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Le limitazioni del diritto di proprietà nella prassi della Corte costiuzionale russa: uso del criterio di proporzionalità e

E VOLUZIONE DEL REGIME DELLA PROPRIETÀ PRIVATA IN R USSIA

4.5 Il bilanciamento tra tutela della proprietà privata e tutela dell’interesse pubblico nella giurisprudenza costituzionale: il contributo (inizialmente

4.5.1 Le limitazioni del diritto di proprietà nella prassi della Corte costiuzionale russa: uso del criterio di proporzionalità e

creazione giurisprudenziale della c.d. libertà di contratto.

La prassi giurisprudenziale della Corte Costituzionale, ha sancito che eventuali compressioni del diritto di proprietà debbano essere valutate attraverso il principio di proporzionalità349.

Si tratta di un metodo di bilanciamento degli interessi pubblici e privati, ampiamente usato dalla CtEdu (e da altre corti internazionali) ed è comunemente considerato uno degli elementi di una nascente global rule of law350. La prassi giurisprudenziale della Corte Costituzionale ha accolto tale tecnica di bilanciamento, stabilendo che fini legittimi (ad esempio il bene di terzi) non possono essere perseguiti con limitazioni “arbitrarie e non necessarie” dei diritti 351 . La Corte Costituzionale ha enfatizzato come il principio di proporzionalità richiede alla legislazione di raggiungere un equo bilanciamento tra

349 Decisione della Corte Costituzionale, 1 aprile 2003, N 4-П.

350 Si veda, generalmente A. Stone Sweet, J. Mathews, Proportionality Balancing and Global

Constitutionalism, Yale Law Faculty Scholarship (2008).

il valore degli interessi legittimi e dei relativi diritti costituzionali352. Nel caso dei diritti di proprietà (la cui limitazione richeide il pagamento di un indennizzo), la Corte Costituzionale ha riconosciuto la necessità di dover fare coincidere il diritto al risarcimento con i limiti di bilancio di un Paese fortemente depresso da una prolungata crisi economica.

Ad esempio, quando alcuni anni dopo la questione degli autoveicoli promessi ai ferrovieri (vedi supra cap. II) arrivò di nuovo di fronte alla Corte (dicembre 2000), la Corte ha – pragmaticamente – concluso che la mancanza di sufficienti fondi pubblici giustificava la limitazione dei diritti di proprietà, in quanto altri diritti costituzionalmente sanciti richiedevano anch’essi risorse pubbliche e, quindi, era compito di una legge federale bilanciare gli interessi dei ferrovieri a cui era stata promessa l’automobile con i diritti di tutti gli altri cittadini353.

Analogamente, la Corte medesima ha orientato le altre corti nel farsi guidare dal principio della “giustizia sociale” nella determinazione dell’ammontare dei diritti di legittima in caso di successione, in modo da bilanciare i diritti di successione sanciti dall’art. 35 con l’ammontare dell’indennizzo per la confisca di proprietà per “un fine pubblico”354. Accettando – ancora pragmaticamente – che i limiti di bilancio determinano la disponibilità di erogare servizi sociali, la Corte Costituzionale ha posto la sua attenzione sul benessere delle categorie più vulnerabili della popolazione, come i disabili, gli orfani, i pensionati e i disoccupati a cui evidentemente mancavano “uguali opportunità” e la cui sopravvivenza dipendeva dallo Stato355.

352 Krug, Assessing Legislative Restrictions, cit., pp. 690–691.

353 Decisione della Corte Costituzionale No 251-O del 15 dicembre 15 2000.

354 Decisione della Corte Costituzionale No 209-O del 9 dicembre 1999 pp. 41–43; e No 8-P del 16 maggio 2000 pp. 38–45.

355 Decisione della Corte Costituzionale No 20-P del 16 dicembre 1997, pp. 17–22. Per un’analisi del caso, si veda K. Lane Scheppele, A Realpolitik Defense of Social Rights, University of Texas Law Review, vol. 82 no. 7 (2004), pp. 1921–1961. Si veda anche Decisione della Corte Costituzionale No 258-O del 10 ottobre 2002, pp. 13–16; Decisione della Corte Costituzionale No 17-O del 15 febbraio 2005, pp. 13–25.

Inoltre, osservando le difficoltà economiche diffuse di un popolo, che il giudice Baglai ha definito ‘alla deriva nel burrascoso mare del liberalismo’356, la stessa Corte ha adottato un concetto “socialmente orientato” delle libertà individuali, così rigettando l’egemonia neoliberale dei diritti negativi e dello Stato minimalista357.

In particolare, i giudici hanno riconosciuto che il bilanciamento dei tradizionali diritti positivi e negativi fosse l’unico modo per mantenere la pace sociale nel corso di una redistribuzione delle risorse economiche (senza precedenti nella storia del Paese) e di un notevole aumento dell’ineguaglianza socio- economica.

È proprio nella giurisprudenza costituzionale in materia di limiti al diritto di proprietà che può rinvenirsi la tendenza a un ridimensionamento del modello costituzionale dell’economia di mercato, declinato secondo la sintassi propria dello Stato sociale. Invero, il giudice costituzionale si è mostrato attento a coniugare le ragioni del mercato (e, dunque, della tutela della proprietà) con le finalità insite nell’art. 7 della Costituzione russa, che definisce la Federazione come «uno Stato sociale la cui politica è diretta a creare le condizioni che

garantiscano una vita dignitosa ed il libero sviluppo dell'uomo».

Segnatamente, il giudice costituzionale si è trovato, proprio nell’ambito in esame, ad assumere un ruolo apicale nella tessitura del principio di eguaglianza sostanziale, non previsto espressamente dal testo della Costituzione del 1993.

Non può trascurarsi, infatti, che proprio la Corte si è impegnata a tutelare anche l’uguaglianza sostanziale dei gruppi più svantaggiati, per garantire il più possibile un’uguaglianza di risultato.

Come affermato dal giudice Gadzhiev, l’uguaglianza formale nella tutela di diritti economici non è di per sé sufficiente ad assicurare “uguali opportunità” e può, al contrario tradursi in gravi diseguaglianze358. Riconoscere gli svantaggi dei

356 A. Trochev, Judging Russia. Constitutional Court in Russian Politics, Cambridge (2008). 357 Per una giustificazine teorica della costituzionalizzazione dei diritti sociali si veda C. Fabre,

Social Rights under the Constitution, Oxford (2000).

358 G. Gadzhiev, Конституционные принципы рыночной экономики [principi costituzionali

“piccoli” nel diritto societario, ad esempio, ha portato la Corte Costituzionale a tutela i diritti dei soci di minoranza359.

Muovendosi lungo queste coordinate, la Corte ha tratto dalla lettura sistematica della Costituzione del 1993 e, in particolare, dell’art. 8, espressamente dedicato alla libertà di iniziativa economica, la c.d. libertà di contratto, assurta a principio generale del diritto, posto al vertice della gerarchia dei principi dell’ordinamento russo.

Il dato estremamente interessante è che, mentre nella tradizione anglosassone questa libertà rappresenta – probabilmente – la più elevata espressione dell’individualismo e della rilevanza delle libertà negative nel quadro dei diritti garantiti alla persona, in Russia, al contrario, la libertà di contratto non è un fine in sé, ma piuttosto un mezzo per tutelare le parti contraenti (socialmente ed economicamente) più svantaggiate in modo da rendere più bilanciata – o equa – la tutela e il godimento del diritto di proprietà360. Mentre, quindi, nella tradizione anglosassone, la libertà di contratto non può che essere interpretata in chiave individualista, in Russia, invece, emerge una lettura “a rime socialmente obbligate”.

La libertà di contratto stabilisce, quindi, che lo Stato deve regolare i diritti di proprietà (e relativi trasferimenti) e le relazioni contrattuali al fine di assicurare un’adeguata tutela dei contraenti svantaggiati e in buona fede361.

Così, ad esempio, nel caso Conti Bancari, la Corte Costituzionale ha affermato che le banche non possono abbassare i tassi di interesse sui depositi a termine senza il consenso del proprietario del conto, in quanto è necessario assicurare l’eguaglianza sia formale che sostanziale tra le parti contraenti, così che

359 Decisione della Corte Costituzionale No 255-O del 6 dicembre 2001 pp. 80–83. La tutela degli

stockholders, particolarmente quelli di minoranza, è molto importane per lo sviluppo degli investimenti. Per un’analisi della prassi giurisprudenziale in quest’ambito, si veda W. Burnham, P.B. Maggs, G.M Danilenko, Law and Legal System in the Russian Federation, Cambridge (2009), pp. 307–314. Per un’anlisi “storico-istituzionale” dell’esperimento russo con la corporate governance, si veda D.M. Woodruff, Rules for Followers: Institutional

Theory and the New Politics of Economic Backwardness in Russia, Politics and Society, vol. 28 no. 4 (2000), pp. 437–482.

360 G. Gadzhiev, Конституционные принципы рыночной экономики [principi costituzionali

dell’economia di mercato], cit., p. 198

la parte più debole (il detentore del conto bancario) possa avere certi vantaggi vis

à vis la parte più forte (la banca). Tali vantaggi – ad esempio, il diritto di chiudere un conto bancario in qualsiasi momento - sono necessari per bilanciare l’iniziativa economica delle istituzioni finanziarie con quella dei loro clienti 362 . Analogamente, la Corte Costituzionale ha affermato che la libertà contrattuale dei creditori nelle procedure di liquidazione deve avere un grado di tutela analogo a quello dei soci di minoranza delle aziende pubbliche363. La Corte ha, inoltre, sancito che non si possono arbitrariamente sospendere o revocare i contratti per la prestazione di servizi sanitari364. La stessa, però, ha anche esteso la libertà di contratto alle prestazioni lavorative invalidando le tutele di retaggio socialista alla sicurezza del posto di lavoro ed espandendo il diritto dei datori di lavoro nel settore privato, pur riconoscendo la costituzionalità di mantenere certi vantaggi per i lavoratori appartenenti alle classi più vulnerabili, ad esempio i genitori di figli disabili365.

In breve, la visione che la Corte ha della giustizia sociale è frutto di un complicato e stratificato compromesso tra gli interessi pubblici e privati in cui l’uguaglianza formale e sostanziale coesistono con l’equità e i diritti sociali, richiedendo (attraverso la libertà di contratto) l’intervento dello Stato per assicurare che i gruppi più svantaggiati siano in grado di soddisfare i loro bisogni primari.

362 Decisione della Corte Costituzionale No 4-P del 23 febbraio1999 pp. 49–56e No 10-P del 3 luglio 2001 pp. 15–27. La corte suprema è arrivata alla conclusion opposta che le banche potevano abbassare I tassi unilateralmente. Si veda la Decisione del Presidium della Corte Suprema No. 8pv04 del 14 luglio2004, pp. 2–4.

363 Decisione della Corte Costituzionale No 9-P del 6 giugno 2000 pp. 46–53; 5-P del 10 aprile 2003, pp. 48–53.

364 Decisione della Corte Costituzionale No 115-O del 6 giugno 2002, pp. 61–67.

365 Decisione della Corte Costituzionale 33-O dell’8 febbraio 2001, pp. 70–78 e 3-P del 24 gennaio 2002 pp. 24–31.

CAPITOLO V

LA TUTELA DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ TRA CORTE COSTITUZIONALE RUSSA

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