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ANALISI DELLE STRUTTURE INFORMATIVE NELLA CINEMATOGRAFIA SPAGNOLA DI ATTUALITÀ

2.8 L E IMMAGINI DELLA GUERRA DALLE CINEPRESE DEI FRANCHISTI : ANALIS

DEL NOTICIARIO ESPAÑOL

   

Con la creazione del Noticiario Español la propaganda franchista raggiunge la sua massima espressività. Tuttavia, data la tardiva tempestività con cui la macchina propagandistica si mette in moto, la produzione del Noticiario copre inevitabilmente un ristretto arco temporale. Il primo numero viene proiettato nelle sale cinematografiche nel 1938 e l’ultimo nel 1941; nei quattro anni di vita del notiziario, si editano poco più di trenta numeri e solo diciannove edizioni si relazionano alla guerra civile ancora in corso. Ciò nonostante, il notiziario pone le basi per una rappresentazione del franchismo che solo dopo la guerra, raggiungerà,       

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Nel 1940 nuovi e importanti accordi tra la Spagna e la Germania fanno vengono stipulati. In questo periodo, i temi della censura e della propaganda sembrano passare in secondo piano: si sta infatti discutendo della possibile fusione dei notiziario tedeschi UFA, TOBIS e Fox Deulig in un’unica grande testata, il Die Deutsche Wochenschau. Al contempo, il Noticiario Español viene sospeso temporaneamente per consentire una riforma totale e presentare al pubblico un Noticiario Español nuovo, in linea con le attuali necessità della Propaganda nazionale. L’accordo con la TOBIS aveva prodotto in due anni circa 31 notiziari e 22 documentari. Nei mesi seguenti, si avrà una maggiore presenza di notizie spagnole nel cinegiornale Actualidades UFA. Nel 1942 si edita il documentario La division azul española sui combattimenti dei falangisti in Unione Sovietica. Si veda lo studio approfondito di R. Tranche e V. Sánchez- Biosca, NO-DO. El tiempo y la memoria, Madrid, Cátedra- Filmoteca Española 2000

con il NO-DO, il suo massimo splendore.188 Con una durata approssimativa di dieci minuti, in ogni edizione si affrontano più temi, sebbene l’attenzione sia focalizzata sugli aspetti di carattere militare, in funzione di un’accesa esaltazione del franchismo e del suo maggiore leader.

A partire dalla prima edizione, il Noticiario Español viene proiettato obbligatoriamente in tutte le sale cinematografiche, in coincidenza con l’inizio o la fine dello spettacolo. L’imposizione della rappresentazione sembra essere di fatto un elemento costante nella propaganda franchista; già a partire dall’ottobre del 1937, nei cinema era obbligatoria l’esecuzione dell’inno nazionale mentre gli spettatori, in piedi, tendevano il braccio in alto imitando il saluto fascista. In quel preciso momento, nello schermo appariva l’immagine di Franco: l’effetto psicologico dato dal mix di musica e immagini contribuiva a creare e a solidificare quell’“identificazione” ideologica tra il pubblico in sala e il leader nazionalista. Anche per l’inno, così come per il notiziario, non vi era un criterio unitario nello stabilire il momento dell’esecuzione musicale. La scelta di proiettarlo all’inizio, alla fine o durante l’intervallo del film, dipendeva unicamente dalle preferenze dei gestori delle sale. Quello che è certo, è che nessuno spettatore poteva abbandonare la sala prima della fine dell’inno.189

In questa sede, l’analisi critica delle immagini del notiziario franchista permette di svelare non solo le tendenze che si celano dietro una diversa – rispetto alla produzione già presa in esame – rappresentazione dell’evento, ma anche i modelli, i temi, i linguaggio e gli elementi che ricorrono nell’espressione della propaganda nazionalista attraverso il cinema di attualità. Il primo numero del

Noticiario evidenzia alcuni temi che saranno largamente utilizzati nelle edizioni

successive. Un fotogramma iniziale riporta il titolo “Noticiario Español”, impresso su un fondo nero in cui si intravede la bandiera franchista stilizzata. Composto da otto servizi, si affrontano, con una sequenza narrativa rapida e poco didascalica, argomenti diversi: nella prima notizia si riporta dei bombardamenti sulla città di       

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Malgrado l’importanza strategica e il valore propagandistico che il Noticiario Español assume negli anni della guerra civile, la sua sorte diventa abbastanza incerta col passare del tempo, fino a scomparire del tutto dopo la fine del conflitto per lasciare il posto al NO-DO, il notiziario del nuovo contesto politico che vede la Spagna, dopo tre anni di guerra, totalmente fascistizzata. L’analisi del NO-DO sarà presa in considerazione nei capitoli successivi.

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Madrid, con inquadrature dettagliate sugli ospedali e sulla città universitaria. Non vi è nessun tipo di commento parlato, la colonna sonora è composta unicamente da una melodia lenta e malinconica. La seconda notizia tratta del lavoro di assistenza della sezione femminile della Falange nella città di Vinaroz, piccolo centro della Comunità Valenciana. Nel breve servizio, si avverte la voce off che commenta: “...sólo la

entrada de la Falange Española ha puesto punto final a estos horrores...”. Segue un

servizio sulla festa di San Fernando, il patrono di La Granja. La cinepresa riprende una sfilata militare, una messa celebrata in campagna e un giardino con una fontana al centro. Su questo fotogramma, la locuzione del commento off: “…por la primera

vez después el 18 julio del 1936, las fuentes han recomenzado a funcionar”. Il quarto

servizio mostra le immagini di una delegazione spagnola in partenza per l’Italia dove si celebrerà un atto di solidarietà italo-spagnolo; la cinepresa filma una veduta panoramica di Roma e poi si sofferma sul volto del duce. Mussolini al centro parla del palcoscenico, davanti ad un pubblico. Sventolano bandiere italiane e spagnole, si sente Mussolini che grida “…Vittoria per la Spagna, per l’Italia, per il duce...” mentre si ascoltano le note di “Giovinezza”, l’inno fascista. Seguono una serie di immagini della zona dell’Ebro, in particolare la cinepresa si sofferma sui danni causati alle chiese, bombardate dai nemici rossi, e sull’osservatorio di zona gestito dai gesuiti, anch’esso gravemente danneggiato. Segue un’inquadratura panoramica della zona disabitata e danneggiata, uno scenario di desolazione, in cui tutto porta i segni della morte e della distruzione. Il notiziario prosegue mostrando le immagini di un nuovo monumento, eretto per celebrare il primo anniversario della morte del generale Mola; la cinepresa si sofferma su una piccola croce sulla quale sono indicate due lettere “E.M.”. Il servizio conclusivo mostra il Generalissimo che sfila tra le truppe, accolto dall’entusiasmo della folla. La cinepresa riprende frontalmente Franco mentre cammina, con aria fiera insieme ai suoi soldati, vestito con l’uniforme militare, come sempre sarà rappresentato nei notiziari cinematografici.

Ad un’attenta analisi delle immagini, si percepisce un dato interessante: i notiziari franchisti evocano raramente la vita quotidiana spagnola; i temi principali sono la fede, la vocazione cristiana del paese, la tradizione e la restaurazione dei valori eterni. Di fatto, questo primo servizio si presta ad essere una sorta di paradigma rappresentativo, in cui si enunciano gli elementi sui quali il Noticiario

Español farà leva nel corso delle successive edizioni. Non di rado, le pompose sfilate

militari e le commosse processioni religiose saranno oggetto di un’attenta analisi; allo stesso modo, il lavoro di assistenza delle associazioni affiliate alla Falange Española diventerà uno dei punti di riferimento della propaganda franchista.

Il secondo numero del Noticiario190 si apre con le immagini dei festeggiamenti in occasione del primo anniversario per la liberazione di Bilbao. Interessante, e niente affatto casuale, la scelta di utilizzare termini come “liberazione” per indicare l’eroico lavoro svolto dai soldati nazionalisti. In effetti, la propaganda franchista è incentrata sul recupero di vecchi miti, quale l’ideale della

reconquista e della liberación, entrambi complementari a quello di cruzada –

espressione con la quale il cardinale Play Deniel battezza la sollevazione falangista– rivelando il monolitismo ideologico del discorso franchista. Il tema centrale della propaganda nazionalista si sviluppa dunque in questa direzione: la necessità di riconquistare la Spagna, caduta nelle mani di un nemico indiscriminatamente rosso, senza distinzione alcuna tra anarchici, socialisti o comunisti. Tornando al servizio, la sfilata della Falange Española è accompagnata da una musica dai toni trionfali, la cinepresa riprende delle scritte giganti che riportano “Franco!” e la folla, che osserva dalle finestre o assiste direttamente in strada all’evento, urla, con il braccio in alto, il nome del Generale mentre questi percorre la strada in automobile. Di fatto, l’immagine della folla delirante sembra essere un elemento costante tanto nella rappresentazione propagandistica dei fascismi, quanto nella produzione repubblicana. Nel notiziario figura un servizio particolarmente interessante, in cui vengono mostrate le immagini di Guadalajara distrutta dai legionari italiani nel corso della famosa battaglia. Tuttavia, la locuzione attribuisce la distruzione della città “...a

saqueos y desmanes de los rojos..”. Le immagini di questo servizio provengono da

un filmato di produzione repubblicana non identificato dedicato alla battaglia di Guadalajara. Il servizio mostra come sia facile manipolare un’immagine e attribuirle un significato estremamente differente rispetto a quello originario. L’aggiunta del commento sonoro a posteriori – tecnica diffusa nella realizzazione dei notiziari–

      

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Cfr. il Noticiario Español n. 2, prodotto nel luglio del 1938. Visionabile presso la Filmoteca Española de Madrid

contribuisce a rendere questo processo di manipolazione dell’immagine ancora più evidente.

Ma è nel Noticiario Español n. 3, realizzato nell’estate del 1938, che si trattano per la prima volta in maniera approfondita notizie di guerra e si mostrano, di conseguenza, le scelte operate dai franchisti in direzione di un discorso fortemente propagandistico. La narrazione degli eventi bellici è però preceduta da un servizio in cui si ricorda la figura Carlo Sotelo, nel secondo anniversario della sua morte.191 La voce fuori campo segnala con tono austero, proprio mentre la cinepresa riprende il corteo in processione, che in tutta la Spagna nazionale ci sono state importanti celebrazioni. A partire dal secondo servizio, l’attenzione dello spettatore viene catturata da un ironico commento off che segnala “...en su huida hacia Francia, a

través de los Pireneos, la célebre división roja número 43 ha saqueado e incendiado los pintorescos pueblecitos del Valle de Bielsa...”. Al fine di rafforzare il valore del

commento, la cinepresa si sofferma sulle immagini delle rovine della zona di Plan e Bielsa, nei Pirenei Aragonesi. L’effetto devastante dei bombardamenti viene proposto nel servizio seguente: le immagini di donne e bambini rifugiati dentro una caverna, denunciano la gravità dell’azione; a queste si aggiunge la locuzione che segnala, con un tono di rimprovero: “...como siempre, la aviación roja se abate sobre

la población civil sin tener alguno objetivo militar...”. Poi, sull’immagine dei

bambini rifugiati, di nuovo un commento: “...hay un grupo simpático, los niños, que

han sido robados de sus vestidos por el trágico furor rojo...”. Segue un servizio sulle

devastioni degli edifici religiosi da parte delle milizie repubblicane; come si avrà occasione di osservare, si tratta di un tema sul quale la propaganda filmica nazionalista insisterà molto. La cinepresa si sofferma su un gruppo di uomini che prendono alcuni oggetti religiosi conservati all’interno di una chiesa. La voce fuori campo commenta “...como siempre, esta imágenes, impresionadas en campo rojo,

hablan claro y alto del respecto que la Iglesia merece a los milicianos al servicio de Negrín y Miaja...”. L’ultima notizia torna sul tema dell’assistenza infantile messo in

      

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José Carlo Sotelo (1893-1936), leader dell’opposizione parlamentare spagnola e capo del partito di ispirazione monarchica Renovación Española, viene rapito da miliziani armati e assassinato nel 1936, pochissimi giorni prima della sollevazione militare franchista. L’evento provocò un enorme sgomento nel mondo cattolico. Si veda sull’argomento, G. Ranzato, L’eclissi della Democrazia. La guerra civile spagnola e le sue origini, Torino, Bollati Boringhieri 2004

opera dalle associazioni dell’Auxilio Social. I bambini di Malaga, protagonisti del servizio, sono inquadrati dalla cinepresa in diversi momenti che attestano le cure e le attenzioni di cui sono oggetto. Mentre scorrono queste immagini, la voce fuori campo commenta così: “...El Auxilio Social, una de las instituciones que honra la

Nueva España, ha conseguido importantes encargos en menos que dos años. Como los operadores de las otras provincias, también los falangistas de Málaga han emprendido la simpática y admirable tarea de servir pan y alegría a los niños de España...”. Il servizio si interrompe bruscamente.

Analizzando attentamente il filmato emergono particolari significativi; in primo luogo, la maggior parte delle riprese che documentano le battaglie vengono fatte in luoghi riparati, nelle retrovie o durante le esercitazioni, poiché gli operatori non erano autorizzati a seguire direttamente gli scontri in prima linea. Ciò comporta inevitabilmente un tipo di selezione a priori, che fa sì che solo alcuni aspetti della guerra vengano ripresi direttamente: gli effetti dei bombardamenti aerei e l’esodo dei civili in fuga verso la Francia, come si intravede nel secondo servizio preso in analisi. Inoltre, per contrastare le versioni repubblicane sui bombardamenti, i franchisti si servono in maniera esagerata del cinema: in alcuni servizi sostengono che le distruzioni di Barcellona e Madrid siano la conseguenza di una rappresaglia necessaria contro un bombardamento che i repubblicani avrebbero operato su Siviglia, cosa poco credibile data la debolezza dell’aviazione avversaria. Ricorrono allora, per ottenere maggiore credibilità, al tipo di escamotage che consente il cinema: il montaggio, tecnica attraverso la quale riescono a far credere all’opinione pubblica – spesso incapace di riconoscere l’origine e l’originalità di quelle immagini – di essere stati anche loro vittime di tremendi bombardamenti.

Ancora un esempio eloquente arriva dal Noticiario Español n. 7,192 nel quale si torna a celebrare il lavoro dell’Auxilio Social attraverso un servizio molto breve che inizia così: “..A Sevilla, como en todas las otras ciudades de España, escuelas

maternas acogen a los niños huérfanos de guerra o abandonados por los mismos padres que han combatido en el ejército marxista...”. Interessante è anche il servizio

successivo, dedicato alle attività sportive: un gruppo di giovani donne, vestite di bianco, sono schierate simmetricamente in un giardino e si esibiscono in eleganti       

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esercizi di ginnastica. Mentre appaiono queste immagini, insieme ad una musica allegra, il commento della voce fuori campo sostiene: “...la nueva España cultiva su

cuerpo y su espíritu y se prepara para crear una patria mejor...”. Il filmato si

conclude con un servizio dedicato all’annessione della zona dei Sudeti da parte della Germania nazista; la cinepresa riprende la lunga sfilata dell’esercito tedesco mentre oltrepassa la frontiera e il volto di Hitler che sfila in automobile, circondato da bandiere naziste che sventolano e da una folla delirante.

Dall’analisi delle immagini si evince che la centralità del filmato non è data da servizi inerenti alla guerra, quanto piuttosto da notizie ad essa correlata solo in modo marginale. Il filmato è stato realizzato nell’ottobre del 1938; la guerra, è vero, volgeva al termine, ma non era ancora conclusa. Eppure, si usano espressioni quali

“la nueva España” che lasciano intendere non solo l’inizio di una nuova epoca – che

contrasta con la realtà, giacché la Spagna era ancora teatro di combattimenti – ma anche la certezza della vittoria. Allo stesso modo, l’idea di includere nel notiziario servizi di interesse e tematiche internazionali come Entrada de las tropas alemanas

en la regíon de los Sudetos, si rivela essere una pratica desueta nell’informazione

cinematografica spagnola inerente al periodo del conflitto. Tuttavia, nel Noticiario

Español la presenza più o meno costante di notizie tedesche rappresenta

un’eccezione, che trova la sua spiegazione in virtù di quegli accordi tra la Spagna franchista e la Germania nazista ai quali si deve la realizzazione del Noticiario. Ai tedeschi sono dedicati altri due servizi nel Noticiario Español n. 6193: Congreso de

Nüremberg e Acuerdos para la paz en Munich. Nel primo, dove si riportano le

immagini del congresso annuale del Partito nazionalsocialista, si notano chiaramente i simboli tipici della propaganda nazista: una miriade di bandiere che sventolano al passaggio di Hitler, che sfila insieme alla Gioventù hitleriana, circondato – com’è tipico di questo genere di raprresentazione – dalla folla. La locuzione definisce lo spettacolo “magnifico”. Assiste alla sfilata anche Goebbels, ministro della Propaganda. L’altro servizio, mancante di finale, passa in rassegna le immagini di importanti personalità internazionali: Chamberlain, Von Ribbentrop, Daladier, Mussolini, Hitler i firmatari del patto di Monaco. La cinepresa riprende l’arrivo dei rappresentanti in Germania all’aeroporto di Monaco, dove ad attenderli c’è Hitler,       

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poi si sofferma sulla firma del patto e su un fotogramma che ritrae Hitler mentre stringe la mano agli “amici”; su questa immagine, il servizio si interrompe.

In generale, dall’analisi delineata fino a qui, il Noticiario Español appare strutturato secondo schemi interpretativi precisi. L’analisi, di fatto, è resa più facile anche dalla conservazione stessa del materiale, decisamente migliore rispetto, per esempio, a España al día che, come si è avuto modo di vedere, conserva dei servizi decisamente frammentari. Nel Noticiario, la qualità della fotografia è buona, il che è probabilmente attribuibile alle attrezzature migliori di cui disponevano gli studi di Berlino, dove avveniva il montaggio. Allo stesso modo, il sonoro è quasi sempre conservato, ad eccezione del Noticiario Español n. 10, in cui mancano i frammenti finali dell’ultimo servizio, dedicato a José Antonio Primo de Rivera; il servizio, presentato nel dicembre del 1938, è introdotto dal commento off che annuncia: “...El

día 20 de noviembre se conmemoró en toda España el II aniversario de la muerte de José Antonio Primo de Rivera...”. La cinepresa inquadra Franco che entra nella

cattedrale, gremita di gente, dove si svolge la funzione, seguito da altre personalità. Poi il commento prosegue: “...en escuelas, campos y talleres, se ha dado hoy una

lección de José Antonio...”, ma su queste parole il filmato si interrompe

bruscamente. Proprio questo servizio, rimanda ad un’osservazione interessante. Paradossalmente, la figura di José Antonio Primo de Rivera è trattata sempre con un riferimento di tipo necrologico; una rappresentazione del tutto singolare, se si considera l’importanza morale del personaggio nella propaganda franchista. Di fatto, nel già menzionato Noticiario Español n. 10 si celebra l’anniversario della morte; ma ancora, nel Noticiario Español n. 17194 si riporta la notizia dell’arrivo a Burgos di Miguel Primo de Rivera, fratello di José Antonio; le immagini mostrano l’ospite che scende dall’aereo, ad attenderlo la figlia Pilar e alcuni falangisti. Una folla silenziosa segue l’evento, salutando Miguel con il braccio alzato. La voce fuori campo segnala:

“...Llega a la España única, después de larga prisión en la cárcel de Alicante...”; il

che indica, con buona probabilità, che questo servizio è stato filmato nel marzo del 1938, dopo che Miguel Primo de Rivera venne liberato dalla prigionia. La cinepresa riprende l’immagine di Miguel mentre racconta gli ultimi giorni di vita del fratello e annuncia l’intenzione di scrivere un libro sulle circostanze della sua morte, nel       

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tentativo di evocarne degnamente la memoria. Ancora, nel Noticiario Español n. 18195 si riporta la notizia della riesumazione dei resti di José Antonio Primo de Rivera “...que fueren reconocidos por las medallas que llevaba al pecho...”, commenta la voce fuori campo. La cinepresa riprende la tomba del defunto, davanti alla quale il fratello prega in ginocchio circondato da falangisti, amici e parenti. La cerimonia si svolge nel cimitero di Alicante, dove José Antonio venne fucilato. Infine, nel Noticiario Español n. 28, si riporta la notizia del trasporto dei resti del fondatore della Falange nella Chiesa di San Nicola ad Alicante dove sarà celebrata una messa. Il servizio, che ha una durata di cinque minuti, inizia con il commento della voce fuori campo che ricorda il giorno in cui José Antonio venne fucilato, il 20 novembre del 1936. Una musica triste e un’atmosfera cupa percorrono tutto il servizio, mentre si mostrano le immagini del porto di Alicante, dove una lapide