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Il carattere commerciale e marittimo di Zheng nella Nuova Cina

Capitolo 4: Verso il XXI secolo

4.1 Nella Repubblica Popolare Cinese dopo la Riforma

4.1.1 Il carattere commerciale e marittimo di Zheng nella Nuova Cina

Dalla fine dell’era maoista, le ricerche sul personaggio di Koxinga hanno portato gli studiosi ad analizzare l’evoluzione delle sue rappresentazioni, come Pan Jian e Chen Zhongchun8

, o anche a valutare narrazioni non cinesi, come fanno Zhang Xianqing, che rilegge la storia della famiglia dei Zheng attraverso i documenti lasciati dai gesuiti9, e Lan Huiying, che paragona il rapporto che emerge dalle fonti giapponesi rispetto a quello espresso dalle fonti cinesi tra Zheng Chenggong e lo zio Zheng Cai10.

Come però è ormai facilmente deducibile, quando si parla di storiografia cinese bisogna tenere in considerazione che il cambiamento politico influenza sempre, in maniera più o meno ampia, la narrativa storica ufficiale. E così accadde che la visita di Deng del 1992 nelle province del sud della Cina e il suo elogio al “modello di un sud intraprendente e cosmopolita”11

portarono una nuova tendenza anche nello studio di figure come Zheng Chenggong, riscoprendone l’apertura al commercio con l’estero, l’intraprendenza economica e, in particolare, l’espansionismo marittimo.

In realtà le motivazioni di questo espansionismo non sono cambiate: poggiano sempre sul principio dell’integrità nazionale che aveva spinto Mao ad annettere il Tibet e a prestare aiuto militare ad alleati “rossi” di frontiera, quali la Corea del Nord e il Vietnam, per contrastare la temibile presenza americana ai propri confini. L’unica cosa nuova di queste manovre è il fatto che, dopo secoli di politiche prettamente continentali, la Repubblica Popolare torni a volgersi verso i mari del sud, incoraggiata economicamente anche dalla possibilità di controllarne le riserve

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PAN Jian, “Cong fan Qing ‘luan chen’ dao haiwai ‘gu zhong’ – Qingdai Zheng Chenggong xingxiang de zhengzhi xingsu” 从反清“乱臣”到海外“孤忠” —清代郑成功形象的政治形塑; CHEN Zhongchun, “Jindai Guoren dui Zheng Chenggong xingxiang de suzao yu jingshen de chuancheng – yi baokan wenxian zhong de Zheng Chenggong chuanji wei zhongxin” 近代国人对郑成功形象的塑造与精神的传承 — 以报 刊文献中的郑成功传记为中心.

9Z

HANG Xianqing, “17 shiji Ouzhou Tianzhujiao wenxian zhong de Zheng Chenggong jiazu gushi” 17 世纪 欧洲天主教文献中的郑成功家族故事.

10L

AN Huiying, “Zhong Ri shike suo jian Zheng Chenggong yu Zheng Cai guanxi kaoshi – yi Hua Yi biantai wei zhongxin” 中日史科所见郑成功与郑彩关系考释 —以华夷变态为中心. Come si evince da questo saggio, comunque, non è chiaro che rapporto ci fosse tra i due personaggi: in molte fonti giapponesi vengono addirittura confusi o ritenuti la stessa persona. Tra gli studiosi, c’è chi, basandosi su fonti postume a Zheng come il Taiwan waiji, crede che potessero essere fratellastri, mentre chi prende in considerazione gli scritti contemporanei a Koxinga ritiene che fossero parenti, probabilmente nipote e zio.

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energetiche12. Tuttavia, nel corso degli anni Novanta, nonché durante il primo decennio del XXI secolo, la Cina ha dovuto sottostare a una serie di regolamentazioni internazionali note come il “Washington Consensus” per essere accettata nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO) e integrarsi pienamente nell’economia mondiale; anche se spesso le azioni intraprese si scontravano con le promesse fatte13, la RPC ha preferito, fino a qualche tempo fa, mantenere un profilo più basso, sviluppando invece il proprio soft power14, ovvero la propria influenza tramite mezzi non aggressivi tra cui, appunto, i nuovi media e le iniziative culturali.

È proprio tra queste ultime che figura la nuova importanza data al carattere commerciale e marittimo dell’organizzazione dei Zheng nella storiografia contemporanea della RPC; negli anni Duemila tale tendenza non ha potuto che arricchirsi, soprattutto per via delle nuove posizioni indipendentiste di Taiwan. Come ha sempre fatto, la Cina guarda al passato per imparare una lezione utile al presente, e non è un caso che nel 2002 Zhang Murong pubblicasse un’analisi accurata della campagna militare di Zheng a Taiwan15. Come scrive Hang Xing, infatti,

The Mainland government enthusiastically encourages research on the Zheng organization to bolster its official position on Taiwan as belonging to China since immemorial time, and to provide historical precedents and lessons for a potential future military operation16.

Nell’introduzione di un altro saggio su Koxinga, stavolta di Ni Lexiong, viene sostenuta l’importanza di costruire una forza militare marittima per proteggere gli interessi commerciali:

la società che vede il commercio con l’estero come sostentamento economico deve inevitabilmente usare la marina per salvaguardare la propria sopravvivenza; la costituzione di una marina è un costo di investimento cui la società non può fare a meno, come, allo stesso

12Ibidem, pag. 407.

13Ibidem, pag. 423-424. Come esempio delle “promesse non mantenute” della RPC negli anni Novanta,

Bergère porta il caso dell’esportazione di armi nucleari verso il Medio Oriente, nonostante la firma al trattato di non proliferazione delle stesse, o anche la continua repressione dei dissidenti nonostante la firma alla Convenzione sul rispetto dei diritti civili e politici.

14

IANCALE, “Caos Pacifico”, pag. 72.

15

ZHANG Murong, “Zheng Chenggong shoufu Taiwan zhanyi shishi guocheng tanxi” 郑成功收复台湾战役 实施过程探析.

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139 modo, in una società agricola dell’entroterra un potente esercito di terra è un investimento necessario alla sopravvivenza.17

L’autore rivaluta il ruolo dei cosiddetti “pirati” del XVI e XVII secolo, riconoscendo come il loro operato rientrasse, a vari livelli, nella corrente colonialistica, e come avessero partecipato alla prima fase del processo di formazione del sistema politico ed economico del mondo moderno; la stessa riconquista di Taiwan non solo è vista nel suo carattere patriottico di riconquista dei territori irredenti, ma anche come azione colonialistica. In particolare viene analizzata l’organizzazione pervasiva dei Zheng, che con il sistema chiamato “Cinque attività e dieci princìpi” (wushang

shixing 五商十行) era arrivata a potersi occupare sia dei dispacci commerciali nell’entroterra

(disposti in cinque centri principali tra la valle dello Yangzi e Hangzhou, chiamati con il nome dei cinque elementi della cosmogonia cinese) sia, ovviamente, del commercio marittimo (gestito da cinque flotte maggiori chiamate con il nome delle cinque virtù confuciane); l’organizzazione dei Zheng collegava così efficacemente il continente con l’estero, fungendo allo stesso tempo da rete di spionaggio e intelligence. Questa maniera di commerciare risultava spesso così in collisione con gli interessi delle altre compagnie commerciali, in particolare degli olandesi, tanto che più volte si arrivò alle armi18.

Ni Lexiong riesce così a fornire un’accurata spiegazione del funzionamento dell’intera organizzazione dei Zheng, ignorata nelle storiografie cinesi precedenti al periodo di “Riforma e Apertura”, e provvede un precedente storico alle ambizioni di commercio internazionale della Nuova Cina, citando le parole di Jiang Risheng per spiegare gli obiettivi di Zheng Chenggong:

trattenere e controllare posizioni strategiche, scegliere generali da promuovere, attaccare con la flotta, attraversare l’oceano per arricchire il Paese.19

Inoltre, mette in luce come lo scopo della lotta tra la VOC e i Zheng fosse determinare a chi spettasse il diritto di commerciare nei mari dell’Asia Orientale, ricordando la battaglia nello stretto di Jinmen (chiamata nelle fonti occidentali Quemoy, nel Fujian) tra Zheng Zhilong e gli olandesi20.

17

NI Lexiong, “Zheng Chenggong shidai de haiquan shijian dui dangdai Zhongguo de yiyi” 郑成功时代的 海权实践对当代中国的意义, cit. pag. 16.

18

Ibidem, pag. 16-17.

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La trasformazione odierna della Cina, da Stato contadino a Stato marittimo, non è un fenomeno locale che interessa solo le regioni del sud, come era avvenuto nel periodo del conflitto dinastico tra Ming e Qing, ma è ora un fenomeno che interessa l’intero Paese; tuttavia, l’organizzazione di Zheng è l’unico esempio su cui la Cina di oggi può contare, perché nella sua storia Koxinga fu l’unico ad affrontare una lotta per il diritto commerciale sui mari. Lo scopo di Zheng allora e della RPC oggi sono identici21.

Avvicinandosi sempre più ai giorni nostri, risulta chiaro come la Repubblica Popolare Cinese, che considera l’ottanta per cento dei mari del sud-est asiatico sotto la propria giurisdizione22

, stia attuando una politica estera più vicina al ruolo di grande potenza in espansione, tanto che gli Stati Uniti cercano di limitarla tramite la Coalizione di Contenimento della Cina e la stipulazione di regolamenti per i traffici commerciali nel Pacifico; la “punta di diamante” della sua influenza estera è infatti proprio nell’importanza che viene data agli scambi finanziari e ai flussi commerciali, nonché negli investimenti mirati alla costruzione di una nuova “Via della Seta”. Non è comunque da sottovalutare l’aspetto militare evidenziato da Ni Lexiong, anzi: incentivata dalla spinta economica e diplomatica e dal nazionalismo, la RPC ha esteso la zona di identificazione della difesa aerea (ADIZ) proprio sull’area del Mar Cinese Orientale che si contende con il Giappone, e ha da poco annunciato il completamento di una seconda portaerei23; infatti la RPC era già dotata dal 2012 di una nave portaerei, a cui era stato dato il nome “Shi Lang”, come il condottiero che riuscì nell’intento di sconfiggere la famiglia dei Zheng e annettere Taiwan all’Impero nel 1683: anche se la nave aveva già un nome ufficiale russo, “Varyag”, è significativo che proprio in occasione del trecentocinquantesimo anniversario dello sbarco di Zheng a Taiwan le venisse assegnato anche un nome cinese non ufficiale, quasi come una sottointesa dichiarazione di intenti nei confronti della ROC 24.

20

(segue nota) La battaglia in questione (chiamata liaoluowan haizhan 料罗湾海战) si svolse nel 1633 (ibidem, pag. 21). nello stesso luogo fu poi combattuta una battaglia simile tra la RPC e la ROC, nel 1958 (KERR George, Formosa Betrayed, pag. 442).

21

NI Lexiong, “Zheng Chenggong shidai de haiquan shijian dui dangdai Zhongguo de yiyi” 郑成功时代的 海权实践对当代中国的意义, pag. 22.

22

BERGÈRE, La Cina dal 1949 ai giorni nostri, pag. 418.

23

IANCALE, “Caos Pacifico”, pag. 72.

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