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5 VIDEOARTISTI ITALIANI

5.1 Fabrizio Plessi

Sono moltissimi i cataloghi e i libri dedicatati alla videoarte che riportano descrizioni, critiche e fotografie delle opere realizzate da Fabrizio Plessi, artista già affermato in panorama internazionale. Prima di restituire descrizioni e giudizi da parte dei critici mi sembra opportuno rilasciare alcuni dati biografici.

Fabrizio Plessi è nato a Reggio Emilia nel 1940, ma ha intrapreso gli studi al Liceo

artistico e all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, dove in seguito è diventato titolare della cattedra di pittura. L'artista ha presentato le sue opere per la prima volta al padiglione sperimentale della Biennale di Venezia nel 1970, mentre tra il 1975 e 1983 le ha esposte in spazi pubblici come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la Stadtische

Galerie im Lenbachhaus di Monaco, l’Internationaal Cultureel Centrum di Anversa ed il Palais de Beaux-Arts di Bruxelles; nel 1978 è stato invitato alla Biennale di Venezia nella sezione fotografia per la mostra speciale l'Immagine provocata; nel 1980 ha partecipato al Festival del Cinema di Venezia dove ha vinto il Premio "Città di Milano" con il film Liquid Movie; nel 1981 si è ripresentato al sopraddetto Festival con

Underwater; nel 1982 la sua opera video completa è stata presentata al Centre

Pompidou, Beaubourg di Parigi; nel 1984 le videoinstallazioni sono state esposte alla 41° Biennale di Venezia e al Musée d’Art Contemporain di Villeneuve d’Ascq (Lille); nel 1985 ha presentato alla Rotonda della Besana di Milano la sua prima grande antologica in Italia (Plessi - Video Going), che può essere considerata la prima mostra di videoinstallazioni ambientali in Italia; nel 1986 ha rappresentato l’Italia alla 42° Biennale di Venezia; nel 1987 per "Documenta" a Kassel ha presentato la monumentale installazione Roma che lo ha reso definitivamente noto a livello internazionale; dal 1990 al 2000 è stato professore di "Umanizzazione delle tecnologie" alla Kunsthochschule di Colonia; nel 1990, in occasione del suo cinquantesimo compleanno, la sua città natale (Reggio Emilia) gli ha dedicato una grande antologica; nel 1993 per il concerto di Luciano Pavarotti al Central Park di New York ha creato le scenografie elettroniche, e nello stesso anno gli è stata donata la medaglia “Mirò” dell'Unesco a Parigi; nel 2000 per "Bologna 2000" ha realizzato una grande teatrale installazione intitolata Naufragio

della pittura a Palazzo d’Accursio. Invece nel padiglione dell’Expo universale di

Hannover ha realizzato per il governo italiano Mare verticale; nel 2001 a cura del Comune di Venezia, in concomitanza con la Biennale d’Arte è stata preparata al Museo Correr un’ampia ed inedita rassegna delle sue opere più recenti sul tema dell’acqua e del fuoco, accompagnata da una gigantesca installazione in Piazza San Marco ideata per

l’occasione; per l’ingresso di Venezia alla collezione Peggy Guggenheim ha realizzato

Digital Fall, una delle sculture tecnologicamente più avanzate al mondo; nel 2005 è

stato invitato alla 51° Biennale d’Arte di Venezia per cui ha realizzato di fronte all’entrata della Biennale una nuova versione di Mare verticale che emerge dall’acqua della laguna per 44 metri di altezza (Diventata il simbolo della Biennale);375 nel 2011 ha partecipato alla 54° edizione La Biennale di Venezia;376

nel 2012 ha realizzato l'esposizione di videoinstallazioni alla Valle dei Templi di Agrigento.377

Come è già emerso dal curriculum il lavoro di Plessi fin dall'inizio si è particolarmente indirizzato alla creazione di video, videosculture e videoinstallazioni.

Marino Cortese, suggerisce che “Fabrizio Plessi è il primo a sperimentare il

connubio possibile tra ispirazione artistica e alta tecnologia”.378

Fin dal '68 l'artista centra la sua ricerca videoartistica sui 4 elementi naturali e in

375 Biografia ricavata dalla consultazione dei Cataloghi: Pierre Restany e Roberto Sanesi (a cura di), Catalogo Plessi acquabiografico. Galleria Vinciana (Milano: Edizioni della Galleria Vinciana, 1973); Gillo Dolfles (a cura di), Catalogo Plessi: azioni, interventi, videotapes, film, performance, 1970-1976 (Padova: Mastrogiacomo, 1977); Vittorio Fagone et al. (a cura di), Plessi Water Video Projects, Catalogo delle mostre a Heidelberg, Volterra, Grenoble, Villeneuve d'Ascq, Ferrara, Friburgo, 1983-84 (Heidelberger: Heidelberger Kunstverein, 1983); Vittorio Fagone (a cura di), Plessi – Video Going, Catalogo della mostra alla Rotonda della Besana (Milano: Electa 1985); Maurizo Calvesi (a cura di),

Fabrizio Plessi- La stanza fragile, Catalogo mostra Galerie Blancpain Stepczynski (Ginevra: Galerie

Blancpain Stepczynski, 1989 ); Lola Bonora, Achille Bonito Oliva, Omar Calabrese (a cura di), Plessi, Catalogo della mostra Musei Civici di Reggio Emilia e Treviso, (Treviso: Musei Civici di Reggio Emilia, 1990); Amnon Barzel (a cura di), Fabrizio Plessi Catalogo della mostra alla Galleria L'Isola (Roma: Galleria L'Isola, 1990); Jorg Schepers (a cura di), Fabrizio Plessi. La rocca elettronica Catalogo della mostra alla Rocca Paolina (Perugia: Provincia di Perugia 1995); Gérard A. Goodrow (a cura di), Catalogo Plessi, Progetti del mondo Colonia: DuMont,1997); Carl Haenlein (a cura di), Catalogo Fabrizio Plessi: Eletronic Waterfall: ein installation für die Zentrale der Sony Europe am

Potsdamer Platz, Berlin (Berlino: Kestner Gesellshaft, 2000); Carl Haenlein (a cura di), Plessi Waterfire – Catalogo della mostra al Museo Correr -Venezia 2001 ( Milano: Electa, 2001); Roberto

Sanesi (a cura di), Catalogo Fabrizio Plessi: Paesaggi italiani (Sarzana: Cardelli & Fontana, 2001); Danilo Eccher (a cura di), Fabrizio Plessi: mare verticale. Volume dedicato all'installazione creata per la 50°edizione della Biennale di Venezia (Venezia: Silvana, 2005); Thomas Else (a cura di), Catalogo

Fabrizio Plessi: Lava (Heidelberg: Kehrer Verlang, 2007).

376 Vedi “Fabrizio Plessi Giardini della Biennale” Undo, accesso 12 luglio 2012,

http://www.undo.net/it/mostra/120860

377 Vedi “Monumenta di Fabrizio Plessi ad Agrigento” Espoarte, accesso 12 luglio ,2012,

http://www.espoarte.net/arte/monumenta-di-fabrizio-plessi-ad-agrigento/

particolare sull'acqua. Infatti, tra le prime videoinstallazioni si annoverano Mare

orizzontale e Water del 1976, in cui fin da subito viene trattata “l'acqua” e appare la

comune caratteristica di “fluidità” tra immagine video e liquido.

Silvia Bordini, nel saggio Manipolazioni, accende una riflessione sulle opere di Plessi

in cui i monitor diventano “ruscelli artificiali”379

: “La liquidità dell'immagine video esalta il problematico rapporto tra natura e tecnologia, configurato come l'affascinante metafora di una contraddizione (o forse di un'utopica ipotesi di conciliazione) tra energie e vitalità contrastanti che si intrecciano nella cultura contemporanea, ma -sembra ammonire Plessi – hanno un'anima arcaica. Il mito antico e ineludibile della natura come quello della tecnica sono messi a confronto per sfuggire un'umanizzazione della tecnologia attraverso l'arte, ribaltare cioè steccati teorici e operativi precostituiti e indicare potenzialità, accostamenti ed intersecazioni diversi”.380

Da questo ne emerge che Fabrizio Plessi, pur dedicandosi ad un mezzo artistico

379 Bordini (a cura di), L'arte elettronica. Metamorfosi e metafore,cit., 26. 380 Ibidem, 26.

Mare orizzontale, 1976. Videoscultura: Struttura in legno, filo teso in ferro, sabbia, 2 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate, sonoro

Water, 1976. Videoinstallazione: struttura in ferro, neon, un monitor, 1 VHS, cassetta registrata, sonoro 1976- 1984. Prima presentazione Biennale di Venezia 1984.

tecnologico, guarda spesso alla condizione umana e alla sua genesi.

Molto particolare è la videoinstallazione Bronx composta da strutture di ferro arrugginito e da 26 monitor sormontati da pale che paiono conficcate in uno specchio d’acqua che ne riflette l’immagine.

Osservando la videoinstallazione si può ritrovare quella “nostalgia del reale”381

ottenuta tramite l'inconsueto impiego del mezzo televisivo che secondo Achille Bonito Oliva rappresenta la vera innovazione dell'artista .382

Un'altra opera altamente suggestiva è Roma riproposta più volte in dimensioni diverse. Questa è una videoinstallazione, composta da monitor e lastre di marmo disposte in

381 Achille Bonito Oliva, “L'arte di Fabrizio Plessi” in Haenlein (a cura di), Plessi. Waterfire, cit., senza numerazione pagine.

382 Ibidem.

Bronx,1986. Videoinstallazione: struttura in ferro, lastre di ferro arrugginito, 26 pale agricole, grigliato industriale, 26 monitors, 2 VHS, cassette registrate, cm 740x880. Realizzata per la 42° Biennale di Venezia.

modo circolare, che richiamano alla mente le maggiori architetture romane (es. Colosseo e Piazza San Pietro) circondate dalle acque del Tevere.

A proposito, Giandomenico Romanelli, nel saggio L'architettura funambolica di

Fabrizio Plessi, pone la sua riflessione sulle architetture realizzate dall'artista e afferma:

“Che di architetture si tratti, nessuno può dubitare; che gli elementi utilizzati da Plessi riprendono forme e significati dell'intero vocabolario dell'architettura classica e i montaggi nello spazio ne rileggano e reinterpretano funzioni e senso in cadenze

Roma II,1988.Videoinstallazione: lastre di marmo travertino, 30 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate,sonoro. Realizzata per l'inaugurazione del Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato.

innovative e stranianti, è altrettanto evidente: ma è sorprendente il risultato poetico che ne deriva”.383

Risultato poetico fortemente ottenuto con la videoscultura Tempo liquido, strutturata come un mulino ad acqua dove oltre al liquido “scorrono” le azzurre immagini video.

Molto suggestiva è Bombay-Bombay (i lavatoi dell'anima) realizzata per la prima volta nel 1993 dopo un viaggio in India, poi riproposta in altre occasioni con un numero differente di monitor. L'opera è strutturata in modo tale da creare dei lavatoi elettronici, dove tra il cotone bianco si muovono le fluttuanti immagini video.

383 Giandomenico Romanelli, “L'architettura funambolica di Fabrizio Plessi” in Haenlein (a cura di),

Plessi. Waterfire, cit., senza numerazione pagine.

Tempo liquido,1989.Videoscultura: ferro, grigliato industriale, moto meccanico, luce,movimento costante, pompa idraulica, acqua corrente, 21 monitors, vhs, cassetta registrata. Per il Centro Pecci di Prato.

In questa videoinstallazione si possono ritrovare i contrasti tra materiali poveri e tecnologia di cui parla Simonetta Cargioli nel libro Sensi che vedono << Con un'eredità dall'Arte Povera, Plessi crea dei contrasti tra materiali “poveri” - legno, metallo, stoffe, ecc. - e la materialità sfuggente dell'immagine elettronica e il suo essere “tecnologia” >>.384

Intorno al 2000 Plessi ha realizzato videoinstallazioni di dimensioni sempre più imponenti: Elettronic Waterfall è una cascata elettronica realizzata per il Sony center a Postamer Platz (Berlino); Mare verticale un imponente struttura di 44 metri che simula un onda blu in continuo movimento.

384 Cargioli, Sensi che vedono, cit.,51.

Bombay-Bombay,1993.Videoscultura: struttura in ferro agiata a terra, cotone bianco bagnato, 36 monitor, 2 VHS, 2 cassette registrate, sonoro.Per il museo Ludwing di Colonia.

Mare verticale, dopo esser stata presentata per la prima volta al padiglione Italia

dell'Expo Universal di Hannover, è stata riproposta nel 2005 per la 51° Biennale di Venezia. 385

Nel 2001 Per la mostra “Waterfire” al museo Correr di Venezia Plessi ha realizzato una spettacolare videoinstallazione che simulava la presa a fuoco e l'allagamento del palazzo.386

385 Vedi “Mare verticale”Arounder, accesso 12 luglio 2012,

http://venice.arounder.com/it/eventi/biennale-di-venezia/pavilions-entrance-fabrizio-plessi-mare- verticale-vertical-sea-2005.html

386 Vedi Marino Cortese in Haenlein (a cura di), Plessi. Waterfire, cit., senza numerazione pagine.

Elettronic Waterfall, 1999. Videoinstallazione m 6x4x16: struttura in acciaio, rivestimento in ferro arrugginito, 33 monitors, centralina che modifica e scompone il colore in 16 milioni di varianti, pompe idrauliche, cascata d'acqua reale, sonoro. Realizzata per il Sony center a Postamer Platz, Berlino.

Mare verticale, 2005.Videoscultura: struttura in acciaio con rivestimento in alluminio m. 44x4, schermo led luminoso cm. 120x2000, programma pre-registrato, sonoro.

Carl Haenlein, nel saggio Percorsi della simultaneità Waterfire di Plessi per Venezia,

spiega il senso degli elementi naturali quali l'acqua e il fuoco, qui contrapposti: “Nella sua molteplice opera, l'alta tecnologia del mondo virtuale contemporaneo ha un ruolo centrale al pari di quello che la genealogia dell'immaginazione aveva nella mitologia del passato. La tensione che ne scaturisce stimola l'immaginazione dell'artista. […] Il fuoco ha accompagnato lo sviluppo della storia umana fin dai tempi di Prometeo. Possedere il fuoco significava avere potere, perderne il controllo invece equivaleva alla perdita del potere, alla guerra, alla rovina, al declino di stati, popoli e uomini. Al fuoco Fabrizio Plessi contrappone l'acqua facendone derivare il fondamento artistico della sua opera. [...] l'acqua appare come elemento amico dell'uomo che consente l'entrata nel mondo della fantasia e propone una strada per il futuro”.387

Negli anni più recenti la videoarte di Plessi si è incontrata anche con il mondo della moda e nel 2008 è nata la videoinstallazione Il lusso è lento per celebrare la nuova Maison Louis Vuitton ad Hong Kong e la prima borsa digitale Fusion.388

387 Carl Haenlein “Percorsi della simultaneità Waterfire di Plessi per Venezia” in Haenlein (a cura di),

Plessi. Waterfire, cit., senza numerazione pagine.

388 Vedi “Fusion: nuova borsa digitale” Strabello, accesso 20 luglio 2012 , http://www.strabello.it/fusion- la-nuova-borsa-digitale/

Waterfire, 2001. Videoinstallazione: 15 display a led full-color 64x144 pixel, computer e immagini digitali. Museo Correr - Venezia.

Vorrei concludere invitando alla visione del documentario Project of the world ( presentato il 9 marzo 2012 durante un incontro Gap - Generazioni a confronto al MAXXI di Roma) in cui l'artista illustra il suo pensiero e la sua arte.389

389 Il video è consultabile on-line alla pagina http://www.youtube.com/watch?v=NWwoQaPUGPw

Il lusso è lento, 2008. Monitor con programmi di colata d'oro fuso per-

registrati. Fusion, 2008. Schermo