Rispetto alla campagna elettorale del 2010, contraddistinta dal confronto tra i candidati alla presidenza su questioni rilevanti di politica locale, la comunicazione, le strategie di ricerca del consenso e i dibattiti pubblici di questa tornata elettorale hanno fortemente risentito delle dinamiche partitiche presenti a livello nazionale nel centrosinistra e dell’opportunità di riallineamento e di individuazione di una nuova leadership per il centrodestra.
In presenza dei listini bloccati e di uno scarso personalismo dei candidati consiglieri, la campagna elettorale si è concentrata prevalentemente sulla figura dei candidati alla presidenza; da un lato, l’assessora uscente Paita, che rappresentava la continuità politica ed amministrativa con il governo precedente, ha cercato di difendersi dagli attacchi provenienti dall’ala sinistra all’interno e all’esterno del Pd, confluiti sulla candidatura di Pastorino e, dall’altro, ha affrontato con grinta e determinazione l’avversario di centrodestra, puntando anche sulle eventuali conseguenze negative di una gestione leghista delle politiche locali, soprattutto in tema di immigrazione e di sicurezza.
A complicare la situazione della candidata del centrosinistra è stata, tuttavia, la vicenda giudiziaria che l’ha coinvolta direttamente con l’accusa di omicidio, disastro colposo e omissione di atti d’ufficio per mancata allerta quando ricopriva l’incarico di assessore alle Infrastrutture e Protezione civile in seguito agli avvenimenti dell’alluvione del 9 e 10 ottobre 2014.
Si è trattato di una notizia di rilevanza nazionale che indeboliva ancor di più la sua candidatura, l’immagine di rinnovamento e di competenza su cui aveva puntato e, ovviamente, l’amministrazione regionale uscente. A tal riguardo, diverse sono state le reazioni degli avversari politici sull’intervento della magistratura e l’opportunità politica di un passo indietro di Paita per trovare un nuovo candidato, capace anche di ricucire i rapporti con l’area di sinistra a livello locale.
Da un lato, Toti si definiva garantista e, pertanto, dichiarava che ricevere un avviso di garanzia non equivale ad una valutazione di colpevolezza, ma sottolineava la grave responsabilità politica di Paita per l’inadeguatezza del ruolo che ha ricoperto nella gestione dell’alluvione e dei precedenti fondi che la regione aveva stanziato per un altro evento simile che aveva colpito negli anni precedenti, la città di Genova.
Dall’altro lato, il M5s, nella persona del suo fondatore, Beppe Grillo, ha utilizzato l'hastag #paitaritirati, per chiedere un passo indietro alla candidata del centrosinistra contro la quale ha avviato una campagna negativa sulla rete. Risultava, invece, inaspettato e, per alcuni politici, inopportuno l’intervento dell’Arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, che esprimeva il suo dispiacere e dolore per il fatto che un’azione legale avesse avuto luogo durante la campagna elettorale e auspicava che la verità fosse accertata nel più breve tempo possibile, onde evitare ricadute sul livello di astensionismo.
Per quanto riguarda le linee programmatiche dei candidati, tra le tematiche presentate nei vari incontri pubblici da Toti, un’attenzione particolare è stata rivolta al settore del turismo per il ruolo strategico che può avere per lo sviluppo socioeconomico della regione, così come temi ecosostenibili in materia di agricoltura e di dissesto idrogeologico, per poi soffermarsi sulla necessità di applicare politiche di lavoro, volte a diminuire i preoccupanti tassi di disoccupazione che l’amministrazione di Burlando/Paita non avrebbe saputo fermare.
Inoltre, la campagna elettorale di Toti ha affrontato con determinazione questioni che hanno costituito il cavallo di battaglia della Lega Nord - immigrazione e sicurezza - argomenti molto attuali che hanno avuto anche una notevole copertura nei media nazionali.
Nel documento programmatico di ben 61 pagine, intitolato «La Liguria
va veloce. Programma di governo della Liguria per i prossimi venti anni»,
Paita dichiarava che la regione è diventata una realtà politica importante con un territorio unito che ha saputo affrontare le sfide globali come quella della lotta alla disoccupazione, l’azzeramento del debito della politica sanitaria lasciata dalla giunta Biasotti e si proponeva di intervenire con un piano adeguato e di lunga visione strategica in materie di commercio, industria, ricerca e d innovazione.
La candidata del Movimento 5 stelle, Alice Salvatore, ha definito un programma incentrato sulla lotta al dissesto idrogeologico, la tutela del territorio e la bonifica dell’ambiente, aggiungendo le istanze tipiche del Movimento, come i tagli ai costi della politica e la trasparenza nelle spese pubbliche. Insieme a Luca Pastorino – stimato attorno al 14%, che aveva un programma aperto online in cui i cittadini potevano presentare proposte e collaborare alla sua stesura, oltre a questioni concernenti il reddito minimo, beni comuni, rifiuti, politiche di genere, sviluppo economico e del territorio – la candidata del M5s è stata l’unica, secondo i sondaggi, a raccogliere un consenso significativo (25%) in queste consultazioni contese tra il centrosinistra e il centrodestra.
Nonostante la presenza di programmi e idee per il territorio ligure da parte di tutti i candidati, anche il confronto Sky11, basato su domande ai candidati che avevano a disposizione un minuto e 30 secondi per rispondere, altri 60 secondi di diritto di replica e appello finale, ha dimostrato che sono maggiormente trattate le situazioni concernenti le politiche attuate dal governo Renzi e loro ricaduta sui cittadini piuttosto che concentrarsi e dibattere sulle dinamiche e progettualità locali.
Una valutazione complessiva del grado di efficacia della comunicazione dei due principali contendenti il governo della regione mette in luce come il centrosinistra non abbia saputo comunicare in maniera efficace i risultati della propria amministrazione e spostare il confronto politico dal dissenso interno al partito alle questioni rilevanti per lo sviluppo economico e sociale della regione. Non è, altresì, riuscito a dare ascolto alle numerose voci di dissenso che provenivano dai propri iscritti ed elettori, aumentando così la percezione di distacco tra classe politica e cittadini. Nonostante la presenza piuttosto attiva e il frequente utilizzo dei social media della candidata Paita e di alcuni candidati consiglieri, è venuto a meno la capacità di coinvolgere e aggregare, attorno ad una piattaforma programmatica, i cittadini, maggiormente sollecitati dai mass media tradizionali che hanno dato rilevanza alle diatribe interne al Pd. Non sono stati, inoltre, sufficientemente evidenziati i punti di forza delle candidature e dell’offerta programmatica in termini di discontinuità, rinnovamento ed innovazione. Solamente verso la fine della campagna elettorale, quando i sondaggi mettevano in luce la difficoltà del centrosinistra di mantenere il governo della regione, il tono, i contenuti della comunicazione hanno cambiato registro in modo più dinamico e interattivo, puntando anche sulle capacità comunicative e sull’endorsement pubblico del premier Matteo Renzi negli incontri pubblici previsti in diverse zone della regione.
11 Al primo confronto Toti era assente, mentre secondo il giudizio degli spettatori la
Dal canto suo, il centrodestra ha saputo efficacemente sfruttare il punto debole della campagna del centrosinistra, proponendosi come un’alternativa credibile, compatta e pronta a determinare il vero «cambiaverso» necessario alla regione per fare un salto di qualità. Sia l’arrivo di Berlusconi sia il sostegno di Salvini al candidato unitario della coalizione, ampiamente documentato dai media locali, ha rafforzato l’immagine di una squadra coesa di candidati consiglieri, guidati da Toti, con un progetto di discontinuità totale nella gestione amministrativa che pone la regione Liguria entro un quadro di sviluppo socioeconomico e di centralità a livello nazionale, volto a potenziare e valorizzare il patrimonio turistico e culturale del territorio. Presente solo su Facebook, Toti ha ripreso tematiche nazionali (immigrazione e sicurezza), fortemente sostenute anche da un punto di vista comunicativo dalla LN per rielaborarle in chiave regionale, dimostrando di avere definito una linea programmatica e un quadro complessivo delle criticità da affrontare, a partire dalla grave situazione del dissesto idrogeologico.