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Il ciclo di Bilancio Partecipativo

Caratteristiche, obiettivi, origini ed evoluzione.

T. Genro-U De Souza

3.2 L’esperienza di Porto Alegre: origini e caratteristiche

3.2.1 Il ciclo di Bilancio Partecipativo

Definite le origini e gli elementi propedeutici all’introduzione di questo strumento passiamo ora ad

una descrizione del suo funzionamento.

Il BP di Porto Alegre corrisponde ad un ciclo di incontri che si apre solitamente nel mese di marzo e si

conclude con la proposta redatta dal COP (Consiglio del Bilancio Partecipativo) presentata al

Consiglio Comunale (Camâra de Los Vereadores) al quale è attribuito il potere di approvare il piano

investimenti inserendolo nel Documento di Bilancio annuale. Questo ciclo si suddivide in tre fasi:

Prima tornata Assembleare (marzo): si realizzano 16 assemblee pubbliche (una per ogni regione cittadina) e 6 Plenarie Tematiche14; nelle assemblee pubbliche l’ordine del giorno

prevede: a) una presentazione dei conti relativi all’anno solare concluso e al Piano

Investimenti per quello in corso; b) presentazione del regolamento interno del BP, con le

eventuali variazioni apportate nell’anno precedente dal Consiglio di Bilancio rispetto ai criteri

generali di distribuzione dei fondi fra le regioni, a quelli tecnici, legali e regionali; c)

valutazione critica, da parte dei partecipanti che si iscrivono a parlare, dei conti presentati e

delle opere realizzato l’anno prima; d) elezione di una porzione di delegati che andranno a

comporre i Forum dei Delegati della Regione o della Plenaria Tematica e che coordineranno

tutto il processo di discussione con la cittadinanza, con le relative fasi di costruzione delle

priorità relative ai temi, alle opere e ai servizi;

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Le Assemblee tematiche vennero introdotte nel 1994 con il preciso obiettivo di includere nel processo di discussione settori sociali fino ad allora non coinvolti e per dare al BP una dimensione di più ampio respiro estendendo il dibattito alla pianificazione urbana complessiva e ad alcune politiche di settore. Attualmente le assemblee tematiche riguardano i seguenti settori: circolazione e trasporto; sanità e assistenza sociale; cultura; educazione e tempo libero; sviluppo economico e tassazione; sviluppo urbano e sociale.

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Tornata Intermedia (aprile-maggio): in questo periodo ciascuna delle sedici regioni in cui è suddivisa la città di Porto Alegre organizza autonomamente mediante i propri delegati una

serie di incontri per analizzare le sue necessità, individuare al loro interno gli interventi locali

ritenuti prioritari e scegliere le priorità tematiche. In questa fase vengono costituite delle

Commissioni di Accompagnamento dei lavori e delle Commissioni di Strada che controllano

informalmente tutti i lavori delle imprese che vincono gli appalti comunali.

L’Amministrazione comunale interviene nella tornata con ruoli consultivi, venendo incontro

alle necessità dei cittadini attraverso la diffusione di informazioni tecniche generali e

specifiche per arricchire il dibattito in modo da renderlo più completo e realistico. Mediante

un principio di “partecipazione su convocazione della comunità” l’Amministrazione mette

inoltre a disposizione dei partecipanti un certo numero di tecnici allo scopo di rendere più

facile il compito di redigere il documento indicante le priorità di ciascuna micro-zona. Infine,

ultimo compito di questa tornata intermedia è quello di eleggere i delegati aggiuntivi che

andranno a formare il Forum dei Delegati.

Seconda Tornata Assembleare: (giungo-luglio) vengono riportate le priorità micro-zonali raccolte nella fase intermedia e, sulla base di queste informazioni, elaborate le griglie di

priorità relative ad ognuna delle 16 regioni in cui si suddivide il territorio cittadino. In questa

fase si eleggono infine i Consiglieri regionali e tematici (2 titolari e 2 supplenti per ciascuna

delle 16 regioni e delle 6 aree tematiche) che, insieme ad un rappresentante dell’UAMPA, ad

uno appartenente al Sindacato dei dipendenti comunali e a 2 rappresentanti

dell’amministrazione (ai quali però viene riconosciuto solo un diritto di parola e non di voto)

formeranno il Consiglio di Bilancio, l’organo superiore della piramide partecipativa15.

Nella seconda parte dell’anno (agosto-novembre) inizia una fase di dibattito e negoziazione che

intercorre fra il COP, il GAPLAN16 e altri organi appartenenti all’amministrazione (fra i quali gli

uffici finanziari e, soprattutto, la Giunta). Al GAPLAN è affidato il compito di elaborare una matrice

15

G. Allegretti, 2003, Autoprogettualità come paradigma urbano. L’insegnamento di Porto Alegre, Firenze, Alinea.

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di bilancio che armonizzi le richieste e le priorità provenienti dal percorso partecipativo con le

proposte provenienti dagli uffici tecnici dei vari organi comunali; la bozza viene dunque esaminata dal

COP, che ha la facoltà di apportare ad essa le modifiche ritenute più opportune per fare in modo di

rispecchiare il più uniformemente possibile le indicazioni provenienti dalle precedenti fasi di

consultazione popolare. Entro il 30 settembre il documento programmatico, ricevuto il consenso del

COP, del GAPLAN e del Sindaco, viene presentato in Consiglio Comunale, organo a cui spetta

l’ultima parola rispetto all’approvazione, effettuata entro il 30 Novembre.

Il BP di Porto Alegre si sviluppa dunque attraverso un percorso molto strutturato, che alterna fasi di

partecipazione diretta con momenti di negoziazione fra organi eletti e fra questi e settori

dell’amministrazione con specifiche competenze tecniche. Oltre ad un ciclo altamente strutturato dal

punto di vista funzionale, il BP adotta un metodo di individuazione delle priorità condotto sulla base di

un’analisi multicriteri, che viene utilizzata dai tecnici del GAPLAN e dai rappresentanti del COP nella

successiva composizione del Documento di Bilancio e del Piano degli Investimenti.

I criteri utilizzati per individuare le priorità a livello cittadino e quelle da un punto di vista tematico

sono tre: il numero di abitanti, la scelta operata dai cittadini nel corso delle assemblee e l’accesso della

popolazione al bene pubblico in questione. Una proposta perciò riceverà il massimo grado di priorità

se si verificheranno contemporaneamente le seguenti condizioni: è stata considerata prioritaria rispetto

a tutte le altre provenienti da una certa zona; detta zona risulta essere più popolosa delle restanti 15; la

proposta concerne un bene o un servizio pubblico che ha ricevuto il minimo grado di implementazione

all’interno della suddetta zona.

Questo metodo è sembrato agli occhi dei partecipanti e degli organizzatori del BP la modalità migliore

per giungere a decisioni più condivise e dotate di un maggior grado di equità. A proposito di questo

strumento Luigi Bobbio ammette come sia curioso che l’esperienza più nota di democrazia

partecipativa che ha avuto una larghissima eco in tutto il mondo si fondi su una procedura molto

rigorosa e sull’adozione di una specifica tecnica deliberativa, seppur applicata in modo semplificato17.

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