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4.1 Percorsi di formazione blended: casi di studio

4.1.1. Contesti studiati

AMBITO UNIVERSITARIO: IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE

Negli ultimi decenni anche in ambito universitario si è cominciato a riflettere sulle nuove possibili modalità didattiche da proporre agli studenti, al fine di dare una risposta adeguata alle sfide poste dai continui cambiamenti della società attuale.

Il sistema universitario ha iniziato a confrontarsi con una nuova popolazione studentesca, per la quale le tradizionali modalità d’insegnamento utilizzate in ambito accademico non appaiono più pienamente adeguate.

La popolazione studentesca ha assunto infatti caratteristiche sempre più eterogenee: molti sono gli studenti adulti, gli studenti lavoratori, gli studenti iscritti in una determinata Università che vivono in un’altra città o regione d’Italia: appare necessario garantire loro le stesse opportunità formative che vengono offerte agli studenti che possiamo definire “canonici”, quelli cioè che hanno la possibilità di frequentare con regolarità le lezioni frontali. D’altra parte, come già accennato nel Capitolo 1, è comunque importante riuscire a fornire a

127 tutti gli studenti una formazione in grado di aiutarli a sviluppare competenze trasversali e metacompetenze tali da garantire loro la possibilità di diventare cittadini consapevoli.

Anche il mondo accademico è quindi sollecitato ad assumere una nuova attitudine rispetto ai compiti che gli sono attribuiti tradizionalmente: se da una parte l’università continua a essere il luogo in cui per eccellenza si concentrano interessi e iniziative tesi alla ricerca e alla costruzione dei saperi, dall’altra oggi è anche un luogo in cui è opportuno sviluppare una riflessione approfondita rispetto alla dimensione lifelong dell’apprendimento, per ripensare l’offerta formativa in maniera coerente con un’ottica di apprendimento lungo tutto il corso della vita; in questo senso, la presenza sempre più numerosa di studenti adulti lavoratori pone questioni organizzative e didattiche cui l’istituzione universitaria deve trovare il modo di rispondere positivamente, per assolvere “davvero” la sua missione educativa e formativa. Tra le questioni che meritano una particolare attenzione, c’è l’urgenza di ripensare alle competenze necessarie a governare la complessità, in modo da progettare e organizzare percorsi formativi flessibili.

Il numero degli studenti che si forma in ambito universitario è oggi molto più elevato rispetto al passato, l’accesso al sistema universitario non è più un privilegio per pochi ma una possibilità concreta per un numero sempre più grande di persone, l’università ha inoltre aperto le proprie porte a un pubblico sempre più eterogeneo, tanto che l’età degli studenti rientra in un target che ricopre circa tre decenni, abbracciando così diverse generazioni.

Questa nuova composizione studentesca richiede che vengano utilizzati nuovi e diversi approcci didattici anche quando si elabora la proposta formativa di un Corso di Laurea. Per offrire una risposta adeguata alla nuova domanda formativa universitaria diventa necessario comprendere meglio le caratteristiche di questo nuovo target di studenti.

Nel corso di questa ricerca ho studiato la realtà universitaria del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre, che dall’anno

128 accademico 2008-2009 ha deciso di integrare parte della proposta didattica tradizionale con attività online da svolgersi all’interno di una piattaforma di e- learning dedicata.

Questa strategia didattica è stata pensata in previsione delle modifiche apportate nei piani di studio dei Corsi di Laurea attivati, in vista del passaggio dall’ordinamento previsto dal D.M. 509 a quello previsto dal D.M. 270. Quest’ultimo infatti, tra le varie modifiche, prevede che il numero massimo degli esami presenti nel piano di studi di ogni singolo corso sia “limitata”69

: ciò comporta sia una diminuzione di prove formative, sia un aumento dei Crediti Formativi Universitari70

da conseguire con ogni singola prova. La piattaforma Moodle del Dipartimento71

è stata progettata con l’obiettivo di contribuire a creare una comunità di apprendimento e di pratica per condividere esperienze formative e costruire una rete di relazioni tra gli studenti e i docenti del Dipartimento, come riportato nel messaggio di “benvenuto” presente sull’Home page della piattaforma stessa; si è scelto di utilizzare una piattaforma Moodle perché questa possiede caratteristiche che la rendono particolarmente

69 Le università garantiscono l’attribuzione a ciascun insegnamento attivato di un congruo

numero di crediti formativi, evitando la parcellizzazione delle attività formative. In ciascun corso di laurea non possono comunque essere previsti in totale più di 20 esami o verifiche di profitto, anche favorendo prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. (…) .(art 4, c.2 del Decreto Ministeriale del 16/03/2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n 155 del 06/07/2007). Il testo completo è consultabile al seguente indirizzo http://attiministeriali.miur.it/anno-2007/marzo/dm-16032007.aspx.

70 Il Credito Formativo Universitario è l’unità di misura che indica le ore di lavoro svolte dallo

studente (ore di studio individuale, di lezione, laboratori, esercitazioni). In altri termini viene dato un "valore" al tempo dedicato dallo studente al completamento del suo percorso formativo: ad un credito corrispondono 25 ore di lavoro. http://www.uniroma3.it/page.php?page=Guida_all .

129 adatta al raggiungimento dell’obiettivo indicato e alla gestione di un sistema complesso ed eterogeneo come quello di un Dipartimento universitario72

.

AMBITO PROFESSIONALE: IL COLLEGIO IPASVI

La seconda realtà studiata in questo lavoro è il Collegio IPASVI di Roma. I Collegi IPASVI73

, realtà dislocate a livello provinciale in tutto il territorio nazionale, sono enti di diritto pubblico non economico, istituiti e regolamentati da specifiche leggi statali che rappresentano l’albo professionale di infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia.

A livello nazionale questi Collegi sono aggregati nella Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, istituita con la legge del 29 ottobre 1954, n. 1049, e regolamentata dal Dlgs 13 settembre 1946, n. 233, e successivo Dpr 5 aprile 1950, n. 221.

Lo Stato delega alla Federazione Ipasvi la funzione, a livello nazionale, di tutela e rappresentanza della professione infermieristica nell’interesse degli iscritti e dei cittadini fruitori delle competenze che l’appartenenza a un Ordine di per sé certifica. L'organo di vigilanza della Federazione dei Collegi è il Ministero della Salute.

La finalità principale dei Collegi è quella di rappresentare la categoria professionale degli infermieri presso tutte le istituzioni pubbliche e private e presso la cittadinanza, svolgendo un compito di tutela, sia nei confronti degli infermieri iscritti all’albo, sia nei confronti dei cittadini che hanno il diritto sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato, in

72 Nelle pagine seguenti descriverò gli strumenti che caratterizzano la piattaforma utilizzata e le

loro possibili applicazioni didattiche.

73 Per approfondimenti è possibile consultare i seguenti siti istituzionali: Federazione Nazionale

Collegi Ipasvi http://www.ipasvi.it/, Collegio Provinciale di Prato: http://www.ipasvipo.it/, Collegio Provinciale di Roma: http://www.ipasvi.roma.it/

130 possesso di uno specifico titolo di studio abilitante. In particolare i Collegi IPASVI:

 esercitano il potere di disciplina e di difesa degli interessi dei

professionisti;

 contrastano l’abusivismo;

 vigilano sul rispetto del codice deontologico;  esercitano il potere tariffario;

 favoriscono la crescita culturale degli iscritti;  garantiscono l’informazione;

 offrono servizi di supporto per un corretto esercizio professionale.

Per garantire la crescita culturale degli iscritti e l’aggiornamento continuo delle professionalità degli infermieri associati, i vari Collegi propongono ai propri iscritti periodici percorsi formativi: due dei casi studiati in questo lavoro si inseriscono in questo contesto.

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