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La biblioteca pubblica negli Stati Uniti d’America.

41 2.1 La Rivoluzione francese e i suoi ideali.

2.2 La biblioteca pubblica negli Stati Uniti d’America.

Non solo la Rivoluzione francese giocò un ruolo importante nel definire gli ideali di base su cui la biblioteca pubblica orientò la propria azione, ma anche la Rivoluzione americana con la sua difesa delle libertà individuali diede un particolare impulso all’istituzione bibliotecaria, tanto che la public library sarà il modello di molti paesi occidentali.

Il noto bibliotecario americano Jesse Shera nella sua ricostruzione storica definisce la biblioteca pubblica come una social agency, più che una social institution che nella

76 Ivi, p. 72. 77

Cfr. V. Carini Dainotti, op. cit., v. I, p. 70.

78 Ivi, pp. 72-74. 79

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sua veste moderna testimonia il passaggio da una funzione strettamente di conservazione ad un ampio programma di educazione popolare80. Nel suo ruolo di “agenzia”, secondo Shera si realizza il nesso con l’ambiente sociale in cui è posta: “The modern public library in large measure represents the need of democracy for an enlightened electorate, and its history records its adaptation to changing social requirements”81.

Lo studioso colloca i prodromi delle public library nord americane intorno alla metà del Seicento e soprattutto nella zona del New England, dove nel 1620 sbarcarono dall’Inghilterra e si stanziarono i pellegrini della Plymouth. Questa è stata, secondo la sua interpretazione, la culla della biblioteconomia nord americana. Infatti, in questa zona ricca di commerci e scambi, fu proprio quel desiderio di alcuni avari mercanti di Boston, che volevano dar lustro al proprio ego e così dar luogo a gesti di beneficienza, che ebbero ripercussioni proficue nel campo bibliotecario82. Uno di essi, ad esempio, fu il capitano Robert Keayne, il quale nel suo testamento fece una donazione di 300 pounds alla città di Boston da spendere “for public purposes”, ovvero soprattutto per la costruzione di un “Market Place and Cundit” all’interno del quale ci doveva essere una stanza riservata ad una biblioteca, a fondazione della quale donava anche dei suoi libri83. Quello che sottolinea Shera è l’importanza di tale “library”, che anche se non definita “public” lo era di fatto e principalmente per il legame che essa intesseva con la città di Boston. “The library was an integral part of the Town House, itself a focus of community life and government”84

.

In seguito, sul finire del Seicento, sempre in questa area vennero fondate diverse biblioteche parrocchiali aperte al pubblico. Questo soprattutto fu dovuto al grande impegno del reverendo Thomas Bray, pastore protestante inglese impegnato nell’attività di proselitismo, il quale nel 1698 fondò la Society for promoting

Christian Knowledge sul cui esempio e contributo vennero inaugurate circa 30

biblioteche parrocchiali solo nel Maryland85. Tuttavia non bisogna cedere a facili enfatizzazioni, mette in guardia Shera, nel vedere in esse le antesignane delle biblioteche pubbliche americane. Il fine della loro istituzione era quello di istruire il

80

Jesse H. Shera, Foundations Of The Public Library. The Origins Of The Public Library Movement In

New England 1629-1855, Chicago, The University of Chicago Press, 1949, p. VI. 81

Ivi, p. vi.

82

Ivi, p. 19.

83

Alla fine, dopo alcune vicende testamentarie, questo patrimonio andò all’Harvard College e l’edificio a cui faceva riferimento Keayne nel suo testamento, contenente la biblioteca, fu edificato con l’aiuto di altre sovvenzioni e chiamato Town House. Dopo quasi un secolo di apertura fu poi distrutto da due grossi incendi, l’ultimo nel 1747.

84

J.H. Shera, op. cit., p. 22.

85 Arthur E. Bostwick, The Public Library in the United States, Chicago, American Library Association,

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clero, fare nuovi proseliti e così diffondere la Bibbia.

A metà del Settecento trovarono spazio altre tipologie di biblioteche quelle sociali o di clubs, sostentate dalle sottoscrizioni dei soci. Un esempio di questo tipo era la biblioteca di Benjamin Franklin, fondata a Filadelfia nel 1731, le quali eccezionalmente concedeva la consultazione del proprio patrimonio anche ai non soci86 e per detta dello stesso Franklin “was the mother of all the North American subscription libraries”87

.

Sul finire del secolo, l’entusiasmo della Rivoluzione francese arrivò anche oltre oceano e in particolare nel New England dove vennero organizzati dei “Democratic Clubs” che rispondevano a precisi bisogni culturali.

Si diffusero poi periodici, giornali e riviste, fatto che contribuì e fu in stretto collegamento con la formazione delle “social library”, di cui i “periodical club” saranno un importante riadattamento. Gli ambiti e gli argomenti di maggior interesse erano la storia, le biografie, i viaggi e le “belles-lettres”.

L’interesse della stampa in alcuni settori come la scienza o il mondo femminile, fu testimoniato anche dalla formazione di biblioteche specifiche in questi settori.

Nel 1793, fu anche approntato un primo catalogo. Infatti, il giovane bibliotecario dell’Harvard College, Thaddeus Mason Harris compilò un Selcted Catalogue of Some

the Most Esteemed Publications in the English Language Proper to Form a Social Library, opera considerata uno dei primi tentativi di indirizzare la scelta dei libri da

selezionare anche per le future “public libraries”88 .

Accanto alle “social libraries” si diffusero in un secondo momento anche le “circulating libraries” di stampo scozzese. Queste ultime si basavano su iniziativa privata, mentre quelle “social” erano formate da associazioni di volontari. Proprio queste, rispetto alle prime, ebbero maggior importanza per la fondazione delle biblioteche pubbliche: ciò fu dovuto al fatto che i gruppi sociali che ne incoraggiarono la creazione, furono gli stessi che si batteranno per una biblioteca pubblica.

A partire poi dal 1820, con il diffondersi delle invenzioni meccaniche, dell’educazione popolare e dell’inurbamento, si vennero a costituire anche “le biblioteche degli apprendisti”, “dei meccanici” e le “biblioteche mercantili”. Tra le prime biblioteche: la Mechanics’ Apprentices Library of Boston (1820), il Mechanics’

Institute di Cincinnati (1829) e il Mechanics Institute di New York (1833).

Le biblioteche mercantili si differenziavano sostanzialmente da queste ultime soltanto

86 V. Carini Dainotti, op. cit., v. I, p. 13. 87

J.H. Shera, op. cit., p. 32: “…fu la madre di tutte le biblioteche a sottoscrizione del Nord America”; (trad. propria).

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per il fatto di rivolgersi ad un pubblico di livello un po’ superiore. In sintesi, tutte avevano come destinatari principali gruppi ristretti e si basavano sull’autofinanziamento.

Ancora mancava una struttura “pubblica” in senso moderno ovvero “free”, aperta a tutti e “tax supported”, mantenuta dalle spese pubbliche.

La prima esperienza che riuscì a soddisfare tali requisiti si ebbe a Petersborough, nel New Hampshire: “There for the first time an institution was founded by a town with the deliberate purpose of creating a free library that would be open without restriction to all classes of the community – a library supported from the beginning by the public funds”89

.

Al livello normativo, però, il primo atto che autorizza a istituire e mantenere a carico di tutta la collettività una biblioteca pubblica venne approvato nel 1848 dalla General

Court del Massachussets. Qui, la fondazione della Boston Public Library fu resa

possibile grazie alla donazione dello scrittore e uomo politico Josiah Quincy che devolse alla città di Boston 5000 dollari, con la clausola che il comune della città si impegnasse a investire tale cifra per il finanziamento di una biblioteca civica90. Ciò fu anche facilitato dal fatto che dalla metà del XIX secolo, i cittadini di Boston avevano visto il loro governo locale allargare la propria azione di amministrazione e autorità a molte attività e ambiti che avevano come obiettivo il benessere della comunità stessa. Molte furono le iniziative per promuovere servizi municipali nel campo della salute pubblica, dell’assistenza ai poveri, per l’approvvigionamento dell’acqua e la protezione dagli incendi. Insieme a questi provvedimenti, rientrò anche “la promozione della biblioteca pubblica per l’uso comune91

. Occorre poi ricordare che a differenza di Petersborough, Boston era la quarta città americana per numero di abitanti e nonostante il commercio e gli scambi marittimi fossero in declino rispetto al passato, era ancora considerata uno dei maggiori centri economici e sociali dello Stato federale.

L’Act del 1848 fu poi esteso a tutte le città dello Stato. Stessi provvedimenti vennero adottati anche in altre parti della Federazione americana come nel Maine nel 1854, Vermont nel 1865, nell’Ohio nel 1867. Si arrivò nel 1872 nell’Illinois a varare un atto municipale che eleggeva un consiglio indipendente per la biblioteca e si pensò a una tassa separata per il finanziamento di questa importante istituzione92.

A conclusione di questo iter, nel 1876 si costituì l’Associazione Americana delle

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Ivi, p. 169. “Qui per la prima volta venne fondata dalla città un’istituzione con l’intento risolutivo di creare una biblioteca accessibile che poteva essere aperta senza restrizione a tutte le classi della comunità – una biblioteca sostenuta dall’inizio da finanziamenti pubblici”; (trad. propria).

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V. Carini Dainotti, op. cit., v. I, p. 14.

91 J.H. Shera, op. cit., p. 171. 92

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