4.3.1 Dalla Galleria Obelisco al Maxxi
Nel Lazio si possono segnalare diverse realtà che si interessarono alla cultura videoartistica: la Galleria Obelisco, gestita da Gaspero del Corso, che nel 1971 promosse la “VideObelisco AVR” (Art Video Recording);164
la galleria L'Attico che nello stesso anno propose alcuni videotapes connessi alla pratica della performance (tra cui Identifications di Gerry Schum); la Quadriennale di Roma che nel 1973 aprì una sezione video curata da Francesco Carlo Crispolti;165
l'associazione Incontri
internazionali d'arte, che negli anni seguenti promosse la mostra “Contemporanea”
curata da Achille Bonito Oliva, e organizzò gli “Incontri video '74” a cura sempre di Bonito Oliva;166
il museo Folklore Romano che nel maggio del 1979 organizzò la rassegna “video '79: Video The First Decade” a cura di Alessandro Silj;167
la società
163 Vedi “Storia di Arte Fiera”, ArteFiera, accesso il 3 luglio 2012
http://www.artefiera.bolognafiere.it/stampa/factsheet/
164 Vedi Francesco Carlo Crispolti (a cura di), Videolibro n. 1, Art video recording (Roma: Galleria dell'Obelisco, 1971).
165 Vedi Filiberto Menna (a cura di), Catalogo La ricerca estetica dal 1960 al 1970. X Quadriennale Nazionale d'arte (Roma: De Luca Editore, 1973).
166 Vedi Achille Bonito Oliva, “Contemporanea ” in Bruno Mantura e Valentini Montefusco (a cura di), Catalogo Contemporanea. Villa Borghese Roma, 30 novembre 1973 -28 febbraio 1974 ( Firenze: Edizioni Centro DI, 1973), 30.
The tape connection di Maia Giacobbe-Borelli che si occupò della distribuzione
video;168
il Palazzo delle Esposizioni che da febbraio ad aprile 1981 aprì la mostra “Linee della ricerca artistica in Italia 1960/1980”, a cura di Nello Ponente, in cui era presente una sezione dedicata agli sconfinamenti dell'arte nel cinema e nel video curata da Vittorio Fagone.169
Quest'ultimo centro in seguito ospitò altre mostre riguardanti la videoarte, tra cui si ricorda: “Il Novecento di Nam June Paik. Arti elettroniche, cinema e media verso il XXI secolo” (11 – 29 novembre 1992 );170
“Steina e Woody Vasulka: Video, media e nuove immagini nell'arte contemporanea” (15 dicembre 1995 – 11 gennaio 1996 );171
“1968: Una rivoluzione mondiale. Mostra multimediale” (8 aprile – 18 maggio 1998 );172
Nel 1998 vi si svolse anche un'importante mostra internazionale della videoarte intitolata “ La coscienza luccicante. Dalla videoarte all'arte interattiva” curata da Paola Sega Serra Zanetti e Maria Grazia Tolomeo. Tra gli artisti monografici furono presentati Maurizio Camerani, Brigata Es, Peter Campus, Seoungho Cho, Marie Ange Guilleminot, Mona Hatoum, Gary Hill, Donatella Landi, Steve McQueen, Mariko Mori, Shirin Neshat, Orlan, Gina Pane, Pipilotti Rist, Gillian Wearing, Ida Gerosa, Domiziana Giordano.173
168 Vedi Marco Maria Gazzano, “Uno sguardo satellitante sul pianeta elettronico” in Gianni Toti e Marco Maria Gazzano (a cura di), Immagine & pubblico video. Supplemento al numero 2-3 / Aprile - Settembre 1990 del periodico trimestrale dell'Ente Autonomo Gestione Cinema (Roma: Ente Autonomo Gestione cinema,1990),11. Pubblicato on-line
http://www.vasulka.org/archive/Writings/Immagine_pubblico.pdf (accesso 28 settembre 2012). 169 Vedi Nello Ponente (a cura di), Catalogo Linee della ricerca artistica in Italia (Roma: De Luca,
1981).
170 Vedi Marco Maria Gazzano (a cura di), Catalogo Il novecento di Nam June Paik. Arti elettroniche,
cinema e media verso il XXI secolo (Roma: Carte segrete, 1992).
171 Vedi Marco Maria Gazzano (a cura di), Catalogo Steina e Woody Vasulka. Video, media e nuove
immagini dell'arte contemporanea (Roma: Fahrenheit, 1995).
172 Vedi “Archivio” Palazzo delle Esposizioni, accesso 3 settembre 2012
http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/categoria-312
Nel 1999 fu dedicata una retrospettiva a Studio Azzurro a cura di Maria Grazia Tolomei intitolata “Esperienze tra interattività e narrazione” ad indicare la possibilità delle videoambientazioni di reagire alle sollecitazioni di più persone contemporaneamente, attraverso sensori attivati dai gesti o dalla voce.174
Nel 2001 fu organizzata la mostra “Media Connection, come i media hanno cambiato l'arte”, a cura di Gianni Romano, Elena Volpato e Valentina Tanni, che proponeva un'ampia panoramica storica esplorando attraverso la produzione di 27 artisti internazionali le radici del rapporto tra arte, media e tecnologia, dalle sperimentazioni pionieristiche degli anni '60 fino alle frontiere del digitale. All'esposizione furono presentati i lavori di Nam June Paik, Arman, Jean Tinguely, Jenny Holzer, Gary Hill, Piero Gilardi, Antoni Muntadas, Charlotte Moormann, Wolf Vostell, Bertrand Lavier, Arman, Franco Vaccari, Tony Oursler, Pipilotti Rist, Grazia Toderi, Eva Marisaldi, Doug Aitken, Kiki Seror, Marko Pelijhan, Bianco e Valente, Botto & Bruno.175
Nel 2001 il Palazzo delle Esposizioni fu anche una delle sedi in cui si svolse la rassegna “Elettroshock: 30 anni di video in Italia 1971-2001” insieme alle Gallerie d'arte moderna e contemporanea, all'acquario romano e all'Ala Manzoniana della stazione Termini. “Elettroshock”, a cura di Bruno Di Marino, nacque con lo scopo di costruire la prima ricognizione completa sulle varie forme di video che si erano susseguite in Italia dal 1971 al 2001 e riflettere sul rapporto video/computer/animazione.176
Nel 2008 presso il Palazzo è stata allestita la mostra “Visioni Interiori”(21 ottobre 2008-
174 Vedi Fabio Cirifino et al. (a cura di), Catalogo Studio Azzurro: ambienti sensibili. Esperienze tra
interattività e narrazione (Milano: Electa, 1999).
175 Vedi Gianni Romano et al. (a cura di), Catalogo Media connection. Come i media hanno cambiato
l'arte (Milano: Libri Sheiweller, 2001).
9 gennaio 2009), a cura di Kira Perov, dedicata interamente alla videoarte di Bill Viola.177
Un altro centro che si è dedicato al tema della videoarte è il Centro
Internazionale per l'Arte Contemporanea Castello Colonna di Genazzano (Roma)
dove nel 2003 si svolse la rassegna di arti elettroniche e multimediali “ Visibilità zero” curata da Valentina Valentini. Tra i vari artisti partecipanti si ricordano: Bill Viola con
The Reflecting Pool, The Messenger, The Quintet of the Silent, Studio Azzurro con Il Giardino delle cose e frammenti di Dove va tutta 'sta gente, Gary Hill con Primarily Speaking, Liminal Objects, Namesake, Peter Campus con Interface, Video ergo sum,
Francisco Ruiz de Infante con Bestiaire, Phillip Warnell con Streaming, Listeners &
Speakers, Shock Couples.178
Inoltre dal 2009, all'interno del Castello, l' Ass. Culturale Giovanile Spazi Concettuali organizza ogni anno il “Festival del Cinema Giovanile e Indipendente” che include una sezione interamente dedicata alla videoarte.179
Tra i più importanti centri d'Arte Contemporanea di Roma si ricorda il MAXXI
Museo nazionale delle arti del XXI secolo che è la prima istituzione nazionale
dedicata alla creatività contemporanea e pensata come un grande campus per la cultura. Il MAXXI è gestito da una Fondazione, costituita nel luglio 2009 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presieduta da Pio Baldi, che ospita due musei: il MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, e il MAXXI Arte, diretto da Anna Mattirolo. Una cosa fondamentale è che il museo non è nato solo con il semplice intento
177 Vedi Kira Perov (a cura di), Catalogo Bill Viola. Visioni interiori (Roma: Giunti Gamm, 2008). 178 Vedi “Curriculum mostre Castallo Colonna” CIAC museum, accesso 4 settembre 2012,
http://www.ciacmuseum.com/view_modulistica.php
di diventare un luogo di conservazione, ma fin da subito ha aspirato ad essere un laboratorio di sperimentazione, di studio, ricerca e produzione di contenuti estetici.180
Spulciando tra l'archivio on-line si possono rintracciare tutte le mostre e le opere esposte nel corso degli anni. Per il nostro settore di interesse è importante ricordare che nel 2007 furono presentate in anteprima al pubblico alcune delle opere nel progetto “MAXXI- installazioni” composto da tre mostre: la prima dedicata a Tony Oursler con l'opera
Gargoyle, la seconda a Bill Viola con Vapore e l'ultima con l'esposizione di tre opere di
artisti di fama internazionale (Movimento pseudo-perpetuo) Sfera Avional (1967-1968) di Maurizio Mochetti, Quadro di fili elettrici (Tenda di lampadine) di Michelangelo Pistoletto (1967) e Collapse-Construct, opera del 2005 di Charles Sandison.181
Attraverso questo ciclo di esposizioni si è anche svolta una ricerca nei confronti di opere definite installazioni complesse, delle quali sono state prese in esame le problematiche relative all’allestimento, alla conservazione, al restauro.
Nel 2010 il Maxxi ospitò diverse installazioni tra cui: Geografie Italiane. Viaggio
nell'architettura contemporanea (la videoinstallazione interattiva per 9 schermi
sincronizzati e 4 leggii sensibili) del gruppo Studio Azzurro e le videoinstallazioni
Mesapotamian Dramaturgies di Kutlug Ataman noto per le sue opere sospese tra fiction
e documento.182
Inoltre, nello stesso anno, per sostenere e promuovere i più recenti sviluppi della scena artistica contemporanea e la nuova generazione di artisti italiani nel contesto locale e internazionale, è nato il “Premio Italia Arte Contemporanea” ( rivolto ad artisti under 45
180 Vedi “Home” Maxxi, accesso 5 luglio 2012, http://www.fondazionemaxxi.it/museo/chi-siamo/
181 Vedi “Installazioni” Maxxi, accesso 5 luglio 2012,
http://www.fondazionemaxxi.it/2007/09/26/maxxi-installazioni-2/
italiani o residenti nel nostro paese) ispirato dall’esperienza del “Premio per la Giovane Arte Italiana”.183
Nel 2011, invece, il museo ha ospitato e promosso il progetto “NETinSPACE”, le cui opere indagavano i confini tra spazio virtuale e fisico, curato da Elena Giulia Rossi, con la partecipazione di Katja Loher, Miltos Manetas, Bianco-Valente, Bestiario, David Crawford. Dr. Hugo Heyrman, Les Liens Invisibles, Stephen Vitiello.184
Nel 2012 presso la galleria è nato il progetto “Gap – Generazioni a confronto” che si propose di dare evidenza al potere mediale della videoarte che attraverso l' uso dei più attuali mezzi tecnologici può esprimere a pieno la creatività dell’artista.185
Al di là delle mostre temporanee e degli eventi, all'interno del Maxxi è presente una collezione permanente dove si possono ammirare videoinstallazioni come : Springadela di Mario Airò, A delicate blance di Haluk Akakce, Preparing the Flute di William Kentridge, Legenda di Eva Marisaldi, Antartic Village e Antarctic di Lucy + Jorge Orta,
Kepone Drum , Gargoyle Caurosel di Tony Oursler, Le cocu Magnifique di Sara Rossi, Full Stop di Charle Sandison, Danalis Plexippus di Alessandra Tesi, Random, Rosso e Super Tuesday di Grazia Toderi, Revenge di Nico Vascellari, The Kiss, Amalia Traida, Democracy e Untitled (Embroidering 50 Stars) di Francesco Vezzoli, Il vapore di Bill
Viola.186
183 Vedi “Premio arte Contemporanea” Maxxi, accesso 13 luglio 2012,
http://www.fondazionemaxxi.it/2012/01/26/premio-italia-arte-contemporanea-2012-2/
184 Vedi “NETinSPACE” Maxxi, accesso 13 luglio, 2012
http://maxxisearch.fondazionemaxxi.it/maxxi/contemporaneo/scheda/IT-MAXXI-ST0001- 0000094776
185 Vedi “Gap-generazioni a confronto” Maxxi, accesso 4 aprile 2012,
http://www.fondazionemaxxi.it/2012/03/08/gap-generazioni-a-confronto-3/
186 Vedi “Maxxi arte” Maxxi, accesso 4 aprile 2012,
4.3.2 Studi di videoarte
A Roma in ambito universitario si è mosso qualche passo verso lo studio della videoarte con l'istituzione dell'organismo d'interfacoltà Centro Teatro Ateneo nato nel 1981 per gestire le attività del teatro Ateneo (unico teatro esistente nell'Università italiana). L'obbiettivo del Centro è stato quello di affiancare all'attività didattica accademica un insieme di iniziative che consentissero a tutti gli studenti di avvicinarsi al mondo dello spettacolo e di promuovere la ricerca sull'interazione fra il teatro e le nuove tecnologie audiovisive e il loro uso come strumenti di lavoro teatrale e analisi del teatro. Con il passare degli anni il Centro è riuscito ad organizzate una videoteca, denominata Archivio dello spettacolo, che oggi possiede più di 2000 video ed è stata riconosciuta dall'Università La Sapienza come “videoteca di interesse interdipartimentale”.187
Anche l'Università di Roma Tre con gli incontri e i laboratori sulla videoarte condotti da Marco Maria Gazzano, attualmente docente di Teorie del cinema e delle arti elettroniche, si è avvicinata sempre di più allo studio dell'arte del video. Questo, anche grazie all'Associazione culturale Kinema fondata dal professore nel 1989 con l'intento di creare occasioni di incontri interdisciplinari tra artisti, studiosi e produttori dell'ambito audiovisivo.188
Tra le varie iniziative realizzate, con la collaborazione di altri enti, si ricorda: l’esposizione “Il Novecento di Nam June Paik. Arti elettroniche, cinema, media verso il XXI secolo” (Palazzo delle Esposizioni, Roma 1992)189
; l’esposizione “Steina e Woody Vasulka. Video, media e nuove immagini nell’arte
187 Vedi “Centro Teatro Ateneo” Centro Teatro Ateneo, accesso 3 settembre 2012
http://w3.uniroma1.it/cta/teatroateneo.htm
188 Vedi “Associazione culturale Kinema” Soul, accesso 7 settembre 2012,
http://tirocini.jobsoul.it/1211.aspx?UID=9afb20a4-031d-48ef-ace5-927e431e22bf
contemporanea” (Palazzo delle Esposizioni, Roma 1995)190
; l’esposizione “Torre della pace. Le strategie dell'arte contro le strategie della violenza” (Roma 2002-2006);191
La presentazione dell’archivio Kinema nel corso della rassegna “Il video d’autore made in Italy” (Filmstudio 80, Roma 2007);192
le serate di “Macro video drink” 3 serate con proiezioni di videoarte e aperitivo nella Hall del Macro (Macro, Roma, 2010).193
Marco Maria Graziano era riuscito anche dar vita alla “Biennale internazionale delle arti elettroniche, della televisione di qualità, dell'editoria multimediale” di Roma, ma l'iniziativa durò soltanto dal 1997 al 2001.
Tra le altre proposte romane rivolte allo studio della videoarte, è da ricordare la serie di incontri per il progetto “Videoart in Italy 1968-1982 organizzato da REWINDItalia.194
Il convegno svoltosi al MACRO (Museo Arte Contemporanea Roma) il 19-20 aprile 2012 ha puntato a rinnovare l'interesse e l'attenzione internazionale per la videoarte italiana degli anni '70 e '80. Agli incontri hanno partecipato artisti come Claudio Ambrosini, Theo Eshetu, Luca Maria Patella, Federica Marangoni, Luigi Ontani, Michele Sambin, Mario Sasso, Guido Sartorelli, Luigi Viola; curatori come Maria Alicata, Stuart Comer, Deirdre McKenna; critici, storici e teorici dei media Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Silvia Bordini, Valentino Catricalà, Eleonora Charans, Sean Cubitt, Giorgio De Vincenti, Bruno Di Marino, Lia Durante,
190 Vedi Gazzano (a cura di), Catalogo Steina e Woody Vasulca, cit.. 191 Vedi “Torre della pace” Torre della pace, accesso 7 settembre 2012,
https://sites.google.com/site/installazionicanepina/home/locandina
192 Vedi Valentina Valentini e Americo Sbardella (a cura di), Catalogo Il video d'autore made in Italy
genio e sregolatezza (Roma, 2007) pubblicato on-line all'indirizzo
http://cdldams.unical.it/public/eventi/video%20autore.pdf
193 Vedi Doriana Torriero, “Un drink al museo per rilanciare l'arte: al Macro tre serate di video installazioni” in <<Corriere della sera. it>> (12 settembre, 2010). Pubblicato on-line all'indirizzo
http://roma.corriere.it/roma/notizie/tempo_libero/10_settembre_12/drink-al-museo-torriero- 1703746942588.shtml ( 7 settembre , 2012).
194 REWINDItalia è un gruppo di ricerca guidato da Stephen Partridge che si prefigge come obbiettivo una ricognizione sulla videoarte italiana.
Francesca Gallo, Marco Maria Gazzano, Luciano Giaccari, Laura Leuzzi, Angela Madesani, Dino Marangon, Anna Mazzanti, Silvia Moretti, Anna Notaro, Steve Partridge, Anne Marie Sauzeau, Lorenzo Taiuti. 195
Nel territorio laziale, ma in particolare a Roma, le iniziative che riguardano la videoarte sono moltissime e ad elencarle tutte stenderei solo un elenco sempre aperto. Così, ho cercato di ricordare solo le più significative, per far emergere i primi luoghi in cui si animò l'analisi, la critica e la storia di quest'arte che di anno in anno si espande sempre di più andando ad occupare i luoghi più affascinanti della città. L'esempio più rappresentativo è sicuramente quello del settembre 2010 quando l'Anfiteatro Flavio è stato infuocato virtualmente da due videoartisti internazionali, la danese Thyra Ilden e l'argentino Pio Diaz. Si trattava del progetto “Coliseum on fire”, curato da Gianni Mercurio e Christina Clausen che faceva parte di un lavoro più ampio “City on fire”, che consisteva nella realizzazione di incendi virtuali presso importanti istituzioni, come monumenti, musei, chiese in tutta Europa.196
195 Vedi“REWINDItalia: Videoarte in Italy 1968-1982”Museo Macro, accesso 11 luglio 2012
http://www.museomacro.org/it/rewinditalia-videoart-italy-1968-%E2%80%93-1982
196 Vedi “Il Colosseo brucia?Tranquilli, se il museo Correr è ancora lì...”Exibart.com, accesso 12 luglio 2012 http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=32721&IDCategoria=204 ; “Prove generali d'incendio: il Colosseo in fiamme, ma è un fuoco <<virtuale>>” Corriere della sera.it, accesso 12 luglio 2012, http://roma.corriere.it/roma/notizie/arte_e_cultura/10_settembre_8/colosseo-brucia-arte- 1703722428164.shtml