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Non ci risulta che don Luigi abbia composto poesie I commenti che seguono sono indubbia mente poesie, anche se non ordinate in versi.

Nel documento Don Luigi Bosio a Belfiore d'Adige (pagine 71-74)

188 Pfäffi kon. 189 Näfels.

1ª pagina

Parrocchia della Natività di N. S. Gesù Cristo in Belfi ore d’Adige

Diocesi di Verona

Pellegrinaggio al Santuario Mariano di Einsiedeln Svizzera

25 - 29 Agosto 1952

Parlarne è impossibile, scriverne ancor più. Mi assale un fremito di commozione e temo di profana- re con le labbra e con la penna quello che solo alla Spirito è lecito dire perché è Lui che riempie tutte le cose e mi toglie la forza di discorrerne, non potendo reggere l’umano a contatto con il divino; in compenso però mi dona una vastità d’anima tale, capace di dominare e abbracciare tutto l’universo e di sentirmene signore e re, anche se fossi il primo mendicante della terra.

« Non v’è povertà fuori di noi… La povertà è soltanto dentro di noi se siamo tardi alla religiosa

sensazione della bellezza, e sordi alla festa liturgica di forme, di colori e di suoni che si svolge tutto

intorno a noi ».

Ecco qui delle fotografi e, con un pensiero, un insegnamento; ma conviene dar subito luogo alla contemplazione, al rapimento, all’estasi e all’adorazione.

Bisognerà ringraziare incessantemente la Madre divina che non poteva essere più gentile con noi, sia nell’invitarci al suo celebre Santuario, sia nell’off rirci cinque giorni di una tale chiarezza da credere e constatare realmente che il Cielo si fosse posto tutto a nostra disposizione.

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1) Foto con la chiesa della Natività di Belfi ore

Da qui prendi sempre il tuo lancio e il tuo slancio. Qui hai appreso quella scienza, che ti muove i passi non come semplice e distratto turista, ma come pellegrino incantato e giubilante d’amore.

2) Foto con campanile gotico, simile a freccia puntata verso il cielo, e con abside

Tu possiedi un tracciato del tuo pellegrinaggio; meglio te lo indica questa freccia. È scoccata da un arco, teso all’inverosimile da un saettatore divino nascosto dietro la curva dell’abside.

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3) Foto di lago di montagna

L’acqua viene dall’alto: è di natura celeste. L’hai ascoltata nel suo discorrere, mentre ti cullavi sulle onde, e nel suo singulto, mentre batteva contro le rive, infestate di gaudenti?

L’hai vista di notte raccogliere in sè le stelle? Ne hai sentito l’invito ad inabissarti nel mare dell’amo- re divino? Così ragionando, come scorrevano e scorrono impetuosi nella tua anima i torrenti della fede!

Dicevano gli antichi: bevi l’acqua del pozzo e ti fi orirà un giglio nel cuore.

4) Foto con rilievi montuosi sullo sfondo e casolari in primo piano

Non so se ti sia accorso di rimanere per qualche istante con lo sguardo rivolto verso un improvviso rivelarsi di purezza di cielo tra squarci di nubi: quell’azzurro allora è riapparso anche dentro di te. Hai osservato con quale maestria la natura sa intonare i colori? Le ombre e le luci delle montagne, il turchino del cielo, lo sfavillio delle acque, la nera cupola dei pini contro la porpora dei tramonti? Ore di abbandono, di accettazione e di pacifi cazione tu hai trascorso quassù e devi esserne molto grato al tuo Dio.

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5) Foto. Passo S. Gottardo

Un anfi teatro di cime altissime, la neve ad un passo, uno specchio d’acqua increspato e sorridente; ruscelli che sussurrano tra le gole, che chiacchierano tra le erbe e giocano a rimpiattino sotto i nostri piedi!… L’eco del riso argentino degli angeli, un sentore di eterno, un brivido di giovinezza!… È tutto un impeto di elevazione.

Per vedere però occorrono degli occhi vergini.

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6) Foto. Lago Passo S. Gottardo

Parliamo di luce. La luce che ci appare bianca ed uguale assume al nostro occhio, se vigile, mille

aspetti: raggio che saetta l’aria; aureola di raggi attraverso nubi: spere di sole tra raffi che di pioggia; luce radente su prati d’erba; polvere d’oro sulla messe ondeggiante al vento… Seguitela quando squadra i sassi, che le ostruiscono il cammino; attardatevi a cogliere nelle varie ore del giorno i suoi rapporti con la montagna e quelli non meno cangianti con l’acqua. Guardate come palpita sulle corolle dei fi ori, entro l’occhio dei bambini. Guarda come sfavilla in questa conca d’argento.

7) Foto. Lago di Zurigo

Parliamo d’acque. Ascoltate quella fontana, che sommessa canticchia tra il verde laggiù; sembra

monotona nella sua voce: concedete ad essa non soltanto il vostro orecchio ma un pò della vostra anima ed intenderete il discorso dell’acqua, e quel che dice a sera, e quel che sussurra nel silenzio della notte, e quel che racconta alla luce del giorno che la compenetra. E se a tale modulazione di linguaggio vi abbandonate, sentirete anche l’accordo che prende la voce dell’umile fontana con quella dei mari lontani e con il battito stesso del vostro cuore.

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8) Foto. Sotto lo sguardo di Maria

Eccoci fi nalmente tra le braccia di Colei, che è la vera meta del pellegrinaggio. Troverai in questo ricordo, un motivo di perenne riconoscenza a Maria, che ha mostrato in modo così palese le sue materne predilezioni per te. Amatevi gli uni gli altri, come avete sentito d’amarvi quassù.

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9) Foto. Lago S. Moritz

Un momento d’incanto nelle placide onde del lago di S. Moritz. Anche qui, per intendere, ci vuole un’anima sommersa dall’amore, attenta a ricercare l’orma di Dio e a ricettare nella diversità delle cose l’onda della divina unità. Un cuore occorre, che ripeta, in eco ineff abile, i palpiti del grande cuore, che nella creazione e nella Redenzione ha lasciato un vivente brandello di sè in ogni creatura.

10) Foto. Il Santuario di Einsiedeln

Ora congiungiamo le mani. Quali ricordi! Qui, nella Santa Cappella ha risuonato la nostra preghiera 190. Nella vasta Chiesa ha riecheggiato e in modo assai devoto la melodia soavissima

190 « Cuore del monastero è la Cappella costruita sulla cella di San Meinrado, nella quale si venera la statua della

della “Salve Regina” 191. Qui Maria ci ha rubato il cuore per sostituirlo con il suo, che è poi quello

di Gesù.

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11) Foto di gruppo nella piazza di Einsiedeln. Al centro don Luigi Bosio

Conferma e raff erma sopra di noi, o Maria, la tua benedizione.

Voi lascerete, cari Pellegrini, ch’io vi ringrazi sinceramente della fi liale aff ettuosità e delle premure

infi nite, di cui mi avete circondato; che vi esprima la mia soddisfazione per la scambievole aff abi- lità e per la perfetta letizia che è regnata tra voi.

Il frutto di grazia, riportato dal Pellegrinaggio, rimanga in voi duraturo ed eterno. Si tramuti in adesione perfetta alla vita di Gesù, secondo gli esempi della Madre Divina. Si apra questo frutto in fi umi di pace per le vostre famiglie, trasformate dalla vostra accresciuta pietà, in soffi ci nidi di devozione mariana.

Il sigillo purpureo della paterna tenerezza chiuda questi ricordi e dia effi cacia a questi santi auguri. Belfi ore d’Adige

nella festa dei 7 dolori di Maria 15 Settembre 1952

20. Pellegrinaggio all’abbazia benedettina di Mariazell

Nel 1954, anno mariano, realizza un secondo pellegrinaggio ad un santuario consacrato alla Madonna.

Nel documento Don Luigi Bosio a Belfiore d'Adige (pagine 71-74)

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