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Ciclo dei laboratori: la metodologia del progetto Cuidar

di Flaminia Cordani e Anna Grisi

3. Ciclo dei laboratori: la metodologia del progetto Cuidar

Il ciclo di laboratori, realizzato durante il progetto, è stato ispirato alle tecni- che didattiche della pedagogia dei diritti (Flowers, 2007), per lavorare con bam- bini/e e ragazzi/e sul principio di partecipazione, uno dei quattro principi fonda- mentali della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza (Crc)8.

Questo principio responsabilizza i bambini/e e ragazzi/e che diventano così protagonisti attivi dei processi decisionali che hanno un diretto impatto sulle loro vite. Inoltre, l’espressione delle proprie idee e dei propri punti di vista garantisce uno sviluppo più equilibrato. Questo tipo di approccio può essere applicato in qualunque tipo di progetto sia dando informazioni ai bam- bini/e e ai ragazzi/e sui rischi del territorio, sui Piani di Protezione Civile Comunali ecc., sia cercando di coinvolgerli nelle diverse fasi dell’emer- genza: dalla preparazione fino alla delicata fase di ricostruzione. Per essere significativa e non meramente “decorativa”, la partecipazione non deve es- sere considerata come un privilegio concesso dagli adulti o un merito da con- quistare da parte dei bambini/e. Al contrario, è un diritto sancito nella Con- venzione Onu e come tale deve essere rispettato e il più possibile reso effet- tivo nei progetti rivolti ai minori di età.

Quando la piena partecipazione funziona in un progetto, i bambini/e e gli adolescenti hanno l’opportunità di sviluppare nuove competenze e _aumen-

tare la fiducia in se stessi. Gli adulti, inoltre, apprendono che questo modo di collaborare con i più giovani può portare a nuove prospettive e al raggiungi- mento di risultati migliori.

7 Save the Children si è dotata da alcuni anni di standard per la partecipazione dei bambini.

Gli standard individuati sono 9. Per un approfondimento si veda “Tu partecipi. Io partecipo, Un’analisi dei metodi di lavoro e delle buone pratiche di partecipazione di bambini e adole- scenti realizzate da Save the Children Italia” e “A toolkit for monitoring and evaluating chil- dren’s participation”, Booklet 3, Save the Children Fund (Uk), 2014. 

8  Per approfondimento della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si

Inoltre sempre in virtù di quanto sancito dalla Convenzione Onu, nella realizzazione di percorsi partecipativi tutti gli adulti coinvolti hanno la _re-

sponsabilità di garantire che, in ogni momento, siano state messe in atto mi- sure volte a proteggere la salute, la sicurezza e il benessere dei bambini e degli adolescenti che partecipano ai laboratori e agli eventi.

Per facilitare questo, il progetto Cuidar ha sviluppato un modello (check- list) dove sono stati elaborati degli standard minimi9 da rispettare in tutte le fasi del progetto, dalla pianificazione all’esecuzione dei laboratori e degli eventi, e durante il monitoraggio e la valutazione del lavoro svolto, per garan- tire che bambini ed adolescenti siano protetti da qualsiasi danno potenziale10.

La metodologia utilizzata si basa sulla condivisione e negoziazione dei percorsi di apprendimento con i ragazzi/e. I giovani sono considerati porta- tori di conoscenze e competenze da valorizzare e ampliare. Tale metodologia presuppone, come precedentemente ricordato, che l’educatore diventi parte di una relazione basata sul riconoscimento dei giovani come titolari di diritti. All’interno di questa cornice il focus è sul ragazzo/a, le sue risorse, i suoi bisogni e le sue aspettative.

Gli obiettivi specifici dei laboratori sono stati: ₋ educare alla cittadinanza attiva;

₋ diffondere la conoscenza della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e in particolare il diritto alla partecipazione – Articolo 12; ₋ identificare e riconoscere i pericoli e i rischi del territorio attraverso il punto di vista dei giovani; le cause e gli impatti che i disastri hanno sulla loro vita, su quella delle loro famiglie e della comunità;

₋ identificare le potenzialità e vulnerabilità del proprio territorio e le _azioni

di mitigazione e prevenzione che ragazzi/e e adulti possono adottare; ₋ identificare ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella preven-

zione, preparazione e gestione delle emergenze;

₋ confrontarsi in modo costruttivo con tecnici ed esperti per la formulazione di soluzioni condivise che tengano in considerazione i punti di _vista e le

opinioni di bambini/e e ragazzi/e;

₋ utilizzare al meglio le competenze pre-esistenti dei ragazzi su questi _temi

e rilevare i bisogni, le aspettative e le loro priorità per influenzare le azioni e decisioni che riguardano la loro vita;

9 Per check list si veda allegato 2 Manuale Cuidar – la cultura della resilienza ai disastri

tra bambini e adolescenti consultabile qui www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblica- zioni/cuidar-la-cultura-della-resilienza-ai-disastri-tra-bambini-e-adolesce. 

10 Per ulteriori informazioni e per consultare i laboratori si veda il Manuale del progetto

Cuidar:_www.savethechildren.it/cosa-facciamo/pubblicazioni/cuidar-la-cultura-della-resi- lienza-ai-disastri-tra-bambini-e-adolescenti. Per altre informazioni sul progetto e i materiali pro- dotti dai ragazzi è possibile consultare il sito del progetto Cuidar www.lancaster.ac.uk/cuidar/it/.

₋ comunicare i risultati del processo di apprendimento e partecipazione ai propri coetanei, alle famiglie, e alle istituzioni locali attraverso l’elabora- zione di un prodotto comunicativo/informativo (es. video, _volantini, per-

formance teatrale, mostra fotografica, realizzazione di _fumetti, ecc.).

I laboratori sono stati realizzati all’interno del contesto scolastico, in ora- rio sia curriculare che extra curriculare, e presso centri socio-educativi, lu- dico-ricreativi o gruppi Scout.

Il ciclo di laboratori è stato concepito come un percorso suddiviso in 3 fasi e può essere adattato al contesto di riferimento in cui vengono realizzate le attività: 1) Conoscere; 2) Approfondire e Proporre; 3) Comunicare.

FASE 1: Conoscere

Questa prima fase ha l’obiettivo di stimolare l’interesse dei giovani partecipanti nei confronti del tema della riduzione del rischio di disastri e dell’emergenza per apprendere a identificare: ₋ i pericoli e rischi, le potenzialità e vulnerabilità del proprio territorio; ₋ le azioni di auto protezione, mitigazione e prevenzione che ragazzi e

adulti possono adottare;

ruoli e responsabilità di tutti gli attori coinvolti nella preparazione e _ge-

stione delle emergenze.

Durante i laboratori di conoscenza è fondamentale introdurre e approfon- dire gli articoli della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il diritto alla partecipazione. In questa fase si possono organizzare labora- tori per la creazione di un calendario storico degli eventi emergenziali che hanno caratterizzato il territorio o una mappa del territorio comprensiva di rischi, risorse e punti di forza del territorio.