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Dopo dieci anni di attuazione, il governo del Senegal ha intrapreso un programma di riforma della legislazione in materia di decentralizzazione. In questo contesto, una Commissione nazionale di riflessione sulla riforma del governo locale è stata istituita dall'Ordinanza n. 3107 del 24 giugno 2005. Questa Commissione ha “per missione la riflessione sulla realizzazione di un nuovo approccio alla decentralizzazione”. Questo approccio innovativo porterà, in particolare “al rafforzamento della democrazia locale attraverso la costruzione di un sistema partecipativo che garantisca un effettivo coinvolgimento della popolazione in tutto il processo decisionale che la riguarda (articolo 2).

La questione della partecipazione delle donne al processo decisionale è ora una delle principali sfide della decentralizzazione in Senegal. Infatti, nonostante i loro contributi riconosciuti, le donne rimangono un gruppo emarginato, sotto- rappresentato e talvolta scarsamente considerato.

Il Senegal è una nazione dell’Africa occidentale, che si trova nella zona Sudano- Saheliana. Si estende su una superficie di 196.722 km2. Il suolo è relativamente piatto. Il Senegal è delimitato a nord e a nord-est dalla Mauritania, a sud-est dal Mali ed ha un litorale di quasi 700 km sull'Oceano Atlantico. Tre sono i fiumi che percorrono la nazione: il fiume Senegal (1700 km di lunghezza), il fiume Gambia (750 km) ed il fiume Casamance (300 km). Il paese vive una stagione secca che

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Mme Josephine Kasya, Capo del Distretto di Kanungu (Uganda), Challenges Confronting Women Leaders in Local Governments - The Uganda Experience

va da novembre a giugno ed una stagione piovosa, che copre il periodo da luglio ad ottobre. Il Senegal a undici regioni amministrative suddivise in 34 dipartimenti, 65 comuni, 94 distretti, 321 comunità rurali e più di 13.000 villaggi. A livello demografico, la popolazione del Senegal è stimata intorno ai 10.127.809 abitanti, secondo i risultati preliminari del 3° Censimento Generale della popolazione e delle abitazioni, fatto nel 2003. Questa popolazione è caratterizzata da una forte crescita, nonostante il tasso di crescita media annua della popolazione sia passato dal 2,7% nel 1996-1998 al 2,4% nel 1988-2002.

Il decentramento territoriale si oppone al decentramento funzionale. In questo contesto, il decentramento, che è considerato una forma di centralizzazione, consente una distribuzione dei compiti tra le autorità centrali e quelle locali. Il decentramento territoriale si basa sul concetto che amministratori e cittadini sono legati da interessi comuni e che gli affari locali saranno gestiti meglio a livello locale90. La decentralizzazione è legata alla storia politica e amministrativa del Senegal. La motivazione della legge nr. 96-06 del 22 marzo 1996 Codice delle comunità locali, inizia con la seguente formula: “dalla sua adesione alla sovranità internazionale, il Senegal ha optato per una politica di decentralizzazione progressiva e cauta, ma ormai irreversibile”. Ciò ha portato in un primo momento all’ampliamento dello statuto dei comuni a pieno titolo a tutti i comuni a partire dal 1960; alla prima riforma fondiaria, con l'adozione della legge nr. 64-46 del 17 giugno 1964, che ha gettato le basi per il decentramento nelle zone rurali; all’adozione del Codice di amministrazione comunale nel 1966; alla creazione di comunità rurali come comunità locali nel 1972; alla gestione delle comunità rurali locali, da parte degli enti locali a partire dal 1990. In una seconda fase, la regionalizzazione sarà attuata nel quadro delle risoluzioni adottate dal 1996. L’opzione di decentralizzazione dopo il 1960, aveva l’obiettivo di liberare le energie e di garantire la democrazia locale, soprattutto nelle zone rurali. La decentralizzazione è una risposta ad almeno due difficoltà: l'incapacità dello Stato, che ha portato all'adozione dello slogan “meno Stato, miglior Stato” e la necessità di sostegno alle aspirazioni del popolo. Ciò accresce il principio della partecipazione che determina la legittimità dell'azione pubblica. Inoltre, la

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Costituzione riconosce nell'articolo 102, che gli enti locali costituiscono il quadro istituzionale per la partecipazione dei cittadini nel governo e che si autogovernino mediante le assemblee elette.

L'attuale fase di decentramento ha avuto inizio con il discorso alla nazione da parte del Presidente della Repubblica, in data 3 aprile 1992. Ciò porta alla regionalizzazione attraverso una serie di testi:

 legge 96-06 del 22 marzo 1996 che porta al Codice delle comunità;  legge 96-07 che trasferisce le competenze alle comunità locali;  legge 96-09 sull'organizzazione dell’amministrazione territoriale.

Queste leggi sono state completate da diversi decreti, tra cui il decreto nr. 96-1126 che fissa la distribuzione dei fondi in dotazione alle autorità locali, i decreti dal nr. 96-1132 al nr. 96-1139 relativi all’applicazione della legge 96-07 sul trasferimento di poteri alle comunità locali, ed in particolare:

 ambiente e gestione delle risorse naturali,  salute e azione sociale,

 gioventù, sport e tempo libero,  cultura,

 istruzione,  pianificazione,

 programmazione del territorio,  pianificazione urbanistica,  edilizia.

La maggior parte di queste competenze sono legate direttamente o indirettamente ai diritti umani per i quali lo Stato ha stipulato accordi internazionale ed obblighi specifici. Le varie riforme intraprese dal 1960 permettono di creare le condizioni per una ricollocazione dei soggetti interessati ed un cambiamento di mentalità a livello comunitario locale conformemente alla politica iniziata dai poteri pubblici. Infatti, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni ed il soddisfacimento delle loro aspirazioni, passano attraverso l’aumento delle loro responsabilità. La decentralizzazione deve permettere di conciliare le due opzioni di sviluppo “dal basso” e “dall’alto”.

La regione è una comunità locale, ente morale di diritto pubblico disciplinato da un Consiglio regionale. La città di Dakar è suddivisa in 43 comuni distrettuali ripartiti tra le città di Dakar (19), Guédiawaye (5), Pikine (16) e Rufisque (3), e corrispondenti a quartieri che funzionano come le altre comunità locali91.

Il comune è definito come un insieme di persone che abitano nel perimetro della stessa località, che intendono affrontare i propri interessi e che sono in grado di trovare le risorse necessarie. Le comunità rurali raggruppano i villaggi appartenenti allo stesso territorio ed aventi interessi comuni. Non vi è alcuna gerarchia tra le autorità locali. Nessuna esercita poteri di controllo sulle altre. Ma, nella realtà, il trasferimento delle competenze non permette alla comunità locale di promuovere lo sviluppo locale. Infatti, le comunità locali devono affrontare numerosi obblighi prima di poter arrivare alla gestione degli affari locali. Questi obblighi sono di natura istituzionale, giuridica, finanziaria e tecnica92. Uno dei principali problemi riguarda la questione del genere. Malgrado l’esistenza di una serie di testi nazionali e internazionali, in particolare la ratifica di numerose convenzioni internazionali in favore delle donne, la loro rappresentazione ed implicazione pratica nelle istituzioni locali, resta piuttosto debole.

3.2. L'attuazione delle questioni di genere nei testi sul decentramento