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Barriere sociali e culturali alla partecipazione delle donne in politica.

La ricerca condotta da ESCAP, individua tre principali fattori che influenzano la partecipazione delle donne nel governo locale:

• Leggi, pratiche ed iniziative che assicurano la partecipazione al processo politico, e che possono limitare o promuovere la partecipazione delle donne: Comprendono le disposizioni statutarie, le politiche ed i programmi nazionali, le esigenze della gestione del governo locale, il ruolo delle ONG, la formazione, le conferenze regionali ed internazionali, le iniziative delle donne nel governo locale, e la raccolta dei dati.

• Gli ostacoli alla partecipazione delle donne, compresa la fondamentale disuguaglianza, l'instabilità politica ed economica, la discriminazione, l’ambiente prevalentemente maschile nei costi e nelle istituzioni politiche.

• L'impatto del sistema politico in materia di partecipazione, compreso il sistema di governance locale, il sistema elettorale, i sistemi elettorali locali rispetto a quello generale, una quota di posti riservati per le donne, l'accesso e l’efficacia dei posti riservati, i legami di parentela, il sostegno del partito politico alle donne, e la natura dell’opposizione politica.

Questi fattori dovrebbero essere presi seriamente in considerazione al fine di garantire l'impatto positivo della presenza delle donne nel governo locale. Un altro elemento chiave è la necessità di rafforzare le capacità e le opportunità per le donne come leader nella governance locale.

Vi sono inoltre varie barriere sociali e culturali, quali la cultura, la religione, i media e la formazione, che ostacolano la partecipazione delle donne in politica.

1.6.1 La Cultura

Il dato culturale più stereotipato in Africa è che le donne sono considerate subalterne agli uomini, membri di seconda categoria nella famiglia e nella società. Spesso analfabete, perché nelle famiglie povere e numerose sono sempre i maschi ad avere la priorità scolastica, passano tutto il loro tempo occupandosi di attività domestiche e rurali, non avendo possibilità di dedicarsi alla vita politica. È il modello patriarcale a prevalere. Teoria confermata in Sierra Leone, Rwanda, Etiopia, Liberia.

Comportamenti e modelli culturali che ostacolano la partecipazione delle donne in politica.

Tanzania

Le norme tradizionali sono penalizzanti per l’universo femminile; diffusa è l’opinione secondo la quale “dare l’istruzione alle donne è una perdita di tempo e di soldi”. I matrimoni precoci in alcune regioni della Tanzania pongono un freno

agli sforzi di scolarizzazione che il governo attua per favorire l’emancipazione delle donne. (Angelina Mtowa, Tanzanie)

Nigeria

Resta molto difficile anche per le poche « istruite » raggiungere livelli alti nel

decision making perché la maggior parte degli uomini non permette alle mogli di

implicarsi in politica. Le donne in politica sono considerate di costume leggero. (Priscilla M Achakpa, Nigéria)

Zimbawe

Nella cultura locale, il posto riservato alle donne è il focolare, sostenere il marito, assecondarlo, se la donna diventa una dirigente attiva è sospettata di essere di facili costumi. (NcubeNomagugu GWABA, Zimbabwe)

Mali

Il peso delle tradizioni, la stessa cultura maliana e la religione possono essere considerate i principali fattori della subordinazione della donna. Per esempio è malvista una donna che rientra a casa dopo il crepuscolo qualunque sia il posto di responsabilità che riveste. Donne ministre e direttrici sono obbligate a scontrarsi con le difficoltà che quotidianamente implica la subordinazione al modello patriarcale. Le barriere socio-culturali persistono e occorreranno sforzi e tempo per cambiare le regole. (KEITA Mariam TOURE, Mali)

Tchad

Il governo del Tchad deve combattere i pregiudizi negativi che rendono le donne prigioniere. Una cultura negativa come le MGF deve essere bandita. Il paese ha firmato la convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazioni delle donne, ma non c’è stata applicazione nella vita quotidiana. (Theodore Mbainaissem, Tchad)

È il fattore che contribuisce a rafforzare e consolidare le pratiche e le norme patriarcali, rafforzando gli stereotipi negativi nei confronti delle donne. La religione limita la partecipazione delle donne in politica, perché sostiene la loro sottomissione.

Le culture cambiano progressivamente, sono dinamiche ed è necessario fare sforzi continui per innovarle. Una rivisitazione della memoria storica è importante per ricordare la posizione che la donna ha occupato in passato nelle varie culture africane e mettere in luce l’attuale condizione discriminatoria e le pratiche negative che derivano dal periodo coloniale. (Le regine d'Africa)

1.6.3 I Media

Il ruolo dei media: radio, TV e giornali, è molto importante. Si tratta di strumenti ad alto impatto per influenzare l’opinione pubblica a favore o contro l’immagine che le donne possono esprimere nel contesto socio-politico. Pertanto essi possono sia essere un ostacolo significativo per la leadership delle donne, sia svolgere un ruolo di sostegno nella presentazione di donne elette in maniera equa e onesta, al di là dei ritratti stereotipati, considerando comunque i governi quali responsabili dell’attuazione di politiche che promuovono la partecipazione delle donne in politica e nella gestione degli affari pubblici.

RDC

Le donne coinvolte nella politica sono visibili in alcune trasmissioni TV, radio e nei giornali. La Tv congolese ha una rubrica settimanale dedicata alle donne impegnate in politica, ma l’impatto non è forte perché il pubblico preferisce serie televisive o clips tv che mostrano donne sexy che ballano. (Marie Claire Faray, RD Congo).

Tanzania

La stampa gioca un ruolo importante nella promozione delle donne in politica, in particolare per il ruolo esercitato da alcune associazioni: l’associazione delle donne impegnate nella stampa in Tanzania, (TAMWA) e l'Istituto della stampa del Sud Africa, alcune radio e TV. TAMWA offre moduli formativi ai suoi

membri per migliorare la capacità professionale in vari ambiti: economico, politico, sociale e culturale. L’associazione pubblica la propria rivista quadrimestrale (Sauti ya Siti), pubblica numerose brochure, libretti, manifesti su violenze alle donne, diritti umani ecc. (Angelina Mtowa, Tanzanie)

1.6.4. La Formazione

L’educazione delle bambine è molto importante: sia i programmi letterari che quelli di educazione civica devono far parte di una strategia di lungo periodo per accrescere la partecipazione delle donne nella cultura politica. E’ importante consolidare l’auto-stima e la consapevolezza delle donne nel senso che possono svolgere in modo eccellente ruoli che in passato venivano ricoperti da soli uomini. Spesso le attività di formazione in ambito politico e di amministrazione pubblica sono promosse dagli organismi internazionali presenti nei paesi, non direttamente dai governi nazionali. Ma sono i politici, con i loro funzionari, a beneficiarne lasciando solo un ruolo marginale alle donne.

In Tanzania, sono stati organizzati dei programmi che hanno coinvolto insieme candidati ed elettori sul tema delle pari opportunità nello svolgimento delle campagne elettorali. Le ONG si sono fatte promotrici di attività specifiche per far meglio comprendere il contenuto di leggi e regolamenti elettorali e, in questo modo, costruire una piattaforma sensibile all’approccio di genere facendo pressione sugli stessi partiti politici. Inoltre è stata creata una banca dati per le donne che aspirano ad entrare in politica e rafforzare le loro capacità nel valutare i progetti.

1.7. Il sostegno: strumenti in grado di tutelare la leadership delle donne in