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COFFEE BREAK

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 120-124)

CANCRO

È lunatico e vive cò emozzione. Je va la mosca ar naso, ch’è cazzoso. Te po’ fa a fette cò n’osservazzione ma nun je pòi dì A ch’è permaloso! È fedele, mammone, spiritoso, de tutto quer che fu la collezione

perchè è canchero, no? E va a ritroso. ccià ’na memoria proprio d’eccezione. Se piagne addosso perchè è vittimista, attaccato a la casa e a la famija: è patriottaro campanilista. È còco, parco, ché nun gozzovija,

pigro, disordinato, spesso artista, ccià un naso che funziona a meravija! LEONE

Rigala, ospita, invita, presta, vede, dirigge, ordina, comanna,

pretènne, è tutto lui, arza la cresta s’offènne, s’arisente nun domànna.

Se crope d’oro addosso e ne la vesta, magna a quattro parmenti e poi tracanna; pò esse inzonne si ce sta ’na festa si no crolla de bòtto e fa la nanna.

È commodone e vòle vive in pace ma a chi lo scoccia o je mette fretta – puro s’in fin de conti je dispiace – lo pò azzannà e fànne ’na porpetta.

Soffre de còre e abbrucia ch’è na brace: co ’r mal de schiena spesso ce s’alletta. VERGINE

Analizza e spacca in due er capello, Critica, nun se fida, colleziona. Nun se pronuncia, dubita, raggiona, cataloga, organizza, ammira er bello. Sparambia, nun vò spènne, te cojona, mejo der còre addopera l’ucello. Bazzica e conosce questo e quello, nun s’azzarda e invece s’empressiona Ccià fifa de soffrii, ama l’iggiene: lustra, pulisce, lava, disinfetta,

va dar dottore puro si sta bene, pija trenta medicine e la majetta

– pò fà quaranta gradi – se la tiene. Conzerva tutto, poi… caca de fretta. BILANCIA

Dipromatica, spesso permalosa, svagata, nas’all’aria, inciampicona, piacevole, indecisa, pacioccona: elegante, indecisa, schizzinosa.

P’amor de pace ‘nghiotte rospi a josa fin’a che scoppia e tira lampi e tòna. Cerca er compagno, chè romanticona, appassionata de romanzi rosa innamorata pazza de l’amore. Se gusta assai la musica, i concerti

ne i paesaggi è senzibbile ar colore. Nun vòle er movimento né er zudore, nun sopporta der chémpinghe l’incerti. Soffre d’ossa e scureggia a tutte l’ore. SCORPIONE

Rimuggina, rivanga, è sospettoso. Indaga svicolànno nun s’empiccia quanno lo credi sfranto, t’ariciccia ccià sette vite, è cupo, misterioso. S’emozziona, è violento e fascinoso.Le cose l’arimanna, poi se spiccia. Se te sfaciola bene, se no… ciccia! Più che de te, lui de sé è geloso. S’adombra, è ironico e satanico. Er zesso? Sii!… ma quanno vòle lui: scopa e cortello li vò d’ar manico. Capisce ar volo li perchè e i percui. È sua la vennetta, non er panico. S’ammala ai posti delicati e bui.

SAGITTARIO

Vòle la libbertà, è inzofferente. Ner matrimonio vede ’na gran cappa. S’annoja, s’ha da mòve, pija e scappa, prescioloso, frenetico, impazziente Magna la frutta quann’ancora allappa.

Caciarone, simpatico, imprudente, finché a scola fa sega e nun za gnente però quarche diploma se lo strappa e doppo studia inz’ina quanno è vecchio. È sbafatore, ingenuo, puttaniere, ama viaggià, riduce l’auto un zecchio. Pè restà in forma s’osserva ne lo specchio è giovane sportivo de mestiere finché céde de cianca e poi d’orecchio.

CAPRICORNO

È un taccagno! Tre pigne ’na tenaja.

Tosto, tetro, riservato e muto sale solo, e nun je serve ajuto.

Si c’è tropea, sarichiude e scaja, che sa puro campà de pane e sputo. Ma mira arto e de rado sbaja: ccià un’ironia che spella e taja

e nell’affari ccià cervello e fiuto e prima o doppo ariva dove vòle. Si evoluto, po’ diventà un zantone, ma si tira ar quatrino, ar post’ar zole allora te diventa Paperone!

È stitico e lo scheletro je dòle ma da stravecchio po’ campà benone! ACQUARIO

Conta solo er domani, pè l’Acquario. Fanatico de scienza e fantascienza, razzionale, ribbelle libertario nun pòi prévede mai come la penza.

Idealista, sur protestatario, nun zopporta famija, ne fa senza, preferisce l’amico. Umanitario, je piace er nòvo e l’indipennènza. Spesso veggetariano e salutista, parla d’ecologgia, d’omeopatia,

schifirtoso, un pò snobbe e opportunista te s’appoggia cò tanta simpatia, ma de quello che vò te fa la lista. Soffre de vene e inciampa pe’ la via. PESCI

Sensibbile, svagato, indifferente più che casinista è caotico

anche ne l’amore, ch’è romantico ma cornifica come fusse gnente. Dorce gentile, debbole e pazziente er dicide j’arimane ostico

fenisce a buttà sul filosofico. Chiacchera troppo oppure nun ze sente. Capisce l’antri e spesso ce s’appena, s’adatta a tutto, è semplice e ntuisce nun pò vedè chi letica e chi mena; scappa, se dà, vò le cose lisce.

Si beve, beve e fuma e nun ze frena. Pè le fette è un macello: ce patisce.

CASSANDRE E … VESPE

Sul “SOLE 24 ore di domenica 1 maggio è comparso il consueto trafiletto “VESPE” che si diverte a pungere amabilmente qualche noto personaggio alla ribalta.

In quest’occasione è toccata alla brava scrittrice Sandra Patrignani (es. “Care presenze”) che tiene una rubrica astrologica su Panorama col simpatico pseudonimo di CasSandra.

Il “vespaiolo” prende in giro l’eccesso di cultura della scrittrice come potete rilevare dal testo, invitandola alla semplicità di Linda Wolf. Fra l’altro la cultura di CasSandra è di tutto rispetto: per es. pochissimi cultori di musica conosco-no lo struggente e splendido valzer-jazz di Sciostakovich.

Perciò ci viene il triste sospetto che tutto il nostro lavoro di rendere più cul-turale l’Astrologia non solo non sia apprezzato, ma addirittura che generi irrita-zione; il “vespaiolo” – interpretando l’opinione comune – sembra augurarsi che torni appannaggio di brave massaie, possibilmente prive di cultura, che deve essere riservata a forme ben più nobili del sapere.

È il consueto problema dei luoghi comuni consolidati, inestirpabili e so-prattutto del fastidio di dover cambiare un’etichetta comodamente archiviata nella nostra memoria. Rock Hudson è quello “così” che si è beccato l’AIDS, urta sapere che era un profondo conoscitore e cultore di musica classica e di arte; gli alchimisti sono quelli che si illudono di trasformare il piombo in oro; l’omeopatia usa medicinali così diluiti che praticamente non ne resta neppure una molecola, ecc. ecc.; ogni tentativo di spiegazione contraria viene allonta-nato con fastidio.

Diceva mia nonna “meglio esser ladri che aver la nomina”… e i luoghi co-muni ne sono un equivalente.

Potrebbe anche essere che in fondo si veda l’Astrologo con una latente simpatia, per il suo candore, così come si trattano i bimbetti, che si ascoltano divertiti finchè dicono sciocchezze, ma che infastidiscono – o imbarazzano – se parlano troppo sul serio e la sanno più dei grandi…

In fase di bozze abbiamo avuto modo di apprezzare proprio la Patrignani in una trasmissione – a quanto pare organizzata frettolosamente in sostituzione di un altra – di Bruno Vespa nel “Porta a porta” con tema l’astrologia e la propo-sta di legge che dovrebbe rendere edotti gli “ingenui” consumatori sul pericolo degli oroscopi, cosi’ come si fa sulle scatole di sigarette.

Molti Soci si sono indignati, per la scelta degli interlocutori e l’inevitabile dialogo fra sordi; ma ripensandoci – forse senza volerlo – la RAI ci ha fatto un grosso favore, perchè gli oppositori erano veramente penosi, maleducati e ignoranti, mentre fra i difensori, oltre alla Giusy c’era una Laura Biagiotti, spet-tacolosa, vera grande signora e la nostra Sandra Patrignani che sembravano le uniche figure rispettabili della compagnia. Certamente il pubblico neutrale – se ha resistito a lungo – ha tifato per loro. Peccato che Branko abbia cercato ad ogni costo un approccio “conciliatore” ed esotericheggiante che qualcuno ha interpretato come sintomo di lacune tecniche.

Per i nostri amici detrattori potremmo concludere: neppure il Papa ha otte-nuto di scardinare il piacere di consultare le stelle, e volete riuscirci voi? E alla fine non sarà che si tratti di un latente dispetto per chi ha troppo successo? Se siamo in democrazia si proponga allora un altro (inutile) referendum consulti-vo: vedremo da che parte sta la maggioranza e chiuderemo l’argomento!…

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Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 120-124)