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2. IMPLEMENTAZIONE ED EFFETTI DEL NUOVO QUADRO REGOLAMENTARE: LA

2.3 FOCUS SUGLI STRESS TEST DELL’EBA: CARATTERISTICHE E RISULTATI

2.3.2 STRESS TEST 2014

Rispetto alla prova di stress a livello UE del 2011 e tenendo presente il significativo rafforzamento del capitale effettuato dalle banche dell'UE, lo stress test del 2014 è stato migliorato in diversi modi:

- Ha coinvolto un numero significativamente più ampio di banche;

- È stata condotta una revisione completa della metodologia. La revisione ha portato, tra le altre modifiche, alla definizione di vincoli più restrittivi per i calcoli delle banche, in particolare in forma di “tetti” e “pavimenti” ben definiti e impatti di stress valutati per vari tipi di rischio;

- L'esercizio è stato per la prima volta eseguito in concomitanza con il CA, la più ampia analisi svolta dalla BCE, che ha incluso una fase di revisione della qualità degli attivi eseguita a livello centralizzato in tutti i paesi dell'UE per garantire la validità e rafforzare la comparabilità del punto di partenza del test di stress. Infatti, mentre nel 2011 la discrezionalità riguardo a cosa fosse un asset non performante era ancora ampia perché ogni banca utilizzava i propri parametri,

114 European Banking Authority, Report on the fulfilment of the EBA Recommendation following the 2011 EU-wide stress test, 30 Aprile 2012.

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nel 2014 l’uso della definizione semplificata fornita dall’EBA in sede di AQR ha garantito regole di valutazione comuni;

- Le autorità competenti, tra cui la BCE, hanno assunto la piena responsabilità per il processo di garanzia della qualità (Quality Assurance), che ha riguardato la validità dei dati d'ingresso e la verifica della credibilità dei risultati;

- L'orizzonte temporale del test di stress è stato aumentato da due a tre anni, rendendo l’esercizio certamente più severo;

- Il coefficiente patrimoniale minimo è stato portato al 5,5% del Common Equity Tier 1 ratio per lo scenario avverso , basato sull'implementazione del CRR/CRD IV (contro il 5% di Core Tier 1 ratio nel 2011).

- La considerazione del rischio sovrano. Questo ha costituito un punto cruciale perché nel 2014 il supervisore ha percepito l'importanza del rischio sovrano non solo nel trading book, come per il test di stress 2011, ma anche nel banking book. Infatti, le esposizioni al rischio sovrano nel trading book rappresentavano una parte minima delle esposizioni totali, solo il 17% rispetto al banking book in cui esisteva l'83% del debito sovrano116.

L'obiettivo di tale stress test è stato quello di valutare la resistenza delle banche nell'UE a sviluppi economici negativi, aiutando le autorità di vigilanza nazionali a valutare le singole banche, contribuendo a comprendere la portata del rischio sistemico nell'UE e promuovendo la disciplina del mercato. Il test di stress si è basato su scenari macroeconomici comuni e una metodologia coerente ed è stato accompagnato da una trasparenza senza precedenti nei bilanci delle banche.

Lo stress test 2014 ha coinvolto 123 gruppi bancari di 22 Paesi dello Spazio Economico Europeo (21 membri dell’UE più la Norvegia), con un totale di 28 miliardi di euro di attività che coprivano più del 70% del totale delle attività bancarie dell'UE.

Tutte le banche sono state assoggettate a uno scenario di base e ad uno scenario avverso, che coprivano il periodo 2014-2016 a partire dai dati della chiusura dell'esercizio 2013, e hanno dovuto sottoporre a stress un insieme comune di rischi: rischio di credito, rischio di mercato, rischio sovrano, cartolarizzazione e costi di funding. Le ipotesi alla base della prova sono state, come in passato, quelle di business mix costante, bilancio statico e crescita zero, e quindi non è stata presa in

116 S. Steffen, Robustness, Validity and Significance of the ECB’s Asset Quality Review and Stress Test Exercise, Ottobre 2014.

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considerazione alcuna misura del capitale adottata dopo la data di riferimento del 31/12/13. Tuttavia, 26 banche sono state esentate dalle ipotesi di bilancio statico a causa dei piani di ristrutturazione approvati dalla Commissione europea prima di tale data.

L'impatto dello stress test è stato valutato in termini di Common Equity Tier 1 vale a dire la definizione di capitale prevista dal CRDIV/CRR. In particolare, i dati forniti come punto di partenza al 31/12/2013 sono stati calcolati secondo i requisiti definiti dal CRDIV/CRR a partire dal primo giorno di applicazione del nuovo regolamento, vale a dire 01/01/2014. Inoltre, per migliorare ulteriormente la comparabilità tra i diversi paesi, in particolare in considerazione delle diverse disposizioni transitorie per i paesi dell’UE, un Common Equity Tier 1 ratio in regime di piena implementazione delle norme è stato riportato per il 2016 sotto lo scenario base e sotto quello avverso ed è stato pubblicato accanto ai rapporti di capitale transitori. Ai fini dello stress test sono state applicate le seguenti soglie:

- 8,0% del Common Equity Tier 1 ratio per lo scenario di base; - 5,5% del Common Equity Tier 1 ratio per lo scenario avverso.

E’ importante sottolineare, inoltre, che il campione di banche considerato nell’esercizio di stress svolto dall’EBA era differente rispetto a quello presente nello stress test condotto dalla BCE all’interno del comprehensive assessment. In particolare, quello dell’EBA risultava inferiore di 7 unità in quanto 27 banche sottoposte al comprehensive assessment non hanno partecipato al test dell’EBA, essendo sussidiarie di altre banche, e 20 banche appartenenti a Paesi al di fuori dell’area euro o dell’UE (Danimarca, Polonia, Ungheria, Svezia, Regno Unito, Norvegia) non hanno partecipato al comprehensive assessment ma hanno preso parte allo stress test dell’EBA117.

Passiamo adesso alla presentazione dei risultati dell’esercizio di stress, ricordando che le ipotesi alla base degli scenari macroeconomici definiti dalla Commissione Europea e dall’ESRB sono già state discusse nella sezione relativa al Comprehensive Assessment118.

117 W. P. de Groen, K. Lannoo, The ECB AQR and the EBA STRESS TEST: What will the number tell?, 23 Ottobre 2014.

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Gli sforzi delle banche dell’UE per migliorare la loro posizione di capitale erano già iniziati nella preparazione dell'esercizio di stress test 2011 su tutta l'UE e hanno portato ad importanti aumenti di capitale. Dopo la pubblicazione dei risultati del test di stress 2011, il successivo esercizio di ricapitalizzazione dell’EBA e la Raccomandazione sulla conservazione del capitale di luglio 2013 hanno determinato un'iniezione significativa e permanente di capitale. Di conseguenza, i rapporti di capitale sono aumentati in modo significativo: dal dicembre 2011 al dicembre 2013 il Core Tier 1 ratio (applicando la definizione dell’EBA utilizzata durante l'esercizio di ricapitalizzazione) è aumentato di oltre 200 punti base (Grafico 2.11) e questo ha fatto sì che il punto di partenza per l'esercizio di stress test 2014 risultasse ulteriormente rafforzato rispetto al precedente esercizio.

Grafico 2.11 – Evoluzione del Core Tier 1 ratio dallo stress test del 2011 a Dicembre 2013

Fonte: European Banking Authority, Results of 2014 EU‐wide stress test, Ottobre 2014

Il Common Equity Tier 1 ratio aggregato medio per il campione di banche a dicembre 2013 era dell’11,5% e quindi ben al di sopra dei minimi regolamentari. Includendo l'effetto dell’Asset Quality Review, ossia 40 punti base, tale rapporto è passato all’11,1%, il che rappresentava il vero punto di partenza per il test di stress. Relativamente agli scenari delineati nell’ambito della prova di stress, Il Common Equity Tier 1 ratio aggregato in tutto il campione è diminuito di 260 punti base nello scenario avverso, passando dall’11,1% nel 2013 all’8,5% nel 2016 ed è aumentato di 60 punti base nello scenario base, passando dall’11,1% nel 2013 all’11,7% nel

9,2% 10,2% 10,8% 11,1% 11,6% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0%

dic-11 giu-12 dic-12 giu-13 dic-13

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2016119, registrando una deviazione complessiva tra i due scenari di 300 punti base (Grafico 2.11). Tuttavia, bisogna considerare che inizialmente solo alcune banche hanno mostrato coefficienti patrimoniali CET1 superiori ma vicini alla soglia di capitale del 5,5% e che, in seguito a un significativo rafforzamento dei coefficienti di capitale avvenuto negli ultimi anni, ben il 56% delle banche del campione ha raggiunto un rapporto di CET1 superiore all'8% nello scenario avverso.

Grafico 2.11 – Evoluzione del Common Equity Tier 1 aggregato negli scenari macroeconomici

Fonte: European Banking Authority, Results of 2014 EU‐wide stress test, Ottobre 2014

I principali drivers dell’impatto nello scenario avverso sono state le perdite su crediti (che hanno avuto un impatto di -440 punti base sul CET1 ratio) e un aumento dell'importo complessivo di esposizione al rischio (RWA) con un impatto di -110 punti base sul rapporto di capitale CET1. Entrambi hanno più che compensato l'effetto netto positivo sul CET1 ratio dovuto all'utile operativo prima delle svalutazioni, pari a + 320bps di impatto sul CET1 ratio.

119 Se consideriamo la piena implementazione del CRDIV/CRR, tali rapporti si riducono passando da un CET1 ratio del 9,9% nel 2013 a un CET1 ratio del 7,6% e dell’11% nel 2016 rispettivamente nello scenario avverso e nello scenario base, con una dispersione significativa tra i diversi Paesi.

11,10% 11,20% 11,50% 11,70% 11,10% 9,80% 9,00% 8,50% 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% 8,00% 10,00% 12,00% 14,00% 2013 2014 2015 2016 Scenario base Scenario avverso

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In totale sono risultate 25 le banche partecipanti con un coefficiente patrimoniale di qualità primaria al di sotto delle soglie definite, le quali hanno riportato uno shortfall di capitale complessivo di 24,6 miliardi di euro120.

Molte di loro, però, sin da subito hanno intrapreso azioni per mitigare l'impatto patrimoniale e lo shortfall emerso dallo stress test (quali aumenti di capitale e numerose conversioni di strumenti ibridi nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2014), e ciò ha comportato un aumento complessivo del Common Equity Tier 1 capital di 53,6 miliardi di euro. Il capitale aggiuntivo apportato da parte delle banche con uno shortfall nel 2014 ha ridotto le necessità di capitale a 9,5 miliardi di euro e il numero di banche con una carenza di capitale a 13121.

Senza dubbio tale stress test è risultato più severo di quello del 2011. Lo ha dimostrato il fatto che con una soglia del 5,5% altre 5 banche hanno fallito il test in aggiunta alle 8 che non lo hanno passato con la soglia del 5%. Unendo tutte le componenti sopra illustrate si è ottenuto un impatto relativo in termini di capitale eroso maggiore nello stress test del 2014 per le banche di quasi tutti i Paesi, come illustra il Grafico 2.13, ad eccezione dell’Irlanda e del Regno Unito122.

Grafico 2.13 - Differenze d’impatto sul CET1 capital delle banche partecipanti nell’EBA 2011 e nell’EBA 2014

Fonte: PWC, The ECB’s Comprehensive Assessment:What can we learn from the results?, Ottobre 2014

120 Le carenze maggiori si registravano in Italia (9 banche con uno shortfall complessivo di 9,4 miliardi di euro), Grecia (3 banche con uno shortfall complessivo di 8,7 miliardi di euro) e Cipro (3 banche con uno shortfall complessivo di 2,4 miliardi di euro).

121 European Banking Authority, Results of 2014 EU‐wide stress test, 26 Ottobre 2014.

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