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Altri progetti previst

Colore Diurno e Colore Notturno: Un progetto di riqualificazione architettonica nella città consolidata

3. Altri progetti previst

Il colore è un elemento fondamentale, spesso ricorrente nei miei progetti di riqualificazione urbana [5], ed è parte integrante di ogni fase progettuale.

Questo processo parte da un semplice concetto: l'architetto non è altro che un grande artista urbano che deve necessariamente considerare l'impatto visivo delle proprie opere, in funzione dei punti di vista possibili e, soprattutto, del senso che queste hanno. Il senso, analogamente a quanto esposto dalla teoria del linguaggio di Whorf [17], cambia a seconda del contesto in cui una parola (in questo caso, un'opera di arte urbana) si trova. Stesse forme, stessi colori e stessi archetipi possono acquistare, quindi, significati diversi in contesti differenti. Si riutilizza, quindi, un princìpio

storico: quello legato della ricerca di una base classica e “universale” [14] (anche passando per l'anti-classico) rievocando forme archetipe [15] e conferendo, al contempo, un nuovo valore funzionale alla superficie “parlante” degli edifici e ai recinti degli spazi pubblici [16].

Si presentano, in questa sede, alcuni progetti in corso di realizzazione: 1) Palazzina per uffici a Terni (in fase di finanziamento):

Si tratta di una nuova edificazione in cui il colore viene applicato “doubleface” sulla pelle esterna, costituita da una maglia di elementi frangisole bi-colore.

Gli assi di questi frangisole sono ruotati seguendo la linea di baricentro del cono visivo più frequente, offrendo, in questo modo, una diversa immagine dell'edificio a seconda del cambiamento dei punti di vista dell'osservatore. Si crea un rapporto tra l'edificio e il contesto di continuo cambiamento: la pelle dell'edificio a volte si distacca e a volte si integra con l'intorno.

2) Area ex-trasimeno ovest a Perugia (1° premio di concorso):

Questo è un progetto di concorso redatto nel 2013 e vinto nel 2014. Il Comune di Perugia aveva la necessità di riqualificare questa area ex-industriale (la zona del Trasimeno Ovest, al confine con Ellera) in quanto molti dei volumi in esso presenti erano in disuso e fortemente impattanti dal punto di vista paesaggistico.

L'idea è stata quella di frazionare gli edifici esistenti, tagliandoli con una fitta rete di assi viari “verdi” e pedonali, in linea con l'andamento dei venti principali; in questo modo si potrà aumentare la salubrità dell'aria e ripristinare una certa maglia cittadina andata perduta con gli insediamenti produttivi.

I volumi tagliati producono una serie di “nuove quinte”, visibili sia dall'interno che dall'esterno dell'area. È qui che si inseriscono degli elementi di facciata di colore rosso.

Il rosso di queste facciate (realizzato con pannelli di ceramica), richiama la tradizione ceramista dell'alta Umbria e, al contempo, è evocativo della passione, rossa e “produttiva”, propria dei marchi italiani (come Prada © o Ferrari©, ad esempio). Le superfici smaltate di ceramica rossa, inoltre, evocano inevitabilmente le facciate cieche delle officine tecniche della General Motors di Eero Saarinen (in cui alcune pareti sono ricoperte di mattoni rossi smaltati) e lo stesso involucro del “Kilometro rosso” di Jean Nouvel per le officine Brembo a Bergamo.

3) Tokyo Night Culture project:

Questo è uno studio di fattibilità per un progetto di riqualificazione di alcuni piccoli spazi pubblici (di risulta) in alcune zone della città di Tokyo: l'idea è quella di riqualificare alcuni piccoli angoli della città con interventi dall'alta visibilità e riconoscibilità, che creino dei percorsi legati alla vita notturna di Tokyo.

Queste attività vanno dai locali notturni di intrattenimento per adulti, ad aree sportive e di socializzazione, come le sale da the, i ristoranti “al bancone”o i karaoke. Anche in questo caso, l'uso del colore fucsia fluorescente è evocativo della notte e delle serate tra amici che si spingono fino a notte fonda.

Fig. 1 - Intervento “Pinklandscapes” a Terni. In evidenza l'immagine fotografica prima e dopo l'intervento con l'analisi della tavolozza di colori presenti.

Fig. 3 - Il progetto di Piazza dell'Olmo, realizzato a settembre 2014. Vista di giorno.

Fig. 6 - Concorso di riqualificazione urbana a Perugia, area Ex-Trasimeno Ovest (1°premio). Stralcio della tavola.

4. Conclusioni

Il fine ultimo è quello di indagare con applicazioni sperimentali il rapporto tra contesti urbani e civici, insieme al contributo che il colore può dare in materia di riqualificazione tramite la percezione di “superfici iconiche” o elementi “simbolici”.[6]

La percezione di queste superfici (più o meno “eccitanti”), contribuisce all'aumento di “appeal” di alcuni interessanti spazi pubblici, così come abbiamo potuto constatare con altre applicazioni simili sviluppatesi in quest'ultimo secolo.[7]

Lavorare sulle superfici che delimitano lo spazio pubblico può essere un nuovo modo di aumentare il senso di affezione della cittadinanza, stimolando il senso civico degli abitanti dei luoghi aumentandone il legame affettivo in modo direttamente proporzionale alla visibilità.

Bibliografia

[1] M. Bonnes, M. Bonaiuto, T. Lee, “Teorie in pratica per la psicologia ambientale”, Raffaello Cortina Editore, Milano 2004.

[2] E.H.Gombrich, "The uses of the images. Studies in the social function of art and visual communication" Phaidon Press Limited, London, 1999.

[3] R.Gregory, "Eye and Brain" (c) Richard Gregoty, 1998 (tr.it.di Alberta Rebaglia: "Occhio e cervello. La psicologia del vedere", Raffaello Cortina Editore, Milano 1998).

[4] R.Arnheim, "Art and visual perception: a psychology of the creative eye", the regents of the University of California, 1954 (tr.it.a cura di Gillo Dorfles: "Arte e percezione visiva", Feltrinelli, Milano 1984).

[5] A. Patalocco, “Rosastrada. Arte urbana”, GB Edizioni, Roma, 2011.

[6] A. Patalocco, “Tra architettura e immagine. Raccolta di saggi sul concetto di involucro tra architettura, storia e immagine”, Edizioni Archeoares, Viterbo, 2015.

[7] E.Menduni, "Entertainment. Spettacoli, centri commerciali, talk show, parchi a tema, social network", ed.Il Mulino, Bologna, 2013.

[8] E. Carattin, S. Zanut: “Wayfinding ed emergenza”, Venezia, 2010

[9] J. Crary: “Techniques of the observer. On vision and modernity in the nineteenth century”, Massachussets Institute of Technology, 1990. (tr.it.a cura di Luca Acquarelli: Le tecniche dell'osservatore. Visione e modernità nel XIX secolo, Einaudi, Torino, 2013)

[10] A. Provenzano: “Visual merchandising. Dal marketing emozionale alla vendita visiva”. Edizioni Franco Angeli, Milano 2012.

[11] F.Gallucci: “Marketing emozionale e neuroscienze”, Egea, Milano, 2011

[12] C. Jung: “Man and his symbols” (raccolta di saggi a cura di John Freeman, Aldus books ltd, London, 1967; tr.it.di Roberto Tettucci L'uomo e i suoi simboli, edizioni Longarini, Milano 1980)

[13] R. Perugini: “Dell'Architettura Filosofica”, F.lli Palombi editori, Roma 1983.

[14] R. Perugini: “Periplo architettonico. Saggi su teoria, pensiero e progetto nella Storia dell'Architettura Moderna e Contemporanea”, GB Editoria, Roma 2008.

[15] R. Perugini: “La memoria creativa. Architettura e Arte tra Rinascimento e Illuminismo”, Officina Edizioni, Roma 1984.

[16] F. Moussavi, M. Kubo: “The function of ornament”, Harvard university school of design, edizioni Actar, Barcelona, 2010

[17] B. L. Whorf: Language, thought and reality. Selected writings, a cura di John Carroll, Cambridge, Massachussets Institute of Technology, 1956 (tr.it.di Annalisa Solinas in language, mind and reality: attualità e attualizzazione di un saggio di B. Lee Whorf, tesi di laurea, scuola superiore per mediatori linguistici, Milano, 2015).