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51 Biblioteche (ALA) Da qui incomincia, secondo Dainotti, la storia della biblioteca

moderna93.

Un’attenzione particolare merita anche il dibattito sulla necessità di una sezione per i ragazzi, che aprì il campo ad una più ampia riflessione sul ruolo educativo e morale della biblioteca pubblica. Fu grazie all’appello lanciato nel 1876 da William Isaac Fletcher, assistente bibliotecario al Watkinson Library of Reference che si iniziò a sentire la necessità di un servizio dedicato solo ai ragazzi all’interno della funzione della biblioteca pubblica. Le discussioni su questo tema negli anni successivi verteranno sul rapporto tra la biblioteca e la scuola e il ruolo importante rappresentato nel contesto educativo dalla prima. Nel 1888 si arrivò alla fondazione della

Children’s Library Association, grazie all’iniziativa di Melvil Dewey e di Emily

Hanaway. Con gli Standard del 1943, dopo la seconda guerra mondiale, l’ALA dichiarerà la sezione dedicata ai ragazzi, come parte integrante della biblioteca pubblica. Sarà poi con gli standard del 1972 che verrà riconosciuta la dignità e l’autonomia del servizio94

.

Virginia Dainotti suddivide le fasi del successo della biblioteca americana in due: nella prima i bibliotecari convertitisi alla necessità di estendere la cultura, affermavano l’apertura della biblioteca per tutti; nella seconda fase si comprese che questo non bastava, bisognava assumersi le responsabilità nel campo educativo- sociale.

Alcune riflessioni e fattori favorirono la nascita e il diffondersi di tale istituto. Innanzitutto a livello dell’organizzazione del sapere: la classificazione decimale ideata da Melvil Dewey consentì una maggiore accessibilità al patrimonio, grazie alla sua articolazione in scaffali aperti. Essi consentivano una maggiore libertà del lettore che si trova a poter scegliere secondo i propri interessi e senza dover necessariamente ricorrere all’intermediazione dei bibliotecari.

La sua adozione tuttavia, non fu così scontata e trovò degli ostacoli.

Secondo lo studioso Arthur Bostwick, oltre allo scaffale aperto è anche il prestito a costituire uno degli elementi fondamentali della biblioteca pubblica nord americana.

“The two things […] – the open shelf and home use – costitute the magna carta of the public library. They have pulled down the barrier between book and reader erected by ancient tradition, fostered by conditions that long ago ceased to exist, and they have

93 Ibidem. 94

Valeria Baudo, «I ragazzi in biblioteca: la prospettiva italiana a confronto con le esperienze internazionali», (tesi di laurea), Parma, Università Degli Studi di Parma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali, 2003, pp. 16-21.

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made possible the new freedom of the book to its fullest extent”95.

Tutta la biblioteca deve ruotare intorno al lettore, lo spazio, la disposizione degli scaffali; non ci devono essere barriere tra lui e il libro.

Anche altri aspetti sono importanti per la fruizione della biblioteca, come il riscaldamento e l’illuminazione che devono rispondere alle necessità di chi vi entra, così come gli orari, che devono essere organizzati in modo da soddisfare le esigenze di tutte le classi. Insomma, la biblioteca deve essere un luogo ben arredato, vitale e accogliente.

Questa apertura deve rispecchiarsi anche nella creazione del catalogo, che deve essere redatto, sostiene Bostwick, in modo che chiunque sia in grado di consultarlo: “The catalog must be made, not for the scholar alone, but also for the man in the street”96

. L’accoglienza non è soltanto spaziale. Tra il 1919 e il 1920, raggiungono le coste americane molti immigrati dall’America del Sud e dall’Europa: anche in questo campo le biblioteche americane cercarono di trovare risposte a nuove esigenze. Dainotti sostiene che per aiutare il processo di “adattamento sociale” dei nuovi arrivati, le biblioteche intervennero con decisione offrendo libri, stanze di riunione e un personale pronto a collaborare. In alcune biblioteche si formarono fondi librari in varie lingue; furono assunti anche stranieri per i vari gruppi linguistici e nazionali; furono organizzati, in collaborazione con le scuole, corsi di americanizzazione, si sollecitò dall’editoria, la pubblicazione di libri in “easy english”. Per la prima volta le biblioteche nord americane svilupparono su larga scala un servizio sociale predisposto in base a programmi sempre più complessi e differenziati97.

Il programma da attuare era ambizioso: porsi al servizio della comunità, rispondere alle esigenze di cultura di tutti i gruppi senza tralasciare anche gli interessi del singolo individuo98.

Successivamente, intorno agli anni ’20 del Novecento, bibliotecarie e bibliotecari fecero sentire il loro impegno, dando il proprio contributo nel movimento che si stava formando per l’educazione degli adulti.

La consapevolezza da cui partivano era la funzione educativa che il libro poteva avere su chiunque, in modo consapevole o meno.

“ (…) books educate their readers whether they will or not, and even whether they

95

A.E. Bostwick, op. cit., p. 9. “Le due cose […] - lo scaffale aperto e il prestito – costituiscono la magna carta della biblioteca pubblica. Hanno abbattuto la barriera tra il libro ed il lettore eretta dalle antiche tradizioni, alimentata da condizioni che da molto tempo hanno cessato di esistere, rendendo possibile la nuova libertà del libro nella sua più piena grandezza”; (trad. propria).

96

Ivi, p. 12.

97 V. Carini Dainotti, op. cit., v. I, p. 20. 98

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know it or not. When free libraries made books accessible to all they at once began to exert their educative influence, and this was practically the only scholarly influence of the kind operative after school years” 99.

Nel 1924, inoltre, l’ALA creò una Commissione per l’Educazione degli Adulti: Board

of the Library and the Adult Education e una relativa rivista Adult Education and the Library. L’anno successivo fu fondata l’Associazione Americana per l’Educazione

dell’Adulto (AAAE) con il supporto della Carnegie Corporation.

Con le idee affermate dalla Rivoluzione francese, il principio già sostenuto da Condorcet dell’educazione continua per tutti troverà qui un contesto ricco e fecondo in cui svilupparsi, facendo da modello per altre istituzioni bibliotecarie, soprattutto in Europa.

Un’altra campagna importante riguardò il movimento per estendere il servizio della biblioteca e il diritto alla lettura alle aree rurali, il quale incominciò in questi anni e si concluse poi con il Library Services Act del 1956. In tale circostanza le biblioteche, nominate da vari stati, proponevano il territorio urbano e la contea come unità di servizio più efficiente e più ampio.

La Seconda guerra mondiale frenò un po’ lo slancio operativo e propositivo, ma a conflitto quasi terminato il Consiglio dell’Ala approvò i Post-War Standards for

Public Libraries: l’obiettivo ambizioso era la copertura integrale del territorio.

Pertanto vennero condotte delle indagini per valutare la situazione e comprendere quali fossero le aree che risultassero completamente prive del servizio bibliotecario.

99A.E. Bostwick, op. cit., p. 47. “...i libri educano i loro lettori che lo vogliano o meno, e perfino che lo

sappiano o meno. Quando le biblioteche gratuite e accessibili hanno messo a disposizione i libri per tutti, per prima cosa cominciarono ad esercitare la loro influenza educativa, e questa fu sostanzialmente l'unica influenza in ambito di istruzione significativa dopo gli anni scolastici”; (trad. propria).

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L’intervento del governo federale fu decisivo: il 19 giugno 1956 venne approvato il

Library Services Act100, sostenuto con forza dall’azione dei bibliotecari americani e

che diede inizio a quella che venne definita: “operazione biblioteca”. Il lungo iter parlamentare che iniziò nel 1946, si concluse con la firma del Presidente Dwight D. Eisenhower: le biblioteche ricevevano finanziamenti dal governo federale101.

L’influenza nord americana che dopo la Seconda guerra mondiale si estese sui paesi dell’Europa occidentale provata dal conflitto, trovò anche in materia bibliotecaria uno ampio raggio di azione.

100

La legge non fu di facile approvazione. Il primo tentativo di legge fu presentato alle Camere nel marzo del 1946, come Public Demonstration Bill e venne poi riproposto per cinque volte. Cfr. V. Carini Dainotti, op. cit., v. I, p. 29.

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Library Services Act, 1956, http://www.gpo.gov/fdsys/pkg/STATUTE-70/pdf/STATUTE-70- Pg293.pdf (ultima consultazione 3 luglio 2014). Nel testo si afferma: “To promote the further development of public library service in rural areas. Be it enacted by the Senate and House of Representatives of the United States of America in Congress assembled, That this Act may be cited as the "Library Services Act". Sec. 2. It is the purpose of this Act to promote the further extension by the several States of public library services to rural areas without such services or with inadequate services”.

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