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DtgliJìatìdelLino dopola/emina.

Delnajcere.

§• 39*

N

E’ terreniperfetti(§. i.efeg.§.y.efeg.)ilLino ordinariamente nafce infcl,ovverootto^Diui, quandolepioggie,edilcaldocorrif.

pendono

.

§• 4°*

IlLino, che nafce cinque ofeigiornidopoilprinaonato, aquefioli

uguaglia.Perifeepoiquello,che nafce molto

tempo

dopo.

Le

piante grandifoffocano le nafccnti.

§. 4t.

AppreflbiCremafehi quando nonfivedenafeereilLino a tempo de-bitoIlufaquellodetto:ilLitinajeeràquando pioverà,cioè nonèda dìfperarcdelLino,fenafcetardi.

§. 4Z.

IlLino feminatoinunaftagione aridagliultimidi

Marzo

può ritar-dare anafeereaiprimidiMaggio. QuindiiCremafehi non decidono

mai

dellariufeitadelLinonel mefediAprile,

ma

afpettanoil

Maggio

,

nelqualmefefeveggonoilLino natorarofoglionodire:Lajfapajfar

Mazo,

chetevedaràcofal’à fatto, cioèpall'ato

Maggio

lipuò dar giudi-ziolicurodella riufeitadel Lino.

§. 4j.

SeilLinnafeefin in quindici dì el vien fecondoildettodei

Crema-fehi,cioèfailfuocrefeimentoinquindicigiorni,purchélaAagionc ccr-rifponda.Se nafcegroflb, lo fapiù predo.

§•

44-InunaflagionefreddailLino nafcetardi,eriefeeditigliocorto.Se

ilfreddocrefeedopo,cheilLinoèinterra,nonglifa

male,

purché laAagioneinfeguitocorrifpondacellepioggie,ccolcaldo.Sefolle fe-

mi-minatoInunaterra afuflìcienza

umida

,echepoifigelafie,ilLino perifce>

La bruma

(i)non nuoceal Lino,purché nonfigeliilter>

reno(a)•

(0BrinsTulgo Brcfimé,

(i)IlGiotnaltdell’aiuio1791ptetentalelegnentiOuetTaiisnitattiairOrto Accademicocii*

taUSemrits,tJUt*s/ctrdtlUnoMarzuo!o.

IlCaK'tt(le!ì*Aria cHernaceU'Iovefno1791%(tatodagradìio emezzofoprailgaioa gra-di4TuttofuiTtrmomttrodiRtsumtirefponoali*attalibataverfoTramontana.

A/4rz«

17 ,8

Tempo Q^Un

-bello.StmiuMJtiLìmo» Gradi6foprailgaio dimattina.

pioggietta tuttalagiorniata

bello,poipicggieita

i bello,poinuvolo

— —

7

pjtg’ì

— —

5

ptoggietu

— — ^ — —

ballo,nottibrama ' 6

bello—^ NéfeerlitiLino 6

Deìì'adacquareilLino.

§• 45*

NelleftagioniafeiutteilLino nafee condifficoltà5e tardi (§.42.)• Que-lloèil

tempo

diadacquarlo,purchélagiornatanonfiafre4da,e l’ac-quanonfiarigida.IlLinofiadacquaTemprequandolafiagionefi ri-Tcalda.SelagiornatafofTecaldafidee adacquarlofililafera.Sefolle co-pertadinubifiadacquaquandoédimaggior

comodo

.L’acqua fredda

fipuòufare nellegiornate dìmoltocaldo.

ICrttnifchiincerteinnatemedianteTufodell*acquehannofattonafeereilUno.fotfinedi Aprile.Iloroterrenifono piattono fabbrcfi,e leggeri,lepioggienontanto frequenti

,ilfondo f4cicmrntes'inaridifce.Annoperaltrolafacilitàdiadacquareiloro prodotticonacqueperfette, che palTano per canali grafTÌ, che fervono di fcolo anumecogrande diCampi,ePrati.

§. 45.

SeilLinocrefeiuto all’altezzadiunpalmopati feeilCecco,orlufcifie ditigliocorto,fiadacqua, equcftofireplicaognidieci,oquindici gior-nifecondoilbifogno,

ma

peròprimadellafiorita.E’gravemale l’adac-quarlo mentrefiorifee.

Dopo

cadutòilfiore,fccontinuaffeil fccco,fi

adacqua unafoiavolta,

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*5

Modo

diadacquareilLinai

§. 47.

Caso

Primo. Seil

Campo

cafcayod è moltoindeclivio.

1.Dallapartepilialtadel

Campo

fifaentrarel’acqua col

mezzo

del folitiboccbetti.

2.

Quando

quellaèarrivataatrequartidelterreno,fichiudonoi bec-chettid’ingrelTo,efiapronoquellidisfogo,ondefifcarichi

;perchè l’ac-quagiuntaaitrequartidel

Campo

èfufiicienteper adacquareilquarto diterreno,che rimane.

Caso

Secondo. Seil

Campo

noncafea,cioènon àdeclivio.

L’acquafifaentrare

come

nelcafoprimo,

ma

filafciafeorrerequafi all’ellreinodel

Campo,

avvertendo, chefeintuttidue quellicafi l’ac-qua rimanente nonvenilTcalfortitadalterreno,fidevefarlaufeire con canaletticondottialfollodifcolo.L’acqua, chefiferma nuoce

grande-mente

alLino.Quellicanalettifaràbeneprepararliprimadellafemina delLino,emolto meglioridurre,s’èpolfibile,ilterrenoinun fufficien-tc fcolo.

Caso Terzo.

Se

H

canale delTacquafolTeallaparte

più balla del

Campo. —

Inquellocafobifognafollcnercl’acquain

modo

,chefi livellicolla partepiù altadel

Campo,

epoi derivarla

come

fièdettoneiduecafi precedenti.

Caso Quarto.

Senel

Campo

vifolTerodeilitialti,eballi.

1.Sifaalzarel’acquafoprail

Campo

in

modo,

che vada acoprirei (itipiùalti.

2.

Appena

cheàcopertotaliliti,fifa elTarolloufeire dal

Campo

derivandolanel folfodifcolo col

mezzo

dicanalettididieciododici ditadilarghezzafattinelcontornodeilitipiù balTi,ne’ qualil’acquafi fermainguifa,chedafellelTanon può fedare.

Del Lino,chevaaterraperlepioggie, eperliventi.

5. 48.

Le

pioggie,eìventifanno andar aterrailLino.Sequellofuccede avantiilfiorire,facilmentefirimetteinpiedi,

ma

fevaaterradopo formatalabottata,obagola,ch’è quel bottoncinoincimaallapianta,il qualecontienelafemenza,alloracondifficoltàfirimetteacaufa delpefo

^lla femenza(lefla.

Le

17

§.

49-Le

piantediLino,cheincimaportanouna oduebottale,inuna giornatadiSolefialzanodaterra,efirimettono perfettamente,feil tem-po continuafereno.Intalcafononfiperdenètiglio,nèfemenza.

Ma

feannomoltebottale

,(chenelLinointerrenoaffaimorbido,c femina-toraro,poffonoarrivareancheal

numero

diventi),vivoglionomolte giornatediSolearimetterli.Selepioggiaeiventifonointìftenti, fpe-cialmenteilLinogroffolanononfirimettemaitutto inpiedi,ne rcfta moltoincurvatoacaufadelpefodellafemenza, edallevoltenon viepiù fperanza, chefirimetta.Quell’èlarovinatotaledelLino,ilquale mar-cifce,lafemenza diventa negra,arida,riftretta,con pocafoftanza,e pef-fima dafeminare.

ff. 50.

IlLino, che va aterrainun

Campo

morb'do,egraffopatifeepiùdi quello,chein

un Campo

dolce.L’efalazionT fonopiùcopiofeinquello, cheinquello.

§. 51.

11Linofiottiledimediocrealtezzanon va aterrasifacilmente. Quel-lofinoecorto rcllaperlopiùinpiedi.Ilgroffolanoacaufadelpefo dellafemenza vaprefiilfimoaterradopo unapioggia,o vento.

7 Giugno 1771 I.Jnoa terra —

9 - rimeffoinparti

IO11.1».14.IV -li6nodimediocregrandezzanonè

andito tanto in terra.

Ilfinodittgho corto ^ limefTo in piedi, ligroffolano^ affitto a terra.

aa

«I—

-vento e piog,

»

nuvolo.Caldo Gradi14.mat.

qualibello,poinpvolo,• piog.

piog.poifole

nnvoìo,poipioggia

:j-mat.

4 ouvolo poi fole

ajdopo mezzodì.

»4 as a6

*7

liLiuogroffon ^moltorimelTo 10piedi.Ilfinoaffai

.

pib.ligroffolano ^rimaffucurro.Ilfioo^affuto rimeffo. Quello nei fol-chidifcolo,che in tre quartidiCampocraro tre,%marcito*Ilfuo co-loreècenerinochiaro,a toccarlo va in mille pezzi.

c Uef

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l8

Dei

tempo di cavarl'erbadot Lino»

§. 51.

Quando

ilLino èaltoun

Palmo

naturale (t) circa,poco prima che fiori-fcaiogiornate,chelepiante fianoafciutte,(1cavanol'erbe,che nafco-noin

mezzo

alLino.Si afpettaafarequellaoperazione pochigiorni

pri-ma

dellafiorita;perchèelTendoTcrbccattivemoltocrefeiute,lipoflbno facilmentedillingucrcdalLino, nè a cafolivanno acercare,calpcllando lepianticelle.

(i)]tP‘*!mù matHfàU % ladidanzAtu

U

timAdel dita poIlic««<U1d;t<apiUpiccioladiwtk stuno diOefa.

§* 53*

Nellafiorita,e dopolirecagravedannaalLina cavando Terba; per-chènelprimocafofidiflruggeilfiore,che contienelafemenza;nel fe-condolepiante calpellatea caufadelle iottolepilidifficilmentefi rimet-tonoinpiedi.

§•

54-H

Lino, cheficalpeflanelcavarl’erbenei

momenti

indicati(§.yz.)»

lamattina feguentedopo alcuneorediSoled varimettendo,.ficchèin unagiornatapocopiùritornanelfuo flato,nè piùfiaccorge,chelia flatocalpadato.ilLino ancor teneto, fenza pefonellecime, e che anco-radeecrefcerc, nellegiornate ferenc-c-tn

w

tù. al <miv

Xomma

proo-iczza,evigore.

Modo

dicavarl'erbadalLino.

§• 55

-Ingiornata,cheil

Lino

fiaafeiutto,fientranel

Campo,

olTervand»

condiligenzadimettereipiediinqueilìti,doveilLinoficalpefli

me-no, e dovefiafiaportata diflrapparemoltepiantedìerbacattiva llan-doinunfolluogo.Sedi

nuovo

liriproducefl'erotalierbe,conviene re-plicarel’operazioneper efferunadelle neceflaric.L’erbecattive in

Bagno

marcifeono. Quella putredine imbrattailtiglio.11Linoriefeeolcuro.

f. ytf.

Seilterreno faràbenecoltivato,c purgatalafemenza dal Loglio,1’

erbenon germoglierannoingrancopia.Awertafi per tanto, che

fomma-mente importaufaretuttaladiligenza

;poiché vienelicompcnfata dal-laquantità,e-qualitàdelprodotto.

DelfioriredelLino.

!

57

-ilLino feminatotraliio.

Marzo,

eprimidi Aprile,-ilprimo nato cccnincia-aiiorireliio.

Maggio,

quandoilLinoèpctiettocioèlino,c

col-coltivatoinottimi terreni(f.i.efeg.J.^ereg.), elaftagione corrifponda .

Ottogiorniduralafiorita. ApprelloiGremalchicorrequellodettò; il

Maggi

f"'*

^ o piccolin

,

che appuntoè lijo.

f. 38.

IILinogrolTolano,morbido,fiorifeefinoal

momento

dellaRaccolta,il

che

è un fognodellapocabontàdelLino.

N,gli‘°»"»i’Tv’’"tiTmb1do'*i‘W°ir“Hr*fii^^

‘’V’™!''*' irofToIano,à refo ptr altropilifemenzaàtltino Dii ^ 1

QueaoIno > rmfciio ravìdo,t minagiorn,54.de*qa.1.J.furono M«Tdói a

^^''7 ^ ‘xm41-Dall.fa.

fcgnaiidalTermomeiiedidtraamar efpofto all’aria liberaYerfo*Ti*amoniMl*'"*

'**'*“

f. yp.

Ondandonelfiorirefivede cheilLino èditigliocorto,fi f„ol dire daiCrcmafchi;

Tra

sifiorircilbagolir«aa /pana

dacrefdr,cioè tra 4lfiorire,c formarlaBattola (^.48.;devecrelcerecircaun palmo(n.y.5j.).

Dtl tempo,inrui

fi

marna

ilLino.

f. 6o«

liLino ordinariamente comincia imaturarf,liio.diGiugno. Bifoana peraltro oflervarr..legni

ddU

n.aturità,chefianderanno fodicandoflì fegnolodee darelapianta, enonlagiornata.L'Agricoltoreagiornata èuncattivo coltivatoreda Lino.Negliaffari vi vuol fapienza e?ruden za.

La

prima nfguardailproceflbordinanodelle

operazioni lafeconda' lec.rcoftanze,chefu

momento

accadono,echeilprudente Agricoltore a

norma

diefferegola1’attuaiproceflo dei fuoi affàri.

Deifegni della maturità del Lino.

5. «I.

Un

Camirodilino, chenelmefediGiugnoprefentaunverde cari-co,indicacheilLino noneancor maturo.

Quando

quellatintafi

cam

biaftocinIIun verde chiarofegnoproprio del Lini ne’ terreni dolci,fcarico,tendentealgiallo,noniltanto graffi

Lno

èmaturocoltivati

Óue-adovere(f i.feg.y.7.feg.).

Le

fogliecadutedal

gambo foL

lacaufa d!

Sè f

®g^^fTì,queftofegno nonvale

Lno

cad^tTT^?oglie.

$• 6i.

Quando

lefogliefono cadutepertrequartidel

gambo

delLinotanto fattile,quantogroffolano,eglicmaturo.

»

C

I

Mo.

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Modo

PrimodiconofcerelamaturitidelLia».

S. <S^

Circa IO.Giugno,

come

abbiamodetto(f. 6o.)cominciaa niaturar-fiordinariamenteilLino, quindipercogliere ilpuntodellamaturitàfi

cominciali i6del dettomefecircaa cavaredeimanìpolettidiLinonel

modo

feguente:

1.Sicavano ognigiornodue manìpolettidiLino,unodigambifini,!’

altrodiquelligrollòlani,tenendofcparatiquellidi ungiornodaquelli dell’altro.

2.Quefti fi mettonoacafella fui

Campo come

mofira la Fig.j.

Tav.2.ovvero meglio,fiportano acafa,cfiefpongonoalSole,fenza legarli,perchènon fermentino. Se dopo ungiornodiSolecocentepoco più,igambi fpecialmentefinì(i)acquifianoungiallofcarico,ilLino è maturo. SepoireAanodicolorverdallrofeuro,ilLino è immaturo.(2) (1}IGAtnbifinidinnoilf<-gaopmficilraeate,igroìToUni alltvoltoftconservanoverdi,feb*

berròfìiarroalS'ilemimefoconiiauo.

(t)Dai16,Giugno1791(ifìoli$o«fifono cavati ogni |;iorno manipolotti diLino di tre fpezìe, cioifinofmediocre»edigambogrciTo.PartediquellimanipoliftLmogiornalmente pofliinon Libro grandedicatta flraccia«epattefifonocontemporaneamente«rpriOialSolefudiuna feneflra, edivirimaniinfieme finoli7.Luglio notteegiornoIlLibroù l cooCcrvato loutano dai Soie.

Eccotiifultati:NelLibro

I.

—LeP;ante finefifono corfervate verdichiare.

i. III.— — mediocri

- h

AlSole.

1, - - - L#Piante finefono divenute«—

giallefcaiichc.

2. mediocri

— —

giallemenofcaiichi.

j. prolTe

—— —

-giallecariche.

DalprimoLugliolinoli

7.1«g’’ofTefinenel Libro

——

— gialle.verdi»

altrerimilialSole —gialletutte.

DegliflatidellaBettola delLino,tdei granidi/emenda.

(. 6^.

La

battoladel Lino,

come

abbiamodetto($.48.)èquelbottoncino fullecimedel

gambo,

checontieneigranidifemenza.

StatoPrimodellaBottola.

§

dS-Cadutoilfiore,ilchefuccedeaiprimicircadiGiugno iibor~

folainpicciolorettarìnchiufadentro cinquefogliuzze,(i)chela circonda-no. Snudata daquettecondiligenza, ellacomparifeeinformadiun pic-ciolobottoncino,dallacuifommitàforgeunfottìifilo(2),ch’èquel fino canaletto,percuientralapolverefecondatrice,chegliviene fommini-flratada cinquealtri-filetti,(5)chefialzanodalfondodellabottola,el’

abbraccianoeftcriormcnte, allacuifommitàavvilepolveri fecondanti(4).

(i)11Cé/uedelfiore. {t) (j)Sttmi. (4) Antere»

XI StàtoSecondodellaBettola,

f. 66.

La

Battolaogni giorno piùva crcfccndo,ficchcdaCefteffaeleefuori dallecinquefogliuzze,incuiAavarinchiufa.

La

fuacorteccia efleriore prefentadiecicedole,olinee,cherìfaltanfuori,eche partendodalfondo iivanno adunireallafommitàdella(IellaCottola.Cinquedìquede codole fonopiùmarcate,lealtrecinquefono

meno

marcate.

Le

prime, quando labattolaèmaturaefccca,fifpaccano,edalloracomparifeel’interno dì efiadìvìlbincinquerìpofiiglìfeparatifraloromediante unafottile pelli-colabiancatrafparente.

Ognuno

diquelliripofiiglicontienedue nìcchiet-tì,ne'qualififorma, ofiabbozzaun granodifemenza.

StatoPrimodelgrano.

S. 67.

Alliiz.circao14,diGiugno apertaunabattola dellagrandezza al piùdiunpifello(1),ccondiligenzaefirattique’ corpetti,chefi ritrova-noinciafeunnicchictto,fivienea couofcerecoll’occhionudolodato

pri-mo

delgrano, chefiprelentafottol’afpettodiunapellicolabianca, tra-fparente,minuta,difiguraovale, da unaparterotonda,cdacutadall’

altra.

Quede

pellicolefonodieci,tuttedigrandezzadifferente, fipaffa dalla

minima

allamaftlmagradatamente,ficchèfeorgefi,chetuttii gra-ni nonficompiononellofteffotempo,anzimoltineperifeono,

come

vedremo.

(1)B:ft.Lcgumt.

StatoSecondo,

f. 6S.

Dopo

qualche giorno comparifeenel

mezzo

diquedapellicolaun punto verde,che ogni giornopiùfiva dilatando.Secollapuntadi unfotti!

coltellinofifauntaglietto predoquedo puntogiàgrandicello,fi feor-ge,chelapellicolaèunapicciolaborfetta,oinvolucro,che racchiude un corpicìnorotondo,piatto,terminanteinunacodetta. Ilcolor diquello corpettoèun verdecarico,lifcio,lucido.Se condelicatezzafidropiccia fraledita,fifcparainduefoglictte,ofiaLobidellafiguraedelcolore dituttoilcorpettodeffb,aventilalorocodetta.Que’granichenon ol-trepadanoquelliduedatilichiamo GraniAbortiti.

StatoTeramo.

§. 69.

Qiicdocorpettoognidìpiùfiedende dentrolaborfetta,dechela riem-pie,cl’occupatotalmente.Que’granelli,cheficonfervanoinquedo da-to,febbeneglialtrifianpmaturi,lichiamo Grao»Semiabortiti.

Sta-Digitizedby

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II

itigrana,

§. 70.

Alloraquellafoftanrava crcfccndodentrolaborfetta,efigonfiail granonel

mezzo

,ein pochigiornidiventadellafuagrandezza natu-rale.Ilcoloreèdiun verdolino chiaro, che nafcedalverdecaricodel corpetto rinchiufo nellaborfettatrafparentcbianca, elucida.

La

fuperficic delgrano èlifcia,portaunabellavernice.

La

follanzainternaacquilla confidenzaficchèfotcoledicanon cede,

come

avvienecomprimendolo nel I.2.c3. datoqui fopradeferite!.IGraniinquedodatoli

chiamo

Perfetti.

Quedo

èil

momento

dirilevarelamaturitàdelLino,ilcheli ottienenellafeguentemaniera:

Modo

fecondo ditonofeerelamaturitidtìLino.

§• ?'•

i.AllametàdiGiugnocirca,o pocoprima, ficominciaad cdrarre deigranidallebattolelepiùcomplete (§.dd.),cogliendoleOgnigiornoin diverfificidel

Campo

fpecialmentedaigambi, che portano unafolabattola.

1,Siodervafefraigraniedrattivenefianodi quelliperfetti

,cioè

dello datoquarto(§.70.).

Quando

nellabottataficomincia trovarne3, 4, o5diquediinciafehedunailLinoèmaturo.

. . . Stato

^into

del grane.

§• 7^*

Il

Grano

ridottoallodato quartocomincia ad ncquidarcilcolorfuo naturaledicadagno nontanto carico dallaparteacuta(§.<7.),fivede d'unabellavernicelucida.Selafemenza contrae quedocolore,mentreil

Linoèancorainpiantanel

Campo,

iltigliofimatura troppo,equindi quantopiùdaineffo, tantopiù fi rilfentc fcapitonellaquantitàe qualitàdelLino.

La

femenza dee acquidare ilfuocoloredopocheil Linofiècavatodal

Campo, come

vedremo.

D»i Giugnolinoli5-Luglio1791 neiPOrm AccademicodiVicerr.ada dueCampi unoA difondo fctolro,el'altroBcretnfo,epieno diZip/icfonogiornalmenie carati manipoli 6,di Lino,"TrfdalCampoA«eTre dalCampo B.

IlManipoloPrimoeracoropoflo dipiantecon una folahnoié,

11 Secondo — —

— —

condoe

Il. Tetro

conmolte

QorfìiManipolifono cenfervatiinunLib^odicattaAracelafinodalliid.Giugnofoprad*

detto(n.$.6^.).Aiptimt-diNovembre1791djiiepianted>ogitono dei dettiManipolifonofptcca»

tt,ed aperte delle hotuitugaaimentegrandi, olTervatc coli* ordinecomemoflralafottopoPaTavola, dicuipermaggiorinieUigrraafilaf«gueoteSpiegazione:PereftmpiooclprincipiofiUgge

M-«nipjloPrmo Campo AOì^tìva-ventfftm*»

Gani Abtiìtiù, Stmiabctttti Ptr/ett/t

t6Gingno1791

44

3

Cio%:IlManpclo «racompnilodipiantecununafolabuttala

^

Arappate dalCampoAdifondo fcloitnli16Gin^no1791«rdapertaunabattalavififono ritrovatiGrani dirci,(poichétanticifa recoitetene(§.67.)» Ab-.rvu(§.68,), QnaUtaStmiabajtiù(§. dp.),e Olir Pcf/èiii(§.70.),

«

cesiprocedafiDeliefegueutigiornate*

TWi-Manipolo Prim»Ctmpc

A

Olfnvétimt Pfimé^

Grani Abmìti».Stmiébvniù^Pnfetti»

l6G’Ugnoi7pi 4 4 1

2t 9.X

>4

*S

2Laiglia

Mi^poloPiimoCampo BOffervsxiswiPn'mé, StmUifutàitPnfmi*

Bifanipold Primo^

i6 Giugno

&ui|io

A

OjjtrwintSttetd»,

ì 6 t

6 * *

o 1 j

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5

4-1

*1 i8 a

11 11

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•7 5«

1Unito

1

-Manipolo Sacondoi6Giugno Campo B6 OJJetvttimeI fwmd*, ^

*» IO

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Manipolo SecondoCampoAOfftrwézìtntPrlms* Grani Abortiti,Semisbvniù,Pnfttti*

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17 I 5 »

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— 400

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Manipolo SafondoGrani

* Aémits,CampoB5nwiad#n/r/«C^rrtMtrW VrimtlFfr/irt/i, lóGiagnoi7pi

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Manipolo StcondoCampo

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460

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