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La promozione dei giovani artisti in Cina

Capitolo 3 L’opera d’arte, il ruolo di collezionisti e artisti e le problematiche del

3.3. Gli artisti in Cina

3.3.3. La promozione dei giovani artisti in Cina

Le arti visive presentano oggi uno sviluppo mai visto prima, con un incredibile numero di aspiranti artisti che cercano di trovare spazio e riconoscimento all‘interno del sistema dell‘arte. Tuttavia, le opportunità e le risorse disponibili sono molto limitate, e di questi aspiranti artisti molto pochi hanno la possibilità di entrare a far parte di questo sistema e di vivere della propria produzione (Sacco, 1998).

Il processo di selezione degli artisti è perciò un aspetto fondamentale per il funzionamento del sistema dell‘arte contemporanea.

Come afferma Sacco (1998), infatti, solo una piccola parte degli aspiranti artisti avrà modo di esporre le proprie opere in luoghi di prestigio e di venderle a privati e

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istituzioni, di essere invitata a partecipare a manifestazioni e fiere d‘arte oltre che di vedere pubblicate le proprie opere su cataloghi e riviste. E ancor più difficile sarà per questi artisti che sono riusciti a farsi posto nel sistema dell‘arte, di affermarsi definitivamente a livello internazionale, lavorando per musei e istituzioni importanti, oltre che partecipando alle maggiori manifestazioni artistiche internazionali.

A causa della notevole specializzazione richiesta per apprezzare le opere d‘arte contemporanea, nel mercato delle arti visive spesso gli addetti ai lavori tendono a coincidere con gli stessi fruitori dell‘arte. Gli eventi del sistema dell‘arte richiamano un limitato numero di persone (come galleristi, collezionisti e curatori) che operano nel settore artistico, i quali, in ultima analisi, formano un gruppo abbastanza coeso da poter determinare la carriera e il successo di un artista.

Gli artisti affermati a livello internazionale saranno tuttavia sconosciuti al grande pubblico, il quale verrà a conoscenza della loro importanza solo nella fase di maturità di tali artisti, o in via postuma.

Una buona opera d‘arte è, quindi, quella che viene definita tale dalle persone competenti nel settore, e gli artisti vengono generalmente giudicati in base alla loro capacità di dar vita, citando Sacco (1998), ―a ‗processi di senso‘ complessi e stimolanti con un‘assoluta libertà nella scelta dei modi, dei linguaggi e dei materiali‖. L‘opera d‘arte non viene quindi tanto giudicata rispetto a ciò che mostra, ma piuttosto rispetto a ciò che evoca.

I nuovi artisti devono giustificare la propria produzione rispetto alla storia delle arti visive, dando prova non solo della propria necessità, ma anche originalità.

È quindi molto difficile trovare artisti che abbiano un grado di formazione e di capacità tali da permettergli di dar vita a una propria produzione artistica credibile e appropriata.

Il loro successo dipende anche dalla capacità di mobilitare un certo numero di addetti ai lavori che gli permettano di sostenere la loro reputazione e di essere conosciuti all‘interno del sistema dell‘arte.

Come sottolineano Ding e Guo (2013), infatti, solo riuscendo a catturare l‘attenzione di gallerie d‘arte e circoli artistici, e ottenendo quindi benefici economici, i giovani artisti hanno la possibilità di sostenere la propria attività artistica.

Generalmente, basterebbero tre o quattro mostre realizzate dalle gallerie o dai musei maggiormente accreditati per rendere famoso e riconosciuto un nuovo artista. Per renderlo famoso è necessario un lavoro basato su relazioni, scambi, rapporti ed

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economie. Il suo successo è dettato dalla collaborazione dei galleristi che sostengono questo artista, dei critici che apprezzano la sua produzione, dei collezionisti che acquistano le sue opere e dei curatori che organizzano mostre esponendovi, tra le altre, alcune delle sue opere (Bernabei et al., 2006).

Quella dell‘arte è una pratica individuale che tuttavia basa il proprio successo su molteplici fattori in cui entrano in gioco diversi soggetti al di fuori dell‘artista, soggetti che ne coadiuvano l‘affermazione.

Tuttavia, non si può dimenticare che la base per l‘affermazione del successo di un artista rimane sempre la novità e soprattutto la qualità della sua produzione, anche se è necessario che questo venga conosciuto e promosso attraverso un lavoro di ―pubbliche relazioni‖ (Bernabei et al., 2006).

Come sottolinea Sacco (1998), il successo di un artista, in definitiva, è dettato dal concomitante verificarsi di due condizioni mutualmente dipendenti tra loro, ossia la creazione di un proprio progetto artistico pertinente e l‘accumulo di un capitale relazionale abbastanza ampio da rendergli possibile di far parte della comunità artistica e di acquisire, conseguentemente, visibilità e una buona reputazione tanto da mobilitare in proprio favore gli attori del sistema dell‘arte.

Le prime fasi della carriera artistica di un giovane artista sono perciò le più complesse, dovendo egli, per un certo livello di capacità, accumulare abbastanza rapidamente un certo capitale relazionale che possa permettergli di superare il primo livello di selezione per farsi spazio nel sistema dell‘arte.

Questa incertezza legata alla possibilità di successo dell‘artista può condurlo, in alcuni casi, a investire meno energie nella propria ricerca e produzione artistica, per poter impiegare più tempo nella coltivazione di relazioni sociali di modo da favorire il proprio successo, fattore che può, tuttavia, condurre a un impoverimento della propria produzione, la quale potrebbe esserne fortemente danneggiata.

A causa del processo di selezione, molti artisti, focalizzandosi soprattutto sull‘obiettivo di sfondare nel più breve tempo possibile all‘interno mondo dell‘arte, tendono a trascurare la loro attività principale, ossia quella di creazione (Sacco, 1998). Come fa notare Sacco (1998), nonostante alcune volte quegli artisti che partono bene, pur non riscontrando inizialmente il consenso da tutti, riescono ad attrarlo con il tempo, richiamando l‘attenzione anche di quegli attori del sistema che inizialmente l‘avevano rivolta ad altri artisti, tuttavia, come si è già detto in precedenza, spesso, gli artisti che partono bene, a lungo andare non riescono a consolidare la propria posizione, mentre

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altri, che presentano un periodo di accettazione e consenso più prolungato, riescono più facilmente a consolidare il proprio status sul lungo termine.

Come fa notare Poli (1999), ci sono non pochi giovani artisti ben informati e capaci di creare opere che ―funzionano‖, ma che, in ultima analisi, sono intercambiabili con quelle di altri artisti. Ed è in questo caso che per emergere sono fondamentali le capacità di autopromozione e d‘instaurazione di pubbliche relazioni all‘interno del mondo artistico. In tal modo è per loro possibile raggiungere il successo anche a un livello medio-alto, anche se spesso sono affermazioni connesse al tempo di moda e che non perdurano nel tempo, essendo artisti come questi incapaci di innovarsi, e venendo così scavalcati dalla generazione successiva.

Coloro che, al contrario, propongono qualcosa di davvero innovativo e di alta qualità artistica, sono molto pochi. Il loro percorso verso l‘inserimento nel sistema può essere più lento, ma il fattore fondamentale è che la loro produzione venga accreditata dagli attori più importanti del mondo dell‘arte.

Ovviamente, anche artisti come questi non possono esimersi dal conoscere le logiche mercantili e dal seguirle, seppur la loro forza risieda soprattutto nella determinazione che nasce dalla sicurezza della qualità della propria arte (Poli, 1999).

Oggi ci sono giovani artisti che, attraverso le strategie mediatizzate di grandi gallerie, raggiungono il successo in un tempo brevissimo. Il rischio degli artisti che raggiungono in breve tempo quotazioni molto alte, tuttavia, è quello di essere trascinati dallo sfruttamento del momento d‘oro, influenzando negativamente la propria produzione, alla quale l‘artista non può dedicare il tempo davvero necessario (Poli, 1999).

Tutti gli artisti puntano a un successo stabile, duraturo e che aumenti nel tempo, fondato su una storicizzazione del proprio lavoro, sulla sua presenza in musei importanti e sull‘apprezzamento della propria produzione. Una volta raggiunto un certo livello di fama, questi artisti non dovranno più sottostare alla legge del mercato, ma potranno scegliere autonomamente i rapporti a loro più convenienti (Poli, 1999).

Oltre alle gallerie d‘arte, anche le case d‘aste possono promuovere giovani artisti non ancora affermati sul mercato, e questo è vero soprattutto in Cina, dove, come si è già detto nel Secondo Capitolo, le case d‘aste si fanno principali promotrici di giovani e ancora sconosciuti artisti.

Nell‘ultimo decennio, a livello internazionale, alcune case d‘aste, come Christie‘s, Sotheby‘s e Phillips hanno iniziato a vendere le opere di giovani artisti durante le loro sedute d‘aste, attirando su di sé non poche critiche sui possibili effetti dannosi che può

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avere la vendita all‘asta di opere d‘arte di artisti non ancora affermati, avendo le case d‘aste, in genere, meno interesse a porre le basi per una carriera solida degli artisti venduti, se confrontate con le gallerie d‘arte (Wagner, Westreich Wagner, 2013).

La vendita di opere d‘arte di artisti emergenti presso le case d‘aste, per via della loro approvazione implicita e di tutto ciò che ne consegue, dovrebbe frenare gli acquirenti. La storia dimostra che solo molto pochi di questi artisti riescono a consolidare il proprio successo sul lungo termine (Wagner, Westreich Wagner, 2013).

Il rischio di compromettere la carriera di un artista emergente attraverso la vendita di sue opere all‘asta è presente anche in Cina, dove, tuttavia, questo tipo di vendita è più ampiamente diffuso che altrove.

Come riportano Kharchenkova e Velthuis (2018), China Guardian ha iniziato a vendere opere d‘arte di artisti viventi già nel 1994, con una buona parte delle quali nuove e mai vendute prima sul mercato.

Le case d‘aste hanno continuato in questa direzione, dedicando, come riferisce il Rapporto di Artprice del 2012, molte energie allo sviluppo delle quotazioni di artisti emergenti. Infatti, quell‘anno le case d‘aste hanno esplorato molti nuovi e giovani artisti, cercando di risolvere il problema, presentatosi quell‘anno, della scarsezza di capolavori sul mercato e andando incontro al cambiamento generazionale e di gusto degli acquirenti, la cui attenzione è stata attirata da nuovi artisti.

Il Rapporto di Artprice del 2014 ha confermato questo andamento.

Anche quell‘anno, sempre per la scarsità di opere in diversi segmenti, alcune case d‘aste hanno promosso nuovi e giovani artisti, alcuni dei quali hanno raggiunto prezzi da record.

La promozione di giovani artisti è stata perseguita non solo dalle case d‘aste della Cina continentale e di Hong Kong, ma anche da alcune gallerie d‘arte, che, come riferisce il Rapporto, nel mercato primario si sono impegnate nell‘obiettivo di ampliare il mercato e integrare le risorse ricercando nuovi stili e nuovi artisti.

Questo segmento ha inoltre iniziato a essere preso in seria considerazione anche da vari istituti e fiere dell‘arte, i quali danno senza dubbio una spinta al suo sviluppo, oltre ad aver cominciato, quell‘anno, a occupare un ruolo di spicco in importanti case d‘aste come Sotheby‘s Hong Kong e Poly International.

Come viene riferito dal Rapporto di Artprice, i giovani artisti, che hanno iniziato a essere ancor più fortemente sostenuti dalle case d‘aste anche a causa della mancanza di opere nel settore d‘arte contemporanea e della scarsità di fondi, hanno ottenuto un

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grande successo nel 2014, quando gli acquirenti si sono rivolti a nuovi e giovani artisti, piuttosto che ad artisti contemporanei più venduti e costosi, acquistandoli sia come beni esperienziali che come forma d‘investimento.

L‘ascesa vissuta dai giovani artisti in Cina in quegli anni può essere motivata da diversi fattori. Innanzitutto l‘età più giovane dei collezionisti entrati nel mercato, il minor prezzo delle opere di tali artisti rispetto a quelle di artisti già affermati e il fatto che collezionisti e artisti vivano nella medesima epoca, e condividano, perciò, contesti, tendenze e mode, così che le opere di questi artisti risultano facilmente accettabili dai collezionisti.

Alcuni artisti sono talvolta amici dei collezionisti, cosa che rende gli scambi molto più agevoli, anche se, come viene sottolineato dal Rapporto, non essendo questo settore ancora pienamente sviluppato, non sempre le loro opere vengono vendute. La posizione dei giovani artisti, dopotutto, non è ancora determinata all‘interno della storia dell‘arte (Artprice, ―Il mercato dell‘arte nel 2014‖).

Per le case d‘aste alla ricerca di nuove categorie, quindi, promuovere artisti emergenti è diventata una necessità, organizzando vendite con focus sulla nuova pittura destinate in primo luogo ad artisti nati dopo gli anni settanta e ottanta.

Nonostante tutto ciò, è pur vero che, come sottolineano Kharchenkova e Velthuis (2018), negli ultimissimi anni la centralità delle case d‘aste nel mercato dell‘arte in Cina e nella promozione di nuovi artisti è andata diminuendo attraverso una maturazione del mercato, che ha reindirizzato, in parte, la vendita di opere d‘arte nuove a mercanti e gallerie d‘arte, veri protagonisti del mercato primario.