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L'obiettivo principale della politica di decentralizzazione in Uganda è di democratizzare la società, al fine di promuovere il buon governo, di migliorare la fornitura di servizi, di ridurre la povertà e di stimolare lo sviluppo. La decentralizzazione è vista, non solo come un mezzo per responsabilizzare le popolazioni, ma anche come un quadro per l'attuazione di altre politiche governative, volte a migliorare la qualità della loro vita e del loro benessere. La decentralizzazione è anche vista come un atto di buon governo che permette di promuovere la trasparenza, la responsabilità, l'integrità e la rappresentanza nella gestione degli affari pubblici. Essa è stata spesso utilizzata come un mezzo per attuare le principali politiche ed i programmi individuati dal governo, vale a dire:

 Il programma di Istruzione primaria per tutti (UPE), la cui missione è di

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Inchiesta DAW-CEA-NGM-NET AFRICA (Meccanismi nazionali per le pari opportunità in Africa)

garantire che ogni bambino in età scolare, vada a scuola;

 Il programma di assistenza sanitaria di base (PHC), che mira a promuovere l'accesso dei cittadini ai servizi medici essenziali;

 Il programma per l'ammodernamento del settore agricolo (PMA), la cui missione è trasformare l'agricoltura di sussistenza in agricoltura commerciale.

Questi programmi sono attuati con successo dalle collettività locali decentralizzate, le quali sono dirette da rappresentanti eletti democraticamente, dunque vicini al popolo, che hanno un chiaro mandato che consente loro di avviare ed attuare i piani di sviluppo locale (che riflettono le priorità locali definite con la partecipazione attiva della popolazione interessata). L'obiettivo generale ricercato dal governo dell'Uganda è quello di sradicare la povertà e di consentire agli Ugandesi di godere di una migliore qualità della vita. Per questo motivo, il paese segue un ampio programma di sviluppo, le cui principali articolazioni sono le seguenti:

 Riforma macroeconomica,

 Promozione di una maggiore produttività e delle esportazioni,  Riforma del servizio civile,

 Decentralizzazione.

I governi locali sono anche un meccanismo chiave per l’attuazione del PAEP (piano d'azione per l'eliminazione della povertà). Il PAEP è il quadro di pianificazione nazionale dell'Uganda che nazionalizza gli impegni e le iniziative internazionali, quali gli Obiettivi di sviluppo del Millennio e principi di partenariato della Dichiarazione di Parigi per l'efficacia degli aiuti e, tra le altre cose, il PAEP è attualmente in fase di revisione per essere trasformato in un piano di sviluppo nazionale (PSN) quinquennale più specifico, che sarà basato su priorità nazionali e bilanci concisi.

Il PAEP attua la visione nazionale e gli obiettivi di sviluppo e costituisce la Pianificazione nazionale ugandese, il cui scopo è quello di orientare l'azione pubblica nella direzione di promuovere la crescita e l'eliminazione della povertà. Oltre l'85% della popolazione dell’Uganda, che conta 30 milioni di persone, vive in aree rurali. Circa l'80% della popolazione rurale si dedica all'agricoltura di

sussistenza. Solo il 61,5% circa degli Ugandesi delle zone rurali ed il 68% degli Ugandesi che vivono nelle città hanno accesso all'acqua potabile ed ai servizi igienico-sanitari. Fino al lancio del Programma di Istruzione primaria per tutti, nel 1996/1997, quasi la metà dei bambini in età scolare, non frequentava la scuola. Ad oggi, il 98% dei bambini in età scolare frequenta la scuola e la povertà assoluta è stata ridotta del 31%. Certo, la Legge sulle collettività locali decentralizzate fornisce il quadro della decentralizzazione e definisce chiaramente le funzioni ad ogni livello di governo, ma la sua attuazione è stata l’obiettivo di un approccio consapevole e pragmatico, in cui le funzioni si sono trasferite in un modo ordinato dal centro verso le collettività decentrate, a mano a mano che se ne sviluppavano le capacità. Il decentramento fiscale ha seguito un approccio simile, la decentralizzazione del bilancio di esercizio è stata la prima ad essere applicata in modo graduale, per garantire che le comunità locali elaborassero dei piani di sviluppo e creassero delle capacità sufficienti all'attuazione di tali piani.

Le amministrazioni locali hanno avuto la responsabilità di funzioni specifiche e di servizio. La logica per la loro emancipazione è che le popolazioni locali conoscono le proprie priorità e possono quindi gestire meglio le risorse, comprese quelle finanziarie. Il coinvolgimento dei residenti nello sviluppo e nell'attuazione di programmi locali, crea un senso di appropriazione, necessario ad ottenere risultati migliori. Essa comporta anche una riduzione dei costi, a condizione che il personale del governo centrale non sia obbligato a fare da navetta tra i suoi uffici e quelli delle comunità decentrate. In effetti, queste ultime assicurano esse stesse, l'attuazione, la sorveglianza ed il controllo dei loro programmi. La Legge sulle comunità consente alle comunità di eseguire tutte queste funzioni in quanto definisce le modalità di finanziamento delle attività.

Le risorse destinate al finanziamento del decentramento provengono principalmente da tre fonti: il governo, i suoi partner per lo sviluppo e le entrate locali.

I trasferimenti dal governo centrale

Tutte le autorità locali in Uganda sono abilitate dalla costituzione a ricevere delle sovvenzioni incondizionate e condizionate. Inoltre, alcune di esse hanno diritto ad un indennizzo, a seconda del loro livello di prestazione di servizi, rispetto a quello

medio nazionale. La quota di queste tre fonti di risorse nel bilancio delle comunità locali, varia da una fonte all'altra. In generale, esse sono tutte applicabili. Una sovvenzione incondizionata è assegnata ad un governo locale per funzionamento dei suoi servizi, mentre una sovvenzione condizionata è assegnata per il finanziamento di programmi che sono stati oggetto di un accordo con il governo centrale. Un indennizzo è assegnato ad una comunità locale la cui offerta di servizi è inferiore alla media nazionale per una serie di servizi speciali. Il governo centrale trasferisce fino al 90% dei bilanci dei governi locali. In linea generale, i trasferimenti alle autorità locali, come percentuale del bilancio nazionale sono cresciuti circa del 16,6% durante l’esercizio finanziario dell’anno 1997/1998 e circa del 36% in quello 2007/2008. L'aumento dei trasferimenti ha effettivamente migliorato il livello delle attività degli enti locali e ha consentito di attuare il Piano d'azione per l'eliminazione della Povertà (PAEP). Tuttavia, le sovvenzioni condizionate del Fondo d'azione contro la Povertà (PAF) sono state le più popolari. Allo stato attuale, esse rappresentano più dell’85% dei tassi di trasferimento ai governi locali. Dal momento che la spesa PAF è progettata per consentire il raggiungimento degli obiettivi del PAEP, la maggior parte dell'aumento del trasferimento fondi è stato possibile grazie ad un aumento delle sovvenzioni condizionate.

Il Fondo d'azione contro la povertà (PAF)

L'Uganda è stato uno dei primi paesi poveri fortemente indebitati a poter beneficiare dell’iniziativa PPTE (HIPC), sviluppata dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Questo è il risultato della strategia di riduzione della povertà che il governo di questo Paese ha stabilito con piacere. Le autorità locali affiancano prioritariamente i finanziamenti ottenuti da parte del Fondo d’Azione contro la povertà (PAF) a programmi prioritari (PPP) precedentemente concordati, relativi, in particolare, all'istruzione primaria, alla cura della salute primaria, all’acqua ed all’igiene ambientale, alle strade di accesso rurale, all'agricoltura ed all'estensione dell’alfabetizzazione funzionale per adulti. Pertanto, il livello degli investimenti nel settore dei servizi ha registrato un livello fenomenale, passando da 20 milioni di dollari nel 1993 ad oltre 500 milioni di dollari. I massicci investimenti in questo settore, hanno cambiato il volto della

prestazione di servizi nel paese. Così, il numero di aule costruite nelle scuole primarie è aumentato significativamente. Anche il numero di bambini iscritti alla scuola primaria è aumentato molto, passando da 2 milioni di studenti nel 1995 a più di 7 milioni nei nostri giorni.

Contributo dei partenariati allo sviluppo

I partner allo sviluppo partecipano al finanziamento della decentralizzazione con il loro sostegno alle iniziative locali. Questo finanziamento consente alle iniziative di accedere a maggiori risorse di cui hanno bisogno per una migliore erogazione dei servizi.

La finanza locale

Una buona base di reddito locale si rivela importante per garantire la sostenibilità dei programmi di decentralizzazione. A tal proposito, i redditi locali costituiscono le fondamenta per la costruzione di un sistema di governance locale indipendente e responsabile. Essi sono anche una fonte sicura di fondi a sostegno dell’erogazione di servizi. Quando i contribuenti pagano le tasse, essi sono più inclini ad esigere dai "politici" che rispondano delle loro azioni. I consiglieri, da parte loro, saranno più propensi a rispondere alle esigenze e alle priorità delle popolazioni se:

- Il pubblico paga le tasse direttamente alla rappresentanza politica che ha eletto attraverso elezioni locali;

- Le infrastrutture esistenti di proprietà di un ente locale, sono sostenute da quest'ultimo attraverso le entrate locali;

- Le comunità locali, attraverso risorse proprie, rendono dinamici gli investimenti e la fornitura dei servizi.

In Uganda, la mobilitazione degli enti locali costituisce pertanto, uno strumento importante nel successo della politica di decentramento. Una cosa è certa: le comunità locali che dispongono di un buon sistema di riscossione delle entrate può godere di una maggiore autonomia. In linea di principio, esse possono soddisfare meglio le aspettative e le priorità delle loro popolazioni. La Costituzione prevede varie fonti di entrate per gli enti locali decentrati, in funzione delle regioni e sulla base, tra l'altro, delle loro pratiche economiche e delle risorse naturali. La “Gradated Tax” - una sorta di tassa graduale - il cui

contributo di solito rappresentava l'80% delle entrate locali delle comunità decentrate rurali ed il 30% circa delle entrate delle comunità locali decentrate urbane (CLD), è stata abolita nel luglio 2005; ciò ha causato un duro colpo alle entrate locali delle CLD. Per compensare, il governo ha stanziato un budget di 43,86 miliardi di scellini per le comunità locali. È stata adottata una tassa locale sui servizi per sostituire la “gradated tax”.

Dal 1997, le entrate locali sono in costante declino, sia in termini assoluti sia in termini relativi. Di conseguenza, le comunità decentrate dipendono sempre di più dalle sovvenzioni del governo centrale. Una parte sempre più cospicua di queste sovvenzioni è soggetta a condizioni. Questa dipendenza nei confronti del governo centrale si risolve in perdita di autonomia delle comunità locali.

La legge stabilisce inoltre in che modo gli introiti generati localmente debbano essere condivisi tra i vari enti locali e le altre unità amministrative.

L'importanza di ripartizione del gettito è evidente poiché ogni CLD o unità amministrativa deve rispondere a determinati compiti necessari. La condivisione costituisce un indicatore del volume delle funzioni e delle attività realizzate a ciascun livello della comunità o dell'unità amministrativa. La ricezione di fondi concessi a delle comunità più piccole, mira ad incoraggiare i cittadini a pagare le tasse perché più i regolamenti (régies) finanziari raccolgono le imposte, più le comunità hanno reddito e possono ottenere finanziamenti per le loro attività prioritarie. Un ente locale può inoltre imporre tasse o imposte,al posto del governo centrale, di cui è agente; in tal caso, il CLD, in virtù dell'accordo tra le due parti, ha il diritto di conservare per sé, una parte dei fondi raccolti.

La tendenza al ribasso delle entrate locali

Se i trasferimenti del governo centrale sono la principale fonte di reddito per finanziare la fornitura di servizi decentrati, resta il fatto che la mobilitazione delle entrate locali, rimane un elemento essenziale per la realizzazione duratura della politica di decentramento. Purtroppo, le entrate locali sono in crollo da alcuni anni, e, i dati disponibili mostrano ad esempio, che le entrate locali a livello distrettuale, che ammontavano a 86 miliardi di scellini ugandesi (Ushs) nel 1997/1998, sono passati a 78 miliardi di Ushs nel corso dell’esercizio finanziario 1999/2000 e ha continuato a calare, fino a fermarsi a circa 34 miliardi di Ushs nel

2002/2003. Questa curva verso il basso è un vincolo per lo sviluppo e la sostenibilità della decentralizzazione.

Lo scarso rendimento in materia di riscossione delle entrate è stato attribuito agli oppositori politici della “graduated tax” ed alla dipendenza delle CLD nei confronti dei fondi del governo centrale, che hanno indebolito la loro capacità di generare risorse proprie. Il declino assoluto del reddito colpisce con più gravità le comunità locali rurali75.