4.7.1 Torino incontra la videoarte
A Torino, le prime iniziative che guardarono all'arte video come una forma d'arte interessante si accesero negli anni '80.
285 Vedi Adriana Rispoli e Eugenio Viola (a cura di), Catalogo Camera con vista, uno sguardo sulla
videoarte a Napoli (Napoli: Electa, 2008).
286 La mostra è stata presentata dalla sovrintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Salerno ed Avellino. Vedi “Visioni Passive” Mibac, accesso 8 marzo 2012,
http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=notizie&ID=169
287 Vedi Antonello Tolve,“Gli Universi di Katja Lorhen” in <<Artribune>> (4 ottobre 2011) reperibile alla pagina on-line http://www.artribune.com/2011/10/gli-universi-di-katja-loher/
Nell'aprile di quell'anno, fu organizzata presso il foyer della Camera di Commercio la mostra riassuntiva della produzione del Centro Video Arte di Ferrara “Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973/1979”a cura di Janus.288
Quest'ultimo nel catalogo dell'esposizione descriveva l'organizzazione delle diverse sezioni: “Il primo gruppo, intitolato Videoarte, contiene i videotapes che affermano una propria originalità artistica sia sotto il profilo estetico e sia sotto quello dei contenuti o di entrambi. Abbiamo qui nastri che sono stati creati in previsione di un lavoro autonomo, sotto lo stimolo d'una propria invenzione, d'una propria intuizione, che cercano quindi di usare il mezzo tecnico come il pittore usa il pennello ed i colori e lo scultore l'argilla o il marmo. La seconda sezione, dal titolo Videoregistrazioni, ha lo stesso carattere creativo del primo, ma passa attraverso un duplice stadio: vuole essere la registrazione d'un fatto o avvenimento artistico che è stato pensato soprattutto per la rappresentazione visuale, su un palcoscenico o altrove (comunque sempre fuori del laboratorio), che può entrare o non entrare nella dimensione del video, ma in ogni caso non ne è mai estranea. E' la continuazione ideale d'un momento precedente e ne è già la sua conclusione”.289
Inoltre parlando della rassegna aggiungeva: “Si tratta d'un episodio fondamentale per l'arte contemporanea non solo perché strettamente collegato all'evoluzione della televisione, ma perché in stretto rapporto con la nostra maniera di vivere. Questa rassegna offre un ampio esempio di quello che è accaduto in Italia, ma anche di quello che accadrà ancora domani e della curiosità sempre più viva che circonda l'uso di questo mezzo”.290
288 Vedi Janus (a cura di), Catalogo della mostra Videoarte a Palazzo dei Diamanti 1973/1979 (Torino: Novolito, 1980).
289 Ibidem, 14-15. 290 Ibidem, 21.
Effettivamente la curiosità sull'uso del mezzo video fu sempre più viva e contagiò altre istituzioni.
4.7.2 I centri piemontesi della videoarte
Uno dei centri di esposizione piemontese maggiormente interessato all'arte elettronica è stato, ed è ancora, il Museo d'arte Contemporanea del Castello di
Rivoli.291
Alla fine degli anni '70 il Castello ha dato inizio alla costruzione di una collezione video che comprende le figure chiave degli anni '60 e '70 (ad oggi la raccolta è composta da circa 700 opere).
Nel Catalogo riassuntivo della collezione video le parole di Ida Gianneli (direttrice) rivelano la metodologia di scelta adottata fin da subito dal Castello: “ costruire una storia internazionale a partire dalla fine degli anni Sessanta per arrivare alla stretta contemporaneità, prestando particolarmente attenzione a quell'arte italiana forte della propria storia ma in dialogo con le diverse culture sviluppatesi nel mondo”.292
David A. Ross, storico e critico interessato all'arte del video, tra le funzioni principali
dei nastri video, ne riconosce quella di essere materiale di studio per le nuove generazioni e considera la collezione del Castello una risorsa importante che fornisce una visione d'insieme dalle varietà degli indirizzi estetici seguiti dagli artisti dagli inizi della videoarte: “La collezione spazia dalle prime opere chiave di Nam June Paik fino ai
291 Vedi “Collezioni Video” Castello di Rivoli, accesso 8 luglio 2012,
http://www.castellodirivoli.org/collezione-video/
292 Ida Giannelli e Marcella Beccaria (a cura di), Castello di Rivoli Museo D'Arte Contemporanea. La
video più recenti realizzati da artisti eterogenei come Bill Viola, Dara Birnbaum, Catherine Sullivan e Vanessa Beecroft [...]”.293
Un altro centro che ha ricevuto molta attenzione negli ultimi anni per le sue numerose attività è il GAM (Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea Torino).294 Oltre alle numerose esposizioni di opere di artisti contemporanei nel 2002 ha organizzato una rassegna dedicata interamente al video “Gam Video Festival - Video Collections from Europa” curata da Elena Volpato. Alla manifestazione hanno partecipato alcune delle più importanti istituzioni europee che negli ultimi anni hanno sostenuto la videoarte: Centre Georges Pompidou , Ludwig Museum(Colonia), del Centre International de Crèation Vidéo Pierre Schaeffer (CICV, Hèrimoncourt, Francia), del Centro Argos (Bruxelles), della Tate Gallery, del Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo (MEIAC, Badajoz, Spagna), del Centre pour l'Image Contemporaine Saint Gervais (Ginevra), del Nederlands Instituut voor Mediakunst MonteVideo/Time Based Arts (NIM, Amsterdam) e del Zentrum für Kunst und Medientechnologie (ZKM, Karlsruhe). Così, sono state esposte le creazioni di videoartisti internazionali come Gerri Shum, Steina Vasulka, Valie Export, Bill Viola, Vito Acconci, e altri.295
Oltre ai musei, nel 2008 il Piemonte si è dotato anche del Centro sperimentale d'arte contemporanea PAV (Parco Arte Vivente), nato per volontà dell'associazione culturale Parco arte vivente.296
293 David A. Ross, “La stria rimane provvisoria” in Giannelli (a cura di), Castello di Rivoli , cit.,3. 294 Vedi “Gam”Gam Torino, accesso 12 luglio 2012, http://www.gamtorino.it
295 Vedi Elena Volpato (a cura di ), Catalogo 1°Gam Video Festival, video collections from Europe (Torino: Gam, 2002).
296 Vedi “Associazione culturale” PAV, accesso 10 settembre 2012,
Il centro occupa una zona ex-industriale di circa 23.000 mq dove stanno prendendo forma interventi di natura relazionale e partecipata. Il PAV, concepito dall'artista Piero Gilardi con l'architetto paesaggista Gianluca Cosmacini, è molte cose insieme: uno spazio pubblico, un sito espositivo all'aria aperta, un museo interattivo, un laboratorio, un centro di ricerca attento al dialogo tra arte e natura.297
Dal 2010 è stato inserito all'interno del programma il Premio PAV, concorso internazionale per la realizzazione di un intervento d'arte ambientale nel parco.
Attualmente in territorio piemontese tra le manifestazioni annuali più interessanti per ammirare le nuove forme dell'arte contemporanea, fra cui si possono ritrovare opere di videoarte, è sicuramente “ARTISSIMA - L'Internazionale d'arte contemporanea di Torino” che si svolge all'Oval del Lingotto fiere.298
Invece, per quanto riguarda i Festival, in provincia di Asti ha luogo da qualche anno il Festival di videoarte “Video Evento” promosso dall'associazione Tau e organizzato presso lo spazio Vinci. Oltre all'esposizione di opere di artisti famosi (nell'edizione del 2011 è stata esposta la videoinstallazione di Nam June Paik, Omaggio
a Venezia) sono mostrate opere di giovani artisti italiani selezionati tramite un bando
pubblico.299
297 Vedi “Parco Arte Vivente” PAV, accesso 10 settembre 2012,
http://www.parcoartevivente.it/pav/index.php?id=197
298 Vedi “Cos'è Artissima” Artissima, accesso 8 luglio 2012, http://www.artissima.it/frontend/cosa-e- artissima/
299 Vedi “Festival di Videoarte allo spazio Vinci”, Gazzetta d'Asti, accesso 11 luglio 2012,