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Come si è visto, Archer tratta la cultura come una guida per l’azione al pari della struttura. Le PES e le PEC operano come meccanismi di mediazione in modo similare. «Sosterrò che la difesa di idee che stanno in contraddizione o

complementarietà logica manifesta con altre mette i sostenitori in posizioni ideazionali diverse – proprio come nel caso in cui le idee siano internamente o necessariamente relate ovvero che la relazione sia puramente contingente» (Ibidem, 260). Come per la struttura avremo quindi: complementarietà concomitanti (o necessarie), contraddizioni vincolanti (o incompatibilità necessarie), contraddizioni competitive (o incompatibilità contingenti) e complementarietà contingenti (si veda tabella 3). Per ciò che riguarda le PEC Archer tematizza in maniera più precisa la relazione tra Sistema Culturale (SC) e Interazione Socio-Culturale (S-C), rispetto ai corrispettivi Sistema Strutturale (SS) e Interazione Sociale (IS).

Lo scenario più morfostatico è sicuramente quello delle complementarietà concomitanti. Qui due teorie, A e B, sono coerenti l’una con l’altra e la loro relazione è necessaria ed interna: «ricorrere ad A comporta inevitabilmente il ricorso a B, ma visto che la B da cui dipende A è compatibile con essa, B rinforza l’osservanza di A» (Ibidem, 266). Archer sostiene che questa relazione dinamica tra teorie concatenate porta ad un incremento di densità culturale, con concetti sempre più precisi e un vocabolario specifico. L’esito finale a livello del Sistema Culturale è la sistematizzazione ideazionale, ossia la creazione di un insieme, articolato e organizzato, di idee. Lo stimolo che viene dato all’interazione Socio- Culturale è la riproduzione, «cioè la distribuzione di similarità in tutta la popolazione» (Ibidem, 270). È ciò che succede al Terzo settore negli anni Novanta: dopo il boom precedente, le sub-culture che analizzano il sistema di welfare cercano di sistematizzare i concetti e le idee attorno al Terzo settore, questo movimento si abbina al fenomeno dell’istituzionalizzazione che avviene con le leggi di settore e con i nuovi processi di esternalizzazione. Ciò induce una forte riproduzione del sistema di Terzo settore a livello socio-culturale: le innovazioni avvengono entro la cultura manageriale e produttiva, piuttosto che nella parte identitaria.

Uno scenario che può essere morfostatico o morfogenetico e che si gioca costantemente sul compromesso delle parti è quello della contraddizione vincolante. Le contraddizioni vincolanti esistono «quando si dà una relazione tra le idee A, avanzate da un determinato gruppo, e altre idee B, che fanno parte del

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SC – e dunque non possono essere semplicemente ripudiate – eppure A e B sono in tensione dal punto di vista logico» (Archer 2008, 129). La logica situazionale è correttiva: se si vuole continuare a seguire A bisogna correggere la sua relazione con B. Archer vede tre possibilità: 1) B viene corretto e risulta compatibile con A; 2) A viene corretto ed è compatibile con B; 3) A e B vengono corretti e risultano compatibili. A livello SC i tre percorsi portano al sincretismo, inteso come tentativo di conciliare aspetti culturali eterogenei e divergenti. Lo stimolo che viene dato a livello dell’interazione S-C è l’unificazione ideazionale. Il sistema italiano di politiche sociali è da più parti riconosciuto come un mix di misure universaliste (il Sistema Sanitario Nazionale) e di matrice occupazionale (il sistema previdenziale). I tentativi teorici, ad esempio neo-liberisti, di andare al di là di questo portato, culturale e istituzionale, vanno incontro ad (o meglio subiscono) una logica correttiva e riescono a spuntare, durante gli anni Ottanta, solo piccole misure selettive.

Scenari sicuramenti morfogenetici, sempre se attivati dagli attori, sono le contraddizioni competitive e le complementarietà contingenti. Le contraddizioni possono essere rese competitive da gruppi che, sfruttando la non congruenza logica tra le teorie A e B, coinvolgono una parte più ampia della popolazione, per promuovere e difendere i propri interessi. La logica situazionale che si afferma è quella dell’eliminazione: «Poiché i partigiani delle idee A e B non sono vincolati da relazioni interne tra queste ideologie, non c’è nulla che ponga un freno alla loro combattività, in quanto essi hanno tutto da guadagnare dall’infliggere alle idee avverse il massimo dei danni nel corso della competizione» (Ibidem, 139). È ciò che avviene ad esempio negli anni Settanta in Italia, durante la prima svolta morfogenetica delle politiche sociali: il sistema culturale attiva una logica di eliminazione che era già presente da anni a livello dell’interazione socio-culturale. La separazione esisteva tra le teorie affermate dai gruppi di interesse socialisti (che portavano avanti l’idea illuministica di cambiamento del welfare che era sfociata nella stagione della programmazione) e la teoria della prossimità, dei movimenti contestatari cattolici e laici (che invece voleva introdurre nuovi concetti-prassi come quelli di de-medicalizzazione e de-istituzionalizzazione).

Questa separazione produce come esito un pluralismo di idee e di concetti che danno vita ad una lotta per il riconoscimento.

Sistema culturale Tipi di relazioni logiche

Contraddittorie Coerenti

Vincolanti Competitive Concomitanti Contingenti 1° Scenario 2° Scenario 3° Scenario 4° Scenario

Logiche

situazionali Correzione Eliminazione Protezione Opportunità Livello del

sistema culturale (Sc)

Sincretismo Pluralismo Sistematizzazione Specializzazione Livello del

sistema Socio- culturale (S-c)

Unificazione Separazione Riproduzione Differenziazione (Specificazione) Risultato del

processo

Due o più sub- culture in relazione necessaria tra loro devono armonizzare i propri contenuti ed interessi Ogni sub- cultura presente, procede nella sua elaborazione interna senza doversi mediare con le altre Le sub-culture presenti sono coerenti e necessarie l’una all’altra così che la spinta è verso la riproduzione delle idee in campo

Le sub-culture sono tra di loro coerenti, ma le relazioni tra le teorie sono contingenti cosicché il processo porta a una specializzazione delle stesse e alla differenziazione

Tabella 3 - Elaborazione culturale e interazione socio-culturale (Elaborazione da Prandini 2010a, 93)

Le complementarietà contingenti nascono quando le teorie culturali sono coerenti tra di loro, ma la loro relazione è contingente. Questo crea una diffusa ma debole logica situazionale di opportunità che solo agenti attivi possono sfruttare. Quando gli agenti producono sintesi costruttive e concrete allora entrano nel SC nuove specializzazioni, come per esempio nuovi concetti, teorie o discipline accademiche. «Se e quando questi tentativi hanno successo (e le sintesi difettose sono comuni), abitualmente segue l’istituzionalizzazione, e di conseguenza un numero sempre maggiore di persone è attratto a lavorare su questa nuova fonte di varietà culturale. A sua volta, la varietà stimola ulteriore varietà, perché questa interazione tra il SC e il S-C costituisce una retroazione positiva continua»

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(Ibidem, 140). L’ipotesi che si svilupperà nei prossimo capitoli è che il sistema italiano di welfare vada verso uno scenario morfogenetico di opportunità: i segnali a livello culturale ci sono. Le idee si sono differenziate e specificate notevolmente: sul sistema pensionistico, sanitario e assistenziale le teorie hanno sempre più riscontrato una differenziazione del contributo dei vari attori, sino a innescare processi di specializzazione simbolica tra Terzo settore, Stato e mercato. Ogni scenario conferisce maggiore o minore libertà di scelta agli agenti sostenitori di una teoria. In una contraddizione vincolante i sostenitori di A non possono che tenere testa a B e trovare un compromesso (o, in caso estremo, decidere di abbandonare la loro teoria). In una contraddizione competitiva gli attori devono scegliere tra A e B, una delle due sarà eliminata. Di fronte alla complementarietà concomitante la scelta del sostenitore A è tra prendere B in blocco o perdere i benefici della situazione associata. Solo nella complementarietà contingenti c’è vera scelta per i sostenitori di A: possono fare ciò che vogliono di B. perché la loro relazione è coerente ma contingente.