• Non ci sono risultati.

John bagnò il bancone rovesciando la caraffa di birra, era proprio ubriaco 24) #Maria ha bagnato il tavolo colpendolo con l’accetta

stato dell’arte e primi problem

23) John bagnò il bancone rovesciando la caraffa di birra, era proprio ubriaco 24) #Maria ha bagnato il tavolo colpendolo con l’accetta

25) #Rambo ha bagnato i panni incendiandoli con il lanciafiamme

Che le caratteristiche particolari di uno stato risultante possano imporre dei vincoli sulle azioni che possono produrre tale stato lo hanno già notato Levin e Rappaport Hovav (Levin e Rappaport Hovav, 2010) a proposito del verbo inglese cut, tagliare: i vincoli possono essere a tal punto rigidi da dare l’impressione che il verbo, oltre all’indiscutibile componente RESULT, lessicalizzi anche un MANNER.

La situazione di immergere è complicata dal fatto che il luogo risultante non possa essere rappresentato dalla sostanza stessa quanto dal contenitore in cui essa si trova; per questo motivo, diviene una questione delicata scegliere come formalizzare tale luogo nella rappresentazione eventiva: utilizzare una root che

rappresenti la sostanza o una per il contenitore, ricavando la sostanza attraverso uno slittamento metonimico contenitore-contenuto?

Oltretutto, la rappresentazione eventiva viene proiettata in sintassi su almeno due tipi di realizzazioni argomentali:

26) Mauro immerse i piedi nell’acqua (della piscina/che era nel secchio) 27) Mauro immerse i piedi nel secchio (d’acqua)

In 26) il SP argomento del verbo esprime la SOSTANZA in cui l’oggetto viene a trovarsi al termine dell’evento; il luogo in cui tale sostanza è contenuta può essere specificato in almeno due maniere: attraverso una subordinata relativa che funge da complemento al nome testa del SN retto da P o mediante un SP complemento del nome testa del SN retto da P.

Il frame sintattico può essere, all’incirca, schematizzato nel modo seguente:

[SN1: AGENTE/CAUSA] [V [ SN2: TEMA] [SPP [SN3: SOSTANZA ([SPP SN4: PLACE])/ …]]]

In 27) il PLACE in cui la sostanza si trova è espresso come SP argomento del verbo; la SOSTANZA può essere specificata attraverso un ulteriore SP che funge da complemento del N che denota il PLACE:

[ SN1: AGENTE/CAUSA] [ V [ SN2: TEMA] [SPP [ SN3: PLACE ([SPP SN4: SOSTANZA])]]]

Si noti che, nel caso di 27), l’espressione della sostanza contenuta è opzionale ma che, in assenza di evidenze sintattiche, si assume che il PLACE contenga una SOSTANZA avente densità inferiore ad una certa soglia ( densità’(x) < n).

Tralasciando queste sottigliezze concettuali, che tuttavia ritengo meriterebbero un certo grado di approfondimento, ciò che interessa in questa sede è la possibilità di classificare immergere come RESULT VERB e precisamente come verbo di mutamento di luogo esternamente causato; aldilà della root semantica che si decide di utilizzare per formalizzare la nozione di luogo risultante, la rappresentazione eventiva è la seguente:

[ X CAUSE [ BECOME [ Y <PLACE ↔ SUBSTANCE> ]]]

Passiamo all’ultimo verbo, inzuppare.

Poichè abbiamo dimostrato che inzuppare lessicalizza esclusivamente una componente MANNER, se ci attenessimo alle convenzioni formali di Rappaport Hovav e Levin ( Rappaport Hovav e Levin, 1998; 2005; 2008; 2010), dovremmo ipotizzare per il verbo una semplice struttura eventiva:

[ X ACT<INZUPPARE> Y ]

Pur essendo una rappresentazione sufficiente ad indicare l’appartenenza del verbo alla classe dei MANNER VERBS, non ci consente di dire nulla a proposito delle caratteristiche strutturali del MANNER formalizzato dalla root INZUPPARE; al contrario, uno degli obiettivi principali di questa trattazione è quello di indagare le caratteristiche strutturali della nozione di MANNER per poter sopperire, almeno in parte, alla mancanza di test linguistici adatti ad individuare componenti MANNER nella semantica di un verbo. Come si è detto, tale carenza di test è dovuta in larga parte all’assenza di una definizione univoca e dettagliata di cosa sia un MANNER e quale sia la sua struttura interna.

Per questi motivi proveremo ad analizzare il MANNER lessicalizzato da inzuppare nel dettaglio, individuando eventuali analogie con altri tipi di MANNER.

Riflettiamo, per prima cosa, sul frame semantico cui si appoggia, secondo

FrameNet, l’equivalente inglese del verbo inzuppare, dunk ( Dunking Frame):

«An Agent temporarily places a Theme into a Substance, often with the intention to remove it later.

The Substance may be metonymically represented by its container. The Theme may be partially or completely submerged.»

La prima parte della definizione, <<An Agent temporarily places a Theme into a

Substance…>>, costituisce, a mio parere, la caratterizzazione fondamentale del

del TEMA nella SOSTANZA è il tratto distintivo di inzuppare, ciò che lo distingue, ad esempio, da immergere.

Togliendo dalla prima parte della definizione l’avverbio temporarily si ottiene quasi il significato di immergere: <<An Agent places a Theme into a Substance…>>.

Dunque, un oggetto viene piazzato in un liquido per un intervallo di tempo molto breve e poi viene rimosso dalla posizione di contatto con la sostanza: il significato di

inzuppare sembra includere sia la nozione semantica di [PUTTING] che di

[REMOVAL], concentrate in un unico evento dalla durata molto ristretta.

In fin dei conti, il microevento di rimozione, che prevede l’inversione dello stato prodotto dal microevento di localizzazione, è ciò che consente di individuare un evento come un’istanza di inzuppare e permette di escludere dalla semantica del verbo la nozione di stato risultante che si protrae nel tempo.

E’ vero che anche nel caso di immergere l’oggetto può essere rimosso dalla sostanza, ma tale rimozione viene eseguita ad una distanza temporale sufficientemente ampia rispetto alla collocazione, altrimenti l’evento viene più facilmente descritto da inzuppare.

Si può provare a rappresentare la struttura del MANNER lessicalizzato dal verbo:

PUTTING

STATE_0 (t

0

)

STATE_1 [+CONTACT](t

x

)

REMOVING

Le transizioni sono nominate con il tipo di microevento che determina il passaggio da uno stato all’altro.

Come si nota dalla figura, dallo STATE_1 è possibile tornare allo STATE_0 e ripetere nuovamente il ciclo; è necessario, tuttavia, che il tempo tra STATE_1 e l’inversione verso STATE_0 non superi una soglia n, tx – t0 < n.

La struttura logica del processo non è differente da quella dell’esempio sullo stile rana: una serie di micromutamenti sequenziali nella configurazione interna di un oggetto (forse il MANNER lessicalizzato da inzuppare differisce in questo da quello coinvolto nello stile rana) vengono invertiti a partire da un certo punto, in maniera che il processo sia reiterabile ed il verbo codifichi un mutamento nonscalare.

Il principale riflesso linguistico di questa struttura interna è costituito dall’interpretazione reiterativa priviliegiata con la modificazione avverbiale per X

tempo:

28) Pierino ha inzuppato il biscotto nel latte per dieci minuti 29) Mauro ha nuotato a rana per venti minuti

In 28) e 29) la sequenza di passi che individua l’azione codificata dal verbo viene ripetuta tante volte quanto è consentito dalla durata temporale espressa dalla modificazione avverbiale.

A questo punto, dato che abbiamo dimostrato che immergere lessicalizza un mutamento di luogo ed inzuppare un MANNER e nessuno dei due implica necessariamente che l’oggetto coinvolto nell’evento passi allo stato BAGNATO, resta da spiegare la forte associazione concettuale tra i tre verbi.

Iniziamo dal caso più semplice, la relazione tra inzuppare e bagnare.

Ad ogni MANNER VERB viene associato un risultato convenzionale, uno stato di cose che solitamente viene prodotto eseguendo l’azione codificata dal verbo (Rappaport Hovav e Levin, 1991; 1998; 2010): l’azione denotata da inzuppare è uno dei tanti modi in cui è possibile bagnare un oggetto.

In altre parole, poiché bagnare lessicalizza un RESULT ma non specifica la maniera in cui tale stato viene prodotto, è possibile rendere esplicito il processo causante attraverso materiale linguistico esterno rispetto al verbo principale (ad esempio con il gerundio modale); non è raro che l’azione che permette di produrre lo stato <BAGNATO> rispetto ad un oggetto sia quella lessicalizzata da inzuppare: