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Capitale Sociale Transfrontaliero

Nel documento 1 Tesi di dottorato (pagine 117-140)

CAPITOLO VI ANALISI DEI CASI

6.3 Descrizione dei risultati

6.3.3 Capitale Sociale Transfrontaliero

Come già in precendenza indicato verranno utilizzate le variabili individuate da Bordieu (1985), Putnam (1993, 1995, 2000) e Harper e Kelly (2003) nella definizione del capitale sociale, oltre a queste è stata inserita un’ulteriore domanda relativa alle competenze linguistiche, elemento imprescindibile di un “capitale sociale transfrontaliero”.

Il grafico che segue n. 9, evidenzia le similitudini tra le due parti del confine percepite dai rispondenti in riferimento a: similitudini amministrative, economiche, infrastrutture, settore turistico, culturali e paesaggistiche. Questa domanda è stata somministrata per capire quanto e su quali elementi i rispondenti riconoscono elementi familiari oltre il confine, al fine di comprendere se è possibile identificare nell’area transfrontaliera elementi di unità. Il grafico n. 16 rappresenta le risposte alla domanda “In che grado da 0 (minimo) a 5(massimo) potrebbe contribuire allo sviluppo dell’area la gestione congiunta di:” .attività imprenditoriali ed artigianali, agricoltura, servizi, infrastrutture, associazioni transfrontaliere, aree protette e attività culturali. Questa domanda è stata posta al fine di individuare la predisposizione dei rispondenti verso la gestione congiunta degli elementi indicati.

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Grafico n.9 Similitudini tra le due parti del confine, differenza rispondenti italiani e sloveni, comparazione tra medie

Il grafico n. 9 evidenzia chiaramente che il paesaggio è considerato l’elemento di maggior similitudine tra le due parti del confine, ma emerge anche una similitudine relativamente forte dal punto di vista culturale e del settore turistico. Al di sotto della media si trovano invece le similitudini legate alle infrastrutture, all’economia, ma soprattutto quelle legate al sistema politico/amministrativo. Questo elemento è emerso con forza in tutte e quattro le interviste realizzate agli organizzatori dei forum, i quali evidenziano che tali differenze rendono davvero complessa non solo una maggiore cooperazione tra le parti, ma anche la realizzazione delle proposte emerse nei progetti stessi. L’elevato punteggio dato alla cultura evidenzia la percezione, da parte dei rispondenti, di una similarità profonda: la cultura rappresenta, infatti, un elemento fortemente identitario e il fatto che venga percepita come simile significa che al di là delle differenze linguistiche, che come vedremo non costituiscono un problema, esiste un’identità transfrontaliera.

Il grafico n.9 evidenzia inoltre che per gli italiani, rispetto ai rispondenti sloveni, sono maggiori le similitudini relative al paesaggio, mentre per tutti gli altri elementi indicati nella domanda, gli sloveni trovano maggiori similitudini tra le due parti del confine, questa risposta è probabilmente dovuta alla maggiore omogeneità relativa alla provenienza dei rispondenti sloveni che per lo più vivono a ridosso del confine. Enrambi i gruppi di rispondenti concordano sulle scarse similitudini relative al settore amministrativo e all’economia, identica risposta per le due parti sulle similitudini relative alle infrastrutture. Dall’ANOVA risulta che solamente la variabilità tra le risposte degli sloveni e degli italiani relativa al paesaggio è sighificativa con α pari a 0,01, gli italiani infatti risultano molto più convinti di questa similarità.

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Grafico n. 10 Possibile gestione congiunta, differenza tra rispondenti italiani e sloveni, comparazione tra medie

ANOVA: Possibile gestione congiunta Somma dei

quadrati df

Media dei

quadrati F Sig.

Aree protette Fra gruppi 5,535 1 5,535 3,850 ,053

Attivtà artigianali e imprenditoriali Fra gruppi 10,334 1 10,334 7,951 ,006

Agricoltura Fra gruppi 7,756 1 7,756 6,895 ,010

Attività culturali Fra gruppi ,305 1 ,305 ,283 ,596

Associazioni transfrontaliere Fra gruppi ,010 1 ,010 ,009 ,924

Infrastrutture Fra gruppi 14,528 1 14,528 11,146 ,001

Servizi Fra gruppi 16,930 1 16,930 9,432 ,003

Tabella n. 12 Variabilità delle risposte degli italiani e degli sloveni relativamente alla gestione congiunta Il grafico n. 10 è la rappresentazione della domanda: “In che grado 0 (minimo) 5(massimo) potrebbe contribuire allo sviluppo dell’area la gestione congiunta?” Tutte le risposte sono fortemente al di sopra della media, in particolare i rispondenti ritengono che la gestione congiunta della cultura e delle aree protette siano elementi fondamentali per lo sviluppo dell’area. Tali elementi costituiscono però la parte “soft” della cooperazione, poiché non toccano parti sensibili dello sviluppo, come gli elementi “hard”, quali le attività artigianali, imprenditoriali, l’agricoltura ed i servizi. Emerge infatti che gli elementi “hard” si trovano all’ultimo posto nella scala e ciò potrebbe significare che non è stato ancora raggiunto un grado di cooperazione e di fiducia tali da indurre i rispondenti a ritenere vantaggiosa la condivisione di elementi sensibili quali quelli economici. Questo è confermato anche dall’ANOVA (tabella n.12) in cui la variabilità tra le risposte degli italiani e degli sloveni è maggiore proprio in relazione agli elementi “hard” della cooperazione mentre la variabilità tra le risposte dei due gruppi non ha alcun significato statistico relativamente alla gestione congiunta delle aree protette, della cultura e delle associazioni transfrontaliere. Per quanto concerne la possibilie gestone congiunta, i rispondenti italiani sono più convinti degli sloveni sull’opportunità di gestire in modo congiunto le aree protette, le attività artigianali ed imprenditoriali,

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l’agricoltura, le attività culturali, le infrastrutture ed i servizi mentre per pochissimo i rispondenti sloveni credono di più nelle associazioni transfrontaliere.

Grafico n.11 Similitudini tra le due parti del confine, differenza tra appartenenti alla minoranza slovena e non appartenenti, comparazione tra medie

I non appartenenti alla minoranza slovena trovano le due parti del confine, tranne che per la cultura, più simili degli appartenenti alla minoranza. L’ANOVA dimostra che tali differenze sono significative solamente per quanto concerne l’economia (α pari a 0,03) e le differenze politico/amministrative (α pari a 0,04), mentre per i restanti item non vi è varianza significativa tra le risposte dei due gruppi.

Grafico n.12 Possibile gestione congiunta, differenza tra appartenenti alla minoranza slovena e non appartenenti, comparazione tra medie

Il grafico n.12 indica chiaramente che gli appartenenti alla minoranza slovena sono maggiormente convinti della possibilità di gestire congiuntamente tutti gli aspetti indicati rispetto ai non appartenenti alla minoranza,

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questo è un indicatore del capitale sociale transfrontaliero, anche se in modo significativo solo relativamente alla gestione congiunta delle aree protette.

Le reti

Nei grafici che seguono vengono rappresentate le reti parentali ed amicali che i rispondenti, con cittadinanza italiana e cittadinanza slovena, hanno oltre confine. Come descritto nel capitolo IV (Putnam 2000) le reti rappresentano una variabile del capitale sociale con la differenza che, nel capitale sociale definito “Ponte” (Bridging) esse fanno riferimento alla comunità, alla società civile e a relazioni più ampie rispetto a quelle primarie, mentre nel capitale sociale definito “ Legame”(Bonding) si fa riferimento esclusivamente a queste ultime (Portes A 1998)

L’esistenza delle reti, assieme ad altre variabili quali la fiducia, la disponibilità a norme comuni e l’associazionismo transfrontaliero, permettono di ipotizzare l’esistenza di un capitale sociale transfrontaliero, elemento centrale nelle cooperazione ma anche elemento fondante di una comunità transfrontaliera.

Il questionario poneva inoltre una domanda per comprendere la frequenza dei rapporti, quindi la frequenza delle reti e la numerosità dei rapporti. Attraverso l’analisi dei dati su SPSS è stato possibile comprendere anche le reti della minoranza slovena oltre confine (relazioni omoetniche) e le reti dei non appartenenti alla minoranza (relazioni plurietniche). È stata somministrata una domanda sull’appartenenza ad associazioni oltre confine, per capire se tale realtà esiste, la risposta affermativa ossia l’appartenenza di qualcuno dei rispondenti a tale domanda sottolinea il rafforzamento delle relazioni tra le due parti del confine. In fine un’ultima domanda è stata somministrata per comprendere quali sono le ragioni per le quali i rispondenti italiani si recano in Slovenia e quali quelle dei rispondenti sloveni che si recano in Italia.

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Parenti oltre confine

Si No

N % N %

Distanza dal confine Entro 5 Km 18 38,3 10 20,4

Entro 10 Km 10 21,4 12 24,6 Entro 15 Km 13 27,6 9 18,3 Entro 20 Km 3 6,3 5 10,2 Entro 30 Km 2 4,3 7 14,3 Entro e oltre 40 Km 1 2,1 6 12,2 Totale 47 100 49 100

Tabella n.13 Tavola di contingenza Parenti oltre confine

Il grafico n. 13 evidenzia che il dato percentuale degli sloveni che hanno parenti in Italia 55,3% è maggiore rispetto agli italiani che hanno parenti in Slovenia 44,1% con uno scarto del 10,2%. La ragione di tali dati viene chiarita dalla tabella n. 13 che evidenzia come coloro che risiedono nei pressi del confine abbiano più relazioni parentali con l’altra parte, e come abbiamo visto nel grafico n. 3 la maggioranza degli sloveni proviene proprio da questa fascia.

Grafico n.14 Assiduità della frequentazione dei parenti oltre confine

Sebbene in percentulale sia più elevato il numero dei rispondenti di cittadinanza slovena che hanno parenti in Italia, in percentuale sono più intensi i rapporti degli italiani con i parenti oltre confine: mentre il 72,7% dei rispondenti sloveni,infatti, afferma di frequentare raramente i parenti oltre confine e solo il 27,3% di farlo spesso, i rispondenti italiani affermano per il 52,0% di farlo spessoe solo per il 44,0% di farlo raramente. Questa differenza può essere causata dalla presenza, tra i rispondenti italiani, dei membri della minoranza slovena, i quali si presume abbiano maggiori rapporti con l’altra parte del confine

In linea generale si può comunque affermare che vi sia una buona frequentazione tra i parenti delle due parti del confine.

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Grafico n.15 Amici oltre confine

Se i parenti sono acquisiti per nascita, gli amici si scelgono volontariamente e sia i rispondenti italiani che quelli sloveni affermano, in forte maggioranza, di avere amici oltre confine. Dal grafico è possibile capire se si tratta di semplici conoscenti o di relazioni amicali più intense, poiché si può presumere dalla assiduità di una frequentazione l’intensità di un rapporto. E’ comunque un fatto accertato che esiste una qualche forma di relazione amicale tra gli abitanti delle due parti del confine, se non altro per quanto concerne i rispondenti.

Amici oltre confine

Si No

N % N %

Distanza dal confine Entro 5 Km 22 28,2 6 37,5

Entro 10 Km 16 20,5 5 31,2 Entro 15 Km 20 25,6 2 12,6 Entro 20 Km 8 10,3 0 0 Entro 30 Km 8 10,3 1 6,2 Entro e oltre 40 Km 4 5,1 2 12,5 Totale 78 100 16 100

Tabella n. 14 Tavola di contingenza: distanza dal confine e amici

Considerando solo coloro che hanno rispsto si, la tabella n. 14 evidenzia che chi risiede nelle prima tra fasce individuate dal questionario, ossia quelle più a ridosso del confine ad avere più amici dall’altra parte della frontiera.

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Anche in questo caso i rispondenti Italiani sembrano più assidui nella frequentazione dei propri amici oltre confine, ben il 45,7%, infatti, ha risposto spesso, il 47,8% raramente e solo il 2,2% di non farlo mai, a differenza dei rispondenti sloveni che rispondono a questo item per il 27,6% di frequentare spesso i propri amici italiani, il 62,1% di farlo raramente ben il 10,3% di non farlo mai.

Grafico n.17 Media del numero dei parenti ed amici oltre confine

Da un punto di vista numerico gli italiani hanno di media un numero maggiore di amici oltre confine, mentre mediamente il numero dei parenti è il medesimo.

I due grafici sottostanti n. 18 e n. 19 evidenziano le reti parentali ed amicali degli appartenenti alla minoranza slovena e dei non appartenenti alla suddetta minoranza.

Grafico n.18 Parenti oltre confine degli appartenenti alla minoranza slovena e dei non appartenenti

Il grafico n.18 evidenzia, come già si supponeva, che in percentuale i rispondenti della minoranza slovena hanno maggiori relazioni parentali oltre confine. Dei non appartenenti alla minoranza comunque ben il 44,3% ha parenti oltre confine, pertanto esistono reti forti anche tra le persone che pur non riconoscendosi della minoranza slovena hanno un legame parentale oltre confine.

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Grafico n.19 Amici oltre confine degli appartenenti alla minoranza slovena e dei non appartenenti

Anche in questo caso la percentuale degli appartenenti alla minoranza slovena che hanno amici oltre confine è molto alta, si tratta infatti del 86,4%; si tratta in questo caso di relazioni omoetniche, ma è molto alta anche la percentuale 79,7% dei non appartenenti alla minoranza che ha amici oltre confine e, quindi, delle relazioni plurietniche.

Grafico n. 20 Assiduità della frequentazione dei parenti oltre confine da parte dei rispondenti appartenenti alla minoranza slovena e dei non appartenenti alla minoranza slovena

Grafico n. 21 Assiduità della frequentazione degli amici oltre confine da parte dei rispondenti appartenenti alla minoranza slovena e dei non appartenenti alla minoranza slovena

I grafici n. 20 e n. 21 evidenziano come siano gli appartenenti alla minoranza slovena ad avere relazioni più assidue con i parenti e gli amici oltre confine, e, perciò, come siano maggiori le relazioni omoetniche rispetto

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a quelle plurietniche, anche se queste ultime ci sono e non sono trascurabili. Esistono, pertanto, forti legami tra le due parti del confine.

Membro di associazione oltre confine rispondenti italiani

N % su 58 Si 5 8,6 No 53 91,4 Totale 58 100,0 Non risposto 1 Totale 59

Tabella n.15 Membro di associazione oltre confine, rispondenti italiani

Membro di associazione oltre confine rispondenti sloveni

N % su 38

Si 4 10,5

No 34 89,5

Totale 38 100,0

Tabella n.16 Membro di associazione oltre confine, rispondenti sloveni

Grafico n. 22 Membro di associazione otlre confine differenza in termini percenutali tra apparenenti alla minoranza slovena e non appartenenti

Come dimostrano le tabelle n.15 e n.16 ed il grafico n.22 alcuni rispondenti fanno parte di associazioni oltre confine: numericamente si tratta in tutto di nove persone, di cui quattro cittadini italiani e cinque cittadini sloveni, che, in termini percentuali significano rispettivamente l’8,6% ed il 10,5%. Altro dato interessante è che cinque dei rispondenti non appartengono alla minoranza slovena. Gli appartenenti alla minoranza slovena ovviamente sono maggiormente legati all’altra parte del confine anche attraverso rapporti con associazioni slovene. È comunque interessante notare che quattro rispondenti sloveni che, pur non essendo della minoranza italiana, hanno legami associativi in Italia. Come detto l’associazionismo è un indicatore del capitale sociale perchè costituisce un elemento di coesione sociale e di cooperazione all’interno delle comunità.

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Grafico n.23 Motivivo e frequenza del recarsi oltre confine dei rispondenti

Il grafico n. 23 evidenzia che il 49,5% dei rispondenti afferma di recarsi spesso oltre confine per turismo, il 29,5% per attività culturali, un 23,2% per lo Shopping. Il 22,3% attraversa il confine per sport ed il 21,1% per lavoro. In generale però, tranne che per turismo, la maggioranza dei rispondenti si reca raramente oltre confine.

Grafico n.24 motivo e frequenza del recarsi oltre confine per i rispondenti sloveni

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Analizzando le differenze tra le motivazioni dei rispondenti sloveni e dei rispondenti italiani del recarsi oltre confine emerge che il 53,4% degli italiani ed il 43,2% degli sloveni lo fanno spesso e prevalentemente per turismo e per interessi di carattere cultrale. Sono invece più gli italiani che si recano spesso in Slovenia per lavoro, 24,6%, rispetto agli sloveni che si recano in Italia per lo stesso motivo 15,8%. I due grafici evidenziano che tra i rispondenti non vi sono grandi differenze sulle motivazioni del recarsi oltre confine, quasi a significare che le due parti si equivalgono per quanto concerne le attività considerate dal questionario. Dall’ANOVA risulta che tra le risposte dei due gurppi non emergono differenze significative.

Grafico n. 26 Motivo e frequenza del recarsi oltre confine degli appartenenti alla minoranza slovena

Grafico n.27 Motivo del recarsi oltre confine dei non appartenenti alla minoranza slovena

I grafici n. 26 e n. 27 indicano che gli appartenenti alla minoranza slovena si recano oltre confine più spesso dei non appartenenti per attività culturali, come era intuibile vista la vicinanza linguistica e culturale, e per turismo, mentre per lavoro, sport e shopping sono più i non appartenenenti alla minoranza a recarvisi più spesso. In base all’ANOVA tra le risposte dei due gurppi non emergono differenze significative.

Le competenze linguistiche

La conoscenza della lingua dell’altro è un elemento fondamentale per quanto concerne la cooperazione tra le parti, in quanto facilita i rapporti permettendo l’istaurarsi di relazioni più profonde per questo motivo essa è

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stata identificata come una variabile specifica del “capitale sociale transfrontaliero” inoltre essa permette una migliore interazione e comprensione tra i partecipanti dei processi inclusivi.

Grafico n. 28 Parlare la lingua dell’altro, differenza tra rispondenti italiani e sloveni

Grafico n. 29 Comprendere la lingua dell’altro, differenza tra rispondenti italiani e sloveni

I due grafici n.28 e n.29 indicano quanto i rispondenti italiani parlino e comprendano la lingua slovena e quanto i rispondenti sloveni parlino e comprendano la lingua italiana. In entrambi i casi la percentuale degli italiani che ha risposto “per niente” è molto più alta dei rispondenti sloveni 44, 8% su 13,9% nel primo caso e 36,2% su 5,3% nel secondo caso. Le risposte degli sloveni si sono concentrate per lo più su “abbastanza” e “poco”, mentre relativamente alla risposta molto i rispondenti italiani superano in percentuale i rispondenti sloveni: 17,2% su 8,3% nel primo caso e 25,8% su 13,2% nel secondo caso. Queste differenze sono probabilmente il frutto della presenza della minoranza slovena tra i rispondenti italiani, i quali parlano comprendono perfettamente l’altra lingua. I dati inducono anche a ritenere che mentre i rispondenti sloveni abbiano una conoscenza intermedia della lingua italiana, ossia che sono in grado di comprenderla e in parte anche di parlarla, i rispondenti italiani, esclusa la minoranza slovena, hanno una scarsissima conoscenza della lingua slovena.

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Grafico n. 30 Parlare la lingua slovena, differenza in termini percenutali tra apparenenti alla minoranza slovena e non appartenenti

Grafico n. 31 Comprendere la lingua slovena, differenza in termini percenutali tra apparenenti alla minoranza slovena e non appartenenti

I due grafici n. 30 e n. 31 evidenziano come siano chiramente gli appartenenti alla minoranza slovena tra i rispondenti italiani ad influenzare le risposte relative alle competenze lingusitiche, ma esiste comunque una percentuale, 15,6%, di italiani che pur non appartenendo alla minoranza slovena parlano “abbastanza e molto” la lingua altrui e che la comprendono allo stesso modo per il 25%. Dati questi confermati anche dall’ANOVA, da cui emerge una variabilità significativa solo tra appartenenti alla minoranza slovena e non appartenenti con α pari a 0,001 relativamente alla capacità di parlare la lingua dell’altro, che in questo caso è lo sloveno, e con α pari a 0,012 relativamente alla comprensione.

La fiducia

Nel Capitolo IV è stato evidenziato come la fiuducia sia un elemento fondamentale sia nelle ricerche sul capitale sociale (Puntam R. 1993, 1995, 2000 Coleman J. 1990, Fukuyama F 2001) che sulla cooperazione (Pendenza M 2000, Conte M.2009) e sulla cooperazione transfrontaliera (Gasparini 2010)

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Grafico n.32 Comparazione tra fiducia nelle istituzioni oltre confine e nei partecipanti ai forum

Nel grafico 32 vi è la rappresentazione, in dati percentuali, delle risposte relative alle domande: “Secondo lei in che misura la fiducia verso le istituzioni oltre confine può influire sull’attivazione di progetti comuni?” , e “Secondo lei in che misura la fiducia verso le persone d’oltre confine che hanno partecipato ai forum può influire sull’attivazione di progetti comuni?” la rappresentazione grafica indica come, in percentuale, non vi sia alcuna differenza tra la fiducia nelle istituzioni e nei partecipanti d’oltre confine. In generale, quindi, questo grafico non evidenzia alcuna assimmetria, ma i grafici n. 33 e n. 34, in cui i dati sono stati suddivisi tra rispondenti italiani e sloveni sottolineano alcune disparità tra le due parti del confine.

Grafico n.33 Influenza della fiducia nelle istituzioni oltre confine

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Il grafico n. 33 rappresenta le risposte alla domanda: “Secondo lei in che misura la fiducia verso le istituzioni oltre confine può influire sull’attivazione di progetti comuni?” Mentre il grafico n. 34 è la rappresentazione delle risposte alla domanda:” Secondo lei in che misura la fiducia verso le persone d’oltre confine che hanno partecipato ai forum può influire sull’attivazione di progetti comuni?” entrambe suddivise tra rispondenti italiani e rispondenti sloveni. Queste domande sono state somministrate per comperendere se esiste una conformità nelle risposte tra la parte italiana e slovena, per capire se la fiducia interpersonale prevale sulla viducia verso le istituzioni o viceversa, poiché questo presuppone un modo di verso di relazionarsi tra i partecipanti all’interno dei forum, ma presuppone anche un diverso approccio alla cooperazione

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