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Breve digressione sulle forme di privazione della proprietà statuite dal Codice civile russo

E VOLUZIONE DEL REGIME DELLA PROPRIETÀ PRIVATA IN R USSIA

4.4 La privazione della proprietà: limiti e garanzie costituzionali Come già menzionato, l’art 35(2) 322 stabilisce i requisiti necessari per

4.4.1 Breve digressione sulle forme di privazione della proprietà statuite dal Codice civile russo

Come già sopra evidenziato, specifiche limitazioni al diritto di proprietà sono previste dal codice civile russo, ispirato sotto questo profilo alla teoria liberale classica, secondo cui l’esercizio di un diritto non può mai determinare la compressione irragionevole dei diritti e delle libertà altrui. Così, ad esempio, si stabilisce che il proprietario non può usare i suoi beni per fini contrari alla legge e altri atti normativi (art. 209(2)) o che violino i diritti o gli interessi legittimi di terzi. In particolare, si escludono, dalla portata generale del diritto di proprietà alcuni beni che hanno un’importanza strategica per l’economia e la sicurezza

325 Decisione della Corte costituzionale, 20 maggio 1997, N 8-П.

326 I. Alekseev, Прекращение на жилое помещение связи с изъятием земельного участка

[Alienazione dei diritti di proprietà sulla casa nel caso della requisizione della terra], Журнал Закон N 8 (2006).

nazionale e la sfera sociale e, come tali, vengono estromessi dal libero mercato per motivi di interesse pubblico327.

Di particolare interesse sono, inoltre, le specifiche previsioni normative in materia di privazione coatta della proprietà: (a) confisca; (b) requisizione o sequestro; (c) nazionalizzazione; e (d) espropriazione. Tutti, eccetto la confisca, richiedono il pagamento di un indennizzo.

Sul punto, è opportuno tracciare, in breve, la disciplina di ciascuno di tali mezzi di privazione.

La confisca è regolata dall’art. 243 (1) del codice civile ma esiste da lungo tempo nel diritto penale russo328. Con l’adozione del nuovo codice penale del 1996 questo istituto venne mantenuto come strumento punitivo. L’art. 52 prevedeva che la confisca coatta consisteva nel trasferimento coatto allo Stato, senza indennizzo, di tutto o parte della proprietà della persona condannata. La norma non poteva considerarsi proporzionata, in quanto consentiva la possibilità di confiscare tutte le proprietà dell’accusato senza prendere in considerazione il crimine che era stato commesso e la sua pericolosità verso terzi e la società329. La disposizione prima citata era palesemente in contrasto con il diritto internazionale e, in particolare con la Cedu, motivo per cui si è proceduto alla sua riforma (vedi infra). Tuttavia, anche dopo con l’abolizione dell’art. 52 del codice penale, l’istituto della confisca persiste ancora nel codice di procedura penale che sancisce che i beni (proprietà, denaro, oggetti di valore) ottenuti per mezzo di attività criminose debbano essere confiscate o restituite al legittimo proprietario.

L’istituto della confisca è stato, successivamente, reintegrato nel codice penale dalla legge federale del 27 luglio 2006. L’art. 104.1 contiene una norma

327 Se un cittadino o una persona giuridica si trova in possesso di un tipo di proprietà a esso non legittimata, deve separarsene entro un anno (art. 238 cc.). Nei casi in cui ciò non avvenga, la proprietà sarà oggetto, previa decisione di un tribunale, a vendita coatta ad opera degli enti statali con il pagamento di un indennizzo. Può anche essere trasferita a mano statale o municipale con un risarcimento determinato da un tribunale.

328 Art. 35 del codice penale dell’URSS, 27 Ottobre 1960.

329 S. Vodolagin, Защита права собственности в России в свете требований статьи 1

Протокола № _1 к Европейской конвенции о защите прав человека и основных свобод [tutela del diritto di proprietà in Russia alla luce dei requisiti dell’art. 1 del protocollo 1 della CEDU], in Роль конституционных судов в обеспечении права собственности. Сборник докладов (il ruolo della Corte Costituzionale nella tutela del diritto di proprietà), Mosca (2001).

simile a quella del codice di procedura penale. La nuova norma appare tuttavia conforme ai dettami internazionali, in quanto rende l’istituto della confisca applicabile solo ai beni frutto di attività criminali330. L’interesse pubblico perseguito nei casi di confisca è la salvaguardia e la tutela dell’integrità economica del Paese.

La nazionalizzazione, invece, trasferisce la proprietà di un bene dal privato alla mano pubblica. L’art. 235 (2) del codice civile richiede il pagamento di un indennizzo al privato. Non menziona, invece, il requisito costituzionale della previa decisione di un tribunale, apparentemente sostituito con il requisito di riserva di legge federale (art. 235). L’art. 306 del codice civile richiede, infatti, la decisione da parte dell’organo giudiziario solo in caso di controversia sull’ammontare dell’indennizzo.

Tale “modifica implicita” è stata avallata dalla giurisprudenza. Nel caso

ZAO “Dietka na Pushkinskoy”, una risoluzione del governo di Mosca del 12 luglio del 2002 richiedeva la vacazione di un certo ufficio a seguito della nazionalizzazione dell’immobile. Nell’ultimo grado di giudizio, il Presidium dell’Alta corte arbitrale stabilì che il tentativo di nazionalizzazione dell’edificio, poiché non era stato legittimato da un’apposita legge federale, era da ritenersi contrario alle norme dell’art. 235 del codice civile331. È rilevante, sul punto (e a riprova della non del tutto compiuta “sensibilizzazione costituzionale” della giurisprudenza russa), che l’Alta Corte arbitrale non abbia fatto alcuna menzione all’art. 35 Cost., dal quale potevano trarsi, invece, numerosi argomenti a sostegno della limitazione de qua.

330 La Corte Costituzionale ha sancito che il sequestro di beni considerati prove di un crimine, anche senza previa autorizzazione del tribunale, non violano le norme costituzionali. Tali sequestri non costituiscono, infatti, una privazione della proprietà in quanto non conducono al cambio della titolarità del diritto di proprietà, che rimane in capo al soggetto indagato. Anche queste decisioni sono comunque appellabili di fronte al tribunale. Se la privazione è definitiva, l’ordinanza del tribunale diventa necessaria. In casi in cui si deve determinare la legittimità dell’operato degli investigatori, le corti devono stabilire non solo la sussistenza dei requisiti formali, ma anche considerare le circostanze del caso, come la gravità del crimine, le particolarità della proprietà, il suo valore economico nonché il valore per il proprietario e per la società e le conseguenze della privazione. Decisione della Corte Costituzionale della FR, 10 marzo 2005, N 97-О.

L’art. 242 del codice civile prevede che in casi di disastri naturali, epidemie o altri eventi di carattere straordinario, si possa procedere al sequestro di beni se così richiede l’interesse della società e previa decisione degli organi statali e pagamento di opportuno indennizzo. La persona a cui viene sequestrata la proprietà avrà il diritto di chiederne la restituzione, presso il tribunale, se le circostanze, a causa delle quali il sequestro si è reso necessario, siano cessate (Art. 242 (3)). La legittimità del sequestro richiede l’esistenza di circostanze straordinarie; tuttavia, non è chiaro quale sia l’organo preposto a stabilire l’esistenza di tali circostanze332.

Inoltre, non è sufficiente che il sequestro “meramente” serva l’interesse pubblico, ma piuttosto la proprietà sequestrata deve essere usata nella prevenzione, limitazione o annullamento degli effetti negativi degli eventi straordinari. Esempio di tale distinzione si ritrova nell’art. 119(1) del codice della terra della repubblica del Tatarstan (dichiarato, infatti, illegittimo dalla corte suprema) che non distingueva tra un sequestro e una privazione della proprietà per “mero” pubblico interesse333. Non tutti gli interessi pubblici possono, quindi, giustificare il sequestro ma solo quelli che hanno una connessione diretta con l’insorgere o il perdurare degli eventi straordinari. Non è, tuttavia, chiaro, quale livello di straordinarietà possa giustificare il sequestro e quali circostanze siano incluse sotto le “altri eventi di carattere straordinario” menzionate dal codice civile334.

L’istituto del sequestro presenta diversi profili problematici e alcuni giuristi russi dubitano, infatti, della costituzionalità dell’istituto335.

Infatti, analogamente al caso della nazionalizzazione, il sequestro, così

332 M. Maleina, Реквизиция. Комментарий к статье 242 Гражданского Кодекса Российской

Федерации [sequestro. Commento all’art. 242 del codice civile della FR], N 8, Журнал

Российского права (2006).

333 Dichiarata illegittima dalla Corte suprema, 14 luglio 2003.

334 Shennikova suggerisce l’emanazione di una legge sul sequestro al fine di chiarire il significato delle “altre circostanze”. L. Shennikova, О реквизиции в гражданском праве: гимн или

реквием [il sequestro nel codice civile], Журнал Законодательство № 6, (2006).

335 M. Maleina, Реквизиция. [sequestro], cit. Altro problema è che l’art 242 del codice civile sancisce che la procedura ed i termini del sequestro debbano essere determinati dalla legge, ma fino ad ora non è stata passata una legge in tal senso. L. Shennikova, О реквизиции [il

come regolato dall’art. 242 del Codice civile, contraddice formalmente l’art. 35 Cost., il quale richiede un’ordinanza del tribunale per procedere alla legittima privazione della proprietà. Le norme sul sequestro non pongono nessun limite a proposito degli oggetti da sequestrare. Non vietano, ad esempio, il sequestro di un’abitazione in cui si vive o il sequestro a una persona giuridica dei mezzi di produzione (la dottrina in questo senso ha proposto una lista di beni “non- sequestrabili”)336. Non è nemmeno previsto un bilanciamento tra l’interesse pubblico e quello privato.

Diversamente dai precedenti casi di privazione della proprietà sopra menzionati, il codice civile non prevede, in modo esplicito, l’istituto dell’espropriazione, sebbene a esso si possano ricondurre la gran parte dei casi di privazione della proprietà. All’espropriazione, infatti, si riconducono i casi di privazione della proprietà in seguito a un comportamento contrario alle norme. Il codice civile regola questa fattispecie in diversi articoli.

L’art. 200 del Codice civile regola l’espropriazione dei beni culturali di cui si è fatto un uso improprio. Ad esempio, in caso di inadeguata manutenzione dei beni culturali, questi possono essere sottratti al proprietario, previa decisione dell’organo giudiziario, per mezzo di un’acquisizione da parte dello Stato o un’asta pubblica337. In questi casi, l’espropriazione dei beni culturali è servente rispetto all’interesse pubblico nella misura in cui mantiene il patrimonio culturale del Paese. Inoltre, l’art. 44 (2) Cost. sancisce che chiunque ha il diritto di avere accesso e usufruire dei beni culturali. Quindi, si può argomentare che il mantenimento dei valori culturali è funzionale anche agli interessi legittimi di terzi.

Il Codice civile prevede l’espropriazione di un immobile usato per scopo diverso da quello a cui è destinato e del quale non si mantiene una buona gestione o il cui utilizzo viola sistematicamente i diritti e gli interessi di terzi (art. 293). Analogamente, il codice della terra stabilisce le condizioni per l’espropriazione di un appezzamento di terra. L’art. 49 stabilisce che si può procedere a

336 M. Maleina, Реквизиция. [sequestro], cit., p.121.

337 Regole simili si applicano anche agli animali domestici che non vengono trattati, dal proprietario, secondo le regole del buon comportamento umano (art. 241 del codice civile).

un’espropriazione in casi che concernono l’adempimento di obblighi internazionali da parte della Federazione Russa, la necessità per il perseguimento di fini statali o municipali (come ad esempio, la provvigione di energia338, energia nucleare, fornitura di gas, riscaldamento, acqua, sistemi di trasporto, di comunicazione, strade e autostrade, il perseguimento di obbiettivi militari, scopi relativi alla difesa dei confini).

Altri motivi di espropriazione possono essere stabiliti per mezzo della legge federale. Si prevede anche l’espropriazione di un appezzamento di terra per l’interesse pubblico, inteso come tutela/protezione dei diritti e interessi delle future generazioni. I provvedimenti che concernono tale requisizione devono essere adottati almeno un anno prima della requisizione stessa. I termini di quest’ultima devono essere definiti in accordo con il proprietario. L’ammontare dell’indennizzo da corrispondere deve essere basato sul valore di mercato del terreno e degli eventuali immobili su esso costruiti, nonché dei mancati profitti del proprietario339. In caso di mancato accordo con il proprietario, l’ente pubblico può richiedere al tribunale di autorizzare la vendita coatta. In questi casi, la corte decide sulla legalità della decisione e determina il prezzo di vendita (capitolo VII del codice fondiario e capitolo XVII del codice civile).

L’art. 239 del codice civile regola l’alienazione dei beni immobili situati sui terreni a loro volta espropriati. Tale alienazione è consentita solo nel caso in cui l’espropriazione della terra sia impossibile o non efficace senza la conseguente estinzione del diritto di proprietà su un edificio o altra proprietà immobiliare. L’ente pubblico deve, quindi, dimostrare che lo scopo per cui sta procedendo all’espropriazione della terra non potrebbe essere raggiunto senza l’ulteriore estinzione del diritto di proprietà sull’immobile medesimo340. Ad esempio, in

338 Ad esempio, in Rostovenrgo, l’ente municipale aveva ordinato la requisizione di certi giardini al fine di costruire delle stazioni energetiche senza però riuscire a dimostrare, nel corso del giudizio, che tali stazioni non potevano essere costruite altrove. Inoltre, la corte non aveva determinato l’ammontare dell’indennizzo. il ricorso è stato respinto in tutti i gradi di giudizio. C. Avakjans, Изъятие недвижимости как основание принудительного прекращения

права собственности [Limitazione della proprietà privata come fondamento della privazione dei diritti di proprietà], Журнал Право и Экономика N 7 (2006).

339 Е. Суkhanov, U. Mattei (a cura di), Основные положения права собственности [norme

Korvet, il terreno era stato requisito allo scopo di costruire un centro sportivo e ricreativo e tale costruzione rendeva indispensabile anche la requisizione dei beni immobili sul medesimo insistenti341.

Un appezzamento di terra può anche essere requisito in seguito a gravi violazioni dell’uso razionale della terra, per esempio se il suo comportamento porta a una materiale riduzione nella fertilità dei terreni agricoli o a un significativo peggioramento delle condizioni ecologiche (art. 258). Inoltre, un appezzamento di terra, destinato alla produzione agricola o all’edilizia, può essere requisito nel caso in cui esso non venga destinato a questi scopi per un periodo di tre anni (art. 248). Le procedure espropriative si applicano anche ai detentori di un diritto c.d. minore (ad esempio, il diritto perpetuo all’uso della terra).

4.5 Il bilanciamento tra tutela della proprietà privata e tutela dell’interesse

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