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3. ANALISI EMPIRICA DEL PROCESSO DI RICAPITALIZZAZIONE SU UN CAMPIONE

3.2.1 ANALISI DELLE BANCHE “PEGGIORI”

3.2.1.5 Deutsche Bank

L'ambiente economico del 2012 è stato caratterizzato da continue incertezze sull'elevato debito sovrano in molti paesi industriali e da un rallentamento nell'economia globale. Le azioni delle banche centrali, tuttavia, hanno attenuato i rischi dei mercati finanziari e hanno contribuito a prevenire le gravi turbolenze osservate negli anni precedenti.

Nonostante la recessione dei paesi della periferia a sud della zona euro, una crescita notevolmente più lenta dei mercati emergenti e la continua preoccupazione per la crisi del debito, la Germania ha dominato bene il difficile contesto del 2012.

Per quanto riguarda Deutsche Bank, essa nell'ambiente impegnativo che ha caratterizzato il 2011 ha ottenuto risultati operativi soddisfacenti nell’ambito del core business, anche se questi sono stati compromessi da oneri significativi una tantum. La Banca, inoltre, ha aumentato con successo il suo Core Tier 1 ratio, che dall’8,7% del 2010 è passato al 9,5%, e ha ulteriormente ridimensionato i rischi insiti nelle sue attività non-core.

Alla luce dei nuovi requisiti normativi, il rafforzamento della base patrimoniale ha continuato ad essere una priorità per Deutsche Bank.

-50,00% -40,00% -30,00% -20,00% -10,00% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 13,00% 14,00% 15,00% 16,00% 17,00% 18,00% 19,00% 20,00%

CET1-ROE CET1-ROA CET1-NPL

177

A partire dal 31 dicembre 2011 il calcolo dei rapporti patrimoniali di Deutsche Bank ha incorporato i requisiti patrimoniali modificati per tener conto delle posizioni relative al trading book e delle cartolarizzazioni ai sensi del quadro di Basilea 2.5, il quale è stato attuato dalla CRDIII ed è stato recepito nell’ordinamento tedesco tramite il German Banking Act e il Solvency Regulation, che hanno costituito la base giuridica per i calcoli sull’adeguatezza patrimoniale anche al 31 dicembre 2012 e al 31 dicembre 2013.

Sebbene la direttiva CRDIV e il relativo regolamento CRR attuativi del quadro di Basilea 3 non erano ancora entrati in vigore, la Banca ha costruito il prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza relativo al biennio 2012-2013 utilizzando i termini di Basilea 3, anche se i numeri divulgati si sono basati sul quadro di Basilea 2.5 (Tabella 3.21).

La Deutsche Bank nel corso del 2012 ha dimostrato di godere di una buona posizione patrimoniale e ciò è stato messo in risalto dai risultati del 3 ottobre 2012 relativi al Capital Exercise dell’EBA, condotto nel mese di ottobre del 2011, e all’adempimento della Raccomandazione emessa a dicembre dello stesso anno. Questi ultimi hanno evidenziato che Deutsche Bank, che inizialmente ha presentato un’esigenza di rafforzamento patrimoniale pari a 3.239 milioni di euro, è riuscita a raggiungere e addirittura oltrepassare di 1,2 punti percentuali il requisito di Core Tier 1 ratio del 9% entro la data utile per farlo, ovvero il 30 giugno 2012, mostrando un surplus di capitale di 4.157 milioni di euro dopo l’inclusione del buffer sovrano. Il raggiungimento di un Core Tier 1 ratio del 10,2% è stato il risultato di un elevato incremento del Core Tier 1 capital, che da un valore di 34,1 miliardi di euro alla fine di settembre 2011 è passato a un valore di 37,8 miliardi di euro al 30 giugno 2012 (principalmente per effetto di un utile netto di 2,1 miliardi di euro), e di un decremento di 8,6 miliardi dei RWA (pari a 372,6 miliardi di euro a fine giugno 2012) causato principalmente da un calo del rischio di credito in seguito all’ottimizzazione del portafoglio e dei modelli di misurazione utilizzati.

Al 31 dicembre 2012 con un Core Tier 1 ratio pari all’11,38%, un Tier 1 ratio pari al 15,13% e un Total Capital ratio pari al 17,09% la situazione patrimoniale della Banca è risultata ulteriormente rafforzata rispetto a quella di metà anno.

Durante l’anno 2013 la Deutsche Bank ha effettuato un aumento del capitale attraverso l’emissione di 90 milioni di azioni con un valore nominale unitario di 2,56 euro, le quali si sono aggiunte alle 929 milioni di azioni dell’anno precedente. I

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proventi lordi complessivi derivanti dall’emissione di tali azioni sono ammontati a 3 miliardi di euro.

Lo scopo dell'aumento di capitale è stato quello di rafforzare ulteriormente la posizione del capitale della banca e, infatti, l'incremento di 577 milioni di euro del Common Equity Tier 1 capital è da ricondurre principalmente ad esso, anche se in parte è stato compensato da un impatto negativo di 1.163 milioni di euro derivante dalle conversioni di valute estere ricomprese nella voce “Altre componenti di CE complessivamente accumulate” e dalla riduzione degli utili non distribuiti pari a 1.014 milioni di euro.

D’altro canto, l’Additional Tier 1 capital, costituito sostanzialmente da titoli privilegiati non cumulativi, ha registrato una contrazione nel 2013, passando da un valore 12,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2012 a un valore di 12,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2013 e tale diminuzione è stata causata principalmente dagli effetti del cambio sulla quota di Additional Tier 1 capital denominata in dollari statunitensi.

Il risultato totale della combinazione dei movimenti intervenuti nel Common Tier 1 capital e nell’Additional Tier 1 capital è stato quello di un incremento del Patrimonio di Base di soli 234 milioni di euro, che, in quanto esiguo, non è stato sufficiente a provocare un incremento nel capitale regolamentare della Banca, che invece si è ridotto di 1.551 milioni di euro rispetto al valore del 31 dicembre 2012 a causa del decremento di 1.605 milioni di euro registrato dal Patrimonio Supplementare, riflesso della scadenza e dell'ammortamento degli strumenti di capitale contenuti in esso.

Nonostante ciò, come si può vedere dal Grafico 3.16, tutti e tre i coefficienti patrimoniali della Deutsche Bank a fine 2013 sono risultati superiori a quelli registrati nel 2012 e il motivo di ciò, soprattutto per il Total Capital ratio, è da ricercare nel denominatore dei rapporti, in quanto i RWA, che al 31 dicembre 2012 sono ammontati a 333,6 miliardi di euro, al 31 dicembre 2013 sono scesi a un valore di 300,4 miliardi di euro, a causa di un decremento registrato in tutte le voci di rischio.

179 Tabella 3.21 – Prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza di DEUTSCHE

BANK (in milioni di €)

Esercizio 2013 Esercizio 2012

Capitale primario di classe 1 (CET1) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 28.789 26.096

Utili non distribuiti 27.195 28.209

Altre componenti di CE complessivamente

accumulate -2.457 -1.294

Interessi di minoranza 130 124

Utili di periodo verificati da persone indipendenti

al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili -98 -432 Capitale primario di classe 1 prima degli

aggiustamenti regolamentari 53.558 52.702

Aggiustamenti regolamentari totali dal CET1 -15.024 -14.746 Totale del Capitale primario di classe 1 38.534 37.957 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1)

Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 12.701 13.025

Capitale aggiuntivo di classe 1 prima degli

aggiustamenti regolamentari 12.701 13.025

Aggiustamenti regolamentari totali all’AT1 -519 -499 Totale del Capitale aggiuntivo di classe 1 12.182 12.526 Totale del Patrimonio di Base

(T1=CET1+AT1) 50.717 50.483

Patrimonio supplementare (T2) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 7.787 9.569

Patrimonio Supplementare prima degli

aggiustamenti regolamentari 7.787 9.569

Aggiustamenti regolamentari totali al T2 -3.040 -3.037

Totale del Patrimonio Supplementare 4.747 6.532

Totale del Patrimonio di Vigilanza 55.464 57.015

Grafico 3.16 – Andamento dei coefficienti patrimoniali di DEUTSCHE BANK

Fonte: Elaborazione propria.

11,38% 12,83% 15,13% 17,09% 16,88% 18,47% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 2012 2013

180

Il 2014, anno di entrata in vigore delle disposizioni relative al nuovo quadro regolamentare “Basilea 3”, è stato un anno di cambiamenti sostanziali nella composizione del capitale regolamentare di Deutsche Bank, in vista del raggiungimento dei requisiti patrimoniali minimi più elevati previsti per la componente del capitale di qualità primaria.

In particolare, il 25 giugno 2014 il Gruppo ha completato un aumento di capitale a pagamento realizzando un ricavo lordo di 8,5 miliardi di euro. Il numero di azioni emesse è aumentato di 360 milioni, passando da 1.019 milioni a 1.379 milioni, e ha compreso l'emissione di 60 milioni di nuove azioni al prezzo di sottoscrizione di 29,20 euro ciascuna indirizzata ad un investitore di ancoraggio (Paramount Service Holdings Ltd) e l’offerta pubblica pienamente sottoscritta di 300 milioni nuove azioni al prezzo di sottoscrizione di 22,50 euro ciascuna.

Circa 11,1 miliardi dei 21,6 miliardi di euro di incremento nel Common Equity Tier 1 capital del 2014 rispetto al valore del 2013 sono stati generati da tale operazione di rafforzamento patrimoniale, mentre il restante incremento di 10,5 miliardi di euro è stato il risultato dei cambiamenti apportati dal nuovo quadro normativo relativamente alla percentuale di deduzioni applicabili al capitale di qualità primaria nel periodo transitorio, pari al 20% nel 2014. La riduzione delle deduzioni di 10,5 miliardi di euro, per 9,2 miliardi di euro è da ricondurre a una minor quota di attività immateriali, con un conseguente aumento di pari importo delle deduzioni apportate all’Additional Tier 1 capital. Durante il periodo transitorio, infatti, il CRDIV package ha consentito di sottrarre alcune deduzioni relative al CET1 capital dall’AT1 capital piuttosto che dallo stesso, al fine facilitare la transizione delle banche verso la piena implementazione delle regole. Ciò, insieme alla cancellazione di strumenti per 2,2 miliardi non più qualificati come Additional Tier 1, ha più che compensato l’effetto positivo dell'emissione di titoli AT1 conformi al CRDIV/CRR per 4,7 miliardi di euro effettuata durante l’anno.

I risultati del Comprehensive Assessment svolto dalla BCE, pubblicati il 26 ottobre 2014, avevano dimostrato che la Deutsche Bank, con un CET1 ratio pro-forma Basilea 3 pari al 13,40% al 1° gennaio 2014, era riuscita a superare efficacemente sia la fase di Asset Quality Review che gli scenari della prova di stress che ne ha fatto seguito. In particolare:

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₋ in sede di AQR non sono stati apportati aggiustamenti sostanziali ai valori e ai rapporti della Banca, tant’è che il CET 1 ratio dopo tale revisione è rimasto quasi invariato e pari al 13,33%;

₋ nello scenario base dello stress test il CET1 ratio della Banca si sarebbe attestato su un valore del 12,55%, oltrepassando di 455 punti base la soglia richiesta dell’8%;

₋ nello scenario avverso dello stress test il CET1 ratio sarebbe stato dell’8,87%, superando così la soglia richiesta del 5,5% di 328 punti base.

La Deutsche Bank con tali coefficienti patrimoniali risultava dunque ben posizionata per affrontare eventuali situazioni critiche del mercato e l’aumento di capitale descritto in precedenza, che non è stato incluso negli esiti della valutazione approfondita, ha ulteriormente rafforzato la sua base patrimoniale, portando a un CET1 ratio del 15,15% a fine 2014.

L’incremento del capitale di qualità primaria, parzialmente compensato da una riduzione rilevante dell’Additional Tier 1 per 8,3 miliardi di euro e da un decremento più contenuto del Patrimonio Supplementare per 352 milioni di euro, ha influenzato positivamente il Patrimonio di Vigilanza della Banca, facendolo passare da un valore di 55,5 miliardi di euro alla fine del 2013 a un valore di 68,3 miliardi a fine 2014.

Tuttavia, tale valore non è riuscito a provocare un miglioramento nel corrispondente coefficiente patrimoniale (Total capital ratio dal 18,47% nel 2013 al 17,22% nel 2014), in quanto contrastato da un incremento dei RWA di 93,3 miliardi di euro dovuto all’introduzione delle nuove disposizioni regolamentari. Queste ultime infatti hanno impattato sull’ammontare dei RWA legati al Credit Valuation Adjustment (CVA), al rischio di credito, al rischio di mercato e a quello operativo, facendoli aumentare.

Osservando adesso il prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza di Deutsche Bank per il triennio 2014-2016 (Tabella 3.22), si nota che quest’ultimo si è ridotto notevolmente nel tempo, passando da un valore di 68,3 miliardi di euro nel 2014 a un valore di 62,1 miliardi di euro nel 2016. Ciò è stato il risultato di una riduzione del capitale di qualità primaria da 60,1 miliardi di euro nel 2014 a 47,8 miliardi di euro nel 2016, parzialmente compensato da incrementi nell’Additional Tier 1 capital e nel Tier 2 capital di 3,9 miliardi e 2,3 miliardi di euro, rispettivamente, rispetto ai dati del 2014.

182

La riduzione del Common Equity Tier 1 rispetto al valore del 2014 è stata determinata principalmente dagli stessi fattori sia per il 2015 che per il 2016, che sono:

- una perdita netta dell’esercizio pari a 7 miliardi di euro nel 2015 e a 2 miliardi di euro nel 2016;

- l'aumento delle rettifiche regolamentari dovuto all’incremento delle deduzioni applicabili al capitale di qualità primaria di 20 punti percentuali all’anno (20% nel 2014, 40% nel 2015 e 60% nel 2016);

Relativamente a quest’ultimo punto occorre precisare che, mentre il tasso delle deduzioni operate sul CET1 capital è aumentato al 60% nel 2016 (40% nel 2015), questo è diminuito corrispondentemente per le deduzioni dall’AT1 capital, attestandosi al 40% nel 2016 (60% nel 2015). La riduzione degli aggiustamenti regolamentari operati sul capitale aggiuntivo di classe 1 nel 2015 ha compensato la diminuzione degli strumenti di AT1 per 3,5 miliardi di euro (rispetto al 31 dicembre 2014), derivante principalmente dal rimborso di titoli ibridi di Tier 1.

Per quanto riguarda il Patrimonio Supplementare, invece, l’incremento subito da quest’ultimo è riconducibile alle numerose emissioni di strumenti subordinati Tier 2 effettuate nel biennio 2015-2016 (Tabella 3.23).

Per capire meglio la dinamica dei coefficienti patrimoniali di Deutsche Bank nel triennio considerato, bisogna tener conto anche dei movimenti intervenuti nel denominatore di tali rapporti, ovvero nei RWA.

A differenza di quanto appena visto per le componenti del capitale regolamentare, le attività ponderate per il rischio non hanno mostrato una trend definito crescente o decrescente dal 2014 al 2016.

Al 31 dicembre 2015 i RWA sono stati pari a 397,4 miliardi di euro contro i 396,6 miliardi di euro alla fine del 2014. L'aumento complessivo di 0,8 miliardi di euro è stato in gran parte il riflesso di un aumento dei RWA legati al rischio operativo per 22,8 miliardi di euro che è stato parzialmente compensato dalle riduzioni delle altre categorie di rischio.

Al 31 dicembre 2016, invece, i RWA hanno mostrato un andamento opposto con una contrazione rispetto al 2015 pari a 41,2 miliardi di euro, la quale ha rispecchiato il fatto che i decrementi relativi alle attività ponderate per il rischio di credito e di mercato, pari complessivamente a 37,4 miliardi di euro, hanno più che compensato l’incremento registrato dai RWA legati al rischio operativo.

183

Ciò ha permesso di avere nel 2016 coefficienti patrimoniali leggermente migliori di quelli ottenuti nel 2015, anche se in netto peggioramento rispetto a quelli del 2014 (Grafico 3.17).

Occorre precisare, infine, che a seguito dello SREP, la Banca centrale europea (BCE) il 4 dicembre 2015 aveva imposto alla Deutsche Bank di raggiungere al 31 dicembre 2016 e mantenere in qualsiasi momento un rapporto di CET1 capital di almeno il 10,25% che, considerando il buffer di G-SII pari a 0,50%167 e il buffer anticiclico dello 0,01%, è salito al 10,76% . Di conseguenza, i requisiti di Deutsche Bank relativi al Tier 1 capital ratio e al Total capital ratio dovevano essere del 12,26% e del 14,26%, rispettivamente.

Quindi, nonostante la tendenza peggiorativa registrata nel tempo dai capital ratios, con un CET1 ratio pari al 13,41%, un Tier 1 capital ratio pari al 15,58% e un Total capital ratio pari al 17,45%, al 31 dicembre 2016, la Deutsche Bank non ha solo soddisfatto i requisiti patrimoniali minimi previsti da Basilea 3, ma anche le percentuali più elevate imposte dalla BCE in seguito allo SREP.

Bisogna precisare che, poiché negli anni 2015-2016 la Banca non ha effettuato alcuna operazione di aumento di capitale, contrariamente a quanto avvenuto nel biennio precedente (Tabella 3.23), essa non ha potuto godere dei benefici che una tale operazione avrebbe apportato sui coefficienti patrimoniali, che in più sono stati erosi dalle perdite registrate in entrambi i periodi.

167 A marzo 2015 Deutsche Bank è stata designata come un'istituzione globale a rilevanza sistemica (G- SII) dall'Autorità di vigilanza tedesca (BaFin) in accordo con la Deutsche Bundesbank, con conseguente necessità di soddisfare nel 2019 il requisito di un buffer G-SII con capitale di qualità primaria pari al 2% dei RWA. Tale requisito è stato gradualmente implementato a partire dal 2016 con una percentuale dello 0,5%.

184 Tabella 3.22 – Prospetto di composizione del Patrimonio di Vigilanza di DEUTSCHE

BANK (in milioni di €)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Esercizio 2014

Capitale primario di classe 1 (CET1)

Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 37.290 37.088 37.144

Utili non distribuiti 20.113 27.607 26.509

Altre componenti di CE

complessivamente accumulate 3.645 4.281 1.923

Interessi di minoranza 79 92 118

Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o

dividendi prevedibili -2.023 -7.025 481

Capitale primario di classe 1 prima

degli aggiustamenti regolamentari 59.104 62.042 66.175 Aggiustamenti regolamentari totali

dal CET1 -11.321 -9.613 -6.072

Totale del Capitale primario di

classe 1 47.782 52.429 60.103

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1)

Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 4.676 4.676 4.676

Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1

6.516 6.482 10.021

Capitale aggiuntivo di classe 1 prima degli aggiustamenti

regolamentari 11.191 11.157 14.696

Aggiustamenti regolamentari totali

all’AT1 -3.488 -5.365 -10.902

Totale del Capitale aggiuntivo di

classe 1 7.703 5.793 3.794

Totale del Patrimonio di Base

(T1=CET1+AT1) 55.486 58.222 63.898

Patrimonio supplementare (T2) Strumenti di capitale e relative riserve

sovrapprezzo azioni 6.464 5.757 2.942

Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale di classe 2

- - 721

Strumenti di fondi propri ammissibili inclusi nel patrimonio supplementare consolidato emessi da filiazioni e detenuti da terzi

524 865 1.228

Patrimonio Supplementare prima

degli aggiustamenti regolamentari 6.988 6.622 4.891 Aggiustamenti regolamentari totali

al T2 -316 -323 -496

Totale del Patrimonio

Supplementare 6.672 6.299 4.395

185 Grafico 3.17 – Andamento dei coefficienti patrimoniali di DEUTSCHE BANK

Fonte: Elaborazione propria.

Tabella 3.23 - Dettaglio operazioni di rafforzamento patrimoniale nel periodo 2012- 2016

Tipologia di

strumento Data Descrizione

Apporto al patrimonio di vigilanza (€/migliaia) Azioni ordinarie 30 Aprile 2013

Aumento di capitale con emissione di 90 milioni di

azioni. Valore nominale unitario: 2,56 euro. Prezzo di sottoscrizione unitario: 32,90. 2.961.000 Azioni ordinarie 25 Giugno 2014

Aumento di capitale con emissione di 360 milioni di

azioni.

60 milioni di azioni con prezzo di sottoscrizione unitario di

29,20 euro (indirizzate a Paramount Service Holdings Ltd) e 300 milioni di azioni con prezzo di sottoscrizione unitario

di 22,50 euro. Rapporto di sottoscrizione: 5 azioni ogni 18 azioni possedute.

8.500.000

Titoli AT1 20 Maggio 2014

Emissione di strumenti Additional Tier 1 in tre tranche: 1,75 miliari di euro (cedola 6%), 1,25 miliardi di dollari (cedola 6,25%), 650 milioni di sterline

(7,125%).

3.500.000

Titoli AT1 18 Novembre 2014 Emissione di strumenti 1.200.000

15,15% 13,19% 13,41% 16,11% 14,65% 15,58% 17,22% 16,24% 17,45% 10,00% 11,00% 12,00% 13,00% 14,00% 15,00% 16,00% 17,00% 18,00% 2014 2015 2016

186 Additional Tier 1 denominati in

dollari (cedola 7,5%) Titoli T2 17 Febbraio 2015

Emissione titoli subordinati Tier 2 denominati in euro (cedola a

tasso fisso: 2,75%)

1.250.000

Titoli T2 1 Aprile 2015

Emissione titoli subordinati Tier 2 denominati in dollari (cedola a

tasso fisso: 4,50%)

1.500.000

Titoli T2 10 Aprile 2015

Emissione titoli subordinati Tier 2 denominati in renminbi cinesi

(CNY)

1.410.000

Titoli T2 19 Maggio 2016

Emissione titoli subordinati Tier 2 denominati in euro (cedola a

tasso fisso: 3,75%)

750.000

Titoli T2 15 Giugno 2016

Emissione titoli subordinati Tier 2 denominati in euro (cedola a

tasso fisso: 4,25%)

31.000

Analisi della correlazione tra CET1 ratio e indici di performance e di rischiosità di Deutsche Bank

Dall’osservazione della Tabella 3.24 e del Grafico 3.18 si può notare l’esistenza di una bassissima correlazione tra CET1 ratio e indici ROE e ROA, evidenziata da un ρ pari rispettivamente a 0,14 e 0,11 e da un R² con valori statisticamente non significativi. Anche la pendenza delle rette di regressione (βᵢ prossimo a zero) conferma la bassa sensibilità della variazione della redditività al variare delle riserve patrimoniali della Banca.

I dati che hanno attirato maggiormente l’attenzione sono quelli del 2015, anno in cui, a fronte di un CET1 ratio del 13,19%, che ha segnato una rottura con l’andamento crescente registrato negli anni precedenti, la Banca ha subito una riduzione drastica della redditività (ROE dal 2,70% nel 2014 al -9,80% nel 2015 e ROA da 0,10% nel 2014 a -0,41% nel 2015).

Ciò è stato provocato principalmente dall’ingente perdita registrata nell’esercizio, pari a 7 miliardi di euro, dovuta soprattutto a un aumento delle svalutazioni legate all’avviamento e alle altre attività immateriali.

Anche nel 2016 la Banca ha chiuso in perdita (-1.4 miliardi di euro), ma ciò non ha inciso notevolmente sul CET1 ratio, che invece ha potuto beneficiare della riduzione dei RWA legati al rischio di credito e di mercato, mantenendosi pressoché uguale al valore del 2015.

187

Dunque, è da escludere che la pessima redditività mostrata dalla Banca nel periodo considerato sia legata all’andamento dei coefficienti patrimoniali, poiché le strategie di rafforzamento patrimoniale messe in atto dalla banca non sono state sufficienti a risollevare la redditività della stessa.

Tabella 3.24 - Risultati regressione lineare CET1 – ROE e CET1-ROA CET1 ratio (X, variabile indipendente) ROE (Y1, variabile dipendente) ROA (Y2, variabile dipendente) Risultati CET1- ROE: Risultati CET1- ROA: 2012 11,38% 0,40% 0,02% βᵢ=0,499 βᵢ=0,0176 2013 12,83% 1,20% 0,04% β₀=-0,081 β₀=-0,003 2014 15,15% 2,70% 0,10% R²=0,018 R²=0,0137 2015 13,19% -9,80% -0,41% ρ=0,136304 ρ=0,1172 2016 13,41% -2,30% -0,08%

Nello studio della correlazione tra CET1 ratio e NPL ratio (Tabella 3.25), si è invece riscontrato che questa si presenta negativa ma debole, infatti il ρ è risultato pari a -0,36 e al variare di una unità del primo vi è un decremento di 0,10 unità del secondo (βᵢ=-0,10).

Ciò è dimostrato anche dal fatto che solo il 13% della variazione dell’NPL può essere spiegato da una variazione del CET1 ratio.

In linea generale si può dire che Deutsche Bank, oltre che mettere in atto azioni rivolte al miglioramento della componente patrimoniale, è riuscita anche ad elevare la qualità degli attivi e in particolare del portafoglio crediti, forse proprio per il fatto che con coefficienti patrimoniali mediamente più elevati la banca ha potuto gestire meglio il rischio di default, facendolo diminuire.

Tabella 3.25 - Risultati regressione lineare CET1 – NPL CET1 ratio (X, variabile indipendente) NPL (Y3, variabile dipendente) Risultati CET1-NPL: 2012 11,38% 2,57% βᵢ=-0,1046 2013 12,83% 2,65% β₀=0,0362 2014 15,15% 2,28% R²=0,1327 2015 13,19% 1,88% ρ=-0,3643 2016 13,41% 1,80%

188 Grafico 3.18 - Rette di regressione lineare CET1 – ROE, CET1-ROA, CET1-NPL

Fonte: Elaborazione propria.

-12,00% -10,00% -8,00% -6,00% -4,00% -2,00% 0,00% 2,00% 4,00% 10,00% 11,00% 12,00% 13,00% 14,00% 15,00% 16,00%

CET1-ROE CET1-ROA CET1-NPL

189

3.2.2 ANALISI DELLE BANCHE “MIGLIORI”