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potenziale, sia per i visitatori ma soprattutto per gli abitanti, possa essere offerto mediante una go-vernance illuminata che definisca una vision e del-le linee di sviluppo comuni con i comuni limitrofi.

Definite le premesse che restringono l'universo del possibile si è cercato di inserire l'intervento progettuale all'interno di una vision sul medio-lun-go termine, alternando quindi misure a corto rag-gio e misure che rappresentano uno step embrio-nale per gli sviluppi futuri.

Talvolta le azioni progettuali sono infatti compiute e circoscritte e altre volte fissano delle visuali lon-tane da perseguire in fasi più avanzate.

Gli approcci all'intervento urbano guardano non solo al futuro in termini di prospettive di sviluppo del territorio ma anche dei trend che sono in atto nell'ambito della progettazione urbana.

Le teorie sulla Smart city e sulla rigenerazione urbana, argomenti che sicuramente possono co-esistere ma che non istaurano una relazione bi-direzionale, hanno aiutato a definire dei modelli di intervento coscienti del momento storico che stiamo vivendo. Contestualmente a questi termi-ni si sviluppa un'idea di sviluppo sostetermi-nibile che cerca di tenere assieme, all'interno di un approc-cio olistico, interventi sul costruito e i suoi aspetti economici, ambientali e sociali.

Così i progetti considerabili Smart o quelli di rige-nerazione urbana (e non riqualificazione) aggiun-gono al progetto una serie di livelli di intervento che mirano a generari impatti su diversi settori.

Quando si guarda ai modelli del futuro non ci si limita ad utilizzare strumenti nuovi, che comun-que offrono possibilità notevoli, ma anche a nuovi approcci che consentano di ottimizzare le risorse impiegate e rispondano in maniera più attinente ai bisogni del territorio e della sua popolazione.

Diviene fondamentale accompagnare le trasfor-mazioni fisiche con adeguati piani di gestione

de-Introduzione

L'idea di incentrare l'attenzione progettuale su Scicli deriva dalla volontà di arricchire in qualche modo il territorio in cui sono cresciuto e che per motivi di studio e prospettive lavorative ho lasciato.

Nel caso specifico di Scicli si è valutato, in seguito ad un'attenta analisi fatta anche di sopralluoghi sul campo, che fosse inconsistente cimentarsi nel ridisegno meticoloso degli spazi urbani degra-danti. Questo anche a ragione del fatto che, da un lato, anche le migliori proposte progettuali divengono irrealizzabili in un contesto povero di risorse economiche come quello del territorio in questione e, dall'altro, si ritiene sia fondamentale mettere prima a frutto le risorse che il territorio già possiede e che rendono la città una meta tu-ristica molto desiderata e spazio vivibile per i suoi abitanti.

L'interesse è stato fin da subito quello di interve-nire sullo spazio urbano per migliorarne gli aspetti talvolta degradanti e al contempo agire sul tessu-to sociale, giungendo a un soluzione che potesse essere attuabile nell'immediato e senza l'utilizzo di ingenti risorse, di cui di fatti il comune non di-spone. Per questa ragione si sceglie di utilizzare gli strumenti offerti oggi dal digitale che consen-tono non solo di dare visibilità a una scala prima impensabile ma anche offrire nuovi servizi alla cittadinanza e divenire mezzo per stimolare politi-che di rigenerazione.

Con questo intervento si voleva valorizzare il pa-trimonio materiale ed immateriale che il comune possiede e che non genera ricadute all'altezza del suo potenziale.

Il progetto urbano tuttavia non si limita soltanto ai confini edificati della città ma coinvolge le risorse e agisce sulle criticità presenti in tutto il territo-rio comunale, mentre al contempo apre alla pro-spettiva di un lavoro integrato in rete a una scala sovracomunale. Si ritiene infatti che il massimo

INTRODUZIONE

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gli spazi, e talvolta questo ha un'importanza mag-giore rispetto al progetto stesso.

Da un punto di vista dello sviluppo progettuale si mette in pratica la massima attenzione affinché le azioni progettuali siano considerate sotto mol-teplici aspetti, in parole povere le trasformazioni fisiche sono considerate come un'occasione per agire sul tessuto sociale, mantenendo un impatto economico e ambientale contenuto.

Questa considerazione del progetto come stru-mento olistico per le trasformazioni della città di-viene una premessa di partenza alla pianificazio-ne stessa delle azioni.

Per questa ragione, partendo dall'analisi delle ri-sorse e criticità del territorio realizzate in parte sul campo, si sviluppa un piano che contenga già al suo interno molteplici variabili che partecipano alla loro valorizzazione.

Le variabili vengono sintetizzate nella Smart city strategy che definisce gli obiettivi e le azioni del progetto di rigenerazione urbana.

Successivamente queste azioni vengono suppor-tate dalla programmazione del processo di ge-stione che definisce le occasioni in cui le parti del progetto verranno realizzate e che cerca di coin-volgere la popolazione e gli attori locali mettendo a sistema le risorse dei singoli.

3.1.1 Il progetto generale

Come già precedentemente anticipato, l'interven-to progettuale mira a valorizzare il patrimonio del territorio utilizzando i nuovi strumenti digitali.

La scelta del patrimonio da valorizzare ricade su beni materiali ed immateriali che caratterizzano la specificità del Val di Noto. Alcuni beni materiali vengono messi a sistema includendo i comuni li-mitrofi, e quindi piantando un seme alle politiche integrate, mentre altri sono circoscritti al confine amministrativo del comune poiché si ritiene che per determinati modelli di fruizione i problemi di scala possono risultare vincolanti.

Ad oggi, solo parte di questi beni sono effetti-vamente conosciuti; non soltanto dai visitatori quanto dalla cittadinanza stessa. Altri beni sono restaurati ma sottoutilizzati mentre altri versano in stato di apparente abbandono.

Uno dei primi fattori è quindi quello di valorizzare questi beni inserendoli all'interno di un apparato

che metta in risalto le singolarità puntando sulla metafora della rete.

Ai beni materiali si aggiunge il patrimonio cultura-le, bene immateriacultura-le, che racchiude le tradizioni locali e gli stili di vita dei cittadini. Conoscere le tra-dizioni locali diventa un modo per comprendere le identità di un luogo e indirettamente stimolare un attaccamento che genera ricadute sul territo-rio.Infatti il riconoscimento identitario stimola l'im-pegno dei cittadini, mentre il coinvolgimento di individui provenienti da tradizioni diverse genera interesse verso il fascino della cultura locale, da questo un maggior investimento dei visitatori sul territorio.

Gli strumenti digitali diventano un mezzo per coinvolgere gli utenti in maniera diretta a collabo-rare mettendo a sistema le proprie risorse.

La logica della condivisione che accompagna l'era dei nuovi media rappresenta un'occasione im-portante per fare di più con meno, per condivide-re le proprie conoscenze, i propri beni o il proprio

3.1 Il concept progettuale

tempo.

Per questa ragione nelle dinamiche progettuali i promotori di progetti urbani diventano prima di tutto gestori di processi che coinvolgono un pub-blico ampio.

I cittadini, così come i visitatori, possono contare su servizi nuovi, erogati grazie al digitale. Vengo-no condivise informazioni importanti che guidaVengo-no i futuri interventi urbani e il personale per la ge-stione di questi servizi proviene dagli utenti stessi.

Le nuove tecnologie semplificano notevolmente le possibilità per l'inclusione dei cittadini e l'offerta di nuovi servizi che semplificano la vita delle popola-zioni urbane. Allo stesso tempo, se correttamente utilizzate possono diventare uno strumento per promuovere azioni fisiche sul territorio e non so-lamente virtuali.

L'alternanza di azioni Online e Offline assume una rilevanza fondamentale, innanzitutto perchè la rigenerazione del tessuto sociale è uno degli obiettivi essenziali dei progetti urbani nell'era del-le Smart cities, sia perchè non è da sottovalutare la problematica del digital divide e quindi evitare di raggiungere una soluzione progettuale che ac-cresca le distanze tra i gruppi sociali.

Il progetto digitale è l'occasione per offrire uno strumento di gestione innovativo in cui possano convergere informazioni digitalizzate sul patrimo-nio e le iniziative del territorio, così da stimolare l'interesse e la partecipazione degli utenti, oltre che uno strumento per promuovere politiche ur-bane sostenibili.

CAPITOLO III. Il progetto Scicli città Smart

che l'abitava. Per la maggior parte si fa riferimen-to a costruzioni successive al terremoriferimen-to del 1693 che rase al suolo il Val di Noto ma comprende an-che insediamenti rurali sparsi in tutto il territorio comunale.

Il patrimonio ambientale è caratterizzato da un paesaggio variegato con la presenza di profon-de cave attraversati da corsi d'acqua a carattere torrentizio e un esteso panorama costiero in cui prospera la macchia mediterranea.

Il litorale è uno dei principali richiami per il turismo estivo e luogo di svago per la popolazione, mentre i costoni rocciosi dell'entroterra nascondono nu-merose grotte naturali e scavati dall'uomo e altri punti di interesse fortemente sottoutilizzati.

Tra questi beni troviamo beni storici e riserve ri-conosciuti e interessati da piani per la protezione ma anche beni, al momento ai margini dei piani d'azione in atto, per la quale si auspica una mag-giore attenzione nei prossimi anni.

Ai beni materiali vengono aggiunti i beni imma-teriali, ovvero il patrimonio culturale intangibile fortemente dipendente dal patrimonio culturale materiale e i beni naturali; "fattore principale della diversità culturale e garanzia di uno sviluppo du-raturo" come stabilito dalla convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale im-materiale del 2003.2

All'interno di questa ampia definizione rientrano fattori che definiscono il modo di vivere e le tradi-zioni di una popolazione.

Nel caso di Scicli si cercano di valorizzare i mestie-ri artigiani ormai scarsamente praticati e la tradi-zione culinaria e folkloristica ancora fortemente radicata sul territorio.

Questi aspetti diventano elementi chiave che pongono al centro dello sviluppo futuro della città il ruolo dell'identità locale.

2 Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, 2003

In: http://unescoblob.blob.core.windows.net/

documenti/5934dd11-74de-483c-89d5-328a69157f10/

Convenzione%20Patrimonio%20Immateriale_ITA%202.pdf

3.1.2 Quale patrimonio? Architettura e città, Ambiente e Tradizione

Il progetto mira a migliorare l'offerta della città, il suo aspetto, i suoi spazi e i suoi servizi, mettendo-ne a sistema le risorse e intervemettendo-nendo sulle critici-tà urbane, che di fatti influiscono sulle percezioni negative.

Il vero obiettivo consiste nella valorizzazione del patrimonio da conseguire mediante azioni online e offline compiute dagli utenti, più avanti si defi-nirà cosa si intende per azioni online e offline e soprattutto chi è al centro di questi processi.

Per cominciare, prima di definire le azioni e i sog-getti, è necessario definire cosa si è inteso come patrimonio e in che modo questo entra a far parte di un sistema.

La definizione del patrimonio da valorizzare è accompagnata da un'attenta riflessione su quali siano le specificità locali che attraggono e affasci-nano gli individui, e quindi che rendono questo luogo diverso e interessante.

Alle percezioni personali si aggiunge l'analisi dei canali social e delle recensioni dei visitatori oltre che un sondaggio1 condotto dalla Pro Loco di Sci-cli su un campione di circa 200 visitatori che han-no visitato la città nel periodo dal 1 Marzo 2019 al 30 Settembre 2019.

Si giunge alla conclusione che i fattori peculia-ri che carattepeculia-rizzano il terpeculia-ritopeculia-rio siano legati ad aspetti sia materiali che immateriali, ovvero alle sue architetture e al suo impianto urbano, la va-rietà dei suoi paesaggi e il fascino delle tradizioni locali, ancora oggi fortemente sentite dalla popo-lazione.

Il perimetro in esame si concentra sul territorio amministrativo del comune ma si apre ad alcune polarità limitrofe e apre ad un eventuale program-ma di gestione in rete in grado di migliorare l'e-sperienza di visita e i servizi ricevuti.

Il patrimonio storico-architettonico comprende i manufatti e gli insediamenti umani che aiutano a comprendere le origini della città e la popolazione

1 https://prolocoscicli.it/presentazione-risultati-del-sondaggio/

3.1 Il concept progettuale

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La cooperazione tra i target (cittadini, amministra-zioni e turisti) può apportare un sostegno impor-tante per generare:

• Informazione

• Inclusione

• Promozione

• Produzione

• Nuovi servizi

Le pubbliche amministrazioni si evolvono da com-mittenti/promotori a gestori di processi in cui le risorse di coloro che vivono il territorio entrano all’interno di un sistema che possa arricchirli mu-tualmente.

3.1.3 Il target: Cittadini, Turisti e Amministrazioni

Definito il patrimonio sulla quale intervenire, un intervento definibile “di rigenerazione urbana”

deve delineare il tessuto sociale che intende coin-volgere e le modalità con cui i soggetti entrano a far parte dei processi progettuali.

Una prima caratterizzazione del target effettua una distinzione tra utente fisso e occasionale, ov-vero i cittadini che vivono la città quotidianamen-te, sia sotto forma di associazione che indipen-dete, e coloro che si trovano, per varie ragioni, a visitarla saltuariamente.

Gli individui rappresentano un mezzo tramite la quale compiere le trasformazioni urbane e offrire nuove opportunità. Ciò che diviene necessario per favorire l’interazione tra gli individui è lo sviluppo di specifici strumenti, in questo caso utilizzanti le tecnologie digitali, per incoraggiare l’attivazione del tessuto sociale e l’offerta di risorse ai gruppi di individui che vogliono impegnarsi attivamente per la promozione dei beni e delle attività.

Non solo si cerca di stimolare la collaborazione tra gli individui dello stesso “insieme“ ma si ritiene che dalla cooperazione tra i diversi target possano nascere soluzioni più adeguate per tutti gli attori coinvolti.