• Non ci sono risultati.

Risconti attivi 1.822 400 763

Fornitori c/anticipi per acconti versati 30.134 33.060 4.876

TOTALE Magazzino 31.956 33.460 5.639

Crediti

Crediti esigibili ento l'esercizio

Crediti v/clienti Nazionali 7.302 0 5.000

Crediti diversi 8.966 31.258 9.726

Crediti per Ritenute 4% su contributi statali 11.856 11.304 16.332

Crediti verso erario 1.431 2.209 134

104

Disponibilità liquide

Banca c/c Livorno c.so Mazzini 58.689 5.462 14.388 Banca c/c Livorno via Don Bosco 6.815 3.176 15.109

Banca c/c Marina di Pisa 14.985 12.655 13.954

Posta c/c Livorno c.so Mazzini 1.502 969 0

Posta c/c Marina di Pisa 10.363 14.287 17.664

Cassa Livorno c.so Mazzini 6.613 7.216 25.956

Cassa Livorno via Don Bosco 5.532 2.324 6.619

Cassa Marina di Pisa 1.392 1.751 966

TOTALE disponibilità liquide 105.891 47.840 94.656

TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE 167.402 126.071 131.487

TOTALE IMPIEGHI 1.216.068 1.415.300 1.153.716

FONTI 2005 2006 2007

Mezzi propri

Capitale 21.775 21.775 21.775

Perdite portate a nuovo -186.613 0 0

Perdita di esercizio -430.071 -429.880 -461.025

Differenze arrotondamento Euro -3 3 1

Ispettoria Istituto Santo Spirito 1.147.966 1.153.098 1.090.378

TOTALE MEZZI PROPRI 553.054 744.996 651.129

Passività consolidate

F.do TFR Livorno c.so Mazzini 193.219 219.042 157.879 F.do TFR Livorno via Don Bosco 130.085 133.178 102.405

F.do TFR Marina di Pisa 24.475 26.706 29.228

TOTALE PASSIVITA' CONSOLIDATE 347.779 378.926 289.512

Passività correnti

Debiti verso fornitori 102.929 22.593 29.882

Fornitori c/fatture da ricevere 97.822 152.905 64.853

Erario c/IVA 17 22 502

Erario c/rit. Fiscali da versare 13.990 15.227 12.317

Erario c/rit. TFR 244 172 294

Debiti verso isituti previdenziali 43.548 42.309 43.377 Debiti per trattenute sindacali da versare 39 39 44

Impiegati c/stipendi 51.076 53.824 54.295

Ratei passivi 5.570 4.287 7.520

TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 315.235 291.378 213.084

TOTALE FONTI 1.216.068 1.415.300 1.153.716

Tabella 4. 2 Stato patrimoniale riclassificato dell’ente Istituto Santo Spirito delle Salesiane di Don Bosco

negli anni 2005, 2006, 2007.

L’attivo fisso.

presenti fabbricati e terreni. Dato che il bilancio è redatto esclusivamente per adempiere ad obblighi di natura tributaria, il redattore ha ritenuto opportuno non tener conto della voce contabile sopra menzionata, per evitare problematiche di imputazione, in quanto gli stessi sono in parte dedicati all’attività oggetto dell’istituto, ma in parte anche ad abitazione per le religiose che vi lavorano. La voce “altri costi pluriennali”, che registra un importo elevato nei tre bilanci di riferimento, viene incrementata attraverso la capitalizzazione dei costi di riparazione o manutenzione o comunque ogniqualvolta si abbia un’operazione di ripristino che abbia ad oggetto gli immobili della scuola, ovvero quando vengono sostenute spese di manutenzione che non riguardano i suddetti fabbricati non presenti in contabilità, ma comunque inerenti all’attività scolastica. Si pensi, a titolo di esempio, alla manutenzione e al ripristino delle aule utilizzate nell’ambito dell’attività didattica: se l’immobile in cui si trovano le aule fosse inserito in contabilità, le relative spese di manutenzione straordinaria dovrebbero essere imputate ad incremento del costo storico del bene riparato. Non esistendo l’immobile in contabilità, si ritiene corretto imputare tali oneri in bilancio a titolo di oneri pluriennali, visto che si tratta comunque di spese fiscalmente deducibili in quanto inerenti l’attività dell’istituto.

Un’altra voce dell’attivo degna di nota è il c.d. “Credito verso Ispettoria Istituto Santo Spirito”. Si tratta di un conto che viene movimentato per quelle spese promiscue, ossia che l’ente sostiene sia per l’attività di istruzione che per gli usi quotidiani delle religiose. Più precisamente si ritiene che una parte delle spese per utenze energetiche (energia elettrica, gas, acqua) venga sostenuta per i fabbisogni personali delle suore e non per la scuola, di conseguenza non appare corretto imputare questa parte di costo all’attività, viene quindi creato un credito verso l’ispettoria in quanto si tratta di somme che, in un certo senso, la scuola dovrebbe vedersi restituita nel tempo. Si tratta, come vedremo successivamente, di una voce uguale e contraria al conto di patrimonio netto riclassificato “Debiti verso Ispettoria Istituto Santo Spirito” e che comunque non verrà mai realizzata. Sempre nell’attivo immobilizzato è inserita la voce “Deposito TFR presso Ispettoria centro di costo 3”. Si tratta in questo caso di una voce contabile creata

106

per fini organizzativi, ovvero tale conto indica che sono state versate delle somme a favore dell’Ispettoria la quale le conserva in un proprio conto corrente in vista di licenziamenti o pensionamenti di dipendenti impiegati nella casa di marina di Pisa. La motivazione alla base di tale scelta è che il conto corrente della Casa di Marina di Pisa è acceso presso una filiale di piccole dimensioni, che, secondo il parere dell’amministratore dell’ente, non riuscirebbe in un breve lasso di tempo a liquidare una somma ingente come il TFR maturato da un dipendente in diversi anni di lavoro.

Le altre voci dell’attivo fisso quali, ad esempio, attrezzature, macchine d’ufficio elettroniche, beni inferiori al milione, rappresentano i computer e gli altri strumenti necessari per lo svolgimento delle attività didattiche delle scuole.

L’attivo circolante.

La prima classe di valori che incontriamo, come possiamo ben vedere, è il magazzino. Dato che si tratta di una scuola appare normale che tra le rimanenze di fine esercizio si trovano solamente risconti attivi e acconti a fornitori per acquisto di alimenti, in quanto non si tratta di un’organizzazione che offre servizi e quindi non può esistere un magazzino di prodotti finali tangibili o di materie prime.

La seconda classe di valori è quella delle liquidità differite che ricomprende soprattutto crediti di varia natura a breve scadenza. I crediti verso clienti derivano da fatture attive emesse dal centro di costo 1 (la casa di Livorno Corso Mazzini), nei confronti di terzi soggetti per servizi vari quali, ad esempio, la locazione di aule della scuola. I crediti diversi vengono accesi esclusivamente in virtù di una accordo stipulato con un consulente del lavoro, il quale, dopo averle addebitate in fattura all’istituto, versa, in nome e per conto dell’ente, le ritenute ai dipendenti maturate mensilmente; quindi in questo conto troviamo il credito che l’ente vanta nei confronti del suddetto professionista, che verrà chiuso nel momento in cui l’Istituto procederà al pagamento della notula.

Una posta contabile che incrementa notevolmente l’ammontare delle liquidità differite è il credito maturato nei confronti dell’erario per “ritenute 4% su

contributi statali” che, come vedremo nel prosieguo di questo capitolo, sono ritenute a titolo d’acconto operate sulle somme che il Ministero dell’istruzione eroga a favore dell’Istituto Santo Spirito, e che costituiscono la maggiore fonte di liquidità dell’attività.

Le liquidità immediate sono costituite dalle disponibilità liquide giacenti nei conti corrente bancari e postali e nelle casse delle varie case dell’organizzazione.

I mezzi propri.

Dall’analisi dei mezzi propri emerge la principale peculiarità dell’Istituto Santo Spirito. È lampante la presenza nel patrimonio netto riclassificato di un debito di natura finanziaria che, solitamente, viene inserito tra le passività a medio lungo termine, ovvero nel passivo consolidato. La motivazione di tale scelta è dovuta al fatto che in questa posta contabile vengono inserite le somme che l’Ispettoria versa a favore dell’Istituto Santo Spirito e che non verranno mai rimborsate. In sintesi l’Ispettoria fornisce liquidità all’Istituto ogniqualvolta ne abbia necessità, senza che sia prevista alcuna restituzione, in concreto è come se si trattasse di un contributo a fondo perduto. La riduzione del conto in esame nei tre periodi di riferimento è dovuta all’assorbimento delle perdite di esercizio sostenute, che si considerano essere trasferite in capo all’Ispettoria. Per quanto riguarda il capitale, esso è costituito dall’ apporto di denaro che le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno effettuato in sede di costituzione dell’ente ecclesiastico.

Le passività consolidate.

Le passività consolidate sono costituite solamente dai fondi TFR che, di anno in anno, accolgono gli accantonamenti effettuati a favore dei dipendenti dell’Istituto occupati nelle varie case. Non sono presenti in bilancio ulteriori poste debitorie di lungo periodo in quanto l’ente non ha la necessità di accendere alcun finanziamento, poiché le somme necessarie allo svolgimento dell’attività, come già specificato in precedenza, vengono direttamente fornite dall’Ispettoria.

108

Le passività correnti.

Le passività correnti possono suddividersi in cinque categorie: - I debiti nei confronti dei fornitori;

- I debiti nei confronti dell’erario;

- I debiti nei confronti degli organismi nazionali di previdenza; - I debiti nei confronti dei dipendenti.

- I ratei e i risconti passivi.

La categoria di debiti che risulta avere maggiore incidenza sul totale delle passività correnti è quella dei debiti verso i fornitori (in media, nei tre anni di riferimento, tali debiti incidono per il 56,2% sul totale dei debiti a breve termine); questi conti numerari si riferiscono principalmente a forniture di cancelleria, cibi e bevande acquistati per la mensa della scuola nonché a spese per utenze energetiche.

La categoria dei debiti verso l’erario si riferisce ai debiti sorti in seguito alle ritenute effettuate nei confronti dei dipendenti e dei lavoratori autonomi; essa costituisce, nei tre esercizi in esame, in media il 5,32% delle passività a breve. Molto più consistenti sono i debiti nei confronti degli organismi previdenziali e assistenziali (INAIL, INPS, INPDAP, Fondi pensione complementari): incidono per il 16,2% sulle passività a breve termine. Non molto differente è l’incidenza dei debiti per stipendi da erogare ai dipendenti, che costituiscono il 20,05% del passivo a breve.

I ratei ed i risconti passivi, relativi a servizi di manutenzione o a utenze di competenza di più esercizi, ricoprono il 2,26% delle passività a breve termine.

4.5.4. La struttura dello stato patrimoniale.