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Smart Living (Quality of life)

6) SMART LIVING:

3.3 I componenti del Progetto Scicli città Smart: Mappa, Interfacce e Piattaforma online

nere informazioni generali riguardo cosa contiene la piattaforma online e informazioni momentanee riguardo le iniziative in corso.

Gli interventi di riqualificazione urbana puntuali richiedono piccoli interventi di manutenzione e pulizia degli spazi pubblici oltre che segnaletica verticale sui siti mappati, potenziamento dell’ar-redo urbano e saltuari interventi artistici o spazi pop up.

• L’ultimo componente di progetto è il fulcro attorno alla quale si sviluppa l’intero intervento.

La piattaforma online si compone di uno stru-mento collaborativo in cui far convergere infor-mazioni riguardo al patrimonio materiale e imma-teriale del territorio comunale e del Val di Noto, oltre che stimolare politiche per la rigenerazione urbana e lo sviluppo sostenibile.

La messa in pratica delle azioni progettuali, nel caso di un progetto di rigenerazione urbana che punti anche sul digitale, deve necessariamente tenere in considerazione una serie di problemati-che problemati-che possono compromettere la buona riusci-ta dell’intervento e di conseguenza non apporriusci-tare le ricadute sperate. Gli aspetti alla quale è neces-sario riporre attenzione riguardano:

• Aspetti amministrativi - logistici

• Gestione informatica (CED o esterni) • Gestione relazioni con il pubblico (URP) • Gestione e protezione dei dati

• Programmi integrati e pianificazione strate-gica condivisa tra gli attori

• Attenzione alla scala territoriale

• Infrastrutture urbane

• Presenza di reti banda larga o di ultima generazione

• Presenza di segnaletica

• Istallazioni urbane interattive (le interfacce) • Attenzione allo stato dei beni mappati e dei percorsi

3.3.1 I fattori determinanti e il

conseguenza le risorse da mettere in campo per abbattere le problematiche causate dalla distanza e dal quantitativo di informazioni e interazioni che si generano.

A Scicli, la presenza degli uffici CED e URP con-sente di impostare un intervento urbano attorno a competenze interve al comune. Infine la scala limitata della città riduce le problematiche di sca-la, sebbene occorre riflettere la posizione del co-mune rispetto ad un sistema territoriale a scala provinciale. Il futuro sviluppo del territorio è sicu-ramente legato a questo aspetto.

Definito l’humus per la nascita di un progetto digi-tale, occorre lavorare sulle infrastrutture che ne permettono il funzionamento. Utilizzare il digitale e le piattaforme online preclude la garanzia di avere accesso ad una connessione, sia dati che Wifi.

Le possibilità offerte dal digitale devono tuttavia essere supportate da elementi fisici che ne con-sentono l’utilizzo, ad esempio la presenza di una segnaletica chiara e leggibile che materializzi le in-formazioni online, e che rendano lo spazio urba-no più gradevole e interattivo, grazie all’uso di tec-nologie AIDC che arricchiscono gli interventi fisici.

L’ultimo aspetto infrastrutturale è legato allo stato dei beni che entrano a sistema.

A Scicli risulta una buona copertura della rete, sebbene necessiterebbe un incremento della ve-locità di connessione, ma risulta assente la pre-senza di segnaletica, quindi da prevedere.

La grande quantità di beni storici, architettonici e il vasto litorale di Scicli consentono di disporre di risorse urbane di forte richiamo e il loro buono sta-to di conservazione permette la messa a sistema di questi beni senza importati impegni economici.

Alla ricchezza del patrimonio materiale si aggiun-ge il ricco patrimonio immateriale, fortemente

“tangibile” anche grazie alle numerose associazio-ni che operano sul territorio.

La terza considerazione alla base di un progetto incentrato sul digitale, o comunque fortemente relazionato ad aspetti sociali, è la popolazione de-stinataria dell’intervento, il target.

L’uso o meno degli strumenti digitali può infatti determinare la riuscita o il fallimento degli

inter-• Il target

• Attenzione ai fattori culturali • Accesso a strumenti digitali

• Presenza di popolazione interessata al territorio

• Presenza di associazioni che svolgono fun-zione di promofun-zione territoriale

• Strategia di comunicazione

• Pubblicizzazione degli interventi di progetto e delle iniziative (prima e dopo)

• Risposta alle proposte cittadine • Uso di una comunicazione inclusiva • Presenza di un format nei messaggi e nei contenuti

• Aggiornamento continuo delle informazioni • Uso di un linguaggio poco apatico-formale

• Elementi di progetto

• Presenza di azioni online e offline

• Presenza di incentivi all’utilizzo e alla parteci-pazione

• Attenzione al design dei prodotti finali (este-tica e funzionalità)

Gli aspetti amministrativi - logistici hanno lo scopo di assicurare una buona gestione e orga-nizzazione dei processi di progetto, sia precedenti che successivi all’ “inaugurazione“ dell’intervento.

Nel caso dei progetti digitali risulta fondamentale assicurare innanzitutto un’efficiente gestione in-formatica e delle relazioni con il pubblico.

Queste due figure assicurano il funzionamento degli strumenti e ne ottimizzano gli effetti comu-nicando con gli utenti. L’ultimo aspetto tecnico riguarda la gestione e protezione dei dati che si generano grazie agli strumenti digitali, in quanto i dati possono rappresentare un’occasione per intervenire efficacemente sullo spazio urbano ma al contempo rappresentano contenuti sensibili e occorre definire quali informazioni raccogliere e soprattutto chi ne ha accesso.

Accanto agli aspetti tecnici è necessario costruire una strategia condivisa in cui molteplici attori pos-sono intervenire, mettendo a sistema le proprie risorse, senza dimenticare la scala dell’intervento, ovvero la dimensione territoriale coinvolta e di

venti pianificati e spesso dipende da fattori cul-turali, in quanto parte della popolazione rimane distante, per varie ragioni, ai nuovi strumenti.

Quindi, da un lato, occorre accertarsi che la mag-gior parte della popolazinoe abbia accesso agli strumenti digitali e, dall’altro, fare attenzione che gli interventi proposti siano in linea con fattori sociali.

Infine è necessario che siano presenti utenti che utilizzano gli strumenti in maniera proattiva e non solamente passiva, così da garantire l’alimentazio-ne dei contenuti digitali.

A Scicli, la coesione sociale tra individui rappre-senta un ottimo punto di partenza attorno alla quale impostare gli interventi di rigenerazione urbana che coinvolgono il tessuto sociale. Inol-tre, nella maggior parte dei casi, la popolazione dimostra una crescente apertura ai mezzi digitale, il che lascia supporre un possibile campo di speri-mentazione per i processi urbani, soprattutto che coinvolgano le nuove generazioni.

Alle questioni precedentemente citate, fattori le-gati alle risorse presenti in un territorio, si aggiun-gono aspetti fondamentali da implementare nel progetto.

Il primo riguarda la presenza di una strategia di comunicazione efficace. Numerosi sono i casi in-fatti di progetti digitali che non hanno generato le ricadute sperate a causa di una totale, o parziale, assenza di informazioni a riguardo.

ll primo passo per coinvolgere la popolazione a partecipare ad una iniziativa è quello di metterli a conoscenza dell’iniziativa stessa. Successivamen-te è necessario metSuccessivamen-tere in campo una serie di misure affinchè le informazioni digitalizzate siano chiare e vi sia un continuo coinvolgimento da par-te della popolazione. E’ necessario che i cittadini abbiano un riscontro o dei feedback alle proprie attività, quindi è necessario emergano delle dina-miche sociali. I cittadini che non percepiscono dei ritorni alle proprie azioni tendono a perdere inte-resse verso i nuovi strumenti.

Dall’altro lato è necessario che i contenuti condi-visi siano di tipo inclusivo, ovvero non limitati ad uno specifico target, e mettano in campo un lin-guaggio chiaro, sia nei termini che nel format del contenuto.

Successivamente, ritengo che un fattore fonda-mentale nella riuscita di un intervento digitale sia rendere evidente la dimensione sociale.

Gli utenti che non percepiscono un’attiva presen-za umana online, sia costante che sporadica, ten-de ad abbandonare lo strumento in questione.

Per questa ragione è necessario vi sia un aggior-namento continuo delle informazioni e l’utilizzo di un linguaggio, oltre che semplice, poco apati-co-formale, per evitare la sensazione che le comu-nicazioni siano generate in maniera automatica ma prodotte da individui.

Ultimo aspetto, ma non meno importante, è il prodotto finale. Gli elementi di progetto non devono limitarsi alla sola dimensione virtuale ma avere ricadute nello spazio fisico, non solo in ter-mini sociali ma anche di produzione materiale.

La presenza di azioni online alternate da azioni offline consente non solamente una maggiore in-clusione della popolazione ma anche di stimolare un maggiore attivismo da parte della popolazione consapevole di essere partecipe di un cambia-mento percepibile.

Questo, associato alla presenza di incentivi per chi effettivamente partecipa in maniera attiva, garan-tisce un utilizzo diffuso degli elementi di progetto e di conseguenza un più probabile raggiungimen-to degli obiettivi prefissati.

Infine, nel caso dello sviluppo della piattaforma o di interventi fisici, è importante fare attenzione al design del prodotto finale, sia alla sua estetica che alla sua funzionalità. Infatti i prodotti che sono allo stesso tempo esteticamente gradevoli e funziona-li vengono utifunziona-lizzati con maggiore probabifunziona-lità dalla popolazione.

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3.3.2 LA MAPPA DEI BENI

Accedi alla MAPPA INTERATTIVA!!

Descrizioni, audioguide, info eventi e molto altro

Scansiona il codice QR o vai su www.sciclicittàsmart.it

Centri religiosi

Dalla parte bassa della città è possibile inerpicarsi sui colli che ospitarono le origini

dell'insediamento medievale di Scicli, distrutto dal terremoto del 1693. Durante il percorso è possibile osservare: numerose grotte; i ruderi di due castelli; edifici storici, in alcuni casi antecedenti al terremoto; e complessi religiosi composti da chiese e conventi. La parte bassa del centro storico è caratterizzata da vicoli tortuosi tra cui si distingue via Francesco Mormino penna, attraversata dal percorso n°1.

Conventi Edifici storici Luoghi di interesseCastelli

Scicli città Smart

edifici sopravvissuti al terremoto del 1693 per poi attraversare il quartiere di San Bartolomeo e salire nuovamente sul colle di San Matteo per osservare l'insediamento rupestre di Chiafura, composto da residenza scavate nella roccia. Questo percorso potrebbe essere collegato al precedente e percorso in continuità.

Il quarto percorso parte dall'antico convento dei cappuccini e attraversando il quartiere di San Giuseppe si arrampica sul colle di Santa Maria della croce attraverso l'antica strada incisa nella roccia. Sulla sommità del colle è possibile osservare una cava per l'estrazione di blocchi calcarei oggi abbandonata.

L'ultimo percorso percorre il quartiere di Santa Maria la Nova, seguendo il percorso del folkloristico presepe vivente. Interessante è anche una grotta con una galleria scavata nella roccia che raggiunge la cima del colle San Matteo.

La mappa che si estende a tutto il territorio amministrativo comunale presenta una serie di percorsi, adatti al trekking o ai percorsi in mountain bike, che portano a scoprire le campagne iblee framentate da numerosi canyon in cui scorrono corsi d'acqua a carattere torrentizio.

Sono numerosi i possibili percorsi che dal centro città risalgono i colli circostanti per attraversare siti a forte vocazione naturalistica, alcuni dei quali oggi siti protetti, costellati di grotte, tombe, vecchi insediamenti produttivi e manufatti rurali Otto-Novecenteschi.

Altri percorsi permettono invece di attraversare il panorama costiero, alternando profonde spiagge, dune sabbiose e scogliere rocciose, per poi addentrarsi nell'entroterra costeggiando piccoli corsi d'acqua che ospitano una ricca vegetazione e fauna indigena.

Un ulteriore percorso percorre l'alveo del torrente Modica-Scicli, che costeggia l'intero abitato di Scicli e potrebbe rappresentare un'arteria del traffico lento, pedonale e ciclabile, che, immersa nella campagna, dalla città conduce fino al mare.

Accanto al patrimonio materiale viene mappato anche il patrimonio immateriale, rappresentato dalle piccole aziende di produttori che conducono

3.3.2 La Mappa dei beni

La mappa dei beni ha lo scopo di sopperire alla mancanza di un documento in cui siano sintetizzati e geolocalizzati i beni che compongono il patrim -monio materiale a scala cittadina e comunale.

Sono infatti presenti r a p p r e s e n t a z i o n i parziali, tematiche, del

patrimonio che non consentono di restituire una visione completa del patrimonio locale.

La geolocalizzazione dei siti di interesse può rappresentare un mezzo per stimolare l'interesse a conoscere luoghi mai visitati e fornire una panoramica di ciò che offre il territorio.

Parte di questi beni potrebbero essere descritti da audioguide, in parte già esistenti, ascoltabili tramite cellulare.

La mappa contiene la rappresentazione della città in due diverse scale. Una prima scala si concentra al perimentro del centro storico mentre una seconda si estende a tutto il territorio amministrativo comunale.

La rappresentazione a scala del centro storico mostra i beni architettonici e gli insediamenti rupestri presenti.

Il primo percorso consigliato si snoda tra le piazze e i vicoli più frequentati del centro storico con l'attraversamento di via Francesco Mormino Penna, ricca di edifici storici e il prolungamente verso il convento di Sant'Antonino attraverso un'arteria interessante ma ad oggi poco valorizzata.

il secondo percorso attraversa il quartiere di San Matteo, il quartiere che ha ospitato il primo vero insediamento urbano in seguito alla fase di incastellamento medioevale. Il colle ospita numerosi centri religiosi e palazzi storici, oltre che i resti di due piccoli castelli.

Il terzo percorso parte dal quartiere di san giuseppe dove è possibile osservare uno dei pochi

I componenti del Progetto Scicli città Smart: Mappa, Interfacce e Piattaforma Online

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Beni paesaggistici Beni storici Produttori locali

attività commerciali legate alla tradizione locale, e talvolta utilizzando ancora metodi tradizionali.

Questi insediamenti produttivi potrebbero entra-re a far parte di un programma in entra-rete che con-sente di far scoprire ai turisti aspetti altrimenti nascosti della tradizione locale.

In sintesi, questo documento organizza i beni architettonici e paesaggistici, secondo percorsi, suggerendo indirettamente le vie del centro storico e i cammini nelle campagne da riqualificare e potenziare con nuovi servizi ed elementi di arredo urbano.

Si prevede infatti che i percorsi siano oggetto di pulitura da parte del comune e vedano l'istallazione di elementi d'arredo come sedute e fonti d'illuminazione, oltre che la piantumazione di vegetazione autoctona su vaso e su terra.

A questo intervento si aggiunge l'istallazione di elementi di segnaletica, di pannelli informativi, l'esposizione di oggetti tradizionali e foto storiche che arricchiscano l'esperienza del luogo.

Sono numerose infatti le vie del centro storico, e in particolare quelle dei quartieri arroccati alla base dei colli che versano nell’incuria, aumentan-do la percezione di degraaumentan-do di questi quartieri.

L’organizzazione del percorso fruitivo consente di stabilire una gerarchia di strade dove intervenire per cambiare totalmente la fisionomia del quar-tiere, stabilendo un’organizzazione delle spese dell’intervento.

Si ipotizza che la mappa sia fornita gratuitamente presso alcuni locali del centro storico oltre che di-sponibile in appositi espositori localizzati all’inter-no di edifici religiosi e palazzi storici e consultabile in formato digitale.

In secondo luogo, oltre allo scopo informativo riguardo al patrimonio materiale e immateriale e l'indiretto suggerimento dei luoghi su cui intervenire, la mappa ha una funzione comunicativa e pubblicizza la piattaforma.

Su questo strumento online cittadini e turisti possono, da un lato, usufruire di informazioni digitalizzate riguardo al patrimonio e, dall’altro, avere nozione del patrimonio immateriale come attività presenti, eventi in programma, etc.

Taormina, esempio di riqualificazione e potenziamento dell’ar-redo urbano nel centro storico. Foto dell’autore, Agosto 2019

3.3.3 LE INTERFACCE

CAPITOLO III. Il progetto Scicli città Smart

della globalizzazione.

In rari casi, e per lo più recenti, gli strumenti digita-li e il mondo virtuale vengono utidigita-lizzati allo scopo di rigenerare lo spazio urbano e intervenire sul tessuto sociale.

D’altro canto, quando realizzate, le iniziative in-centrate sul digitale rimangono saldamente stac-cate dalla realtà. Chi non è a conoscenza dell’i-niziativa, oppure non usufruisce degli strumenti digitali, non percepisce alcun cambiamento nello spazio urbano.

Le interfacce, per come vengono sviluppate, rap-presentano concettualmente dei portali che han-no lo scopo di riconnettere la dimensione virtuale e fisica nei casi in cui questi manifestino un distac-co, anche semplicemente di informazione.

In seguito alla scoperta delle tecnologie di Auto-matic Identification And Data Capture (AIDC), tra cui le più importanti interfacce sono oggi i Qr code, RFID code e NFC code, ogni elemento può essere collegato ad un’identità digitale che forni-sce svariate e infinite informazioni.

3.3.3 Le interfacce

Il progetto delle interfacce nasce dall’obiettivo di colmare il gap tra il piano fisico e quello virtuale.

Svariate volte la narrazione del mondo virtuale ha ipotizzato una sovrapposizione indipendente del-la dimensione virtuale su queldel-la fisica e una scis-sione delle identità dell’individuo.

Tuttavia, quello che sperimentiamo oggi è piutto-sto una integrazione della dimensione fisica alla quale si aggiunge una dimensione virtuale, non senza, talvolta, la generazione di disvalore, ma che di fatti rende inconsistente e forzata la divisione tra le due dimensioni.

Nonostante l’inscindibile intreccio che sperimen-tiamo oggi tra la dimensione fisica e quella vir-tuale, garantito dall’ubiquità e rapida accessibilità degli strumenti digitali, lo spazio urbano rimane sostanzialmente estraneo alla maggior parte delle ricadute positive che questi strumenti potrebbero generare e subisce passivamente gli aspetti ne-gativi dell’alienazione degli individui e gli impatti

Fonte: Elaborato dell’autore. N.B. La mappa proposta rappresenta una lettura dell’autore da confrontare con quella comunitaria

I componenti del Progetto Scicli città Smart: Mappa, Interfacce e Piattaforma Online

Pannelli informativi Arredo di spazi urbani Arredo di facciate

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Queste tecnologie, associate agli smartphone e le future IoT, stanno rapidamente trasformando il modo in cui interagiamo con gli oggetti e lo spazio e al contempo il modo stesso in cui viviamo.

Il progetto delle interfacce sfrutta queste tecno-logie allo scopo di intervenire sugli spazi urbani degradati, e degradanti, e sul tessuto sociale.

Nella fattispecie, parte degli interventi proviene da esperimenti di crowdmapping e le soluzioni finali vengono raggiunte coinvolgendo la popola-zione locale tramite la rete.

L’intervento realizzato non termina nello spazio fi-sico, ma grazie agli strumenti digitali, ritorna sulla rete e consente la consultazione di informazioni o contenuti aggiuntivi.

Si effettua una trasmigrazione dal reale al virtuale e viceversa che intende arricchire gli interventi ed amplificarne portate ed effetti.

In sintesi, si tratta di uno strumento che arricchi-sce la dimensione fisica con l’aggiunta di quella virtuale, senza che l’accesso al digitale divenga obbligatorio per la fruizione dello spazio, e sfrutta l’occasione per intervenire sulle criticità che de-gradano lo spazio urbano di alcuni quartieri.

Si prevede la realizzazione, secondo dinamiche che si approfondiranno successivamente, di tre diversi elementi comprendenti pannelli informa-tivi e piccoli interventi di riqualificazione urbana che costituiscono una interfaccia al piano virtuale e arricchiscono lo spazio urbano con interventi contemporanei.

I pannelli informativi avranno lo scopo di conte-nere informazioni generali riguardo cosa contiene la piattaforma online e informazioni momentanee riguardo le iniziative in corso.

Gli interventi di riqualificazione urbana puntuali, preceduti da piccoli interventi di manutenzione e pulizia degli spazi pubblici, consentono il poten-ziamento di questi spazi e dei suoi servizi grazie all’aggiunta di segnaletica verticale sui siti mappa-ti, interventi di arredo urbano e saltuari interventi artistici o spazi pop up.

Una volta ultimata l’acquisizione delle proposte, le informazioni devono essere sintetizzate in una mappatura che sia il più possibile rispondente agli interessi comunitari e allo stesso tempo cor-rispondente ad una vision globale sugli interventi.

A partire dalla proposta finale il progetto degli elementi di arredo, dello spazio urbano e di facciata, vengono realizzati secondo due dinamiche differenti.

Gli arredi dello spazio urbano, che come vedremo successivamente prevedono pop-up square, playground e istallazioni

artistiche, verranno realizzati seguendo le soluzioni proposte da creativi di tutta italia votate dalla popolazione locale.

Gli arredi di facciata verranno invece assegnati ad artisti riconosciuti e realizzati durante un festival cittadino di street art.

Una sintesi cronologica delle fasi di lavoro prevede:

Incontro pubblico con cittadini e associazioni Promozione e coinvolgimento online

Raccolta delle mappature comunitarie Analisi dei dati

Lancio Calls for project e assegnazione lavori Votazione della popolazione e realizzazione degli arredi dello spazio urbano

Realizzazione degli arredi di facciata durante lo

"Scicli Street Art Festival"

Realizzazione degli arredi dello spazio pubblico La mappatura partecipata per gli elementi di

arredo

Le interfacce, come anticipato, sono composte da pannelli informativi e elementi di arredo, catego-ria suddivisa in arredo di spazi urbani e arredo di facciata.

Gli elementi di arredo, di cui successivamente ver-ranno meglio delineate le tipologie, vengono in-trodotti nell'ambiente urbano a partire dalla colla-borazione tra l'amministrazione e la popolazione.

La loro localizzazione viene defi-nita a partire dai risultati di una mappatura comunitaria effettua-ta coinvolgengo semplici citeffettua-tadini e associazioni.

Un primo incontro pubblico precede il lancio dell’i-niziativa e prevede una breve lezione introduttiva

su cosa si intende per le tipologie di arre-do e secondariamente su come utilizzare la piattaforma per effettuare la mappatura.

I cittadini che non volessero uti-lizzare la piattaforma possono utiuti-lizzare un formato cartaceo da consegnare

suc-cessivamente all’apposito ufficio amministrativo o inviare tramite e-mail una foto in formato digitale della mappa realizzata.

Allo stesso tempo viene ricercato il coinvolgimen-to online, in modo da estendere il più possibile il numero di proposte da analizzare, caricando una presentazione breve dell’iniziativa sui canali so-cial. Tanti più cittadini invieranno le loro proposte sui luoghi da riqualificare, tanto più condivisa sarà l’analisi finale dei dati e quindi la proposta finale.

Gli utenti sono chiamati a geolocalizzare le zone su cui vorrebbe si intervenisse e possono mappa-re fino ad un massimo di venti proposte.

Gli utenti della piattaforma avranno a di-sposizione venti gettoni virtuali da spen-dere nelle proposte progettuali.

Questo consente di ottenere delle

pro-poste accuratamente selezionate e limitare la quantità di dati da analizzare successivamente, oltre che suggerire l’idea che le risorse siano limi-tate e quindi da utilizzare con parsimonia.