• Non ci sono risultati.

Banco Popular Espanol

3. ANALISI EMPIRICA DEL PROCESSO DI RICAPITALIZZAZIONE SU UN CAMPIONE

3.2.1 ANALISI DELLE BANCHE “PEGGIORI”

3.2.1.2 Banco Popular Espanol

Il peggioramento della situazione macroeconomica nel periodo 2010-2012 a livello europeo e in particolare in Spagna, ancora una volta aveva posto l'accento sulla solidità delle istituzioni finanziarie. In questo contesto e nel quadro del processo di ristrutturazione del settore bancario, Banco Popular Espanol ha continuato a privilegiare uno dei pilastri fondamentali della sua gestione: il rafforzamento della sua solvibilità.

Il modello del capitale utilizzato da Banco Popular si basa su un sistema di misurazione, pianificazione e controllo che consente allo stesso di identificare le proprie esigenze di capitale sia in condizioni normali che anomale, in modo da poter intervenire tempestivamente. A ciò si aggiunge il fatto che il Gruppo ha da sempre favorito una struttura del capitale che desse la precedenza alle risorse patrimoniali di qualità più elevata, in quanto fornitrici di una protezione maggiore e più stabile. Questa prerogativa è stata duramente messa alla prova nel 2012, come conseguenza delle numerose modifiche normative, di ulteriori prove di stress e, soprattutto, della transazione per l'acquisizione del Banco Pastor. Quest’ultima si contraddistingueva per il fatto di essere stata completata senza alcun aiuto di Stato e quindi ha comportato un costo in termini di Core Capital stimato in 68 punti base. Questo impatto è stato ridotto nel corso dell’anno, grazie alle misure di ottimizzazione delle attività ponderate per il rischio.

Banco Popular, inoltre, ha presentato due esercizi regolatori per misurare la sua solvibilità, i quali avevano caratteristiche molto diverse e hanno portato a due visioni distinte della solvibilità del Gruppo.

In primo luogo, a seguito del Capital Exercise e della Raccomandazione del 2011 dell’EBA, che si ricorda imponevano di raggiungere un Core Tier 1 ratio pari al 9% entro il 30 giugno 2012, comprensivo di un buffer sovrano, Banco Popular ha mostrato uno shortfall di capitale rispetto a tale target ratio di 2.581 milioni di euro. Grazie alle misure adottate, tra cui la trasformazione di una serie di strumenti convertibili a disposizione della Banca in strumenti analoghi conformi alle regole dell’EBA per complessivi 2.478 milioni di euro e l’emissione di titoli subordinati convertibili per 50 milioni di euro, Banco Popular ha raggiunto un Core Tier 1 ratio del 10,3% nel giugno 2012 e di conseguenza è stata una delle entità che ha superato

142

con successo la prova, con un rapporto di capitale superiore alla media delle altre banche.

In secondo luogo, a seguito dell'aiuto finanziario richiesto al governo spagnolo nel contesto della ristrutturazione e della ricapitalizzazione del settore finanziario, è stato deciso che erano necessari stress test per valutare la capacità delle banche spagnole di resistere ad uno scenario estremo.Per quanto riguarda Banco Popular, i risultati pubblicati a settembre 2012 hanno dimostrato che nello scenario di base la Banca avrebbe mostrato necessità di capitale per 677 milioni di euro e nello scenario avverso queste si sarebbero attestate su un valore di 3.223 milioni di euro, contraddicendo la spiccata solidità evidenziata in sede di esercizio sul capitale dell’EBA.

La Banca, dunque, che intendeva rafforzare il suo capitale per affrontare il consumo di capitale a seguito dell'acquisizione di Banco Pastor, si è trovata obbligata a portare avanti e incrementare i suoi piani di rafforzamento del capitale e a non ricevere aiuti di Stato. Di conseguenza, si è rivolta al mercato annunciando e portando a termine con successo un aumento di capitale senza precedenti nella storia della Banca per un totale di 2,5 miliardi di euro e il resto delle somme è stato ottenuto realizzando capital gains e intraprendendo altre azioni con un impatto sul capitale.

Banco Popular ha, quindi, concluso il 2012 in una posizione privilegiata, nonostante la perdita rilevata a fine anno, registrando un miglioramento complessivo dei rapporti di capitale rispetto al 2011, in particolare del Core Tier 1 dell’ EBA che dal 7,4% è passato al 10,3%.

Nel corso del 2013 il processo di riforma, ristrutturazione e ricapitalizzazione del settore bancario spagnolo, nonché della Banca in questione, ha continuato a fare progressi.

Sono state prese decisioni per rafforzare i coefficienti patrimoniali e le tappe più importanti sono state le seguenti:

- In aprile e ottobre sono stati convertiti 380 milioni di euro di obbligazioni subordinate convertibili;

- A ottobre sono stati emessi 500 milioni di obbligazioni convertibili perpetue; - A novembre, 31 milioni di ONC/2009 sono stati convertiti in azioni;

- A dicembre sono entrati nuovi investitori, che hanno apportato un contributo di 450 milioni di euro al capitale.

143

Il risultato di quanto appena detto è stato un Patrimonio di Base di fine 2013 straordinariamente più elevato rispetto all’anno precedente, che ha raggiunto un valore pari a 9.659 milioni di euro, influenzato anche da un risultato dell’esercizio positivo, e un Patrimonio Supplementare che si è ridotto drasticamente passando da un valore di 689 milioni di euro a un valore di 219 milioni di euro, che ha risentito particolarmente dell’incremento delle deduzioni applicabili per il 50% ad esso e per il 50% al Patrimonio di Base.

Nel complesso, il Patrimonio di Vigilanza si è incrementato attestandosi su un valore di 9.879 milioni di euro contro quello del 2012 pari a 9.788 milioni di euro (Tabella 3.6).

Dal Grafico 3.7, inoltre, si nota come il Tier 1 capital ratio e il Total capital ratio siano più alti dell’anno precedente, rispettivamente di 170 e 120 punti base (11,98% per il Tier 1 e 12,26% per il total capital), e ciò è stato favorito, oltre che dai cambiamenti dei numeratori di tali rapporti, da una riduzione dei RWA posti al denominatore, che da un valore di 88.756 milioni di euro nel 2012 sono passati a un valore di 80.607 milioni di euro, riflesso di un continuo miglioramento delle politiche di gestione del rischio e di controllo della Banca.

144 Tabella 3.6 – Prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza di BPE (in

migliaia di euro)

Esercizio 2013 Esercizio 2012

Elementi computabili nel Patrimonio

di Base 10.146.371 9.187.641

Capitale versato + sovrapprezzo azioni 7.353.387 6.489.821

Riserve 3.603.632 6.251.814

Interessi di minoranza 43.944 45.380

Utile/Perdita dell’esercizio 306.965 - 2.460.943

Azioni privilegiate 631.738 134.401

Altri 1.469.319 1.782.200

Deduzioni da Patrimonio di Base - 3.262.614 - 3.065.032

Azioni proprie - 39 - 134.623

Attività immateriali - 3.251.313 - 2.910.359

Rettifiche di valore computabili nel

Patrimonio di Base - - 7.994

Altri - 11.262 - 2.056

Elementi computabili nel Patrimonio

Supplementare 707.442 776.650

Patrimonio supplementare principale 19.048 14.750

Patrimonio supplementare addizionale 688.394 761.900

Passività subordinate standard e

strumenti analoghi (688.394) (761.900)

Deduzioni dal Patrimonio

Supplementare - -

Deduzioni (50% dal Patrimonio di Base e 50% dal Patrimonio

Supplementare) - 974.956 - 176.175

Totale del Patrimonio di Base 9.658.894 9.099.553

Totale del Patrimonio Supplementare 219.965 688.562

Totale del Patrimonio di Vigilanza 9.878.859 9.788.115

Grafico 3.7 – Andamento dei coefficienti patrimoniali di BPE

Fonte: Elaborazione propria.

10,25% 11,98% 11,03% 12,26% 9,00% 9,50% 10,00% 10,50% 11,00% 11,50% 12,00% 12,50% 2012 2013

145

E’ appurato che l’anno 2014 è stato caratterizzato da significative tappe nell'ambito delle attività degli istituti finanziari. In primo luogo, il recepimento di Basilea III il 1° gennaio 2014 nella legislazione europea e, in secondo luogo, l'esercizio di valutazione approfondita (Comprehensive Assessment) effettuato dalla Banca Centrale Europea, il quale ha valutato la qualità del reporting finanziario pubblico e l'impatto di uno scenario avverso e altamente improbabile sulla capacità delle istituzioni partecipanti di assorbire perdite.

Relativamente al contesto spagnolo, i risultati hanno mostrato che nessuna istituzione spagnola si sarebbe trovata in una situazione di deficit di capitale utilizzando le soglie prese a riferimento nell'esercizio e in particolare dall'Asset Quality Review è emerso che gli adeguamenti di capitale richiesti per esse a dicembre 2013 sono stati i più piccoli nell'intero Meccanismo di Vigilanza Unico. Concentrando l’attenzione su Banco Popular Espanol, i risultati hanno mostrato che, nello scenario avverso, il rapporto del capitale di qualità più elevata (CET1 ratio) si sarebbe attestato al 7,56% nel 2016 e quindi sarebbe stato ben superiore al 5,5% richiesto. Allo stesso modo, nello scenario di base, il CET1 sarebbe risultato pari al 10,93% nel 2016, mostrandosi ancora di gran lunga superiore all'8% richiesto. Banco Popular, dunque, ha passato questa valutazione con un comodo buffer di capitale e ha raggiunto questo risultato senza necessità di ricorrere a finanziamenti pubblici, risultando così una delle istituzioni più solide dell'Eurozona, in grado di affrontare situazioni economiche molto estreme.

Tra le misure intraprese nel corso del 2014 al fine di rafforzare i coefficienti patrimoniali della Banca, assumono rilievo le conversioni in azioni ordinarie di obbligazioni subordinate obbligatoriamente convertibili (BSOC-II, BSOC-III e BSOC-IV) per un totale di 122 milioni di euro ma, a differenza dell’anno precedente, il Gruppo non ha effettuato ulteriori emissioni di obbligazioni subordinate.

Il 2015 sembrava non interrompere questo processo di rafforzamento patrimoniale della Banca. In particolare, nel corso dell’anno si è provveduto a un ulteriore conversione in azioni di 645,8 milioni di euro di BSOC-II, che è stata considerata interamente come Common Equity Tier 1 capital, e all’emissione di titoli per 750 milioni di euro, che è stata considerata invece come Additional tier 1 capital, permettendo di rafforzare i livelli di solvibilità e di assicurare la copertura di AT1 prevista da Basilea 3 pari all'1,5% dei RWA.

146

Ciò ha fatto si che i ratios patrimoniali del 2015 rispetto ai risultati di dicembre 2014 fossero migliori e rappresentativi di una posizione più solida della Banca. Infatti, nel 2015 il CET1 ratio è aumentato al 13,11% e il Total Capital ratio al 13,83%, rispettivamente 160 e 187 punti base superiori a quelli di fine 2014, e in più hanno mantenuto un’elevata eccedenza di capitale rispetto ai minimi regolamentari (Grafico 3.8).

Per quanto riguarda i risultati del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) del 2015, la Banca Centrale Europea ha stabilito che Banco Popular doveva rispettare un Tier 1 capital ratio minimo del 10,25%. Tale rapporto includeva sia i requisiti del Pillar 1 (4,5%), sia quelli del Pillar 2, compreso il buffer di conservazione del capitale (5.75%).

A questo proposito, va rilevato che Banco de España non ha ritenuto necessario che Banco Popular mantenesse un buffer aggiuntivo nel corso del 2016, sebbene fosse stato incluso nel gruppo delle "Altre istituzioni sistematicamente rilevanti". Infatti, in base ai risultati del 2015 appena discussi, Banco Popular Espanol presentava già un buffer sufficiente a superare i requisiti minimi di regolamentazione, senza necessità di influenzare la politica del Gruppo relativamente alla distribuzione di dividendi o al pagamento delle cedole.

Nel corso del 2016, la Banca ha affrontato la sfida di un aumento di capitale di 2.506 milioni di euro, portata a termine con successo. Questa espansione è stata un punto di svolta nella gestione della banca, in quanto ha comportato lo sviluppo di una serie di misure che hanno incluso un processo di adeguamento della forza lavoro e una fase di rinnovamento del suo business. In breve, la Banca ha affrontato il nuovo anno immersa in un’operazione di riconversione e trasformazione per adattarsi alle nuove realtà tecnologiche del settore bancario.

La misura dell’aumento di capitale ha consentito, inoltre, insieme alla riduzione consistente dei RWA da 76 milioni di euro a 64 milioni di euro, di mantenere ancora rapporti patrimoniali sopra i minimi regolamentari, pari a 12,13% per il CET1 e Tier 1 ratio e al 13,15% per il Total Capital ratio, i quali si sono mostrati superiori ai livelli raggiunti nel 2014, ma inferiori a quelli di fine 2015 (Grafico 3.8). Ciò è stato dovuto principalmente al fatto che il 2016 rispetto ai due anni precedenti ha chiuso in perdita (-3.485 milioni di euro) e questo ha contribuito all’aumento degli aggiustamenti regolamentari operati al capitale di qualità primaria (Tabella 3.7). Va notato, tuttavia, che il gruppo ha raggiunto questi rapporti di capitale con i propri

147

mezzi, senza ricevere aiuti pubblici, e che comunque ha soddisfatto i requisiti patrimoniali fissati dalla BCE per il 2017 sulla base dei risultati dello SREP, pari al 7,875% per il CET1 ratio158, al 9,375% per il Tier 1 Capital ratio e all’11,375% per

il Total Capital ratio.

Banco Popular, dunque, nel corso del quinquennio 2012-2013 ha goduto di un’ottima posizione patrimoniale, presentando coefficienti patrimoniali sempre più elevati, ad eccezione del decremento registrato nel 2016, e comunque superiori ai minimi regolamentari. Questo è indice del fatto che le numerose operazioni di rafforzamento patrimoniale messe in atto dalla Banca (Tabella 3.8), che hanno interessato principalmente la parte del patrimonio di più elevata qualità, si sono rivelate pienamente efficaci.

Grafico 3.8 – Andamento dei coefficienti patrimoniali di BPE

Fonte: Elaborazione propria.

158 Questo rapporto includeva il requisito normativo del Pillar 1 del 4,5%, un requisito del 2% del Pillar 2, un buffer di conservazione del capitale dell'1,25% e un buffer per le istituzioni sistemiche locali dello 0,125% imposto dalla Banca di Spagna.

11,51% 13,11% 12,13% 11,96% 13,83% 13,15% 9,00% 10,00% 11,00% 12,00% 13,00% 14,00% 15,00% 2014 2015 2016

148 Tabella 3.7 – Prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza di BPE (in

migliaia di euro)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Esercizio 2014

Capitale primario di classe 1 (CET1) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 7.338.978 8.857.093 8.182.974

Utili non distribuiti 4.434.457 3.293.438 3.247.107

Altre componenti di CE

complessivamente accumulate - 54.776 371.766 579.745

Interessi di minoranza - 40 16

Capitale primario di classe 1 prima

degli aggiustamenti regolamentari 11.226.659 12.522.338 12.009.843 Aggiustamenti regolamentari totali

dal CET1 - 3.427.967 - 2.547.590 - 2.792.274

Totale del Capitale primario di classe

1 7.798.692 9.974.748 9.217.569

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 1.249.973 1.250.000 1.162.458

Capitale aggiuntivo di classe 1 prima

degli aggiustamenti regolamentari 1.249.973 1.250.000 1.162.458 Aggiustamenti regolamentari totali

all’AT1 - 1.249.973 - 1.250.000 -1.162.458

Totale del Capitale aggiuntivo di

classe 1 - - -

Totale del Patrimonio di Base

(T1=CET1+AT1) 7.798.692 9.974.748 9.217.569

Patrimonio supplementare (T2) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 716.106 764.155 677.457

Strumenti di fondi propri ammissibili inclusi nel patrimonio supplementare consolidato emessi da filiazioni e detenuti da terzi

- - 16.968

Patrimonio Supplementare prima

degli aggiustamenti regolamentari 716.106 764.155 694.425 Aggiustamenti regolamentari totali al

T2 - 79.322 -218.030 -315.359

Totale del Patrimonio Supplementare 636.784 546.124 365.303 Totale del Patrimonio di Vigilanza 8.435.476 10.520.872 9.582.872

149 Tabella 3.8 - Dettaglio operazioni di rafforzamento patrimoniale nel periodo 2012-2016

Tipologia di strumento Data Descrizione Apporto al patrimonio di vigilanza (€/migliaia) BSOC Aprile 2012

Scambio di azioni privilegiate per obbligazioni subordinate obbligatoriamente convertibili (BSOC). 1.109.000 BSOC Maggio 2012 Scambio di Obbligazioni Necessariamente Convertibili (ONC) emessi nel 2009 con nuovi

BSOC.

657.000 Azioni

ordinarie Giugno 2012

Conversione in azioni di ONC

emesse nel 2010. 455.000 BSOC Giugno 2012

Scambio di azioni privilegiate e passività subordinate per nuovi

BSOC.

257.000

BSOC Giugno 2012 Nuova emissione BSOC 50.000

Azioni

ordinarie Dicembre 2012 Aumento di capitale a pagamento 2.500.000 Azioni

ordinarie

Aprile e Ottobre 2013

Conversione BSOC I e BSOC II in

azioni ordinarie 380.000 PCB Ottobre 2013 convertibili perpetue (PCB). Emissione di obbligazioni 500.000 Azioni

ordinarie Novembre 2013

Conversione di ONC I emesse nel

2009 in azioni ordinarie. 31.000 Azioni

ordinarie Dicembre 2013

Entrata di nuovi investitori (gruppo finanziario BX + con sede in

Messico)

450.000 Azioni

ordinarie Gennaio 2014

Conversione di BSOC-IV del 2012

in 3.977.723 nuove azioni. 16.667 Azioni

ordinarie Marzo 2014

Conversione di BSOC-II del 2012

in 63.513 nuove azioni. 1.190 Azioni

ordinarie Marzo 2014

Conversione di BSOC-III del 2012

in 15.916.745 nuove azioni. 85.633 Azioni

ordinarie Giugno 2014

Conversione di BSOC-II del 2012

in 30.005 nuove azioni. 537 Azioni

ordinarie Giugno 2014

Conversione di BSOC-IV del 2012

in 3.162.555 nuove azioni. 16.667 Azioni

ordinarie Agosto 2014

Conversione di BSOC-II del 2012

in 21.169 nuove azioni. 378 Azioni

ordinarie Dicembre 2014

Conversione di BSOC-II del 2012

in 62.518 nuove azioni. 1.114 Azioni

ordinarie Giugno 2015

Conversione di BSOC-II del 2012

in nuove azioni. 645.800 Titoli AT1 Settembre 2015 Emissione di titoli rientranti

nell’Additional Tier 1 capital. 750.000 Azioni

ordinarie Maggio 2016

Aumento di capitale a pagamento. Prezzo di emissione: 1,25 euro per

150

Analisi della correlazione tra CET1 ratio e indici di performance e di rischiosità di Banco Popular Espanol

Nel caso di Banco Popular Espanol, dai risultati ottenuti studiando la correlazione tra CET1 ratio e ROE e quella tra CET1ratio e ROA (esposti in Tabella 3.9 e nel Grafico 3.9) si può dedurre che non esiste una relazione tra le due variabili (ρ=0,062 per CET1-ROE e ρ=0,181 per CET1-ROA).

A questa conclusione si può giungere anche osservando il coefficiente angolare di entrambe le rette di regressione, il quale risulta essere piuttosto basso (βᵢ=1,433 per CET1-ROE e βᵢ=0,222 per CET1-ROA), tanto che tali rette si presentano quasi parallele all’asse delle X.

Un R² vicino allo 0% per la retta CET1-ROE e al 3% per la retta CET1-ROA, inoltre, suggerisce che sono altri i fattori che influenzano la redditività della Banca. Difatti, mentre il coefficiente di qualità primaria è risultato piuttosto elevato e mediamente in crescita in tutto il quinquennio, la redditività della Banca non ha mostrato un andamento regolare e si è attestata su livelli estremamente bassi. Addirittura nel 2016 con un ROE e un ROA pari rispettivamente a -47,33% e - 2,25%159, si è superata ogni aspettativa, in quanto a tali valori si è collegato un

CET1 ratio del 12,13%, in riduzione di 1 solo punto percentuale rispetto all’anno precedente, mentre in passato con rapporti di CET1 ratio molto più bassi non si erano mai raggiunte performance così negative.

Tutto questo porta, quindi, ad escludere che ci sia correlazione tra i bassissimi livelli di redditività mostrati da Banco Popular e l'aumento delle riserve patrimoniali. Queste conclusioni stridono con quanto emerso dalla letteratura esaminata, in quanto tutti gli studiosi hanno sostenuto la tesi secondo cui esiste una qualche relazione, positiva o negativa, tra livello di patrimonializzazione e performance delle banche.

159 La principale causa di riduzione degli indicatori di redditività è da ricercare nel numeratore degli stessi, infatti l’esercizio 2016 ha chiuso con una cospicua perdita pari a 3.485 milioni di euro, dovuta a sua volta a un’ingente quantità di svalutazioni degli assets finanziari non misurati al fair value attraverso profitti e perdite.

151 Tabella 3.9 - Risultati regressione lineare CET1 – ROE e CET1-ROA

CET1 ratio (X, variabile indipendente) ROE (Y1, variabile dipendente) ROA (Y2, variabile dipendente) Risultati CET1-ROE: Risultati CET1- ROA: 2012 10,60% -23,01% -1,63% βᵢ=1,433 βᵢ=0,222 2013 11,20% 2,98% 0,21% β₀=-0,295 β₀=-0,033 2014 11,51% 2,62% 0,21% R²=0,004 R²=0,03 2015 13,11% 1,17% 0,07% ρ=0,062 ρ=0,181 2016 12,13% -47,33% -2,25%

Diverse sono le considerazioni da fare sull’incidenza del CET1 ratio sulla quota degli NPL della Banca.

Osservando i risultati della Tabella 3.10 e il Grafico 3.9 si nota che una relazione positiva, seppur debole, esiste tra CET1 ratio e NPL ratio, infatti, il coefficiente di correlazione (ρ) si presenta pari a 0,47 e circa il 22% della variabilità dell’NPL ratio può essere spiegato dall’andamento del CET1 ratio nel quinquennio considerato. Si è visto in precedenza che i RWA della Banca hanno registrato una riduzione in tutto il periodo considerato e, poiché questo è stato causato principalmente da una riduzione del rischio di credito, il trend decrescente mostrato dai NPL ratios nel triennio 2013-2015, legato a un decremento dei crediti non-performing, può spiegare una parte dell’incremento dei CET1 ratios della Banca nello stesso periodo. Le stesse considerazioni non possono, tuttavia, essere fatte per il 2016, in quanto la riduzione del CET1 ratio è legata al numeratore del rapporto e non a un incremento dei RWA che, invece, sono diminuiti in maniera sostanziale (da 76 miliardi nel 2015 a 64 miliardi nel 2016).

Ciò, associato al fatto che i crediti deteriorati sono aumentati di circa 1 miliardo rispetto al 2015, porta a pensare che la riduzione dei RWA sia stata determinata da una riduzione dei crediti performing.

Da quanto appena detto emerge una correlazione negativa tra le due variabili, ma includendo nell’analisi anche i dati del 2012, tale relazione perde di significato. Infatti, tra il 2012 e il 2013 entrambe le variabili hanno mostrato un trend positivo ed è probabilmente questo che ha influenzato la positività della pendenza della retta di regressione, unita a un coefficiente di correlazione positivo ma debole.

Infine, tenendo presente che l’NPL ratio si è attestato su livelli mediamente elevati, si può concludere che la Banca si è eccessivamente concentrata sul miglioramento della patrimonializzazione senza intraprendere azioni significative sul fronte della

152

qualità degli attivi e dei crediti in particolare, forse nella consapevolezza che un capitale più elevato avrebbe consentito di coprire le perdite legate a investimenti più rischiosi, così come sostenuto da Beck R. et al (2013).

Tabella 3.10 - Risultati regressione lineare CET1 – NPL CET1 ratio (X, variabile indipendente) NPL (Y3, variabile dipendente) Risultati CET1-NPL: 2012 10,60% 8,98% βᵢ=1,123 2013 11,20% 14,31% β₀=-0,002 2014 11,51% 13,78% R²=0,220 2015 13,11% 12,86% ρ=0,469 2016 12,13% 14,61%

Grafico 3.9 - Rette di regressione lineare CET1 – ROE, CET1-ROA, CET1-NPL

Fonte: Elaborazione propria.

-60,00% -50,00% -40,00% -30,00% -20,00% -10,00% 0,00% 10,00% 20,00% 9,00% 10,00% 11,00% 12,00% 13,00% 14,00%

CET1-ROE CET1-ROA CET1-NPL

153