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I centri espositivi toscani aprono le porte alla videoarte

4.5 Toscana

4.5.2 I centri espositivi toscani aprono le porte alla videoarte

Un polo espositivo di rilevante importanza nel territorio toscano è la Fondazione Ragghianti che inizialmente nacque nel 1981 come Centro studi sull'arte dalla donazione della biblioteca, della fototeca e dell'archivio dei coniugi Ragghianti alla Cassa di Risparmio di Lucca, per poi trasformarsi nel 1984 in "Fondazione Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti”. In seguito, nel 1992, incrementò il suo archivio acquisendo per donazione la biblioteca, la fototeca e l'archivio di Pier Carlo Santini (direttore Scientifico della Fondazione dal 1984 al 1993). Tra i vari direttori che si sono occupati della conservazione delle opere e delle varie mostre anche sul tema dell'arte elettronica si ricorda Giovanni Fannelli, Vittorio Fagone, Maria Teresa Filieri.2 4 2

Come ricorda Giovanni Cattani (presidente della Fondazione) “Carlo Ludovico Ragghianti, a cui si deve il lungimirante progetto di questa fondazione, fu tra i rari storici del paese a non guardare al nuovo mezzo elettronico con geloso risentimento e sospetto ma come uno strumento utile per la diffusione della cultura delle immagini e per la ricerca di nuove forme comunicative ed artistiche”.243

Da questa considerazione nacque l'idea di realizzare una mostra per fornire al pubblico un ampio quadro che potesse disegnare la storia, l'attualità e le prospettive delle nuove forme comunicative e artistiche del video. Così nel

242 Vedi “Fondazione Ragghianti” Fondazione Ragghianti, accesso 11 luglio, 2012,

http://www.fondazioneragghianti.it/content.php?p=1

243 Giovanni Cattani in Vittorio Fagone, Sandra Solimano, Lorenzo Bianda (a cura di), Catalogo Arte del

2004 fu realizzata la prima mostra con videoproiezioni e videoinstallazioni intitolata “Arte del video il viaggio dell'uomo immobile”.2 4 4

Vittorio Fagone, curatore dell'esposizione, la descriveva come “Una mostra

che raccoglie 18 installazioni di artisti internazionali noti per i risultati espressivi raggiunti e per le fondamentali innovazioni introdotte sul confine dove oggi arti visuali e tecnologie elettroniche e informatiche avanzate si scambiano produttivi apporti è episodio inconsueto nella pratica delle grandi esposizioni che affollano il nostro paese in concorrenza ormai con la più composita e articolata realtà dei musei nazionali e locali”.245

Per l'occasione furono ospitate le opere di Alexander Hahn, Bill Viola, Studi Azzurro, Robert Cahen, Edmond Couchot, Michel Bret, Fabrizzio Plessi, Franziska Megert, Jean Pierre Giovannelli, Laurie Anderson, Marc Didou, Mari Oyama, Maurizio Bolognini, Monica Bravo, Nam June Paik, Peter Sarkisian, Philip Corner, Chantal Michel, Tony Oursler e Yuan Shun.2 4 6

Qualche anno dopo, nel 2007, fu dedicata una mostra a Michael Snow, esponente di spicco dei rapporti tra arte, cinema e nuove tecnologie. La rassegna ne documentava e attualizzava il fondamentale lavoro creativo riunendo 13 tra le più importanti proiezioni e videoinstallazioni della produzione dell'artista tra cui la sua prima Film Installation, Little Walk del 1964.2 4 7

244 Mostra realizzata in collaborazione con il Museo d'Arte contemporanea di Villa Croce di Genova e per la sezione di videoproiezioni con il VideoArt Festival di Locarno e il Museo Cantonale d'arte di Lugano.

245 Fagone (a cura di), Arte del video, cit. ,5. 246 Ibidem, 108-121.

247 Vedi Vittorio Fagone et al. ( a cura di), Catalogo Michael Snow. Cinema, installazioni video e arti

Nel 2008 fu Jonas Makes, film-maker e critico statunitense di origine lituana, ad essere protagonista della mostra monografica realizzata dalla Fondazione in collaborazione con il Lucca film Festival.2 4 8

Mentre nel 2009 fu allestita l'esposizione delle creazioni di Robert Cahen, produttore di film, video, videoinstallazioni e fotografie. Le opere presentate, undici videoinstallazioni e due video monocanale, consentivano di esplorare le grandi tematiche di questo artista: il paesaggio, la dimensione contemplativa, il viaggio, il tempo delle immagini e lo scorrere della vita, con un approccio pittorico e musicale.2 4 9

Dal 2008 è stata molto importante la collaborazione della Fondazione alla realizzazione di “Look At Festival”, mostra dedicata alle videoinstallazione e alla musica elettronica al momento sospesa per mancanza di fondi.

Un altro centro di rilevante importanza per la cultura videoartistica della Toscana è il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, nato a Firenze nel 2007 (come parte della Fondazione palazzo Strozzi), con lo scopo di dare alla città un Centro di livello internazionale in cui ospitare progetti espositivi tematici di arte contemporanea.250

Tra varie iniziative nel 2011 si è occupato dell’esposizione “Identità virtuali”, che si connotava come una proposta di riflessione sull’impatto della cultura digitale nella

248 Vedi Benn Northover et al. (a cura di), Catalogo 6 opere di Jonas Makes ( Lucca: Fondazione Ragghianti studi sull'arte, 2008).

249 Vedi Sandra Lischi et al. (a cura di), Catalogo Robert Cahen.Passaggi.Video-installazioni 1979-2008 (Lucca: Fondazioni Ragghianti studi sull'arte, 2009).

250 Vedi “Centro di Cultura Contemporanea Strozzina” Strozzina, accesso 7 luglio 2012

ridefinizione dell’identità individuale e collettiva. Il tema venne declinato dai vari artisti con un’attenzione specifica al rapporto tra uomo e tecnologia, nel tentativo di chiarire le caratteristiche e le conseguenze di una relazione continuativa con i nuovi media.251 Per quella occasione furono esposte opere fotografiche, video, videoinstallazioni e installazioni interattive. Tra le videoinstallazioni presentate si ricordano: Metropath

(ologies) del Sociable Media Group, che evidenziava l’aspetto di messa in scena

pubblica dell’io virtuale, e Hello World! di Christopher Baker, che fu pensata come un monumentale puzzle di video costituiti da videomessaggi di singoli (più di 5000 provenienti da youtube) destinati a un pubblico anonimo per restituire la misura paradossale del collasso causato da una comunicazione autoreferenziale.252

Sempre a Firenze nel 2009 è nato il Centro d’Arte Contemporanea Ex3 con il fine di indagare, approfondire e promuovere i molteplici linguaggi e le diverse pratiche che caratterizzano la produzione artistica di oggi.253

Per quanto riguarda il settore della videoarte, da giugno a settembre 2011, è stata presentata l'opera White Depths di Salla Tykkä, composta da due video che prendevano in causa la complessità culturale ed estetica del concetto di bellezza nella storia della società occidentale.254

Mentre a settembre 2011, Ex3 ha presentato l'esposizione “Drawing Room.Video animati dalla scena artistica internazionale” dove si sono alternati lavori realizzati con tecniche diverse, sia digitali che manuali prodotti da Carlos Amorales, Nathalie

251 Vedi “Identità virtuali” Strozzina, accesso 7 luglio 2012 http://www.strozzina.org/identitavirtuali/

252 Vedi Antonio Glessi et al.(a cura di), Catalogo Identità virtuali (Firenze: Sivana Editoriale, 2011). 253 Vedi “Ex3”Ex3, accesso 7 luglio 2012, http://www.ex3.it/index.php

254 Vedi “Withe Depths”Ex3, accesso 7 luglio 2012 http://www.ex3.it/index.php? file=onemostre&form_id_mostre=37&id=37

Djurberg, Joshua Mosley, Oscar Muñoz, Hans Op de Beeck, David Shrigley, Robin Rhode, William Kentridge.255

A maggio 2012, invece, EX3 ha collaborato alla realizzazione della rassegna “L'evento immobile. Sfogliare il tempo” (a cura di Cristina Collu, Saretto Cincinelli, Alessandro Sarri) articolata in vari eventi, che dalla Sardegna con la mostra “Man” si è spostata al Centro per concludersi a San Giovanni Valdarno con la mostra a “Casa Masaccio”. Questi incontri avevano l'intento di analizzare, attraverso conferenze e presentazioni di opere video, l’infinita disponibilità del tempo ad essere colto ed accolto nel proprio irriducibile intervallo.256

Anche il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci, nato negli anni '70 dall'idea di Enrico Pecci di donare alla città di Prato uno spazio museale in memoria del figlio, si è occupato spesso di esposizioni su opere videoartistiche. Tra le varie esposizioni e gli eventi organizzati particolarmente interessante è il Festival“ Videominuto” una rassegna internazionale di video della durata massima di 1 minuto che si svolge da alcuni anni all'interno del centro. Il Festival, organizzato insieme all'emittente radiofonico toscano Controradio e l'associazione culturale GRAV, cerca di indagare quanto la brevità del formato condizioni la video opera in termini di incisività, scelte stilistiche e contenuti.257

Un'altra mostra esclusiva ospitata al centro Pecci è stata “Moving in Cina 1988-2011 (22 aprile1 agosto 2012), curata da He Juxing, Guo Xiaoyan, Zhou Tiehai e Marco Bazzini e realizzata con la collaborazione del Minsheng Art Museum di Shangai. Questa

255 Vedi “Drawing Room” Ex3, accesso 7 luglio 2012, http://www.ex3.it/index.php? file=onemostre&form_id_mostre=40&id=40

256 Vedi “L'evento Immobile” EX3, accesso 7 luglio 2012, http://www.ex3.it/index.php? file=onemostre&form_id_mostre=48&id=48

257 Vedi “che cos'è?” Videominuto, accesso 6 settembre 2012, http://www.videominuto.it/home.php? page=Cos%27%C3%A8%3F&toc=9

è stata la prima grande esposizione italiana di oltre ottanta opere che raccolgono la storia della videoarte cinese.258

Per concludere vorrei ricordare il Palazzo Piccolomini detto “delle Papesse” - Centro d'Arte Contemporanea- di Siena (che faceva parte della TRA ART- Rete Toscana di Arte Contemporanea, creata per sostenere le arti e le culture contemporanee)259, che per alcuni anni, ha ospitato numerose mostre tra cui quelle dedicate alla videoarte come: “Studio Azzurro – Caveau” (2002)260

, “Invisibile” (2004)261

, “Guardami. Percezione del video” (2005)262

. Dal 2009 il Centro ha cambiato sede ed è stato trasferito all'interno degli spazi espositivi del Complesso di Santa Maria della Scala con la nuova denominazione di SMS Contemporanea, ma, da quanto testimoniato dagli archivi, non vi si è ancora svolta nessuna mostra d'arte elettronica.263