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Luce e illuminazione in UN

Normazione e colore

3. Luce e illuminazione in UN

Come già detto, le tematiche inerenti la luce e l'illuminazione nei settori della visione, della fotometria e della colorimetria, coinvolgenti la radiazione naturale ed artificiale nelle regioni spettrali dell'ultravioletto, del visibile e dell'infrarosso, con riferimento ai campi applicativi che interessano tutte le utilizzazioni della luce all'interno ed all'esterno, compresi gli effetti ambientali ed estetici, sono campo di attività della Commissione UNI/CT 023 “Luce e illuminazione”.

La Commissione Luce e illuminazione è a sua volta strutturata in diversi Gruppi di Lavoro (GL), che si occupano di argomenti differenti:

x UNI/CT 023/GL 01 Termini generali e criteri di qualità - Definizioni x UNI/CT 023/GL 02 Illuminazione degli ambienti di lavoro e dei locali

scolastici

x UNI/CT 023/GL 03 Illuminazione di sicurezza negli edifici (misto UNI - CEI)

x UNI/CT 023/GL 04 Illuminazione degli ambienti sportivi

x UNI/CT 023/GL 05 Illuminazione stradale (misto con Costruzioni stradali ed opere civili delle infrastrutture)

x UNI/CT 023/GL 06 Illuminazione gallerie x UNI/CT 023/GL 07 Fotometria e colorimetria x UNI/CT 023/GL 08 Inquinamento luminoso

x UNI/CT 023/GL 10 Risparmio energetico negli edifici x UNI/CT 023/GL 11 Luce diurna

x UNI/CT 023/GL 12 Progetto illuminotecnico

x UNI/CT 023/GL 13 Prestazioni fotometriche (misto UNI-CEI) A livello di CEN, possiamo trovare le analoghe TC di competenza:

x CEN/TC 169 Light and lighting

x CEN/TC 169/WG 1 Basic terms and criteria x CEN/TC 169/WG 2 Lighting of work places x CEN/TC 169/WG 3 Emergency lighting in buildings x CEN/TC 169/WG 4 Sports lighting

x CEN/TC 169/WG 6 Tunnel lighting x CEN/TC 169/WG 7 Photometry

x CEN/TC 169/WG 9 Energy performance of buildings x CEN/TC 169/WG 11 Daylight

x CEN/TC 169/WG 12 Joint Working Group with CEN/TC 226 - Road lighting

I gruppi della Commissione Luce e Illuminazione sono attivi per far evolvere nel tempo il patrimonio normativo a beneficio di tutti.

Un esempio: è in elaborazione un nuovo progetto di norma, intitolato “Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico” [3], che definisce il processo di elaborazione del progetto illuminotecnico e la relativa documentazione, per diversi ambiti: ambienti interni (ospedali, alberghi, uffici, commerciali, industriali...), ambienti esterni (parchi, giardini, parcheggi...), impianti sportivi (in ambienti interni ed esterni), impianti stradali, impianti architettonica e monumentale (in ambienti interni ed esterni), gallerie e sottopassi.

La fotometria e colorimetria, argomenti presenti in ogni sfaccettatura del mondo della luce e illuminazione, sono trattati dal GL7.

Si riporta qui l’elenco delle norme finora elaborate, pubblicate e attualmente in vigore, con il relativo sommario e sigla di identificazione.

x Termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici (UNI EN 12665:2011): definisce i termini fondamentali per l'uso in tutte le applicazioni illuminotecniche. La norma stabilisce inoltre un ambito per la specifica dei requisiti di illuminazione, fornendo i dettagli degli aspetti che devono essere tenuti in considerazione quando si stabiliscono quei requisiti.

x Caratterizzazione fotometrica degli apparecchi di illuminazione a LED (UNI 11356:2010, con Errata Corrige: EC 1-2013 UNI 11356:2010). Stabilisce i principi generali per la misurazione dei parametri fotometrici caratteristici degli apparecchi di illuminazione utilizzanti tecnologia a LED e dei moduli LED. x Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di

illuminazione:

o Parte 1: Misurazione e formato di file (UNI EN 13032-1:2012). Stabilisce i principi generali per la misurazione dei dati fotometrici di base per applicazioni illuminotecniche. Stabilisce i criteri di misurazione necessari per la normalizzazione dei dati fotometrici di base e i dettagli relativi al formato del file CEN per il trasferimento elettronico dei dati.

o Parte 2: Presentazione dei dati per posti di lavoro in interno e in esterno (UNI EN 13032-2:2005, con Errata Corrige EC 1-2008 UNI EN 13032-2:2005). Specifica i dati richiesti per lampade e apparecchi di illuminazione per la verifica della conformità ai requisiti della UNI EN 12464-1 e del prEN 12464-2. Specifica inoltre i dati che sono comunemente usati per l'illuminazione dei posti di lavoro in interno ed in esterno.

o Parte 3: Presentazione dei dati per l'illuminazione di emergenza dei luoghi di lavoro (UNI EN 13032-3:2008). Specifica i dati richiesti per la verifica delle lampade e degli apparecchi di illuminazione in conformità alla UNI EN 1838. La norma non definisce i requisiti relativi alla segnaletica in quanto gli stessi si possono trovare nella UNI EN 1838.

x Fotometri portatili - Caratteristiche prestazionali (UNI 11142:2004). Classifica i fotometri portatili usati per rilievi sul campo e ne specifica le principali

caratteristiche prestazionali. Si applica ai luxmetri per la misurazione dell'illuminamento planare, sferico, cilindrico, semicilindrico ed ai luminanzometri.

x Denominazione dei colori. (UNI 9810:1991). Ha lo scopo di stabilire la denominazione dei colori principali, tenendo distinti i tre attributi del colore e cioè: tinta, saturazione e chiarezza. A ciascuno di questi tre attributi sono stati dati dei termini con i quali identificare il colore in esame con sufficiente approssimazione. I 522 colori definiti rappresentano un quadro di riferimento sufficiente alle esigenze del consumatore finale, non professionista. I colori riprodotti nelle tavole non sono da considerarsi campioni di riferimento. Lo schema della disposizione e della denominazione dei colori è ispirato al solido dei colori. Sono state prese in considerazione 24 tinte, 5 livelli di saturazione e 7 livelli di chiarezza.

x Illuminotecnica. Illuminanti A e D65 per la colorimetria (CNR UNI 10017:1991). Prescrive le distribuzioni spettrali relative di energia degli illuminanti A e D65, il cui uso è raccomandato nelle applicazioni di colorimetria quando si voglia simulare l'illuminazione rispettivamente con lampade ad incandescenza o con luce diurna. Riferimenti: Pubblicazione CIE n. 15-1986; Pubblicazione CIE n. 17.4-1987; Pubblicazione CIE n. 51-1981. x Illuminotecnica. Osservatori CIE per la colorimetria. (CNR UNI 10019:1991).

Prescrive le funzioni colorimetriche (adottate dalla CIE) rappresentative delle proprietà colorimetriche di osservatori con visione normale dei colori. Il loro impiego è raccomandato in tutte le applicazioni di colorimetria. Riferimento: Pubblicazione CIE n. 17.4-1987.

x Colorimetria. Termini e definizioni (UNI 7948:1987). Prospetto con termini in italiano, inglese, francese e tedesco.

x Colorimetria - Campione di Riferimento Secondario (CRS) - Interpretazione ed utilizzo dei dati colorimetrici all'atto della richiesta di un prodotto con colore a campione (UNI 10701:1999). Fornisce un metodo di integrazione delle informazioni relative ad un Campione di Riferimento Secondario che superi i problemi legati alla riproducibilità delle curve spettrali.

x Colorimetria - Compensazione delle differenze di brillantezza (gloss) nella misurazione del colore delle superfici (UNI 10623:1998). Definisce un metodo di compensazione delle misure colorimetriche strumentali di campioni a brillantezza diversa, con il quale si ottengono valori numerici delle differenze di colore che presentano un accordo con il giudizio visivo dell'osservatore medio migliore di quello ottenuto applicando le formule di differenze della UNI 8941- 3.

x LABmg: nuovo spazio di colore lineare rispetto alle tolleranze CMC (UNI 9926:1992). L'equazione CIE 1976 L*a*b* (CIELAB) è stata raccomandata come metodo di misura e calcolo per piccole differenze di colore tra riferimento e campione. Tale formula non sempre risulta in accordo con il giudizio visivo del colorista. L’uniformità dello spazio CIELAB, per quanto migliore rispetto a quello dello spazio CIE 1931, non consente ancora di esprimere l’accettabilità di un colore mediante un valore numerico, che risulti indipendente da qualsiasi considerazione di tinta, saturazione e chiarezza. Negli ultimi anni, le ricerche

hanno portato ad un sistema di tolleranze noto come CMC (Colour Measurement Committee), accolto nel 1988 nella norma BS 6923. Ulteriori ricerche hanno permesso di definire un nuovo spazio di colore, chiamato LABmg. Formula e procedimento di calcolo.

x Indice di Metamerismo Spettrale (IMS) per illuminanti a spettro continuo (UNI 9869:1991). Lo scopo è quello di definire un indice di metamerismo spettrale (IMS), valido per illuminanti a spettro continuo e per coppie di campioni con differenza di colore minore o eguale a 0,5 unità CIELAB.

x Superficie colorate. Colorimetria.

o Principi (UNI 8941-1:1987). Stabilisce i metodi per la determinazione strumentale delle coordinate tricromatiche e differenze di colore di superfici colorate, secondo le esigenze. Contiene i termini colorimetrici ed i metodi necessari per la determinazione delle coordinate tricromatiche di una superficie colorata. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO 7724/1-84.

o Misura del colore. (UNI 8941-2:1987). Specifica il metodo per determinare le coordinate tricromatiche di superficie colorate che appaiono ad occhio nudo di colore uniforme. Le superfici luminescenti, fluorescenti o catadiottriche (per esempio, segnali stradali), trasparenti, traslucide e metallizzate, non rientrano nel campo di applicazione della presente norma. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO 7724/2-84.

o Calcolo di differenze di colore (UNI 8941-3:1987). Esistono molte formule per calcolare una differenza di colore a partire dalle coordinate del colore di un campione di riferimento e di uno di prova. Per varie ragioni i risultati ottenibili da ciascuna formula, inclusa quella raccomandata nella presente norma, non concordano sempre in modo soddisfacente con la percezione visiva. La CIE ha raccomandato nel 1976 due formule per uso generale. Una di queste, la formula CIE 1976 (L*, a*, b*), denominata formula di differenza di colore CIELAB si è dimostrata utile per rappresentare le valutazioni colorimetriche di superficie colorate ed è descritta nella presente norma. Specifica un metodo per la determinazione quantitativa di piccole differenze di colore (non superiore a 6 unità) tra le superficie colorate. Viene inoltre proposta una nuova formula (unilab) che permette una maggior rapidità di calcolo ed estende la sua validità a tutto il campo di misura da 0 a 100 delle funzioni colorimetriche: X/Xn Y/Yn Z/Zn. Chiarimenti sulla concordanza parziale con la ISO 7724/3-84.

x Determinazione del colore di una superficie piana. Metodo per riflessione. (UNI 7823:1978). Ha lo scopo di proporre uno schema di metodo unificato per la determinazione del colore per riflessione di una superficie piana al fine di garantire una corretta determinazione delle caratteristiche colorimetriche ed evitare l'adozione di procedimenti non corretti. Il metodo può essere usato come schema fondamentale per normative specifiche adatte ai diversi tipi di prodotti in esame. Campione di prova. Apparecchiatura. Misura e valutazione dei

risultati (vedere metodo CIE 1931 oppure CIE 1964; anlab, CIELAB 1976, hunter, ecc.).

Dall’elenco si nota immediatamente l’estensione e anche la particolarità degli argomenti trattati.

Aspetti riguardanti luce e illuminazione in ambiti specifici sono trattati in UNI da commissioni diverse: ad esempio il colore nella conservazione dei beni culturali è argomento della Commissione “Prodotti, processi e sistemi per l'organismo edilizio” sottocommissione “Beni culturali” (partendo dalla Commissione “Beni culturali- NORMAL”, nata nel 1996 tramite una convenzione tra il Ministero per i Beni Culturali - oggi Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo - e l'UNI). Una norma importante è:

x Conservazione dei Beni Culturali - Metodi di prova - Misura del colore delle superfici Misura del colore delle superfici (UNI EN 15886:2010), della sottocommissione “Beni culturali”. La norma descrive un metodo di prova per la misura del colore delle superfici di materiali inorganici porosi e le loro possibili variazioni cromatiche. Non è considerato l'aspetto delle superfici lucide. Il metodo può essere applicato a materiali inorganici porosi non trattati, o sottoposti a trattamenti o invecchiati.

4. Conclusioni

L'attività di normazione consiste nell'elaborare, tramite partecipazione volontaria e democratica, consensualità e trasparenza delle procedure, regole (documenti tecnici) che, pur essendo di applicazione intrinsecamente volontaria, forniscano riferimenti certi agli operatori e possano anche avere rilevanza contrattuale.

E’ importante che tutti coloro che si occupano di luce e illuminazione in generale, e di fotometria e colorimetria in particolare, condividano le stesse regole per parlare lo stesso linguaggio e, possibilmente, collaborino alla creazione di regole sempre migliori, interfacciando il mondo della ricerca con il mondo della produzione e quello degli utilizzatori, a vantaggio di tutti.

Bibliografia

[1] UNI, “Le regole del gioco”, UNI, Gennaio 2013.

[2] siti web degli organismi citati: UNI: www.uni.com, CEI: www.ceiweb.it, CEN: www.cen.eu, ISO:

www.iso.org, CENELEC: www.cenelec.eu, IEC: www.iec.ch, CIE: www.cie.co.at. [3] UNI. Programma di normazione nazionale. Edizione Gennaio 2015, dal sito UNI