticità riscontrate. Sicuramente un obiettivo generale è quello di valorizzare nel migliore dei modi il territorio e incrementare i ser-vizi al turismo, settore che ad oggi non esprime tutte le sue potenzialità.

Per raggiungere questo obbiettivo è necessario promuovere un associazionismo intelligente in quanto ad oggi le associazioni fanno molto, se non troppo, in maniera individuale

9) Quali sono, secondo lei, i punti di forza del-la città?

Secondo il sig. Bonaglini i maggiori punti di forza sono legati alle risorse architettoniche del comu-ne e la presenza di un ricco patrimonio costiero.

Il riconoscimento Unesco del comune, con il suo importante patrimonio architettonico fatto da chiese e palazzi è un fattore da non sottovalutare, sebbene sia stato invece accantonato per mettere in luce l’immagine del “Comune del Commissario Montalbano”. Il buono stato di conservazione di questo patrimonio, collegato alla dimensione del-le aree pedonali è sicuramente un’ottima risorsa su cui puntare.

Secondo fattore principale è la prossimità del lito-rale. Infatti a circa 8 km dal centro è possibile

usu-fruire di un esteso e variegato panorama costiero.

Infine un ultimo fattore è collegato alla scala del comune che aumenta fortemente la sua vivibilità.

10) Quali sono invece i punti di debolezza della città?

La criticità fondamentale pare essere, secondo il sig. Bonaglini la mancanza di una vision condivi-sa e piani di sviluppo sul medio-lungo termine. A questa problematica fondamentale si aggiunge la situazione di degrado nella quale versano spesso molti siti e la situazione riguardante la pulizia della campagne che contribuiscono all’incremento del-la percezione di degrado in città.

Inoltre un fattore da non sottovalutare è legato alla scarsità di servizi offerti, a partire dal ridotto quantitativo di parcheggi e dalla quali assente at-trezzatura delle spiagge e dei siti naturali.

Le problematiche di tipo urbano vanno poi som-mate a quelle di tipo sociale che vedono come determinante la mancanza di giovani e la scarsa partecipazione degli attori della città.

11) Quali sono, secondo lei, le aree più criti-che della città?

Risulta complicato definire alcuni fattori fonda-mentali o tematiche più centrali. Non si ritiene vi sia una area particolarmente problematica che incide sulla qualità urbana ma bensì una som-matoria di problematiche minori che incidono complessivamente sullo stato generale; tra questi emergono le aree periferiche delle borgate e il de-grado causato dai rifiuti, il sottoutilizzo di vari mo-numenti (convento della Croce, Villa Penna, etc.) e spazi urbani (Piazza Busacca, Chiafura, etc.) e la presenza di costruzioni fortemente degradanti come nel caso dell’ecomostro costruito sulla sco-gliera di Cava d’aliga.

12) Negli ultimi anni, riconosce a Scicli un trend positivo o negativo in merito alla si-tuazione generale?

Secondo il sig. Bonaglini vi è stata sicuramente una grande evoluzione della città negli ultimi 10 anni, evoluzione sperimentata in prima persona e valutata senza preconcetti, essendo l’intervista-to non originario della città. E’ tuttavia vero che

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L’associazione collabora con tutte le associazioni presenti, a seconda dei progetti da attuare.

Si registra comunque un’intensa attività con le as-sociazioni Esplorambiente, Pro Loco Scicli, Filotea, Mediterranean Hope, Officinoff, Caritas, Libera, et.

Insomma tutte le associazioni interessate alla tu-tela dell’ambiente e degli ambienti culturali.

3) E’ semplice instaurare rapporti di collabo-razione con altre associazioni e con le ammi-nistrazioni?

A. Gambuzza ritiene che quando si condividono gli obiettivi di un progetto non si guardano le dif-ferenze proprie di ogni individuo e di ogni asso-ciazione. Si collabora superando le differenze e le difficoltà per il raggiungimento di obiettivi comuni.

4) E’ semplice invece ottenere la partecipa-zione dei cittadini?

Questa tema risulta invece più complicato secon-do A. Gambuzza. Si fatica a coinvolgere la popola-zione da tutti i punti di vista.

Nel caso delle manifestazioni contro l’inquina-mento è più semplice coinvolgere la popolazione in quanto l’immagine che il proprio territorio pos-sa essere inquinato arriva facilmente ai cittadini.

Riguardo altri temi come ad esempio la solidarietà o il fenomeno migratorio si fatica molto di più.

5) Qual è l’obiettivo della sua associazione ri-guardo al territorio?

Legambiente è un’associazione che da 40 anni si occupa di ambientalismo e si basa su dati sceinti-fici. L’obiettivo odierno rimane quello di promuo-vere un operato di denuncia e proposta di solu-zioni riguardo alle problematiche, coinvolgente una fetta sempre maggiore di popolazione.

6) Reputa maturo l’ambiente di Scicli riguar-do i temi di cui si occupa la vostra associa-zione?

L’ambiente culturale di Scicli viene considerato sufficientemente maturo, soprattutto riguardo ai temi ambientali.

Ad oggi la coscienza ecologica è molto più diffusa, e A. G. riconosce che probabilmente Greta Thun-berg abbia fatto la sua parte, soprattutto nel coin-lo sviluppo è fortemente frenato da una serie di

esternalità negative, come quelle precedente-mente descritte.

Se si vuole ambire ad uno sviluppo più concreto è necessario, secondo l’intervistato, valorizzare i giovani e il loro lavoro. Le tesi, e più in generale gli elaborati, che riguardano il territorio, come quel-la che sto conducendo è secondo il sig. Bonaglini un’occasione importante su cui puntare per va-lorizzare un territorio. Bisogna riflettere sui temi della Smart city che presuppone prima di tutto la presenza di una vision, azioni a medio e lungo termine coadiuvate da sistemi di gestione più ef-ficienti.

Intervista a Alessia Gambuzza, co-fondatore dell'associazione Legambiente Kiafura di Scicli

1) Potrebbe presentarsi e dire di cosa si oc-cupa?

L’intervistata, di nome Alessia Gambuzza, è laure-ata in scienze agrarie e svolge oggi la professione di agronomo.

Da questo viene accentuato il suo interesse per l’ambiente. Da circa 2 anni e mezzo è socio co-fon-datore dell’associazione Legambiente Kiafura di Scicli, che si occupa di sensibilizzare sulle politiche ambientali e culturali.

L’associazione nasce nel 2016 quando, in seguito al rischio di una possibile apertura di una disca-rica per lo smaltimento di rifiuti a meno di 2 km dalla città.

Analizzando la documentazione, emerge che la di-scarica sarebbe infatti dovuta sorgere in un lotto non consono, con concreti rischi per la popola-zione.

Tuttavia, non avendo potere legale, è necessario che il comitato spontaneo venga appoggiato da una associazione, che in quel momento fu Legam-biente di Ragusa. Successivamente, in seguito al ricorso al TAR, e la vittoria della causa, venne deci-sa l’apertura di una effettiva associazione, ovvero Legambiente Kiafura.

2) Con quali associazioni collabora maggior-mente?

volgimento della popolazione più giovane.

Le manifestazioni hanno raggiunto numeri deci-samente più importanti, anche a Scicli.

E’ stata organizzata una manifestazione per il fri-day for future che ha coinvolto più di mille ragazzi che si sono organizzati con decine di cartelloni.

Non è stata semplicemente una giornata di sciope-ro ma anche di canti, balli, etc.

Non è chiaro quanto quello ambientale sia un tema che abbiamo fatto nostro, sicuramente non tutti, ma la partecipazione è sicuramente aumentata.

7) E’ stato difficile imporsi nel territorio?

Legambiente è un’associazione che esiste ormai da molti anni, quindi molto conosciuta e di con-seguenza più facilmente accettabile dalla popola-zione. E’ comunque da sottolineare Legambiente Scicli Kiafura non si occupa solo di denuncia am-bientale, ma anche di politica.

8) Quali sono, le intenzioni e gli obiettivi per il futuro della vostra associazione?

Gli obiettivi per il futuro dell’associazione riguar-dano la partecipazione, ovvero associare il mag-gior numero di volontari, ad oggi circa 60.

I temi rimangono quelli della promozione cultu-rale riguardo ai temi ambientali e si auspica ad utilizzare l’ambiente anche come opportunità di sviluppo.

9) Quali sono, secondo lei, i punti di forza del-la città?

Secondo A. G. la città di Scicli è da considerare nel suo complesso dotata di bellezza e sicuramente da valorizzare.

10) Quali sono invece i punti di debolezza della città?

I punti di debolezza della città sono molteplici. In particolare quelli legati ai temi di cui si occupa l’as-sociazione Legambiente riguardano la cementifi-cazione e la scarsa presenza di aree verdi e albe-rature. Assenti sono anche le piste ciclabili. In un comune che si sviluppa in pianura è un peccato non potersi muovere in bici o doversi muovere tra gli autoveicoli.

Altri problemi sono legati al numero inadeguato

di parcheggi e problemi legati alla viabilità.

In questo senso la città avrebbe bisogno di inter-venti radicali.

11) Quali sono, secondo lei, le aree più criti-che della città?

A. G. ritiene che la periferia e il centro città siano poco valorizzate. La città si trova in uno stato di degrado che lei ricorda da anni.

La città avrebbe bisogno di interventi importanti, in particolar modo il quartiere di jungi, e la crea-zione di spazi alla popolacrea-zione per lo svolgimento di spettacoli, concerti, etc.

12) Negli ultimi anni, riconosce a Scicli un trend positivo o negativo in merito alla si-tuazione generale?

Dal suo punto di vista, si riconosce un trend posi-tivo, purtroppo non legato all’impegno dei cittadi-ni o dell’ammicittadi-nistrazione.

Si ritiene che sia piuttosto una fortuna “piomba-ta addosso“ grazie agli indotti generati dall’incre-mento turistico che ha portato la fiction “Il Com-missario Montalbano“ e il riconoscimento Unesco.

Il centro storico ha cambiato il suo volto, soprat-tutto grazie ai privati, con l’intenzione di attrarre turisti.

Tuttavia lo sviluppo turistico non viene sufficien-temente guidato e si registra una carenza di pro-grammazione sull’idea di città, che di fatti si tradu-ce anche in un calo dei flussi turistici.

La fortuna di Scicli è legata esclusivamente alla sua bellezza e alle sue architetture barocche.

Lo sviluppo turistico è infatti poco orientato e ri-sultano totalmente assenti i servizi al turismo so-tenibile.

La città di per sé non è una città sostenibile, non c’è risparmio energetico e c’è una scarsa attenzio-ne al riciclo e al corretto smaltimento dei rifiuti.

Il comune ha redatto un PAES in seguito a dispo-sizioni di legge ma ci si chiede quanto questo rim-marrà solamente sulla carta.

Intervista a Vincenzo Burragato, presidente dell'associazione Tanit

1) Potrebbe presentarsi e dire di cosa si

oc-8) Quali sono, le intenzioni e gli obiettivi per il futuro della vostra associazione?

Ampliare sempre più il raggio della fruizione turi-stica e della conoscenza culturale.

9) Quali sono, secondo lei, i punti di forza del-la città?

La nostra bellezza, la nostra accoglienza e vivacità culturale. Il nostro calore. Il clima spettacolare.

10) Quali sono invece i punti di debolezza della città?

Siamo troppo divisi: non sappiamo lavorare insie-me.

11) Quali sono, secondo lei, le aree più criti-che della città?

Le borgate marinare, il villaggio Jungi e il quartiere di San Giuseppe.

12) Negli ultimi anni, riconosce a Scicli un trend positivo o negativo in merito alla si-tuazione generale?

L’ambiente politico, economico e culturale è mol-to positivo. Alla città manca un po’ la convinzione nei propri mezzi e la voglia di mettersi in gioco.

Inoltre, mi piacerebbe sentire meno le persone lamentarsi e non agire. Tra dieci anni Scicli sarà bellissima con ancora più monumenti fruibili, luo-ghi culturali per tutti, parchi per i bambini e una vivacità economica e d’impresa da far invidia ai paesi limitrofi.

Intervista a Giovanni Pisani,

presidente del Club per l'Unesco di