• Non ci sono risultati.

Distretto del Carso

Nel documento 1 Tesi di dottorato (pagine 105-109)

CAPITOLO VI ANALISI DEI CASI

6.2 Descrizione Dei Casi

6.2.2 Distretto del Carso

Il progetto “Distretto del Carso”, Asse 1 “Sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero” misura 1.1 “Tutela, valorizzazione e conservazione dell’ambiente e del territorio” ha avuto una durata di due anni da giugno 2005 a giugno 2007, il finanziamento ammonta a 117.105,73 €

Riquadro n. 2 Descrizione del progetto. Fonte: scheda progettuale

Descrizione: Considerando il Carso italiano e sloveno come un’unità territoriale omogenea e funzionale, il progetto intende avviare iniziative di pianificazione congiunta finalizzate alla valorizzazione dell’ambiente naturale carsico. Al riguardo, il Carso viene concepito come un’area di contatto per l’attuazione di programmi e politiche di sviluppo sostenibile diretti a migliorare la qualità della vita della popolazione locale, l’ambiente e l’economia, tenendo in debita considerazione le risorse umane disponibili e le caratteristiche e peculiarità proprie del territorio. Nello specifico, il progetto avvia un Tavolo di lavoro congiunto tra i soggetti istituzionali rafforzando, in tal modo, le già esistenti reti di relazioni tra coloro che si occupano di programmazione territoriale e di impiego/ ottimizzazione dei finanziamenti pubblici; al Tavolo partecipano anche i soggetti economici, al fine di addivenire ad una visione comune, organica, unitaria e condivisa delle problematiche e delle potenzialità di sviluppo del Carso/Kras. Nell’ambito del progetto si procede altresì all’elaborazione di strategie e di strumenti amministrativi orientati ad una pianificazione congiunta in materia di servizi idrici, reti stradali, infrastrutture, sentieristica, reti telematiche - a servizio dei cittadini e degli enti locali coinvolti - per migliorarne l’attuale efficienza ed efficacia. Viene, inoltre, eseguito uno studio di fattibilità relativo alla creazione di un organismo comune preposto alla gestione ed amministrazione coordinata del territorio. L’atto conclusivo del progetto è costituito dall’ “Accordo di istituzione del partenariato transfrontaliero di sviluppo del Carso”, sottoscritto da quattordici soggetti firmatari italiani e sloveni (le Province di Trieste e Gorizia, 11 Comuni e l’Agenzia per lo sviluppo locale del Carso e di Brkini), che costituisce formale impegno nella realizzazione di progetti di cooperazione transfrontaliera a valere sulla tornata di programmazione 2007-2013.

106 Tesi di dottorato di Elena Maiulini, discussa presso l’Università degli Studi di Udine.

Il Comune di Komen (SLO) è stato il capofila del progetto i cui obiettivi erano la realizzazione di una destinazione turistica congiunta e la promozione di uno sviluppo rurale sostenibile. In una prima fase progettuale i partecipanti delle due parti del confine hanno lavorato separatamente con diversi forum frontalieri; ed un workshop transfrontaliero a Sgonico 06.07.2006, in un secondo momento è stato organizzato un forum transfrontaliero a Lipica il 20.10.2006 il cui intento era di giungere alla condivisione della possibilità di un marchio territoriale transfrontaliero per il Carso. Ad altri forum tematici, organizzati sia da parte italiana che slovena, hanno partecipato anche alcuni portatori di interesse dell’altra parte del confine. Gli obiettivi dei forum frontalieri erano:

1) rendere consapevole i partecipanti della necessità della collaborazione transfrontaliera per lo sviluppo dell’area da un punto di vista turistico,

2) preparare un programma operativo per i fondi europei della programmazione 2007-2013, al fine di creare una destinazione turistica unica sul Carso.

Sono stati organizzati inoltre due incontri tra i sindaci ed i tecnici comunali delle due parti del confine. Durante il forum transfrontaliero è stata fornita la traduzione simultanea ed era presente un facilitatore professionista proveniente da Lubiana.

I portatori di interesse sono stati scelti dai comuni partner in base ai due argomenti principali, ossia il turismo e l’agricoltura e sono stati per lo più scelti tra le realtà locali.

È stato realizzato un sito web unico per entrambe le parti del confine http://kraskiokraj.kras-carso.com, che attualmente è sospeso nella speranza e in attesa di ulteriori finanziamenti

I partner hanno presentato un secondo progetto “Distretto del Carso II” il cui obiettivo era la realizzazione di una destinazione turistica transfrontaliera.

6.2.3 Transland

Il progetto “ Transland - Sviluppo territoriale integrato e sostenibile dell’area transfrontaliera Italia – Slovenia” presentato sull’Asse 1 “ Sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero” Misura 1.1 “Tutela, valorizzazione e conservazione dell’ambiente e del territorio”, ha avuto una durata di due anni dal dicembre 2005 al dicembre 2007 e la somma finanziata ammonta a 696.333,84 €

Il progetto è stato promosso dalla provincia di Gorizia che aveva come partner italiani la Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, il comune di Gorizia ed il comune di Doberdò del Lago mentre i partner sloveni erano ICRA (agenzia di sviluppo di Idrija e Cerkno) ed i , il Comune di Idrija, di Cerkno , di Nova Gorica, di Miren-Kostanjevica, di Tolmin, di Vipava, di Šempeter-Vrtojba , di Kobarid, Brda, di Ajdovščina, e di Kanal ob Soči ossia i comuni della Regione statistica Gorišca. Anche questo progetto come “Comunicare senza confini” nasce da esperienze pregresse nell’ambito della cooperazione transfrontaliera quale il progetto Interreg “Transalp”. Obiettivo del progetto era lo scambio di informazioni relativamente alla pianificazione territoriale e l’ipotesi di una pianificazione congiunta del territorio per definire direttive condivise, al fine di raggiungere uno sviluppo

107 Tesi di dottorato di Elena Maiulini, discussa presso l’Università degli Studi di Udine.

territoriale sostenibile dell’area transfrontaliera. Il progetto era suddiviso in diverse fasi: lo studio dell’analisi dello stato di fatto e delle tendenze di sviluppo, l’elaborazione di scenari alternativi di sviluppo dell’area progetto e la creazione di una visione di sviluppo territoriale condivisa.

Riquadro n. 3 Descrizione del progetto. Fonte: scheda progettuale

Il processo partecipativo è stato organizzato in fasi e tempi precisi con forum frontalieri e transfrontalieri, questi ultimi sono stati tre: il primo a Caporetto 9.11.2006, il secondo a Gorizia 13.4.2007 ed il terzo nuovamente a Nova Gorica il 7.9.2007 e due conferenze transfrontaliere, una intermedia a Nova Gorica il 22.06.2007 ed una finale il 6.12.2007 al Castello di Spessa di Capriva del Friuli. Gli stakeholders sono stati tutti i partner del progetto, i rappresentanti delle istituzioni professionali nel settore della pianificazione territoriale, le organizzazioni non governative, in particolare nel settore ambientale, le agenzie di sviluppo regionale e le agenzie nel settore turistico, imprese, società civili in generale e mass media.

Il primo workshop transfrontaliero, a Caporetto, è stato preceduto da una serie di forum locali riguardanti l’analisi della situazione e dei trend ad Ajdovščina il 18 settembre 2006, a Tarcento il 19 ottobre 2006, a Gorizia il 16 ottobre 2006 e il 17 ottobre 2006: a questi forum sono intervenuti tutti i portatori di interesse sia italiani che sloveni. L’incontro partecipativo è stato suddiviso in due momenti: una sessione plenaria iniziale, in cui è stato presentato il progetto e la bozza dell’analisi sullo stato dello sviluppo territoriale e le sue tendenze, e una successiva in cui i partecipanti sono stati suddivisi nei due gruppi tematici:

1) insediamenti - infrastrutture pubbliche

2) agricoltura – foresta - tutela delle acque – turismo – protezione delle risorse naturali e culturali - prevenzione dai disastri naturali

Descrizione: L’intervento prende avvio dal bagaglio di informazioni acquisite e dagli elementi di criticita individuati dal progetto “TRANS-PLAN”, per proporre una visione condivisa di pianificazione e sviluppo del territorio transfrontaliero in cui risiedono i partner coinvolti. In particolare, il progetto intende avviare un processo partecipativo - attraverso il coinvolgimento degli attori locali e dei portatori di interessi - che porti alla definizione di ipotesi congiunte di sviluppo sostenibile. Il percorso di pianificazione parte da una condivisione delle metodologie di analisi territoriale e da un processo di integrazione ed implementazione dei dati tramite l’utilizzo di un Sistema Informativo Territoriale transfrontaliero, per giungere all’elaborazione di proposte, indirizzi e regole di sviluppo sostenibile di un’area vasta da inserire nelle politiche di sviluppo e di pianificazione territoriale sia sul versante italiano che su quello sloveno. Il progetto e volto, nello specifico, a rafforzare la posizione dell’area nel piu vasto contesto europeo, potenziare i risultati dell’iniziativa “TRANS-PLAN” per la realizzazione e attivazione di un GIS (Geographic Information System) transfrontaliero, promuovere una gestione efficace delle risorse comuni, intensificare la partecipazione pubblica nei processi di pianificazione e gestione territoriale, incrementare la presa di coscienza sullo sviluppo sostenibile nonché favorire la condivisione di conoscenza ed esperienza (informazioni, dati, studi, ricerche, metodologie) relative al territorio e all’ambiente, per realizzare delle azioni congiunte e coordinate. La “mission” progettuale e, pertanto, costituita dalla valutazione ed analisi dello sviluppo del territorio e dei trends in atto nell’area transfrontaliera, in vista della creazione di una visione di sviluppo spaziale sostenibile e dell’elaborazione di scenari alternativi.

108 Tesi di dottorato di Elena Maiulini, discussa presso l’Università degli Studi di Udine.

Ciascun gruppo era seguito da un facilitatore e gli esperti hanno partecipato alle discussioni dei gruppi portando il proprio contributo. A questo primo workshop hanno partecipato più di 45 persone.

Il secondo forum transfrontaliero, organizzato a Gorizia, aveva come obiettivo lo sviluppo di scenari ed è stato suddiviso in due momenti: una sessione plenaria iniziale, che prevedeva l’introduzione da parte dei tecnici di entrambe le parti del confine sui possibili scenari relativi agli insediamenti, alle infrastrutture, alla gestione forestale e all’agricoltura, al patrimonio culturale e naturale e al turismo e una sessione di lavoro in cui i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi in base alla nazionalità. Ciascun gruppo era assistito da un facilitatore e gli esperti ruotavano da gruppo a gruppo per eventuali approfondimenti. I punti salienti della discussione di ciascun gruppo sono stati raccolti poi dal facilitatore su una lavagna a fogli mobili e presentati nella sessione plenaria finale. Al secondo forum hanno partecipato 28 persone in tutto.

Il 22 giugno a Nova Gorica è stata organizzata una conferenza transfrontaliera, largamente pubblicizzata ed aperta al pubblico, per presentare il lavoro svolto ad amministratori provinciali, regionali, ai mass media e ad altre categorie. Al terzo forum, relativo alla visione dello sviluppo territoriale e degli obiettivi strategici, hanno partecipato solo i tecnici degli enti partner ed i professionisti esterni da essi incaricati e aveva come scopo la valutazione critica della visione, in base ad obiettivi strategici, la traduzione in linguaggio tecnico e la selezione delle priorità. Anche in questo caso sono stati definiti gruppi di lavoro, durante tutto il progetto vi sono stati diversi incontri tra i tecnici di ambo le parti del confine. Nel dicembre 2007, nella conferenza finale sono stati presentati i risultati congiunti del progetto.

Figura n. 2 Mappa del processo partecipativo di “Transland” .Fonte Transland 2007 – Sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero p.147

Gli incontri transfrontalieri, così come tutta la parte relativa alla comunicazione, sono stati gestiti dal REC (Regionalni center za okolje za srednjo in vzhodno Evropo - Centro regionale per l’ambiente) che è una

109 Tesi di dottorato di Elena Maiulini, discussa presso l’Università degli Studi di Udine.

ONG con sede a Lubiana. Per diffondere le informazioni relative al progetto è stato realizzato un sito WEB dalla provincia di Gorizia per la parte italiana, mentre in Slovenia sono state create alcune pagine WEB sul sito del REC.I workshop transfrontalieri sono stati supportati da facilitatori bilingui. La traduzione simultanea è stata utilizzata solo durante le conferenze. Il progetto non ha avuto ulteriore seguito, se non per quanto concerne la parntenrship.

Il dott. Daniel Jarc, responsabile del progetto per la provincia di Gorizia e facilitatore in alcuni forum, ritiene che il difetto del progetto sopracitato sia nel contenuto troppo tecnico e non di facile accessibilità per il vasto pubblico. Alcuni importanti portatori di interesse, infatti, quali il Porto di Trieste e la Hit, (società che gestisce i casinò in Slovenia) sono intervenuti ai primi incontri e poi, come molti altri, non hanno più partecipato.

Nel documento 1 Tesi di dottorato (pagine 105-109)