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Suor Carmela accenna al contributo dato alla stesura del libro di Padre Emilio e di don Silvano Quattrin; ricorda la sua nascita e il legame della sua famiglia residente a Presina con don Luigi;

Nel documento Don Luigi Bosio a Belfiore d'Adige (pagine 113-115)

giustifi ca la sua testimonianza consegnata al vescovo, nella quale peraltro non aveva fatto nomi,

nemmeno quello di Raff aele Bonente, con cui è stata ed è tuttora in contatto; annuncia la stampa

di un’immaginetta per la chiusura del processo diocesano di beatifi cazione in calendario per la fi ne

di gennaio 2012; accenna a episodi miracolosi accaduti quando ancora don Luigi era a Belfi ore.

Abbiamo cominciato nel 2004. Io sono stata fuori quattro anni dal monastero. Ho chiesto la dispensa a Roma – la danno anno per anno – per assistere mia sorella, residente da sola in un appartamentino vicino alla basilica di S. Zeno. Quando sono uscita sapevo già tutto perché mia

246 La comunità di S. Chiara si trasferì sul colle di S. Fidenzio di Novaglie il 21 novembre 1966. L’8 dicembre

1966 avveniva la solenne inaugurazione con l’erezione della clausura papale e l’esposizione del SS. Sacramento. L’ab- bandono del fatiscente monastero cittadino di S. Chiara era stato voluto dal vescovo, Mons. Giuseppe Carraro.

247 Raff aele Bonente, che si dichiara « primo interessato come architetto nella progettazione del monastero delle clarisse

di Montegrotto Terme, ove mi recavo spesso con don Luigi. Lui mi presentò come suo architetto per la nuova progettazione ». Email, 6 novembre 2011.

sorella lavorava con la Zambelli, però più di tutto lavorava con don Silvano Quattrin. Ho visto che avevano cominciato, ma facevano fatica. Quando sono stata fuori, mi sono detta, Ascolta, non raccogliere proprio niente? Verrà quello che verrà, ma raccogliamo almeno qualche cosa che resti. Infatti abbiamo cominciato a scrivere Il dono di don Luigi Bosio.

L’abbiamo scritto con testimonianze vere. Io sono uscita nell’aprile 2004. Abbiamo cominciato quasi subito. Don Silvano è dei Silvestrelli e non gli davano il permesso di scriverlo. L’ha scritto tutto alla notte, e l’ha pubblicato padre Emilio. Lui si confrontava tanto con il Padre Emilio… Poi c’erano la signora Zambelli 248, il dottor Zambelli 249, l’avvocato Giuliari. L’avvocato Giuliari aveva

sette, otto anni, quando ha cominciato a frequentare don Luigi 250. C’era anche Pelloso, quello di

Lonigo, che anche quello è stato sempre col Padre 251. Ha suggerito a Mons. Cantamessa di chiedere

a quelli che avevano inviato testimonianze per avere informazioni.

Sono nata a Presina il 22 dicembre 1940; il 23 don Luigi è venuto a battezzarmi a casa con un fred- do che non sanno come abbia fatto. Ci ha sempre seguito anche con il papà che era capomastro. C’era proprio una comunione anche con la mamma e con il papà di don Luigi. Quelli di Presìna sono sempre stati legati e veniva qualche volta.

La mia testimonianza l’ho fatta con l’obbedienza del vescovo. Sapeva già tutto il vescovo. E allora mi ha detto No, la devi fare. Hanno chiuso la prima sessione delle raccolte che era il 28 di agosto di due anni fa. Infatti io l’ho consegnata il 26. Non si dicono mai i nomi. Nella mia testimonianza non c’è Raff aele Bonente. C’è tutto il fatto. Ci siamo telefonati. Avevo trovato anche Fatíma che stava parten- do per la montagna per andare a rimettersi un pò. Anche poco tempo fa l’ho chiamato un’altra volta. Ogni anno di solito si faceva qualche cosa per l’anniversario della morte di don Luigi, alla fi ne di gennaio. Invece quest’anno non è stato fatto. Comunque per il 2012 ho prodotto un’immaginetta con sopra l’ostensorio creato tanti anni fa da Raff aele per le Clarisse di S. Fidenzio. Quell’ostensorio era stato ideato don Luigi.

Queste immaginette sono già pronte per la chiusura del processo diocesano di beatifi cazione di Mons. Bosio. L’ostensorio pesa 10 chili ed è preziosissimo. Nell’82 Mons. Bosio l’ha fatto fare per noi e ce l’ha portato su. Adesso ne usiamo uno più leggero, perché quello da dieci chili era troppo pesante da spostare. Un tempo l’ostensorio era fi sso. Sotto c’erano due angeli che lo sorreggevano. Lunedì prossimo quando viene il vescovo, gli do queste immaginette.

Ho pacchi così di roba della Zambelli che ha rinunciato perché non ci vede più. Dentro le sue carte c’era anche la storia di El Salvador. Allora ho detto, Bisogna che chiami quello di Lonigo, Pelloso. Allora sono venuti e ho detto, Ditemi che cosa possiamo tenere e cosa posso buttare via.

In settembre abbiamo festeggiato i 150 anni dell’adorazione perpetua, giorno e notte.

248 Maria Segala Zambelli è nata a Bovolone il 10 agosto 1912 e gode tuttora di ottima salute.

249 Il marito di Maria, il dottor Lorenzo Zambelli è nato a Verona il 23 aprile 1913 e si è spento il 9 marzo 2010. 250 L’avvocato Gaetano Giuliari nasce a Zevio il 12 gennaio 1929. Ancora bambino con la famiglia si trasferisce

a Belfi ore. Oggi nella casa di famiglia di Belfi ore abita la sorella Maria Giuliari. Gaetano, sposatosi con Giannella Lucchese, nata a Zevio, ha sempre abitato a Verona in via Augusto Verità 4. Si è spento il 12 dicembre 2009.

251 Silvano Pelloso nasce a Lonigo il 6 maggio 1946, si laurea a Padova in Agraria, insegna per 35 anni. Gli ultimi

anni li ha fatti all’Istituto Agrario di Lonigo, dove insegnava economia contabilità e estimo. Dopo il pensionamento ha continuato a lavorare come geometra e agronomo. Nel 1946 nel duomo di Lonigo don Luigi Bosio lo univa in matrimonio con Silvana Panozzo, nata a Lonigo il 9 ottobre 1947. Ha frequentato don Luigi già da giovane insieme al fratello Remigio Pelloso, laureato in lingue a Milano, insegnante di lingue, morto a 53 anni.

Quando sono entrata nell’Associazione Amici di don Bosio l’ho fatto perché mia sorella ci andava, al giovedì sera. Dicevano il rosario, leggevano la sua parola. Però parlando con la Lucia Bruschetta, con Paolo Beltrame, con quelli di Legnago, anche con gli Zambelli, è venuta l’idea di coinvolgere Mons. Cantamessa. Ora, la prima domenica del mese, nell’incontro dell’Associazione si ha anche una rifl essione di Mons. Cantamessa.

Quando don Luigi è stato mandato via da Belfi ore è venuto dalle Clarisse. La Priora Madre Manuela ha cercato suor Carmela, alla quale annunciava la presenza di don Bosio, avvertendola, Guarda che lo vedi sfi gurato. Tale era la soff erenza, che lui viveva.

La vigilia di Natale del ’63 suor Carmela è andata con una sua amica, Luciana, a Belfi ore. La sorella di questa, Maria, doveva sposarsi con un sordomuto, uno che era diventato così facendo una menin- gite. Poi è andato a scuola al Don Provolo. Infatti, lui guida il camion e fa tutto. È di una famiglia benestante che ha un’impresa edile. È Giacopuzzi, quello di Caselle. Lui ha fatto il falegname. La

Luciana diceva che la Maria era preoccupata temendo che potessero nascere fi gli con problemi, che

potessero ereditare quanto aveva colpito il papà. Quindi hanno deciso di andare tutti insieme da don Luigi, appunto alla vigilia di Natale. Quando siamo tornati abbiamo dovuto spingere le auto a causa della neve. La Maria ha parlato col Padre, confi dandogli la sua preoccupazione di poter avere fi gli non sani. In risposta don Luigi le dice, Avrai tre fi gli bellissimi! Ha avuto tre ragazzi splendidi! Un altro episodio riguarda una di Michellorie, Emma, con un marito che beveva e un ragazzo della mia età epilettico, che poi sarebbe stato accolto da don Calabria, grazie all’interessamento di don Luigi. La donna era proprio sfi nita. Lui non lavorava ed era ubriaco. Era sotto il comune, ma doveva fare tutto la moglie al suo posto, e quindi tagliare l’erba, rastrellare, ecc. Mia mamma l’ha spinta ad andare da don Luigi. Emma al ritorno riferisce che don Luigi le aveva detto che Il Signore

arriva presto. Dopo due giorni la Emma moriva. Alcuni giorni dopo la sua morte, quelli di don Calabria venivano a prendere il ragazzo.

Suor Maria Antonia delle Sacre Stimmate

(al secolo Diana Rossin)

Diana Rossin nasce a Cologna Veneta il 30 marzo 1939. Verso i 17 anni si trasferisce a Milano in

Nel documento Don Luigi Bosio a Belfiore d'Adige (pagine 113-115)

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