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leemorragie abituali soppresse; la tumefa-zionede’ vasi emorroidali,determineranno al salassoed all’applicazione delle mignatte al

perineo edall’ano. :

Allorchélo

spasmo

éconseguenza

detrazio-ne

del freddo, sono indicate le fregagioni fattealla parteinternadelle coscio coll’olio di

mandorle

saturato di canfora,ocol

bal-samo

opodeldoch. Allaritenzione d’oriua ri-masta

dopo

la cura,si vaincontro coi pre-parali d’uva ursi, dichina, e dialtee

so-stanzetoniche.

Un

frate, da lungo

tempo

tormentato

da

disuria,

accompagnata

daintensi dolori alla vescica,ne

andò

ad

un

tratto liberoal

com-parire di un’acuta infiammazione al piede ed alla parte inferiore della

gamba.

Questa osservazione,riferita

da

Uccelli

,prova quanto soccorso possa aspettarsi dai derivativiper isviare dalla vescica glispasmipiù violenti.

(t)Medicairecordsandrcsearchcareloctedfronithè pa-pereolaprivatomedicaiassociatici!,1798,voi.vj,

(») 'luemoderaptacticoofpbysicà;London,1802.

Tolta

affattola malattia,

onde

procurare cT

impedirne

la recidiva,siinsisteràsulla con-tinuazionede’mezziigienici, quali sono un, esercizio regolare,ed una grande

modera-zione

intutto quanto tende ad

aumentare

la Sensibilitànervosa, eprincipalmentenelle oc-cupazioni mentali e ne’ piacerid’amore.

Fi-nalmente,

in alcune personeirritabilissime,è,

bone

ilcoadiuvarequesti mezzicoll’impiego di alcunesostanzeantispasmodiche.

x

CAPITOLO

V.

Paralisia della vescica. a

» •••«»«- . , *

-3a.Ilquadrodella paralisia della vescica

for-ma un

contrastosorprendente conquellodello

spasmo

del

medesimo

organoj e si

può

dire che queste

due

infermità siano l’opposito l’una, dellaltra.Infatti, selavescica presada

spa-smo

si rifiuta validamente ad ogni maniera didilatazione, essa paralizzata,si lascia di-stendere

come un

saccoinerte;e questo di-stendimento, chenella

prima

circostanza fa-cevaprovare patimentiatroci,è

appena

sen-sibilenelsecondo.

La

cistitidee lo

spasmo

divescica soprag--giungono a

un

tratto, mentre la paralisia della vescica simanifesta lehtaraent<? nella vecchiezza.

74

Zuber

(i),nellamalattia di cui parliamo, fa distinzione tra la paralisia del collo,e quella delcorpo dellavescica.Questa distin-zione èimportante,giacché,essendo l’ultima specie accompagnata da spasmodel collo, ue viene diconseguenza una ritenzioned'orina;

mentre la paralisia diquesto occasional’ in-continenza dellostesso umore.

33. Il raziocinio el’osservazione si

accor-dano

in provare chelaparalisiadella vescica è in generale un’infermità propriadella vec-chiezza. Infatti, coll’avauzar dell’età

scema

l’irritabilità dell’organismo, le tuniche

mu-scolari principalmente perdouo questa pro-prietà;lasensibilità nervosasiottunde, tutte le

membrane

s’irrigidisconoediventanoaride.

La

paralisia della vescica,dice Lentìa,è significata allora dallafiacchezza dellaregione del sacro,da un

camminare

incerto, vacillante, eda

un

lieveed abitualeincurvamentodelle ginocchia durantelastazione.»

E

presumibile fin d’allora cheinervi, iquali dallaregione de*lombiedelsacro si portanoallavescica, sianoinistatomorboso.

Poco

apocoleforze delia vita

abbandonano

le tonache muscolari,

ivasi,i nervi ed il tessuto cellulosodella yescica; una specie di torpore s’ impadro-nisce di queste parti, le quali più

non

si prestano nella giovinezza ai cenni della

(i)Dis»ert.Ue morbis veseic».

7

>

volontà.

Da

questo

momento

lavescica, insen-sibileallo stimolodeli’orina,

non

èpiù,ri- ' spetto aquestoliquido,che un sacco inorga-nico,ilqualesilasciadaessodistendere

enor-memente.

Ualler, in un ubbriacoue, trovò la vescica talmentedilatata,che poteva con-tenere venti libbre d’acqua.

Frank

(i) os-servò una vescicasimile, la quale simulava un’ascite: eglievacuò col

mezzo

dellasciriuga dodici libbre d’oriua ad untratto,senzaperò dar esito atutto quanto trovavasi raccolto nel viscere.

La

Gazzetta letteraria diJena cita ilcaso d’una apoplessia nervosa comin-ciatacolla paralisi della vescica.

In

nn

soggetto morto di quest’ultima in-fermità si trovaronoi reni pallidie molli; in un’altra circostanza questi organi erano duri,compatti,vivamentecolorati, elefibre muscolari della vescica erano grosse, dure

ed

assairosse. In un terzoindividuo, l’aper-tura interna del collo della vescica, in vecedi presentareuna forma circolare,erasi convertita in

una

fendituralunga un pollice e

mezzo

,fornita di escrescenze lungoilsuo contorno.

Debbo

quiparlare del bel disegno difV.

Jlunter (a),rappresentante una vescicache

(i)Oratio(tesiguig morborum ex corporis situ , par-tiumqueposilionepetendis.Ticini1788.

()Anatomiauterigravidi,tab.xxn.

7<3

si prolungava fino allacartilagineensiforme;

esso dimostra con ogni evidenzalasituazione ele relazioni di questo viscere mostruoso.

La

dilatazionestraordinaria della vescica

può

accadere, secondo Baillie(i), sia che la

membrana

muscolareconservi ancora lesue proprietà attive,siache le abbia essa per-dute.

Aggiunge

questo autore che nel cada-vere

non

si trova differenza fra queste

due

specie,

ma

che

un èsame

attento de’sintomi

può

farle distingueredurantela vita.

Talvolta ne’vecchi la vescica paralizzata e1 distesaèlasede di dolori vivissimi;la qual»

cosaprova che seFirritabilità dell’organo è’

abolita, lasensibilità di esSo esisteancora, c siallontana eziandio dal suo tipo natu-rale(a).

Se,

essendo sani il collo della vescica e l’uretra, ladebolezza delsolocorpo del vi*-scere impedisce od essodi vuotarsi per in-tiero, laritenzioned’orina

può

esistere du-rante parecchi mesi senza produrre inconve-nienti.

Tanto meno

poi èfacile accorgersene

(i)Anat.patholog.,cdp.xiv.

(a)Aquesto propositoil sig.lìicherand si esprimein cosìfattomodo; ul.oparalisic spontanee' della vescica, male comune alio personedi uu'elà avanzata,cebesi anounzianocondoloriprodottidallorina accumulala, prò*

vanoebei*irritabili puòosscre compiutamente estinta, sussistendo ancoralasensibilità.« Mòri.delaSue.inedie.

d’Emul.,1801.

ni