Ogni dì
una
cèrta quantità del fluido;che nella vescica raccogliesi. •;( Gli ammalati presida graveparalisia della vescica provano 1’ingrata sensazione di
uu
bisognocuinon
possono soddisfare; sensa-zione laquale bentosto cambiasi innoia, ia inquietudine ed in angoscia. Risentonoessi tensione, oppressione,epesonellavescica,e fanno de’vanisforzi per liberarsene; il Vi-scerenon
èpiù sottomesso allalorovolontà.Non
venendo prontamente in lorosoccorso, yedonsi insorgereimedesimi
accidenti cheabbiamo
osservati nellospasmo
divescica,
allorquandol’apertura degli ureteri èchiusa:
quindi gli ammalali sentono inquietudine; angoscia
, generale abbattimento;eglinosono spossati:
un
sudor freddo copreleloro mem-bra;de’doloriviolentisi fanno sentire nelle intestina,ec* ?1 '
,•
•*
La
paralisiagettale
della vescicapuò
«ambiarsi inparalisia speciale del suo collo,
e£
allora siosserva una perdita involontaria d’orina._ Questa malattia
può
essere complicata ad infiammazione, particolarmente allorché la vescica era stata prima,lasededi alcuni sin-tomi morbosi:vedesiqualchevolta in talicasi la rottura diquest’organo;diche
Plouquet
(t)•* * ** * ’
(1)Ioitiabiblioth.ajod.pract.
78
ne
somministra- esempj, ai quali si può aggiungere quello del celebre Ticòne diBrahè
(i). I sintomi dell’infiammazione e dellacrepaturadella vescicavariano secondoi puntine’quali essaè rotta o infiammata.
34-
Non
è difficile ingeneraleildistinguere ne’vecchilavera paralisia della vescicadagli altri accidenti che possono travagliare que-st’organo. Sa l’ammalato da quantotempo non
ha emessa orina, sa quanta
bevanda
egli ha.preso, conosceanon
dubitarneche
lasuavescica si riempie, e fa degli sforzi inutiliper vuotarla; egli,
almeno
a princi-pio,non
prova alcun dolore fisso,
ma
solouna generaleindisposizione e de’sudorifreddi.
Qui non
si trattadei casidicuiabbiamo
già parlato,ne’ quali un’infiammazione o un'ul-cera del collo della vescica determinauna
contrazione di essa, edove per conseguenza la paralisia dolorósanon
èche unsintonia dellamalattia principale.Se
ladilatazione dellavescica è considere-vole,sentesi attraversoil retto,enondirado anco alla regione ipogastrica,unafluttuazione ja qualeèspecialmente riconoscibileallòròhè si praticanodelle alterne pressioni dauna
parte, conun
dito insinuato nell’intestino,p
dall'altra, conuna mano
situata allare-(i)PetriGassendi,TycbooisBraheivita;Par., i65£, in4^°,pag.2oG.
79
gione
ipogastrica. Iltumore
formato dallavescica
èqualche voltaduro a foggia diuu corpo
solido.55.
Non
sipuò confondere la malattia dicui
parliamocon un’affezione calcolosa,ab-benchè
un calcolo impegnatosi nell’uretra,ed
otturatala, determinasse laparalisia della vescica. Nelcaso presente,quest’ultima èac-compagnata
daun dolore violento.E
poiraroche
un calcolo irriti sì poco la vescica da lasciarla distenderecome
nellaparalisia. Per-ciò l’assenza d’un dolor vivo, edildistendi-mento
della vescica,stabilisconouna
distin-zione abbastanza marcata fra questedue
malattie.56.
La
causa predisponente della paralisia è riconoscibile,come abbiamo
detto, nella diminuita irritabilità generale dell"economia
ne’vecchi, enell’abitudine diriteneretroppo alungo
leorine,sopra tutto sea questasi associal’abuso delle
bevande
generose.Uno
stiramento eccessivo faperdereallefibremu-scolari dellavescica la facoltà dicontrarsie di espeller l’orina; giacché,ed è inutile ri-peterlo,ogni muscolosottopostoad un’azione troppo lunga o troppo violenta,perdein fine lacontrattilità chegli èpropria.
Le
causeoccasionali della paralisia di ve-scica sono:il freddoa’piedi, il troppo ca-valcare,un
lungoviaggio in una disagevole vettura,il prolassodel retto,ilsoggiornodi8o
materiedare in questointestino, la riprové-voleconsuetudine di ritenere
JWina
,il ca-tarro di vescica, gliattacchiprecedenti d’apo-plessia,la contrazione spasmodicaod
infiam-matoriadel collodella vescica,eccitata dal-l’acredine dell’orina, o da un’affezionemo-rale, quale sarebbe lacollera, la paura, ec;
Spessolaparalisiaè conseguenza di spasmi intensie prolungati dellavescica.
1 37.
Tra
le cause piùfrequenti diquesta infermità,una è ancoralacostituzione artri-tica.La
gotta sigetta qualchevolta sull’ure-tra, tal’altrasulla prostata osul collo della vescica, e,dopo
aver abbandonate queste parti,vilasciaun
indebolimento chearriva talora sinoalla paralisia.Opino
che fra1 le cagioni diquestomale
possano essere collocate leossificazioni,che non
è raroincontrare ne’ vecchi sullevertebre lombari e del sacro, e d’intorno ai nervi che escono da esse perportarsi allavescica.58.
Le
causeremotedi questa affezionesono troppo sovente l’onanismoingioveutùe l’abuso de’ piacerivenerei; piaceri chesnervano ilcorpo ed indeboliscono conseguentemente la vescica,sopratuttoincolorocuiuna
comoda
fortuna procura godimenti numerosi.• In quantoalle causedellaparalisi,
come
le esterneviolenze, lacommozione
e compres-sione dellamidolla spinale,non
credoche appartengano almio
argomento.8i 59.
La
curadelia pnralisia della vescicavaria secondoil gradoelecircostanzedi essa.• Il
primo mezzo
generalmente impiegato, eche
io considerocome
il migliore, è l’intro-duzionein vescica dinn
catetere costruitose-condo
idisegnidiSiebold(1), edi moltialtri chirurghi. Questo stromento,ben
fatto daun
abileartista, fornisceuh
pronto soccorso nel casoincui la malattia siadipendente da de-bolezza del viscere;inquelloincui essanon
sia continua,
ed
allorquando alcuna affezione della prostata o dei collo della vescicanon
le faccia complicazione: in altri termini,
quando
i condotti escjjfctorii dell’orina sono liberi,esiprestano facilmentealladilatazione.All’introduzionedellasciringa si
può
ag-giungere una leggier compressionesull’ ipo-gastrio: talmezzo
bastò a Foresto (2) per guarire unaparalisia della vescica,prodottada
una lungacorsa in carrozza.Trye
(5)pro-pone
di estrarre l’orinedal loro ricettacolo permezzo
di una sciringa, di cui ne dàil disegno.(1)Journal de chirurgie;Nuremberg, 1732,lab,vi.
—
Brambilla
.
Instrumcntarium chirurgictimmilitare:Vindeb., 1782.
—
Bell.Principedichirurgia 2.*parte, tavolaxii,lig.12.
(2)Observationes chirurgie*;Lcid*,i'ìqo.
(3)Remarli* on raorbid rctcntions of urine;Gloccstcr, 1781.
Soemmcring 6
82
Arrivati avuotare per interola vescica, si
raccomanderà espressamente di
non
pcrmet-r tureelio l’orina visi accumulidi jrclnuovo,ma
di darlo uscita tosto che l’ammalatonc
risentiràilprimo
bisogno. Si avvertirà questo della necessitàdiuna
completa evacuazione.Se
lavescica fossepocomeno
cheinsensibile, vi si lasceràpermanentemente
la soiriuga,
chesiavrà cura di aprire allorchél’organo sarà
mediocremente
disteso.Desciult diceche« questealternative di leggier distensione e dirilassamento
producono
sulla vescica l’ef-fetto clicun moderato
esercizio fasullealtre parti dei corpo.» L’aggetto della pulitezza e lafacilità di otturarelasciringarendono
nou
ammissibile il consiglio di lasciar co-stantemente aperta quest’ullima: tanto più chesimilepraticapuò
dar luogoall’infiam-mazione
di quel punto della vescica, che nello statodi vacuità di quest’organosareb-be
necessariamente inun
contatto abituale col becco dello stromento.Ogni
seigiorni s’introdurràuna nuova
sciringa. Ciònon
pertanto, allora cheJa
paralisia fa de’ pro-gressi,equando,
essendo passata alungo inosservata,la guarigione perfetta di lei è divenuta quasi impossibile, io preferireinei vecchi d’insegnare all’ammalato
a sciringarsi di perse, piuttosto che lasciarepermanente-mente
lasciringain vescica.83
Ma supponiamo
chotutta la destrezza delchirurgo non
abbia potuto bastaro all’intro-duziono
del catetere(i): in tal casobiso-gnerà
aver ricorso ad ognimezzo
capaoe di eccitaresimpaticamentelavescica:si proverà fra glialtri l’applicazione del ghiaccio all’ipo-gastrio,ilfreddoa’piedi, ec.A
combattere la paralisia dellavescica,
Lentia
consiglia di faredue
volte lasetti-mana
de’bagnicolbrodo
di piedidivitelloo
dicastrato.A
questivuole l’autoreeliosi faccianosuccederedelle fregagionilungo tutta la colonna vertebrale, fallecon un
linimentocomposto
dimidolladibue
bollita e raffred-data, cui sia aggiunta deH’ammouiaca, Fi-nalmente l’ammalato, a detta diLentia,devo costantemente portar6ulla pelleun
farsetto diflanella.Se
v’èluogoacredereche laparalisia ri-conosca la suaorigine dauno spasmo
di ve-scica,bisogneràricorrere aicristei mobilivi eleggiermentenarcotici, aibagnicaldi,ed ai cataplasmidifarina dilinsemeal perineo.Un
dolor vivo alcollo della vescica, col-l’impossibilità delcateterismo, esige l’applica-zione dellemignatte al perineo, ovverodelle coppettescarificate.(i)Dcsault pretendevaclicilcateterismofossepossibilein ogni caso. Pcrcbònon baeglipotatonggiagnerci senzafaro
dellefalsostrade! .,
84
Se
abbianvi nelle intestina delle materie feccioseindurite dalle quali paja dipendere la paralisia, sidà esitoad esse colmezzo
de’cristei,oppure
conuno
slroinento appro-priato. Bastaanco riporreilretto per guarire lamalattia,
quando
essa derivi dal prolasso diquestointestino.Per ultimo, allorache
un
ostacolo residente al collodellavescica,'onel canaledell’uretra, rendevanigli sforzimuscolari;echenon
sipuò
introdurre nella vescicailcatetere, con-viene senza esitazione dar uscita all’orina colla puntura.4o. Alleggiatol’infermo colla scirioga,
o
permezzo
dellaparacentesi,è mestieri op-porsi alla rinnovazionedel guai coll’eccitare vitanovellaneimuscoli, ilcui uffizioè l’es-pulsione dell’orma.A
quest’oggetto, molti medici impiegano l’arnica o la canfora uniti aduna
mucilaggine; questamiscelaserveper faredellefregagioni sulle coscie. Altri pra-tici somministrano il muschio;l’ipecacuana a piccole dosi; lo sciloppoditrementina; i leg-gieri diuretici, per cagione d’esempiò il gine-pro-;lo spirito diMinderero.Sono
pure state consigliatele cantaridi, sì internamente che sotto forma divescicanti,iqualidevonsi ap-plicare alla regione de’lombi.Quaudo
si fa uso della tintura di cantaridi, si deve essa prescrivere a goccio, unendola all’emulsione dimandorle
, o riducendola in pillole con65
gomma
e canfora.Non vanno
trascurate lefregagioni
alperineo col linimento volatilecanforato,
cogliolj aromatici,col balsamo divita
ùe\\'Hoff
manti,od
anche coll’unguentomercuriale.
Sonosi ottenuti de’buoni successidall’applicazione de’cauterj al sacro.