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Il progetto dell’Euroregione in Friuli Venezia Giulia

Nel documento 1 Tesi di dottorato (pagine 89-92)

CAPITOLO IV - ITALIA-SLOVENIA UN CONFINE LABILE

4.6 L’Europa, la cooperazione transfrontaliera e le regioni di confine .1 Regioni di confine

4.7.2 Il progetto dell’Euroregione in Friuli Venezia Giulia

Le Euroregioni sono associazioni di cooperazione transfrontaliera che procedono con l’istituzionalizzazione formale dei processi di cooperazione e verso una integrazione sociale in una nuova comunità. Menzionavamo anche le difficoltà incontrate dalle Regioni nell’attivazione di processi tesi alla costituzione di Euroregioni a causa di limitazioni imposte alle Regioni nell’esercizio di potere estero (e quindi nel procedere ad accordi internazionali). Tuttavia, il Friuli Venezia Giulia, grazie allo Statuto autonomo del 1963, gode di propri poteri in materia di attività internazionale (Rasi Caldogno 2007: 48), potendosi pertanto proporre come potenziale partner di gruppi di collaborazione sovranazionali. Per le proprie caratteristiche interne e intrinseche, sottolinea Fabbro, la Regione Friuli Venezia Giulia si presenta come una “regione policentrica”, confermando la propria adesione a un modello istituzionale policentrico come attestato anche dalla legge sul riordino delle autonomie locali del 2006, che recita: “La Regione, le Province e i Comuni perseguono la coesione politica, sociale, economica e territoriale del Friuli Venezia Giulia, valorizzando la solidarietà e il policentrismo in un contesto istituzionale, rispettando le peculiarità storiche, culturali e linguistiche proprie del Friuli, della Venezia Giulia” (cit. in Fabbro 2007: 92). Tale caratteristica di policentricità, lungi dal connotare esclusivamente il Friuli Venezia Giulia, si estende anche alle regioni limitrofe, e quindi all’Euroregione che esse andranno a costituire: tale organizzazione territoriale, infatti, non possiede un chiaro centro di gravità e già presenta un sistema di città di media grandezza e centri più piccoli; sono inoltre presenti le premesse per la realizzazione di sinergie complementari a livello di specializzazioni funzionali (Fabbro 2007: 92).

Tale progetto si ispira all’esperienza, sia politica che ideale, della Comunità di lavoro Alpe Adria, nello scenario aggiornato dell’Europa allargata (Illy 2006: 6). Ne è una prova il fatto che i firmatari a Villa Manin GECT sono stati approvati dal Comune città di Nova Gorica con deliberazione del Consiglio comunale del 21 gennaio 2010; dal Comune di Gorizia con deliberazione del Consiglio comunale n. 1/2010 del 21 gennaio 2010; dal Comune di Šempeter-Vrtojba con deliberazione del Consiglio comunale del 18 febbraio 2010. Il Comune di Gorizia, dopo aver chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’approvazione della propria partecipazione al GECT, sta attualmente rivedendo i testi dello Statuto e della Convenzione a seguito dei pareri ricevuti dagli enti interpellati, al fine di ottenere quanto prima l’autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di poter procedere all’ultima fase istitutiva del GECT (cfr. http://www3.comune.gorizia.it/it/gect-gruppo-europeo-di-cooperazione-territoriale).

44 I riferimenti normativi sono: il Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo del 5 luglio 2006 relativo al GECT, la Legge (italiana) n. 88 del 7 luglio 2009 recante disposizioni per l’attuazione del Regolamento CE di cui sopra, e il Regolamento della Repubblica di Slovenia relativo alla costituzione di un GECT (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica di Slovenia n. 31/2008 del 28/3/2008). Convenzione e statuto del GECT sono stati approvati dal Comune città di Nova Gorica con deliberazione del Consiglio comunale del 21 gennaio 2010; dal Comune di Gorizia con deliberazione del Consiglio comunale n. 1/2010 del 21 gennaio 2010; dal Comune di Šempeter-Vrtojba con deliberazione del Consiglio comunale del 18 febbraio 2010. Il Comune di Gorizia, dopo aver chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’approvazione della propria partecipazione al GECT, sta attualmente rivedendo i testi dello Statuto e della Convenzione a seguito dei pareri ricevuti dagli enti interpellati, al fine di ottenere quanto prima l’autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di poter procedere all’ultima fase istitutiva del GECT (cfr. http://www3.comune.gorizia.it/it/gect-gruppo-europeo-di-cooperazione-territoriale).

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di Passariano, il 17 ottobre 2005, della Dichiarazione d’intenti per la formazione dell’Euroregione45 siano stati quasi tutti gli stessi che diedero vita ad Alpe Adria ventisette anni prima (Illy 2006: 6-7). La Rgione Friuli Venzia Giulia, la Regione Veneto, la Carinzia, la Slovenia e le due contee litoraneo- montane della Croazia sottoscrissero la dichiarazione finalizzata alla realizzazione della futura realizzazione dell’Euroregione. Il documento fu trasmesso successivamente al Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero degli Affari Esteri, i quali osservarono che l’Euroregione non poteva essere costituita perché la Repubblica di Slovenia non possedeva (e non possiede) enti territoriali interni e perché la Croazia non era (e non è) Stato membro dell’UE. Le Regioni Italiane pertanto non potevano stipulare con al Repubblica di Slovenia ne intese ne accordi non essendo stato siglato alcun accordo bilaterale tra lo Stato sloveno e lo Stato italiano. È stato quindi siglato il 21 febbraio 2006 a Tröuplach-Hermagor un accordo trilaterale tra Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Veneto e Land Carinzia, tale accordo è stato inviato agli organi governativi che hanno osservato come tali atti andassero prima concordati con il Governo. Apportate le necessarie modifiche l’11 gennaio del 2007 è stato firmato a Klagenfurt un nuovo “Protocollo di collaborazione Trilaterale”.

Nell’agosto del 2007 è stato approvato il regolamento (CE) n.1082/2006 che disciplinava il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT). Il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Carinzia e la Slovenia si attivarono per verificare la possibilità di realizzare l’Eruoregione “Adriatico-Alpina”, ma le autorità ritennero che le due contee croate in quanto non appartenenti All’Unione Europea non potevano farne parte. È stato allora siglato il 21 giugno 200746 un accordo per costituire un gruppo di lavoro che studiasse la possibilità di creare un GECT e che favorisse la cooperazione multilaterale in diversi settori. Il gruppo di lavoro ha redatto una bozza di statuto e convenzione quali atti necessari per la costituzione del GECT. La bozza di regolamento è stata condivisa tra i presidenti delle Regioni il 29 novembre 2007 a Duino (Accordo di Duino) nel corso dell’incontro è stato deciso che la sede sarebbe stata Trieste in Friuli Venezia Giulia.

Purtroppo, come abbiamo già avuto modo di indicare, da quella data non sono stati fatti ulteriori atti formali verso l’istituzione dell’Euroregione poiché manca ancora l’accordo bilaterale italo-sloveno sottoscritto dai due governi.

D’altronde, per una regione come il Friuli Venezia Giulia, la cooperazione transfrontaliera oltre che una vocazione rappresenta una necessità, al fine di semplificare i processi d’integrazione con gli stati confinanti e le diverse realtà economiche, sociali e culturali, in altre parole per gestire in modo il più possibile integrato problematiche e risorse di uno spazio comune (Ferrara s.d.: 39).

45 I firmatari furono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Slovenia, Carinzia, le Contee Istriana e Litoraneo Montana della Croazia.

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4.7.3 Eurego

Con tale termine ci si riferisce al progetto della Provincia di Gorizia, in accordo con altre istituzioni del territorio, di qua e di là del confine, di costituire una Euroregione italo-slovena. Il progetto fu portato a termine nel giugno 2005 col sostegno del programma comunitario Interreg IIIA Italia-Slovenia, Asse 3 (cfr. http://www. provincia. gorizia.it/ custom/ sez_cms.php? menu_id= 980640).

La regione cui si riferisce, che comprende in Italia la Provincia di Gorizia e le aree del Cervignanese e del Cividalese e, in Slovenia, la regione di Severna Primorska, è di dimensioni modeste, tanto da poter essere anche definita, in altri termini, una “Europrovincia” (Gasparini e Del Bianco 2005: 7).

Dal punto di vista naturalistico, va sottolineato come le aree afferenti ai comuni di Gorizia in Italia e di Nova Gorica in Slovenia formino un unico territorio, che è il riferimento spaziale di Eurego. A questa continuità territoriale fa da contraltare, dal punto di vista storico, una divisione in capo a istituzioni politiche e amministrative, con il territorio di Eurego diviso fra Italia e Yugoslavia prima, Slovenia poi.

Oggi lo spirito unificante dell’Europa, assieme al superamento delle ottiche nazionali, fa sì che si possa puntare alla costituzione di un modello amministrativo capace di gestire razionalmente il territorio, a cavallo del confine: in quest’ottica, Eurego si pone come elemento fondante dell’Euroregione (Gasparini e Del Bianco 2005: 10). Scrivono sempre Gasparini e Del Bianco che Eurego è da considerarsi “una struttura organizzativa che opera, in maniera dinamica, per contribuire allo sviluppo di rapporti di vicinato amichevoli tra le comunità territoriali che ad essa partecipano e per assicurare adeguata espressione alle istanze provenienti dalla popolazione civile e dagli enti associati” (2005: 75).

Il progetto Eurego della Provincia di Gorizia non collide con la proposta di Illy di una Euroregione comprendente il Friuli Venezia Giulia, la Carinzia, la Slovenia, l’Istria e Fiume e il Veneto. Si può pensare a questi progetti come a diversi livelli di collaborazione transfrontaliera appartenenti a un unico processo di avvicinamento nello spirito europeo. Il primo livello sarebbe la collaborazione fra tre comuni: Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-Vrtojba, che già con il “Progetto di riconciliazione”47 hanno avviato un processo di collaborazione delle municipalità nel Goriziano. Il secondo livello sarebbe costituito dall’Eurego (progetto della Provincia di Gorizia), che crea integrazione nel Goriziano come previsto dal “Protocollo di collaborazione” (che ha il compito di coordinare i “progetti ci collaborazione transfrontaliera con l’intento di accelerare il superamento della barriera di confine ed in tal modo di rendere possibile uno sviluppo coordinato e complementare di tutto il territorio goriziano”) (ISIG Magazine 2003: 30). Il livello maggiore, il terzo, è costituito dall’Euroregione della proposta Illy, dove si esplica una collaborazione più ampia, nel perseguimento di interessi comuni del territorio.

47

Progetto risalente al 1998, e documento trilaterale sottoscritto l’anno successivo, cfr. http://www3.comune.gorizia.it/en/node/605

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Nel documento 1 Tesi di dottorato (pagine 89-92)