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L'attuazione delle questioni di genere nei testi sul decentramento territoriale

Il peso demografico ed economico delle donne non si riflette nel loro livello di rappresentanza nel processo decisionale locale. Si stima che le donne siano il 52% della popolazione e il 51% degli elettori, ma esse sono sotto-rappresentate nei settori del processo decisionale. L'analisi del contesto porterebbe a spiegazione dell’emarginazione della parte più importante della popolazione, nei testi sul decentramento.

3.2.1. Contesto

91

Decreto nr. 2002-166 del 21 febbraio 2001, che fissa il capitale territoriale, i capoluoghi delle regioni e dei dipartimenti.

L'analisi della situazione di equità e di parità tra uomini e donne nella vita sociale e culturale solleva la questione generale delle caratteristiche delle relazioni sociali tra gli uomini e le donne. Infatti, sin dalla nascita, gli uomini e le donne agiscono in conformità con strutture, sistemi e norme. Essi sono quindi costretti ad adottare comportamenti e statuti predeterminati.

Riprendendo la SNEEG (Strategia Nazionale per l'Uguaglianza e la Parità di Genere in Senegal), si può precisare che “L'analisi della situazione di equità e parità di genere nella vita sociale e culturale, implica l'analisi delle realtà nelle quali vivono gli uomini e le donne, nonché le opportunità istituzionali, gli incentivi o gli impedimenti al loro accesso alle opportunità ed il potere di esercitare la loro influenza. Allo stesso modo, la pianificazione di un quadro strategico per l'equità e la parità di genere in questo settore, terrà conto dei fattori cruciali o determinanti del cambiamento, nonché i ruoli e le possibilità di agenti di cambiamento che sono uomini e donne, mossi nelle loro azioni da obiettivi, interessi, valori e ideologie, con un impatto sul futuro della loro società”93.

Nell’analizzare la dimensione di genere, significativo è lo squilibrio tra proclamazione del principio di uguaglianza e godimento dei diritti delle donne. Infatti, sia nella famiglia, sia nella società, sia nell’ambito decisionale, gli uomini e le donne non sono su un piano di parità. Secondo gli iniziatori della SNEEG, al cuore di queste disuguaglianze vi è il concetto di famiglia

3.2.2. Lo status delle donne nel decentramento

Il legame tra la prospettiva di genere ed il processo di democratizzazione locale è di grande complessità e di chiaro interesse in un contesto in cui l'accesso al potere si basa “su un solco di gerontocrazia e sul potere degli uomini”94. L'uguaglianza di genere non è supportata in modo efficace dal testo sul decentramento. La legge nr. 96-06 del 22 marzo 1996 Codice delle comunità locali, composto di 372 articoli dà competenza agli organi legislativi locali affinché garantiscano “all'intera popolazione, senza discriminazione, le migliori condizioni di vita”. Solo tre

93

SNEEG, op.cit. p. 15.

94

M.S. Koundounou e A. Gnimassou, “Le donne in posizioni di decisione in Guinea”, in I diritti economici, sociali e culturali in Africa nel XXI secolo, coordinamento di F.P. Nze-Nuéma e C. Marias, Dakar, ed. Panafrikas/Silex/Nlle du Sud, 2006, p. 124.

disposizioni del Codice si riferiscono a consiglieri donne (artt. 28, 98 e 202) negli enti locali.

La decentralizzazione è senza dubbio un'opportunità "storica" e la possibilità per le donne di partecipare in modo più formale, più completo ed efficace nella gestione degli affari locali. Il fatto che le comunità locali "abbiano per missione la progettazione, la programmazione e l'attuazione delle azioni dello sviluppo economico, educativo, sociale e culturale di interesse generale"95, richiede l'intervento delle donne.

Infatti, il ruolo delle donne nell’economia locale e nazionale è innegabile. Ciò nonostante l'assenza di dati statistici e di una analisi volta ad integrare il lavoro non remunerato, versato al PIL del Senegal. Esse rappresentano il 39% della popolazione attiva, si caricano del 90% dei lavori domestici e giocano un ruolo primordiale nella produzione agricola. Le autorità locali hanno ogni interesse a promuovere questo processo, creando condizioni e opportunità di dialogo, di partecipazione delle donne e delle loro istituzioni (associazioni, gruppi, cooperative, ecc).

In termini di rappresentatività in seno agli enti locali: le donne, come gli uomini, possono presentarsi alle elezioni locali, se soddisfano le condizioni previste dalla legge istituendo delle liste proprie o partecipano a liste di loro scelta. La possibilità di candidature indipendenti facilita la partecipazione delle donne, a dispetto degli obblighi socio-culturali e finanziari. Tuttavia, le donne beneficiano del vantaggio dei numeri. Sicuramente, esse costituiscono il 52% della popolazione ed il 51% dell’elettorato. Come tali, esse dovrebbero disporre dei mezzi per orientare le elezioni in particolare per ciò che riguarda le loro preoccupazioni ed i loro problemi a livello locale.

In questo, la decentralizzazione ha suscitato una reale speranza di una maggiore ed equa partecipazione nel processo dello sviluppo locale e del miglioramento dei servizi pubblici. Poiché le comunità territoriali sono più vicine ai cittadini, vi è l’aspettativa che esse riescano meglio ad individuare le esigenze delle persone e a sviluppare le giuste soluzioni.

Tuttavia, nella pratica, le donne non partecipano in posizione di piena uguaglianza con gli uomini nella conduzione degli affari locali. Il peso demografico ed economico delle donne non si traduce nel loro livello di rappresentanza nel processo decisionale locale.

L’importanza numerica non permette alle donne di svolgere un ruolo all'altezza delle loro responsabilità.

Nelle 11 regioni del Senegal, solo una donna è Presidente del Consiglio Regionale96. Tra tutti i comuni, non vi è che una sola donna sindaco, quattro sono le donne che gestiscono i distretti97 ed una sola donna è presidente della comunità rurale98, mentre secondo le statistiche, le donne rappresentano più della metà della popolazione del Senegal e costituiscono un grande potenziale dell’elettorato99. L'Unione delle Associazioni degli eletti locali (UAEL) si è dotata, nel mese di agosto 2004, di una Commissione Donne Elette (CFE), al fine di coinvolgere maggiormente le donne nel processo decisionale a livello locale e, nel febbraio del 2006, ha attuato un Piano d’Azione strategica ed operativa volta al rafforzamento della partecipazione delle donne alla politica locale Gli obiettivi100 di tale Piano sono i seguenti:

 Rafforzamento della solidarietà nelle Reti Nazionali degli eletti locali: o Un incontro nazionale di confronto degli eletti sulla tematica; o Quattro incontri regionali degli eletti.

 Rafforzamento delle capacità delle donne (testi legislativi e posizioni strategiche):

o Formazione delle donne leaders;

o Formazione delle istruttrici sul processo elettorale.

 Promozione della visibilità delle donne sulla scena politica locale:

96

Mata Sy Diallo a Kaolack

97

Aminata Tall, sindaco di Diourbel, 4 sindaci dei distretti: Ndèye Maguette Dièye (Fann Point- E); Aminata S. Thiam (Mermoz-Sacro Cuore); Gnagna Touré (SICAP Liberté); Ngoné Ndoye (Rufisque-Est).

98

Yacou Kane, PCR Gawane (Regione di Diourbel).

99

F. Diop, Donne e potere, quali accessi alle sfere decisionali, Gazzetta senegalese di Sociologia, nr. 4/5, Gennaio 2000, pp. 451-471.

100

Awa Diouf Ndiaye, Grandes Lignes du Plan d’Action de l’UAEL, Atelier national de mobilisation et de sensibilisation des leaders d’opinion, Mbodiène, Laguna Beach Hotel, 16.03.2007.

o Sostegno dell’attuzione di un sito Web della Commissione Donne Elette dell’UAEL;

o Sostegno all’elaborazione degli strumenti di comunicazione per le elette locali.

 Rafforzamento del potere economico delle donne:

o Accrescere l’accesso alle casse di risparmio e di credito;

o Attuazione di un fondo di sostegno delle iniziative economiche delle donne.