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IL MODELLO UTILIZZATO E I RISULTATI OTTENUTI

2. IMPLEMENTAZIONE ED EFFETTI DEL NUOVO QUADRO REGOLAMENTARE: LA

2.4 IL PROBABILE IMPATTO DELLA RICAPITALIZZAZIONE SULLA

2.4.2 IL MODELLO UTILIZZATO E I RISULTATI OTTENUTI

Al fine di condurre uno studio sulla probabile influenza dei livelli di capitale sulla performance e sulla rischiosità delle banche, si è optato per un modello di regressione lineare semplice, attraverso il quale si valuterà se esiste effettivamente una relazione tra l’andamento del CET1 ratio medio delle banche europee presenti nel Risk Assessment Report 2016 dell’EBA e l’andamento degli indicatori di bilancio mostrati dalle stesse in termini aggregati e da noi selezionati: ROE, ROA e NPL ratio.

Il modello selezionato per questo scopo si basa su dati che prevedono l'osservazione di K variabili per N unità statistiche e T periodi. In questo caso K sono gli indici di bilancio, N il numero di banche del campione e T, ovviamente, gli anni di riferimento.

Tale modello si può rappresentare tramite la seguente espressione:

𝑌ᵢ=𝛽₀+𝛽ᵢ𝑋ᵢ

dove:

 i = 1, ...., n , varia tra le osservazioni;

149 R. Beck, P. Jakubik, A. Piloiu, 2013. Non-performing loans - What matters in addition to the economic cycle, European Central Bank - Working Paper Series, 2013.

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 𝑌ᵢ è la variabile dipendente;

 𝑋ᵢ è la variabile indipendente o regressore;

 𝛽₀ è l'intercetta della retta di regressione della popolazione;

 𝛽ᵢ è il coefficiente angolare della retta di regressione della popolazione.

Questo modello permette di stabilire se esiste, o meno, una relazione statistica tra le variabili considerate e qual è il segno di tale relazione, cioè se positiva o negativa. A tal fine si è provveduto a calcolare anche il coefficiente di correlazione (ρ) e il coefficiente di determinazione (R²), i quali esprimono rispettivamente la forza e la direzione di una relazione lineare tra due variabili quantitative e la percentuale della variabilità di Y spiegata dalla variabilità di X.

Il coefficiente di correlazione ρ può assumere valori compresi fra -1 e 1. I valori positivi indicano l'esistenza di una correlazione lineare positiva; i valori negativi indicano una correlazione lineare negativa; il valore 0 indica assenza di correlazione.

Per effettuare i calcoli è stata impiegata la formula vista in precedenza, utilizzando come variabile indipendente (Xᵢ) il CET1 ratio e come variabili dipendenti (Yᵢ), rispettivamente, il ROE , il ROA e l’NPL ratio, conducendo tre analisi separate della relazione tra CET1 ratio e ROE, di quella tra CET1 ratio e ROA e per finire tra CET1 ratio e NPL ratio.

Si inizia la disamina dei risultati partendo dalla relazione che intercorre tra il CET1 ratio e le variabili dipendenti ROE e ROA. Gli esiti ottenuti dalla regressione (Tabella 2.7 e Grafico 2.15) mostrano che esiste una correlazione positiva abbastanza forte tra i bassi livelli di redditività registrati dalle banche europee nel periodo 2012-2016 e l’aumento delle riserve patrimoniali nello stesso periodo. Ciò è espresso da un coefficiente di correlazione (ρ) molto alto (che relativamente alla relazione tra CET1 ratio e ROE è uguale a 0,80, mentre per ciò che riguarda l'indice di patrimonializzazione e il ROA è uguale a 0,83) ed è confermato dal coefficiente di determinazione (R²), che sta ad indicare che il 64% della variazione del ROE e il 69% della variazione del ROA possono essere spiegati dall’andamento del CET1 ratio. Tuttavia, la pendenza (βi) della retta di regressione CET1-ROE, pari a 0,86,

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rispetto a quella della retta CET1-ROA, pari a 0,05, suggerisce che il ROE si presenta molto più sensibilealle variazioni del CET1 ratio rispetto al ROA.

Tali risultati quindi sembrano essere in linea con il pensiero di autori come Witowschi e Luca (2016) e Gary (2016) che nell’ambito dei loro lavori sono giunti alle medesime conclusioni.

Il fatto che la redditività sia rimasta su livelli molto bassi e che a dicembre 2016 sia addirittura peggiorata di 1,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente (dal 4,5% al 3,3%), rompendo il lento percorso di crescita registrato fino al 2015, suggerisce come il settore bancario europeo, al fine di rispettare i requisiti più stringenti previsti da Basilea 3, si sia concentrato eccessivamente sul rafforzamento dei coefficienti patrimoniali, ma abbia completamente tralasciato gli obiettivi di performance, per cui diviene sempre più difficile trovare nelle banche un investimento attrattivo.

Tabella 2.7 - Risultati regressione lineare CET1 – ROE e CET1-ROA CET1 ratio (X, variabile indipendente) ROE (Y1, variabile dipendente) ROA (Y2, variabile dipendente) Risultati CET1- ROE: Risultati CET1- ROA: 2012 10,80% 0,50% 0,05% βᵢ=0,862 βᵢ=0,052 2013 11,60% 2,70% 0,16% β₀=-0,079 β₀=-0,005 2014 12,50% 3,50% 0,20% R²=0,635 R²=0,687 2015 13,50% 4,50% 0,29% ρ=0,797 ρ=0,829 2016 14,20% 3,30% 0,21%

Differenti invece sono le considerazioni da fare sull'incidenza del capitale sugli NPL (Tabella 2.8). I risultati ottenuti dall’esame della relazione tra CET1 ratio e NPL ratio sembrano confermare le tesi di Agusman et al. (2008) e degli altri che come lui sono giunti ad affermare che il livello di patrimonializzazione è negativamente correlato al rischio, oltre ad essere in linea con quanto sostenuto da Berger e DeYoung (1997) e da Messai e Jouini (2013), ma nell’ottica di un disincentivo all’azzardo morale al ricorrere di livelli di capitale relativamente alti.

Ciò è dimostrato da un coefficiente di correlazione (ρ) negativo e molto elevato, pari a -0,73, e dal fatto che all’aumentare del CET1 ratio di una unità l’NPL ratio tende a ridursi mediamente di 0,4 unità (βᵢ).

Dunque, la presenza di coefficienti patrimoniali sempre più alti, espressione di una maggiore solidità, indica che le banche sono meno propense all’assunzione di

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rischio e, d’altro canto, non sarebbe da escludere le tesi inversa, ovvero che proprio a fronte di una quota di NPL più bassa e, quindi, di un miglioramento della qualità degli attivi, che incide positivamente sui RWA, riducendoli, le banche siano riuscite a raggiungere livelli più alti nei ratios patrimoniali.

Tabella 2.8 - Risultati regressione lineare CET1 – NPL CET1 ratio (X, variabile indipendente) NPL (Y3, variabile dipendente) Risultati CET1-NPL: 2012 10,80% 6,50% βᵢ=-0,399 2013 11,60% 6,80% β₀=0,113 2014 12,50% 7,00% R²=0,535 2015 13,50% 6,10% ρ=-0,732 2016 14,20% 5,10%

Grafico 2.15 – Rette di regressione lineare CET1 – ROE, CET1-ROA, CET1-NPL

Fonte: Elaborazione propria.

-4,00% -2,00% 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% 8,00% 10,00% 10,00% 12,00% 14,00% 16,00% 18,00% 20,00%

CET1-NPL CET1-ROE CET1-ROA

122 CAPITOLO 3

3. ANALISI EMPIRICA DEL PROCESSO DI RICAPITALIZZAZIONE SU UN