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Giuseppe De Marco: Mediavox

5 VIDEOARTISTI ITALIANI

5.9 Giuseppe De Marco: Mediavox

Giuseppe De Marco nato a Salerno nel 1957 si è inserito nel panorama artistico fin dal '80 con la partecipazione a mostre ed eventi come pittore, designer e performer. Nel 1985 insieme a Romano Quinto ha fondato Mediavox un laboratorio multidisciplinare e multimediale di sperimentazione artistica con il quale svolge attività in Europa e America del Nord. Dal 1994 al 1998 è stato docente presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università degli Studi di Salerno.475

Nei primi quindici anni di attività artistica con Mediavox ha seguito un percorso filo- marxista traendo ispirazione dal movimento “Internazionale situazionista” e da Guy Debord mentre dal 2000 ha spostato il suo interesse sullo studio della società contemporanea trovando in Jean Baudrillard un modello da seguire e nel video un ideale strumento di comunicazione.476

Sin dall'inizio il laboratorio si è dedicato alla realizzazioni di videoinstallazioni con lo scopo di accendere riflessioni sulla società attraverso un attivazione dei sensi individuali e collettivi. 477

Tra le prime videoinstallazioni realizzate si ricorda Ristrutturazione globale della

sensibilità, allestita in una cripta del castello longobardo di Arechi con il fine di mettere

in azione, tramite la catarsi, la sensibilità degli spettatori. L'anno seguente è stato costruito a Bologna Sperimentazione bioestetica della sensibilità, considerato da Giuseppe De Marco “un percorso decontaminante verso la mutazione antropologica”. Il percorso era formato da due ambienti messi in contatto da un monitor e una

475 Vedi Alfonso Amendola (a cura di), Catalogo Giuseppe De Marco. Medivox 2005/2008. Insurrezione

dal reale (Salerno: Periferie digitali, 2012), 119.

476 Alcune informazioni sono ricavate dalla mia corrispondenza con l'artista.

videocamera. In una stanza erano trasmesse l'immagini dell'altra, offrendo al visitatore un'esperienza decontaminante. In un secondo momento lo spettatore era spinto ad attraversare un piccolo corridoio con il pavimento ricoperto da foglie secche e avvolto da un suono metallico misto al canto delle cicale. Alla fine del corridoio un'installazione di plexiglass ed una lucidatrice si mostravano agli occhi degli spettatori.478

Sulla stessa linea rossa si muoveva la videoinstallazione Percorso dei sensi zona di

decontaminazione realizzata a Salerno e in Quebec (Canada), che si proponeva come

un luogo decontaminato dal capitalismo che influenza e muta i sensi dell'uomo. Il suo scopo era quello di organizzare lo spazio della creatività intellettuale riordinando esteticamente le facoltà sensoriali dello spettatore. I cinque sensi erano stimolati attraverso cibi e bevande, barattoli contenenti diversi materiali, in cui i visitatori dovevano infilarci la mano e scoprire i diversi contenuti, un cubo di cartone con casse audio in cui inserire la testa, e altre strutture con la funzione di stimolare la percezione.479

478 Vedi “Sperimentazione bioestetica della sensibilità” Mediavox, accesso 1 agosto, 2012,

http://mediavox.tumblr.com/post/10512666902/installazione-sperimentazione-bioestetica-della

479 Vedi “Percorso dei sensi zona di decontaminazione” Mediavox, accesso 1 agosto 2012,

Sperimentazione bioestetica della sensibilità,1989. Videoinstallazione: plexiglass, foglie secche,

telecamera, registratore, monitor, busta di latte, giornali, colori luminescenti, black lights, lucidatrice per pavimenti. Ristrutturazione globale della

sensibilità- vasca di decontaminazione, 1987.

Videoinstallazione: vasca da bagno in ghisa, telaio di metallo coperto con teli di plastica, iniettori e tubi gomma trasparente, acqua, colori luminescenti, black lights, monitor e telecamera, istruzioni per l’uso. Presentazione: Castello di Arechi, “Estetica diffusa”, Salerno.

Percorso dei sensi zona di decontaminazione,

1989.Videoinstallazione: plastica, foglie secche, cotone idrofilo, piatti di alluminio, colori luminescenti, black lights, essenze naturali, musiche aborigene e suoni elaborati al sintetizzatore,video, diapositive, produzioni teoretiche. Presentazione: Le lieu- Centre en art actuel Quebec (Canada).

Nel 1994 con l'uscita di Romano Quinto da Mediavox, Giuseppe De Marco ha abbandonato la visione Marxista e materialista per esplorare nuovi territori. Nello stesso anno in occasione dell'evento multidisciplinare Heraclite, Mediavox ha realizzato cinque video abbinati ad immagini statiche rendendo omaggio a Eraclito, al suo eterno ciclo di unità ed opposizioni e allo spirito di tolleranza e democrazia.

Nel 1996 Mediavox ha fondato APS (Associazione Psicogeografica Salernitana) con l'obbiettivo di instaurare un nuovo rapporto cognitivo con lo spazio urbano. Un esempio è stata la realizzazione del progetto Churinga a Castelluccio Cosentino (Salerno).480 Nel 2002 a Mediavox si è affiancato Futuro Plastico, un laboratorio di ricerca estetica in cui Giuseppe De Marco e Lello Cicalese utilizzarono gli strumenti della comunicazione estetica per alimentare il dubbio, la curiosità, la conoscenza, privilegiando punti di vista insoliti che stimolano la partecipazione emotiva.481

Tre sono le mostre multimediali che hanno caratterizzato questa collaborazione: “Mutazioni”, “Solorosso” e “Giallo informe”. Il primo evento invitava gli spettatori a riflettere sui mutamenti soggettivi e oggettivi. Il secondo voleva sottolineare l'importanza delle percezioni psico-sensoriali e sulla necessità di abbandonare le pseudo-certezze acquisite per distaccarsi dalle emozioni della realtà. “Giallo Informe” invece rappresentava l'evento conclusivo di un ciclo di ricerche sul tema della mutazione.

Con questo affiancamento Mediavox ha incrementato ulteriormente la realizzazione di video creativi in cui le immagini di oggetti fluttuanti e la diversificazione dei suoni di Fabio Scoppetta hanno un ruolo centrale.482

480 Vedi “Churinga” Mediavox, accesso 1 agosto 2012,

http://mediavox.tumblr.com/post/10512951665/churinga

481 Vedi “Giuseppe De marco” Mediavox, accesso 1 agosto 2012, http://mediavox.tumblr.com/profilo

482 Vedi M. R. Voccia, Futuro plastico: arte, artificio e multisensorialità (Salerno: Multimedia edizioni, 2001). I video sono visionabili nell'archivio web di Mediavox alla pagina on-line

Nei video realizzati tra il 2005 e il 2007 è evidente l'ispirazione di Mediavox a Jean Baudrillard come in Lo scambio impossibile, Il delitto perfetto e Power inferno. La televisione, il terrorismo, la paura dell’altro diventano temi da analizzare, studiare. I video creati in questo periodo oltre ad affrontare temi concreti e di attualità, grazie a tecniche e programmi sempre più sofisticati, sono più complessi tecnicamente e di conseguenza spettacolari.

Nell'ultimo anno (2011) Mediavox ha presentato presso il Museo Virtuale della Scuola Medicea Salernitana, Visioni passive un video che propone una riflessione sul senso della vista come principale attrattore per la funzione passiva del prodotto arte.483

483 Vedi “Il museo virtuale della Scuola Medica Salernitana” Mediavox, accesso 1 agosto, 2012,