• Non ci sono risultati.

Il collezionismo in Cina oggi: i trend di mercato

Capitolo 3 L’opera d’arte, il ruolo di collezionisti e artisti e le problematiche del

3.2. Il collezionismo in Cina

3.2.5. Il collezionismo in Cina oggi: i trend di mercato

Poco più di una decade fa, il mercato dell‘arte in Cina era ancora fiacco, a causa del lascito della Rivoluzione culturale che aveva posto i beni di lusso nell‘ottica di beni borghesi, e che aveva visto le Guardie rosse razziare case e distruggere opere d‘arte. Oggi, invece, l‘arte è diventata in Cina una sorta di moneta, e il collezionismo è divenuto incredibilmente consistente (Barboza et al., 2013).

Come si è visto, infatti, a partire dall‘ultimo quarto del XX secolo nacquero a Hong Kong e Taiwan importanti collezioni d‘arte cinese, mentre dal XXI secolo iniziarono ad apparire sempre più numerosi i collezionisti provenienti dalla Cina continentale (Wang, 2012).

A partire dal XXI secolo, infatti, i due tradizionali centri artistici mondiali, New York e Londra hanno iniziato a essere affiancati da altri importanti mercati, come quello di Pechino e Hong Kong. Da allora, infatti, la crescita nelle vendite di arte cinese nei mercati di Hong Kong, Pechino, Shanghai e Taiwan è stata ineguagliabile. Soprattutto i primi due mercati citati hanno iniziato a condurre il mercato delle aste di arte cinese,

136

vendendo opere che incontrassero i gusti dei sempre più numerosi acquirenti cinesi, i quali non venivano solo da Hong Kong, dalla Cina continentale o da Taiwan, ma anche da Singapore, dall‘Indonesia e dalla Tailandia, dall‘America e dall‘Europa. A questi collezionisti venivano venduti diversi tipi di opere d‘arte, che potevano essere antiche, moderne o contemporanee e che spaziavano dalla pittura, alla calligrafia, alle giade, alle ceramiche, ai gioielli e molte altre, ma soprattutto opere d‘arte imperiale con sigilli. Negli anni ottanta e novanta del Ventesimo secolo molti conoscitori ed esperti iniziarono a condurre i propri acquisti di opere d‘arte pittorica tradizionale (che era una delle categorie di vendita più importanti nelle aste di New York) a Hong Kong e nella Cina continentale.

Se negli anni novanta i nuovi ricchi cinesi, molti dei quali senza conoscenza di ciò che andavano ad acquistare, hanno iniziato a collezionare opere d‘arte, e in particolar modo oggetti decorativi per ostentare la propria ricchezza e il proprio status, oggi i collezionisti sono molto più esperti e accurati nelle proprie acquisizioni, e i loro gusti si sono notevolmente diversificati.

Secondo quanto riporta Wang (2012), i collezionisti cinesi, tanto provenienti dalla Cina continentale quanto da Hong Kong e da Taiwan, sono fortemente interessati all‘arte imperiale, in particolar modo alle porcellane della dinastia Ming e Qing aventi i sigilli reali. Essi sono anche molto interessati alle giade e ai bronzi, ma soprattutto alla pittura e alla calligrafia tradizionali.

Dai dati rilasciati dal Rapporto di Artprice del 2017, emerge proprio il fatto che le vendite all‘asta condotte in Cina quell‘anno abbiano visto il 50% del proprio fatturato prodotto dalle opere di belle arti, il 43% dalle ceramiche e altri oggetti, e il 7% dai beni di lusso, dati che confermano la tendenza del mercato cinese, rivolto in primis verso le opere di belle arti.

Come riferisce il Rapporto di Artprice ―Il mercato dell‘arte nel 2014‖, le principali categorie delle belle arti cinesi sono la ―calligrafia e pittura cinesi tradizionali‖ e la ―pittura a olio e arte contemporanea‖. Secondo Wang (2012), nel collezionismo d‘arte, in Cina, un ruolo fondamentale hanno le opere di belle arti, e in particolare i dipinti e le calligrafie, in quanto categoria di primaria importanza nell‘ambito dell‘arte cinese, nonché profondamente radicata nella storia, filosofia e letteratura del Paese. Questa categoria, marginalizzata nel mercato d‘arte internazionale a causa della difficoltà di apprezzamento da parte di collezionisti non cinesi e quindi non legati e inesperti della tradizione di questo tipo di opere, è invece fortemente ricercata in Cina, e in particolar

137

modo nella Cina continentale, mentre il collezionista straniero preferisce l‘arte decorativa cinese, specialmente le ceramiche, che pur essendo molto acquistate anche in Cina da acquirenti cinesi, non riscontrano tuttavia lo stesso successo dei dipinti e delle calligrafie.

In questo settore, che può essere suddiviso nei segmenti antico, moderno e contemporaneo, come emerge dai Rapporti stilati da Artprice, i più rilevanti sono quelli antico e moderno, mentre quello contemporaneo pur rimanendo in secondo piano, sembra iniziare ad attirare maggiormente l‘interesse dei collezionisti. Se il segmento antico è da sempre il più ricercato, soprattutto per la sua rarità e il suo alto valore, il segmento moderno, che costituisce la parte più consistente, ha invece iniziato ad avere una ripresa a partire dal 2016 dopo cinque anni di assestamento.

Il settore della pittura a olio e dell‘arte contemporanea, pur non avendo la stessa importanza della categoria dei dipinti e delle calligrafie tradizionali, è comunque molto importante all‘interno del mercato dell‘arte in Cina.

L‘arte contemporanea cinese ha visto negli ultimi anni un incredibile incremento, tanto nelle quantità vendute quanto dei suoi prezzi, incrementi, questi, dovuti tuttavia soprattutto all‘acquisto speculativo volto all‘investimento di alcuni collezionisti.

Gli eccessi che avevano caratterizzato il mercato di questo settore hanno visto una correzione dopo il crollo dei prezzi avvenuto nel periodo di recessione del 2008-2009 (Wang, 2012), e poi nel periodo di correzione iniziato nel 2012. Questo settore, che ha iniziato a interessare sempre più i collezionisti cinesi, in particolar modo a Hong Kong e a Shanghai, è, invece, fortemente e già da molto tempo apprezzato dai collezionisti occidentali. Secondo Wang (2012), infatti, nella Cina continentale vi è più passione per l‘arte cinese tradizionale, una passione, questa, dovuta specialmente al rinnovato interesse per il proprio patrimonio culturale.

Nonostante oggi si sia creata una clientela cinese molto interessata all‘acquisto di beni di lusso, tra cui, appunto, opere d‘arte, tuttavia non tutti sono interessati all‘arte contemporanea, e anzi, è in genere una ristretta clientela della nuova élite acculturata, spesso legata élite politica ad apprezzare e acquistare opere d‘arte di questo settore (Joy, Sherry, 2004).

Sono soprattutto gli occidentali, invece, come dicevamo, ad apprezzare l‘arte contemporanea cinese, come testimoniano anche le interviste rivolte ai galleristi Colman e Bois, i quali, specializzati nella vendita proprio in questo settore, nel loro periodo di attività estesosi tra 2004 e 2009, hanno venduto esclusivamente ad acquirenti

138

occidentali, come anche l‘artista Wang, il quale ammette di vendere la maggior parte dei propri dipinti di paesaggio a collezionisti cinesi, mentre sono soprattutto acquirenti stranieri a interessarsi e ad acquistare le sue opere d‘arte contemporanea. Anche lo studioso Zhang Zhengzhong, interrogato sulla possibilità che il mercato dell‘arte in Cina, già così sviluppato, possa evolversi ulteriormente, parla della probabilità di una crescita del mercato dell‘arte cinese contemporanea, ancora poco maturo in Cina, rispetto a quello dell‘arte antica e moderna.

Negli ultimi anni, infatti, come riferisce il Rapporto di Artprice del 2016, il mercato dell‘arte in Cina sembra andare incontro a una maggior valutazione dell‘arte contemporanea nazionale. I più importanti attori del mercato hanno iniziato a convincere gli acquirenti del valore di opere di questo settore, che dopo il boom avuto nei primi anni 2000, avevano attraversato un periodo di assestamento. Il mercato cinese, ora, ha iniziato a discernere le opere degne d‘acquisto e a comprenderne il valore. Ciò è appunto positivo, potendo questo mercato iniziare a svilupparsi in modo stabile e duraturo. Con questo sviluppo, sembra anche essere calato, negli ultimi anni, l‘interesse degli acquirenti cinesi verso le opere d‘arte di giovani artisti non ancora affermati, i quali erano stati fortemente sostenuti dalle case d‘aste negli anni precedenti, e che avevano riscontrato un certo successo tra gli acquirenti cinesi, in grado di pagare cifre anche molto elevate per i nuovi artisti promossi.

Sempre all‘interno del settore pittura a olio e arte contemporanea, vi sono anche le opere d‘arte moderna del XX secolo, le quali, a differenza delle opere d‘arte contemporanea, sono molto più valutate e ricercate.

Secondo i Rapporti di Artprice degli anni 2016 e 2017, tanto le opere dell‘inizio del XX secolo, quanto quelle di altri artisti d‘arte moderna tra cui gli artisti franco-cinesi come Zao Wou-Ki, hanno riscontrato negli ultimi anni un grande successo. Le opere d‘arte moderna riscontrano un grande successo anche perché più facilmente autenticabili di quelle antiche. A causa del persistente problema dei falsi, infatti, alcuni acquirenti di opere d‘arte cinese hanno dirottato i loro acquisti su opere d‘arte più sicure, come quelle moderne.

Negli ultimi anni, inoltre, i collezionisti cinesi hanno iniziato a interessarsi anche all‘acquisto di opere d‘arte occidentali, le quali, proprio come le opere d‘arte contemporanea, sul suolo cinese vengono vendute prevalentemente a Hong Kong. Questa tendenza, emersa già da alcuni anni, come testimonia il fatto che già nel Rapporto di Artprice del 2012 si parlasse dell‘introduzione nel mercato cinese di opere

139

d‘arte straniere, si è ampliata, tanto che alcuni collezionisti cinesi hanno iniziato a dirigersi anche all‘estero per l‘acquisto di opere di questo tipo.

L‘interesse dei collezionisti cinesi per i mercati occidentali è diventata ormai evidente, motivo per cui le case d‘aste presenti in Cina hanno iniziato a integrare sempre più opere straniere tra le proprie proposte.

Le case d‘aste presenti in Cina, infatti, non hanno potuto evitare di andare incontro alla sempre maggior domanda di opere straniere da parte dei grandi collezionisti cinesi che, sempre più sofisticati e acuti, hanno iniziato ad acquistare opere di grandi maestri occidentali come Monet, Modigliani, Rembrandt e Picasso per arricchire le proprie collezioni.

Nonostante ciò, sembra essere iniziata nel 2017 una controtendenza che vedrebbe i collezionisti cinesi tornare a focalizzarsi sulla propria arte tradizionale, che comunque, non bisogna dimenticarlo, è sempre rimasta la più ricercata e acquistata.

Confrontando i collezionisti cinesi con quelli occidentali, Wang (2012) riportava che i primi sono maggiormente focalizzati sulla quantità delle opere, piuttosto che su pochi e ben selezionati pezzi come i collezionisti occidentali. Questo atteggiamento è, però, mutato negli ultimi anni. Oggi, infatti, i collezionisti cinesi hanno cambiato la loro strategia, essi sono ora molto più accorti e focalizzati sulla qualità delle opere acquistate. La tendenza più significativa del mercato cinese degli ultimi anni appare, infatti, quella della direzione presa dai collezionisti verso opere d‘arte cinesi originali, rare e di alta qualità, in particolar modo nel settore dei dipinti e delle calligrafie tradizionali, dimostrando la sempre maggior maturità di questo mercato, ora molto più focalizzato sulla qualità delle opere, più che sulla loro quantità come in passato.