• Non ci sono risultati.

Alla luce dei fatti finora illustrati, delle implicazioni e dei condizionamenti dovuti alla censura, l’uso della fonte cinematografica, letta in un contesto così ben definito, permette di rilevare le percezioni che i francesi hanno della guerra spagnola. Il tema della guerra è frequente nelle edizioni settimanali dell’informazione filmata francese; i notiziari francesi che dedicano più spazio agli eventi di Spagna sono il

nell’omonimo archivio Pathé-Gaumont, nei pressi di Parigi, che vanta una collezione che va dal 1896 ai nostri giorni.84

Alla vigilia della guerra di Spagna, la Pathé è già un gigante mondiale della produzione filmica, con filiali presenti in tutto il mondo. Ma ancora prima del conflitto, la Pathé riesce a portare sugli schermi cinematografici dell’epoca le immagini di quel malcontento sociale che regnava nella Spagna degli anni Trenta, documentando così la crisi della democrazia spagnola, l’avvento del fascismo e le agitazioni dovute ad un regime sbagliato: i presupposti che di lì a poco avrebbero fatto precipitare il paese in balia della guerra civile. Filmando sistematicamente i precedenti del conflitto spagnolo, che altri importanti notiziari – tra cui i Giornali

Luce, i cinegiornali tedeschi UFA, il notiziario della British-Movietone ma anche gli

stessi notiziari spagnoli – non erano riusciti a filmare o avevano documentato in

      

84

L’archivio Pathé-Gaumont è frutto di un riordinamento, eseguito nel 2003, dei cataloghi conservati alla Cineteca Gaumont e degli archivi Pathé. Tale iniziativa ha dato vita alla prima banca francofona di immagini animate, in bianco e nero e a colori, con oltre 14 mila ore di programmazione che illustrano la storia del XX secolo e l’attualità del XXI secolo. Da segnalare, alcune collezioni conservate, tra cui, Pathé-Revue, girata su una pellicola di 35mm e prodotta dal 1919 al 1932, proiettava cortometraggi culturali e pedagogici riguardanti gli argomenti più svariati; dall’industria, alla moda, dall’artigianato, agli animali, dalle regioni francesi ai paesi stranieri. La particolarità di questa produzione risiede nella presentazione di alcuni servizi a colori, grazie alla tecnica del Pathécolor, un procedimento di colorazione a stampa per ogni singola immagine. L’archivio conserva circa 90 ore di programmazione relative a questo genere. Seguono Les actualités non utilisée, documenti che vanno dal 1930 al 1981, immagini girate da Pathé e Gaumont che non sono state mai montate poiché ritenute inadatte per i cinegiornali. Gelosamente conservata, questa collezione di oltre 3000 ore, è stata riconosciuta come una collezione a parte. Importanti sono anche Les actualités féminines, una collezione di 13 ore, prodotta dal 1932 al 1935. Si tratta di un giornale settimanale destinato ad un pubblico femminile, all’interno del quale vengono affrontati diversi temi: dalla moda agli spettacoli, dall’educazione dei bambini agli ideali del femminismo. Con tale varietà di temi, questa collezione costituisce un’importante testimonianza degli anni Trenta. Nell’archivio si annovera anche la collezione detta “Les Rouges”, oltre 13 ore di programmazione costituite da immagini non montate e mute, all’interno della quale sono raggruppati vari temi. Molte immagini provengono dall’estero; Sujets divers, è una collezione di 5 ore che raccoglie materiale dal 1910 al 1940, anche se la maggior parte delle immagini sono state girate tra il 1910 e il 1920. Si tratta di immagini diverse sia nel contenuto che nella durata, che varia da una decina di secondi ad una decina di minuti. Tra i titoli più importanti: Centre de Reéducation des mutilés des membres de la guerre, 1914-1918, della durata di appena cinque secondi, o ancora Pose de la première pierre de la cité musulmane, della durata di 14 minuti; La peste en Mandchourie,della durata di 10 secondi e Inondations de Paris et sa banlieue en 1910, della durata di dieci secondi. Da menzionare anche il fondo Ruines et visions de guerre, 4

ore di programmazione che racchiudono immagini sugli anni che vanno dal 1911 al 1918. Questa collezione raggruppa oltre duecento immagini girate sul fronte della Prima guerra mondiale, e come indica il nome, Ruines de guerre, si tratta ei documentari sulle città devastate nel corso del primo conflitto mondiale. È sicuramente un fondo importante dal punto di vista storico, in quanto testimonia l’imponente attività della Pathé nel campo dell’informazione già durante la Grande guerra. Per approfondimenti sull’argomento, si veda il sito www.gaumontpathearchives.com

maniera approssimativa, la Pathé conferma le proprie ambizioni giornalistiche nel campo dell’informazione filmica.85

Nell’archivio Pathé si conservano circa 255 notizie relazionate con la Spagna, girate tra il 1905 e il 1943, 133 delle quali corrispondono al periodo della Repubblica e della guerra civile.86 Il 14 aprile del 1931 viene proclamata, nella Plaza de la Puerta del Sol a Madrid, la Repubblica spagnola; a partire da questa data e fino alla fine dell’anno, la Pathé pubblica 8 notizie sulla Spagna nelle quali si mostra il clima di effervescenza dovuto alla situazione politica attuale, si parla dell’imminenza delle elezioni in Catalogna, si mostrano le immagini consacrate alla festa della neonata Repubblica. Proprio grazie al grande valore storico e documentale di queste prime immagini, è possibile percepire la tensione regnante a Madrid nel momento in cui avviene il cambio di regime. Nel 1932, la Pathé edita dieci notizie sulle Spagna nelle quali, allo stile “ufficiale” delle immagini che ribadiscono i rapporti di amicizia tra la Francia e la Spagna o alle prime manifestazioni politiche, si mescolano temi un po’ meno impegnativi, come l’esibizione di una ballerina di flamenco o l’elezione di Miss España.87 Nel 1933, in relazione alla Spagna, la Pathé proietta otto notizie: si mostrano le immagini di scioperi a Barcellona, dei primi atti rivoluzionari in Catalogna, delle elezioni legislative a Madrid; ma anche lo spettacolo di un circo e una funzione religiosa in occasione del trasporto delle ceneri dello scrittore Blasco Ibáñez da Menton a Valencia.88 Nel 1934, sette notizie sulla società spagnola appaiono nelle edizioni del Pathé-Journal: dopo una serie di rappresentazioni folkloristiche che ritraggono la corrida e il carnevale, vengono mostrate le immagini della rivoluzione di ottobre nelle Asturie, anche se la provenienza del materiale

      

85

Si veda sull’argomento, A. Scicolone, Immagini a confronto: cinegiornali Luce e Pathé-Journaux raccontano la guerra di Spagna, in F. Anania, P. Melograni, (a cura di) “L’Istituto Luce nel regime fascista: un confronto fra le cinematografie europee”, Roma, Istituto Luce, 2006, pp. 81-108

86

Per un approfondimento su tutte le pellicole realizzate nel triennio bellico, si veda il minuzioso studio condotto da A. Del Amo e M. L. Ibañéz, Catálogo general del cine de la guerra civil, Madrid, Cátedra/Filmoteca Española 1997, pp. 731-734

87

Per citare solo alcuni dei notiziari realizzati nel 1932, si vedano, il PJ 117.4 Miss Espagne 1932, il PJ 121 La vie politique en Espagne, il PJ 321 La danseuse de flamenco e il PJ 156.10 Herriot à Madrid. Le Président du Conseil apporte à la jeune République Espagnole le salut de la République Française. Le pellicole possono essere visionate su www.gaumontpathearchives.com

88

Si veda il PJ 165 Les ravages du feu. Barcelone. Deux mille employés sont réduits au chômage, il PJ 215.5 Espagne; il PJ 213 Madrid. L’Espagne a voté, PJ 25.5 Au cirque e il PJ 209.7 Valencia. L’arrivée des cendres de Blasco Ibáñez.

filmico è di origine inglese.89 Da segnalare, nello stesso anno, un’edizione speciale del notiziario realizzata in occasione della morte di Raymond Poincaré. Nella rassegna delle immagini, più volte il Presidente della Repubblica appare insieme ad Alfonso XIII.90 Le notizie sulla Spagna che appaiono nel 1935 sono sei; più che di vere e proprie notizie, si tratta di frammenti caotici che mostrano le immagini del matrimonio dell’Infanta Beatrice con il principe di Torlonia, e che non sono stati utilizzati per montare il servizio all’interno del notiziario.

  Nel 1936, la Pathé filma ventuno notizie sugli eventi di Spagna, cinque delle quali sono antecedenti al 18 luglio. Il primo servizio che mostra le immagini della guerra civile riporta la data del 6 agosto e si intitola, Hier…Aujourd’hui. En

Espagne. Dans l’après-midi du 18 juillet 1936: in poco più di un minuto, si

contrappongono le immagini della Spagna “secolare”, quella delle corride, del flamenco e della Settimana Santa, alle immagini di un paese in cui uomini, donne e bambini, appartenenti ad ogni ceto sociale, combattono. Durante i tre anni del conflitto, la Pathé mantiene corrispondenze in entrambe le zone di guerra, sebbene il lavoro dei professionisti dell’informazione cinematografica non sia molto conosciuto. La carenza di dati relativi alla presenza degli operatori in Spagna, così come l’assenza di una bolla di accompagnamento che riepilogasse il contenuto delle pellicole, hanno impedito una conoscenza più approfondita sul lavoro degli inviati francesi. Tuttavia, è possibile sapere con certezza della presenza, già nel luglio del 1936, di un operatore della Pathé nella zona sollevata, in seguito alla vicenda di cui si rende protagonista. Si tratta di René Brut, uno dei corrispondenti più attivi del Pathé-

Journal, la cui avventura professionale inizia quando, nell’agosto del 1936, filma

numerose immagini sul massacro di Badajoz, compiuto dai nazionalisti in seguito all’occupazione della città. Grazie alla complicità di un messaggero, Brut riesce ad inviare il materiale girato a Parigi. Ma pochi giorni dopo, l’operatore francese viene incarcerato nei pressi di Siviglia dai soldati dell’esercito di Franco con l’accusa di

      

89

Si tratta infatti di materiale proveniente dalla British Movietone News. All’epoca, lo scambio di materiali filmico tra le varie case di produzione era un’abitudine consolidata, seppure non troppo frequente.

90

Si vedano i seguenti cinegiornali: PJ 224.8 Les fêtes du carnaval; il PJ 258.2 Corrida sur la place du village de Voldamorillo; PJ 42.1 Scènes des rébellion à Madrid et dans les Asturies; e il PJ 258 Edition special. Rétrospective Raymond Poincaré.

“aver filmato e diffuso all’estero materiale cinematografico non autorizzato”.91 Brut sarà liberato grazie agli accordi che la direzione della Pathé stabilisce con Luis Antonio Bolín, responsabile dell’Ufficio Stampa della zona sollevata, con sede a Siviglia. Da questo momento il reporter, immediatamente costretto a lasciare la Spagna e a rimpatriare in Francia, seguirà l’evolvere della guerra civile dagli studios di Parigi. L’avventura di Brut viene mostrata nel Pathé-Journal proiettato nelle sale il 24 settembre del 1936; le immagini che raccontano le vicende che hanno portato al suo arresto sono quelle filmate proprio dal corrispondente stesso. Una prima sequenza mostra il rimpatrio: un aereo dell’Air France, con a bordo Brut, atterra. Ad attenderlo all’aeroporto ci sono i rappresentanti della Pathé. Poi si narra il sequestro, partendo proprio dal bombardamento di Badajoz.92 Tenendo presente l’esperienza vissuta da René Brut, risulta evidente che ottenere immagini autentiche sulla guerra civile comportava una serie di rischi per gli operatori; motivo per il quale, con buona probabilità, tanto la Pathé quanto la Gaumont piuttosto che l’Éclair, mantengono i propri operatori in Spagna solamente per periodi di tempo limitati. Gran parte delle immagini, che mostrano eventi rilevanti della guerra civile, utilizzate nei notiziari francesi proviene, infatti, da altre fonti, in particolar modo dal materiale filmato dagli operatori inglesi, nordamericani e tedeschi.93

In uno studio condotto da Christian Paté, i notiziari Pathé vengono identificati come sostenitori della causa nazionalista.94 Lo stesso giudizio viene riservato all’Éclair-Journal. L’autore non parla esplicitamente di propaganda, sebbene sostenga che i notiziari in cui si menziona l’esercito nazionalista siano quantitativamente superiori rispetto a quelli in cui si accenna ai repubblicani. Allo stesso modo, delinea un quadro complessivo ben preciso sul coinvolgimento della Pathé, della Gaumont e dell’Éclair che – sostiene – manterranno un orientamento costante durante i tre anni di guerra. A suo giudizio, tanto la Pathé quanto l’Éclair appoggiano la sollevazione franchista; mentre la Gaumont, lontana dal sostenere lo schieramento repubblicano, dà prova di una certa moderazione. Nei fatti, però, ogni       

91

Cfr. A. Del Amo, M. L. Ibañéz, op. cit. p. 730-731

92

Il cinegiornale che racconta la vicenda di René Brut è il PJ 359.16, intitolato Chasseurs d’images. René Brut raconte son emprisonnement à Séville. Cfr. www.gaumontpathearchives.com

93

Un piccolo studio sulla presenza degli operatori francesi in Spagna è stato condotto da I. Sánchez Alarcón, op. cit., pp. 122-125

94

C. Paté, “La guerra de España vista por la prensa filmada francesa”, in A. Del Amo, M. L. Ibañéz, op. cit., pp. 103-107

notiziario racconta la “propria” guerra di Spagna, allineandosi non tanto con l’uno o con l’altro schieramento, quanto piuttosto con le posizioni del governo francese. È pur vero che sia il Pathé-Journal che l’Éclair-Journal, ancorate ad una rigida tradizione cattolica, condannano il sentimento antireligioso che divampa tra i repubblicani e condividono lo stesso gusto per l’ordine insito nelle azioni di Franco; soprattutto nei primi mesi di guerra, Pathé ed Éclair tendono a sottolineare il contrasto che esiste tra i due campi, in modo particolare per quanto riguarda l’organizzazione delle battaglie, basandosi sull’ordine dell’uno e sul disordine dell’altro; ma questa dicotomia è lampante agli occhi del mondo intero e non può far pensare alla scelta consapevole di aver preso una posizione.

Pathé, Gaumont ed Éclair, in realtà, riflettono le posizioni del governo francese, rispettando pienamente il principio di non-intervento. Controllata, censurata e auto-censurata, come si è avuto modo di vedere nel paragrafo precedente, già a partire dai primi giorni di guerra, l’informazione cinematografica si fa portavoce delle esigenze del Fronte popolare, senza rinunciare però alle proprie convinzioni. Nega la necessità degli afflussi di aiuti internazionali, allo stesso modo in cui si nega la distruzione di Guernica. Ed elimina dalle proprie edizioni tutti gli elementi di disturbo, dalla disfatta di Guadalajara ai successi iniziali dei repubblicani nella zona di Teruel. Proprio sulla distruzione di Guernica è necessario porre l’attenzione; del bombardamento che rade al suolo la cittadina dei paesi Baschi non si parla né nel notiziario Pathé, né nel notiziario Éclair. L’unico riferimento sulla tragedia è presente nell’edizione del 7 maggio 1937 del Gaumont-Actualités, dove vengono mostrate le immagini delle rovine delle città di Guernica e Durango, distrutte e poi occupate dall’esercito del generale Mola, senza menzionare né il bombardamento né i responsabili dell’accaduto. La distruzione delle città non ha, dunque, né una causa né tanto meno una giustificazione. Al di là di questo breve servizio, nessun tipo di commento si trova negli altri notiziari francesi.95 Questo silenzio voluto è estremamente significativo, e trova la sua spiegazione alla luce della situazione in cui

      

95

Guernica viene distrutta dall’aviazione nazi-fascista nell’aprile del 1937. L’unico notiziario francese che accenna alla notizia è il Gaumont-Actualités 1937/19.11, intitolato: Autour de monde. Espagne, proiettato in Francia in data 7 maggio 1937. In realtà, esiste un altro frammento senza titolo, filmato dalla Gaumont proprio nell’aprile del 1937, in cui si mostrano le immagini di Guernica e di Durango dopo il bombardamento e il tronco del famoso “albero di Guernica”; ma si tratta di materiale che non è mai stato utilizzato per montare un servizio all’interno del notiziario.

venivano prodotti e proiettati i cinegiornali. La distruzione di Guernica è, invece, trattata in maniera diretta nel Gaumont-British-News, il notiziario prodotto dalla filiale inglese della Gaumont.96 La notizia, intitolata Guernica wiped out by air-raid, viene editata il 6 maggio del 1937 sulla base del materiale filmato dall’operatore Raymond Méjat. La voce fuori campo commenta così l’accaduto:

“…prime immagini della Repubblica Basca e della città santa di Guernica, scenario del terribile attacco aereo, il più terribile della nostra storia. Migliaia di persone sono morte qui, uomini, donne, bambini. Quattromila bombe sono cadute da un cielo azzurro, trasformando la nostra terra in un inferno per cinque, mortali ore…”.97

 

È interessante notare che parte del materiale utilizzato per la proiezione di questo notiziario viene ripreso da altri cinegiornali – come UFA-Tonwoche, Gaumont- British e Gaumont-Actualités – per realizzare servizi su Guernica. Ed è altrettanto interessante sapere che la UFA, montando il proprio notiziario, attribuisce la distruzione di Guernica alla furia incendiaria dei bolscevichi in fuga.

Alfonso Del Amo ha raccolto in un catalogo di oltre mille pagine tutte le pellicole di attualità e di fiction, prodotte dal 1936 al 1996, che hanno come oggetto la guerra civile spagnola. Ma come sostiene uno dei curatori, il lavoro segnala sicuramente non più della metà di quello che è stato girato. Ciò nonostante, questo lungo e minuzioso lavoro di documentazione, frutto di dieci anni di ricerca, ha dato vita ad una vera e propria banca dati cartacea che semplifica notevolmente il lavoro degli studiosi. Secondo Alfonso Del Amo, i notiziari prodotti dalla Pathé, dalla Gaumont e dall’Éclair tendono ad essere neutrali, scontrandosi così con la definizione degli stessi data da Christian Paté, cui si è accennato sopra. La citazione che si ritrova

      

96

Il Gaumont-British-News, di tendenza neutrale, è il notiziario che dedica agli eventi di Spagna una copertura informativa capillare e interessante. Nasce dalla collaborazione tra la British News e una filiale della Gaumont. Dedica al conflitto spagnolo un totale di 79 notizie; e negli anni Trenta, era uno dei notiziari cinematografici più amati. Il successo del notiziario si deve anche alla particolarità del commento, narrato in diretta nel momento in cui veniva presentata la pellicola, permettendo allo spettatore di godere di una visione coerente e priva di condizionamenti. Una pratica decisamente insolita per l’epoca.

97

all’interno del testo di Del Amo è proprio «material extranjero neutral».98 Una definizione, questa, che non lascia spazio alle interpretazioni e che rispecchia effettivamente le attitudini delle tre case di produzione impegnate a portare sugli schermi francesi il conflitto che si combatte al di là dei Pirenei.

Negli anni del conflitto in Spagna, la società Éclair rafforza il proprio dominio in campo cinematografico espandendosi oltre i confini europei. Particolarmente interessante risulta lo scambio di pellicole di attualità con la società cinematografica giapponese Nichi-Nichi, con sede a Tokio. Quando l’accordo tra le due società viene siglato, nell’aprile del 1938, il clima internazionale è decisamente teso;99 di fatto, l’Éclair aveva stretto un’alleanza importante con un impero che, nel corso della seconda guerra mondiale che di lì a breve si sarebbe scatenata, avrebbe dato il suo pieno sostegno all’Asse Roma-Berlino nella lotta contro le potenze democratiche. Lo scambio di pellicole di attualità risulta vantaggioso soprattutto per il Giappone, che intravede nell’Éclair la possibilità di espandersi in un mercato cinematografico profondamente diverso da quello orientale e di rappresentare, esportandola per la prima volta al di fuori dell’Estremo Oriente, la propria propaganda politica e gli aspetti folkloristici del paese del Sol Levante. La lettera con la quale si stabiliscono i termini dell’accordo tra l’Éclair e la Nichi-Nichi viene siglata da Shiro Kawazoe, rappresentante e responsabile delle relazioni con l’estero della società giapponese. 

1. Ogni settimana la società giapponese Nichi-Nichi di Tokio invierà a Parigi i documenti che potrebbero suscitare un certo interesse per il pubblico francese, come la guerra cino- giapponese, il folklore giapponese, i disastri ambientali, i terremoti, gli incendi etc…

2. Per contro, l’Éclair-Journal spedirà alla Nichi-Nichi di Tokio tutta la documentazione filmica interessante sulla società francese e parigina.

3. Questi film dovranno essere inviati su negativo. Il metraggio dovrà, in media, essere compreso tra i 150 e i 200 metri.

      

98

Dopo aver raccolto e catalogato oltre mille pellicole che abbiano attinenza con la guerra di Spagna, Alfonso Del Amo e Maria Luisa Ibáñez ne definiscono la tendenza politica. Alla voce Pathé-Journal, Éclair-Journal e Gaumont-Actualités si riporta la citazione di “materiale straniero neutrale”. Si veda, A. Del Amo y M. L. Ibáñez, Catálogo general del cine de la guerra civil, Madrid, Cátedra/Filmoteca Española 1997, pp. 1035-1048

99

È opportuno ricordare che nel novembre del 1936 il Giappone aderisce, insieme alla Germania