Frammenti di colore
BORDEAUX Frammento L* a* b*
P226A 48.17 11.70 8.42 Q40A 48.72 10.38 9.80 Q43G 63.31 5.83 5.62 ROSSI Frammento L* a* b* P226B 46.33 20.66 15.26 Q40B 57.23 21.33 15.19 Q43B 46.70 26.89 19.49 Q43E 58.33 16.50 14.78 Q45A 52.32 23.51 17.00 VERDI Q43D 65.31 - 2,78 8.51 Q43E 67.56 - 4.62 6.43 Q43F 77.03 - 1.71 5.56 Q43G 72.94 - 0.57 7.63 Q45C 66.44 - 3.38 11.25 Q45D 62.96 - 3.94 10.03 GIALLI P226C 62.18 10.81 30.46 Q43C 66.15 12.62 31.25 Q45B 61.23 14,35 36.43
Tab. 1 - Suddivisione dei frammenti per colore e relativi valori colorimetrici.
Per le misure di colore si è usato uno spettrofotometro commerciale portatile (Konica Minolta CM2500c), geometria 45°/-0°, passo di campionamento 10 nm, illuminante D65, osservatore 10°.
3. Confronti
I bordeaux. La prima osservazione rilevante è stata quella della identità di colore tra frammenti di scavo diverso. Nell’ambito dei bordeaux il colore di P226A è SUDWLFDPHQWHXJXDOHDTXHOORGL4$,Oǻ( FDOFRODWRQHOORVSD]LR&,(/DE76 è inferiore a 2 e, considerando anche che i frammenti sono differentemente puliti, significa che la differenza non è praticamente percepibile dall’occhio umano. Più interessante risulta l’andamento delle curve che rappresentano la derivata del fattore di riflessione spettrale (Fig.1).
Fig. 1 – Andamento della derivata del fattore di riflessione spettrale nei due frammenti.
In entrambe i massimi sono a 580 e 710 nm; la sella del frammento di Pozzuoli (P.226.A) è più pronunciata e soprattutto ha un diverso andamento (anche se di poco) alle basse lunghezze d’onda. Spingendosi nell’interpretazione si può
ipotizzare che il pigmento sia il medesimo ma che la calce che costituisce il legante, o l’insieme dei costituenti l’intonaco, abbiano alcune differenze.
I rossi. Le medesime considerazioni possono essere applicate anche per i rossi e d’altro canto molto probabilmente si tratta dello stesso pigmento [4] miscelato a scurire.
Fig. 2 – Frammento P.226.B e grafico del fattore di riflessione spettrale (i numeri rappresentano la localizzazione dei punti di misura).
Fig. 3 – Frammento Q.43.B e grafico del fattore di riflessione spettrale.
I verdi. Nel campo dei verdi, pur appartenendo al medesimo contesto (Q), le differenze sono apparse notevoli tra i frammenti che sono suddivisibili in tre tipologie: frammenti Q43D e Q43E, frammenti Q43F e Q43G e frammenti Q45C e Q45D. Si noti che la contiguità di classificazione non corrisponde affatto al medesimo frammento, che potrebbe essersi riframmentato, come si evince dall’esempio riportato in Fig.4. La classificazione è infatti quella archeologica ed è inerente la tempistica e/o la suddivisione della topografia di scavo e fa comunque riferimento ai quaderni di scavo e di inventario.
Fig. 4 – Frammenti Q43 D e Q43 E (i numeri rappresentano la localizzazione dei punti di misura, v sta per verde e bb per bianco che peraltro non entra nelle considerazioni di questo lavoro).
Le differenze tra le tre tipologie sono rilevanti se si osservano gli andamenti delle derivate del fattore di riflessione spettrale che indicherebbero una differenza materica tra i pigmenti impiegati; è esemplificativo il confronto qua sotto riportato (Fig.5).
Fig. 5 - Differenti andamenti delle derivate del fattore di riflessione spettrale nei verdi.
Gialli. Solo tre frammenti presentano un colore assolutamente definibile come giallo (P226.C, Q43.C e Q45.B) e le curve del fattore spettrale di riflessione sono quasi sovrapponibili nonostante appartenenti a due contesti diversi di scavo.
4. Confronto con un altro contesto e conclusioni
Le misure colorimetriche ci sono parse un buon metodo nel caso di ricomposizione di apparati pittorici murali che vengono ritrovati frammentati, il metodo si dimostra veloce, di facile classificazione ed eseguibile da personale non necessariamente specializzato in misure diagnostiche di tipo fisico.
L’avvertenza deve essere però quella della necessità di avere separazione dei contesti di scavo dato che in diversi casi i colori sono estremamente simili e ciò si presta a ragionamenti più speculativi sulla moda dei colori in uso nella decorazione delle pareti delle ville Romane per lo meno nell’area Flegrea. D’altro canto è ben noto l’uso ed il commercio dei pigmenti per le pitture murali con particolare riferimento ai gialli ed ai rossi [5].
A tale proposito ci sembra opportuna una osservazione su quanto riscontrato sui frammenti gialli.
L’uso dell’ocra è antichissimo ed in particolare di quella gialla. In un precedente lavoro [6] si sono analizzati i colori gialli e rossi nei dipinti murali della celebre tomba Etrusca detta “dei rilievi” a Cerveteri. Le misure (es. Fig. 7) sono state fatte per zone con molti punti di misura e i valori riportati rappresentano le medie. Sono stati inoltre fatti confronti con un reperto del museo di Cerveteri consistente in un grosso grumo di ocra pura presumibilmente pronta per essere usata come pigmento.
Fig. 7 – Cerveteri, tomba dei Rilievi. Misure colorimetriche di una zona gialla.
Le misure furono confrontate con il fattore di riflessione spettrale del campione di ocra gialla pura e, in particolare osservando l’andamento della derivata, poter fare considerazioni materiche e cioè che il pigmento usato nella tomba fosse proprio ocra gialla come comunque già supposto da altri autori [7].
Fig. 8 – Confronto con le misure effettuate nella tomba dei Rilievi a Cerveteri (a destra).
Il confronto in Fig.8 mostra chiaramente che il frammento P226.C presenta, osservando la curva della derivata del fattore di riflessione spettrale, un andamento uguale a quelli analizzati per le analisi dei gialli nella tomba etrusca di Cerveteri e con i picchi dei grafici delle derivate alla stessa lunghezza d’onda.
Non è certo una novità che l’ocra come pigmento, probabilmente dal medesimo approvvigionamento, fosse usata dagli Etruschi e dai Romani ma è notevole la ottima coincidenza del dato.
In questo caso l’analisi colorimetrica appare come un ottimo metodo per una interpretazione di tipo materico.
Bibliografia
[1] Pozzuoli (NA), via Fascione, F. 33, part.lla 61, Propr Società BLUE WAY MARE s.a.s. di Marchionne – Unità immobiliari – Richiesta di permesso di costruire, Relazione di scavo del Dott. F. Garcea.
[2] Quarto(NA), via campana/via consolare campana – F 14, part.lla 45 – Propr. G. Liccardo – Area a verde attrezzato in FB: aree ad attrezzature per spazi pubblici, Relazione di scavo del Dott. F. Garcea.
[3] C. Oleari (a cura di), Misurare il colore, Hoepli, Milano 1998 [4] Plinio, Storia Naturale, Lib. XXXV, Einaudi 1988 [5] Vitruvio, De Architectura, Lib. VII, Einaudi 1997
[6] S. Omarini et al., Analisi colorimetriche su alcune pitture murali della necropoli di Cerveteri, Atti Aiar, Siracusa 2008