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Grafico del gruppo Botswana

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 85-88)

con Urano e Nettuno in mutua ricezione

1. Grafico del gruppo Botswana

Come si può vedere incominciando dall’AS in Ariete, si tratta di un insieme costituito da persone dinamiche, individualiste, gelose della propria indipen-denza e, nello stesso tempo, rispettose di un certo ordine gerarchico. Il che permette al leader ufficiale, espresso dallo splendido Sole in Leone in 5a, di stabilire il tono generale e di esercitare il proprio ascendente su tutto il gruppo dall’interno senza prevaricarlo, anzi tenendo conto delle diversità individuali (Sole opposto a Nettuno in 11a). Il rapporto che deriva dallo scambio energe-tico tra il leader e il gruppo avviene sulla base di un’eguaglianza empatica

(Nettuno in Aquario). In quanto al rapporto interno a livello orizzontale, il gruppo cerca di raggiungere un equilibrio armonico quasi ad esorcizzare la sua eterogeneità attraverso il rispetto reciproco ed il consenso generale (DS Bilancia) malgrado le notevoli differenze caratteriali che qualche volta sfiorano il conflitto.

La coesione come gruppo avviene lentamente – MC Capricorno – attraver-so la routine giornaliera programmata in modo razionale ed attentissima alle regole che devono servire alle necessità di tutti (6a Vergine con Mercurio/ra-zionalità e Giove/espansione, entrambi trigoni al MC). Le regole sono essen-ziali quando ci si trova a dover vivere gomito a gomito come succede automa-ticamente in un campeggio senza supporto di strutture esterne. Del resto il programma che il gruppo si è dato, espresso dall’asse nodale 1a/7a, si focaliz-za sull’Io e gli Altri, cioè sul rapporto che va gestito in maniera trasformazio-nale (Plutone, 2° signore della 7a, in 8a) attraverso il raggiungimento di un obiettivo ideale (Plutone in Sagittario).

Mi sembra interessante il percorso evolutivo dell’asse dei nodi che, dalla Luna pre-natale con NN in Toro/8a e NS in Scorpione/2a = trasformazione dell’ambiente e delle risorse individuali, si sposta qui sull’asse 1/7, in segni ro-vesciati, quasi a voler dimostrare di aver introiettato il concetto di amore per l’ambiente per proiettarlo sul gruppo. Da notare il quadruplice Grande Trigono di Fuoco che coinvolge i Luminari, l’AS, e Marte in uno stretto interscambio di energie che si scarica sul vertice più in alto rappresentato da Plutone in 8a/trasformazione nel segno del Sagittario/lunghi viaggi. Il grande Trigono di Fuoco si riferisce spesso agli Iniziati. Nel nostro caso si tratta soltanto di per-sone in via di apprendimento che hanno già raggiunto una certa maturità evo-lutiva.

Ci sono, dunque, tutti i presupposti per cui queste persone possano amal-gamarsi malgrado le differenze individuali. Tra di loro, quella che sembra un po’ in sottotono è l’affettività, agita in modo disinvolto e apparentemente su-perficiale (Venere/Gemelli ) forse ostacolata dal timore di una precedente fra-tellanza non pienamente vissuta (Venere congiunta alla Luna Nera) e che, pro-prio per questo, verrà in seguito proiettata verso una fratellanza più estesa e meno personalizzata (Venere in trigono a Urano/Pesci in 12a). Tuttavia, le ra-dici (4a casa) sono basate sui tradizionali valori cancerini che includono senti-menti e sensazioni. Solo che essi sono ancorati al principio di realtà e imbri-gliati in modo che possano servire costruttivamente al gruppo (Saturno Can-cro in 4a sestile a Giove Vergine in 6a). In un certo senso, anche il tono gioio-samente vitale e un po’ baldanzoso dei singoli componenti (Mar te in Leone/5a) viene controllato dalla determinazione del collettivo che vuole l’uni-tà nella diversil’uni-tà (Urano in Pesci opposto dalla 12a).

Ma qual è l’obiettivo che si è posto il gruppo una volta formato? Semplice-mente quello di un fotosafari a caccia di animali, soprattutto di grossa taglia come leoni, rinoceronti, elefanti, anche se non sono ignorati quelli di piccola taglia come le infinite coloratissime specie di uccelli o manguste, fagoceri e al-tro. Il fotosafari non consiste soltanto nel fare delle belle foto. Significa, nel

si-lenzio più assoluto e a rispettosa distanza, cercare seguire spiare studiare le abitudini degli animali selvatici per coglierne tutte le sfumature di comporta-mento, in modo da immergersi nel loro stesso ambiente e cercare di capirli. In fondo, non ci sono molte differenze tra loro e noi a livello emotivo. In genere, essi diventano pericolosi per l’uomo solo se si credono attaccati. Per esempio, l’elefante può diventare terribilmente aggressivo quando è spaventato. Ma è abbastanza generoso con i suoi presunti nemici. Incomincia a sventolare le orecchie quasi a significare: Stai attento! Se l’avvertimento non è raccolto, ol-tre che sventolare le orecchie incomincia a barrire sollevando la proboscide. Se ancora non basta, fa qualche passo avanti minacciosamente e poi si ferma, almeno un paio di volte. Solo alla fine carica. Una precauzione importante è quella di indossare indumenti del colore della terra: beige, marrone, verde non brillante. Un indizio di più per ricordarci che siamo tutti legati alla stessa Gran-de Madre.

I parchi sono molto controllati perché questi animali non subiscano danni a causa dell’avidità degli uomini. Purtroppo ci sono ancora bracconieri in giro, e inqualificabili individui che li allevano, portandoli via dalle madri ancora cuc-cioli per usarli nella caccia, e condannarli a morte. Quando le guardie forestali si imbattono in animali feriti caduti nelle trappole dei bracconieri, li portano in parchi più piccoli sistemandoli in recinti protetti. Perché quando questi animali incominciano a vivere con l’uomo diventano fiduciosi e, anche se guariscono, non sono più in grado di provvedere alla propria sopravvivenza. Lo stesso leo-ne può finire per comportarsi come un caleo-ne, leale e affettuoso verso quello che considera il suo padrone. Ne abbiamo visto uno, ormai adulto, allevato col biberon dal direttore del parco, raspare, mugolare, e scagliarsi come impazzito contro la palizzata finché questi non si è deciso ad entrare per giocarci e acca-rezzarlo.

L’obiettivo, perseguito inizialmente dalla maggioranza, è stato, man mano e quasi senza avvedersene accettato da tutti. Del resto, il tempo è quello della vacanza con la V maiuscola, lo spazio è dato dagli immensi parchi ricchi di animali selvatici, e quasi del tutto privi di villaggi, ne abbiamo visti e visitati soltanto due. L’obiettivo cui uniformarsi non poteva essere che quello. Traspa-re anche dal grafico lungo l’asse 6a/12a. Abbiamo, infatti, la Luna/sensibilità in Ariete, voglia di avventura, in 12a/animali di grossa taglia, a contatto di una realtà insolita e un po’ diversa (ancora 12a) rispetto agli schemi occidentali. Nella 6a/animali di piccola taglia, la routine quotidiana è centrata sulla visio-ne/Giove, anche 2° signore naturale della 12a, e sull’attenzione ai dettagli, Mercurio signore della 6a/Vergine, doppiamente nel suo domicilio.

Il gruppo non si è proposto una meta qualsiasi di vacanza. Il fatto che la maggioranza dei componenti, appartenga astrologicamente agli elementi Aria e Terra (4 di Aria, 4 di Terra, 2 di Fuoco di cui uno con AS di Aria e l’altro di Terra) spiega già perché abbia scelto l’Africa. Dove se non qui, infatti, delle persone prevalentemente razionali e concrete potevano andare alla ricerca della loro parte sconosciuta – la loro funzione inferiore, secondo Jung – per tentare, sia pure inconsciamente, il recupero della loro identità integrale? Ma

perché proprio il Botswana? Dopo tutto, ci sono altri Stati in Africa che offrono possibilità analoghe. Mi sono chiesta se non ci fossero alchimie genetiche pre-esistenti tra il nostro/piccolo e il grande gruppo/Botswana.

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 85-88)