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1.2. Il modello dell’I-learning

1.2.1. Descrizione del modello

La ricerca qui presentata, come anticipato, vuole indagare i percorsi formativi progettati secondo il modello dell’I-learning. Dopo aver delineato il quadro concettuale di ciò che viene comunemente definito e-learning, ma spesso viene praticato come e-teaching, nelle pagine che seguono verranno illustrati i tratti essenziali del modello didattico studiato al fine di fornire una descrizione puntuale dello scenario in cui si è svolta la mia ricerca.

E’ possibile identificare nel concetto di I-learning il “vero” e-learning: un processo formativo online che mette al centro della propria attenzione il soggetto che apprende.

Volendo delineare in poche righe le differenze tra quanto comunemente viene praticato sotto il nome di e-learning e l’I-learning così come viene inteso in questo lavoro, può essere utile la sintesi comparativa proposta nello schema seguente:

e-learning tradizionale I-learning

Comportamentismo /Cognitivismo

Modello teorico

di riferimento Costruttivismo Sociale

Determinismo

Attitudine del soggetto che

apprende

Responsabilità di scelta

Sapere “stabile - Trasmissione del sapere

Interpretazione della conoscenza

Costruzione condivisa della conoscenza

49 Ispirandosi alle idee derivanti dal costruttivismo sociale e alle teorie della complessità25

, l’I-learning è un modello didattico che mette al centro del processo di apprendimento la responsabilità individuale del soggetto che apprende. La “I” che accompagna la parola “learning” e sostituisce la tradizionale “e”, indica sia il pronome personale “io” in lingua inglese, per sottolineare la centralità dell’individuo nel processo di apprendimento, sia l’iniziale di “Internet” perché questa modalità didattica si fonda sulle tecnologie digitali che consentono di interagire a distanza e di immergere l’intero percorso formativo nella Rete, con la possibilità, per coloro che apprendono, di essere connessi tra loro e di agire come costruttori attivi del proprio sapere.

Il soggetto che apprende diviene quindi il focus su cui si concentra il processo di apprendimento: l’Io esce dall’anonimato e dalla solitudine che si riscontra spesso nei percorsi formativi di tipo tradizionale, e diviene egli stesso protagonista consapevole, motivato e creativo dell’Intelligenza collettiva26

della Rete.

In quest’ottica la Rete non è vista esclusivamente come mezzo tecnologico da usare in alternativa a una lezione frontale, bensì viene considerata nella sua potenzialità di contesto relazionale in cui far vivere il processo di apprendimento.

Nel modello dell’I-learning l’aspetto relazionale acquista un nuovo primato: al centro di questo modello viene posto l’individuo che apprende necessariamente inserito in una dimensione relazionale che diviene il focus del processo stesso di apprendimento.

Le persone coinvolte in un percorso formativo progettato secondo il modello di cui mi occupo in questo lavoro vengono a costituire una comunità di apprendimento che, perseguendo un obiettivo comune, si riconosce come un sistema che apprende, fondato su un processo di integrazione ricorsiva tra responsabilità individuale e dimensione relazionale [Quagliata 2014, p.15].

25 Tali costrutti teorici sono stati presentati nel paragrafo 1.1.4.

50 Come illustrato nelle pagine precedenti, affinchè il percorso di apprendimento risulti pienamente significativo ed efficace è bene prevedere momenti di incontro in presenza, utili a consolidare gli aspetti relazionali ed emotivi dei soggetti coinvolti: i percorsi di I-learning, che valorizzano fortemente le potenzialità della comunicazione in Rete, si pongono sempre come percorsi di formazione blended in cui periodicamente docenti, studenti e I-tutor27

si incontrano in presenza in momenti di rilevanza strategica nell’articolazione del percorso formativo.

Aspetti fondamentali dell’I-learning sono i seguenti:

 la valorizzazione degli ambiti affettivo-motivazionali e relazionali dell’apprendimento, finalizzati ad ampliare gli spazi e la qualità della condivisione e cooperazione tra i soggetti coinvolti nel processo di apprendimento;

 la ridefinizione delle strategie comunicative, considerate occasione utile e necessaria per ripensare la natura stessa della conoscenza e del sapere;  la sollecitazione del giusto equilibrio tra pensiero narrativo e pensiero

paradigmatico28 ;

 il coinvolgimento del soggetto che apprende all’interno di un percorso educativo metadisciplinare, che si apre e supera i vincoli formali che caratterizzano i singoli domini di conoscenza.

Per rispettare e garantire la coerenza con quanto riassunto nelle considerazioni precedenti, i percorsi educativi progettati secondo il modello dell’I-learning vengono articolati garantendo un’opportuna alternanza tra momenti di formazione in presenza e momenti di collaborazione a distanza.

Gli incontri in presenza si svolgono in genere a inizio percorso, a metà percorso e al termine dello stesso: le attività iniziali in presenza consentono di

27 La figura dell’I-tutor verrà approfondita nel successivo paragrafo di questo lavoro.

28 La distinzione tra pensiero narrativo e pensiero paradigmatico è proposta nel paragrafo 2.1 di

51 prendere un primo contatto tra docenti, studenti e I-tutor e permettono ai docenti di chiarire il percorso formativo esplicitandone gli obiettivi, le fasi di lavoro e i costrutti teorici che ne guidano lo svolgimento. Gli altri incontri sono prevalentemente dedicati alle presentazioni dei lavori svolti dagli studenti nel periodo di attività online.

I lavori a distanza prevedono che gli studenti vengano divisi in gruppi di 7-8 persone e che ogni gruppo sia seguito da un I-tutor.

Agli studenti divisi in gruppi si chiede di costruire artefatti significativi e motivanti e di dar vita a forme di collaborazione utili alla realizzazione dei compiti proposti. [Quagliata 2014, p.155]. La proposta didattica rivolta agli studenti prevede infatti che realizzino un project work articolato in fasi progressive che vengono comunicate ed esplicitate all’inizio del percorso.

Per favorire la comprensione dell’articolazione di queste fasi illustro a titolo esemplificativo, le Linee guida del Project Work 2015 elaborate e proposte per gli studenti del corso universitario di Storia Sociale dell’Educazione29

.

29 La struttura delle linee guida dei project work proposti è analoga in tutti i corsi studiati in questo

lavoro, gli elementi di differenza tra un caso e l’altro sono relativi ai contenuti proposti che ovviamente vanno contestualizzati nell’ambito degli obiettivi specifici e disciplinari di ogni percorso di studio e in merito alle tempistiche: i casi studiati in ambito universitario hanno avuto una durata e un’alternanza tra momenti in presenza e momenti a distanza, differente rispetto ai casi studiati nei contesti professionali. Per una descrizione dei diversi casi studiati si rimanda al Capitolo 4. Per quanto attiene le indicazioni circa i metaobiettivi proposti, le riflessioni che seguono sono da considerarsi valide per tutti i casi qui presentati.

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Storia sociale dell’educazione 2014-2015 Linee guida del Project Work

L’obiettivo del Project Work (PW) è quello di progettare e realizzare una storia digitale, secondo la tecnica narrativa del Digital Storytelling, coerente con uno dei capitoli del testo Memorie discordanti. La storia, elaborata dai gruppi di lavoro che collaborano in presenza e online, deve approfondire una delle tematiche principali della Storia sociale dell’educazione.

Di seguito vengono descritte le fasi operative delle attività formative che i gruppi di lavoro dovranno realizzare dal 23 marzo al 24 maggio.

FASI OPERATIVE

OBIETTIVO MODALITÀ AMBIENTI

DI LAVORO

PRODOTTO TEMPI

1.

Individuazione del nome del gruppo (una donna “importante” vissuta nel periodo storico del corso: dalla II metà del ’700 a tutto il ’900) e del logo Costruzione di un profilo sintetico che presenti alcuni elementi biografici del personaggio femminile scelto Creazione del logo di riferimento Ricerca in Rete di risorse digitali significative; negoziazione e condivisione di idee per la scelta del nome e del logo del gruppo.

Forum, Chat, File di gruppo Profilo del personaggio femminile scelto realizzato in ppt o prezi. Logo del gruppo Dal23/3 al 19/4 2.

Scelta del capitolo da approfondire del testo Memorie discordanti Stesura della sceneggiatura del Digital Storytelling (DST) Progettazione e realizzazione del DST Produzione del materiale relativo al lavoro di ricerca disciplinare e alla storia digitale Negoziazione e utilizzo della scrittura condivisa per la progettazione del DST.

Utilizzo di Prezi per la realizzazione del DST attraverso l’impiego di risorse digitali: immagini, fotografie, video, musica, voce narrante

Forum, Chat, File di gruppo, Wiki

Pagine wiki per lo sviluppo della sceneggiatura. “Prezi narrativo” Dal 21/4 al 24/5

53 Nella Fase 1 i gruppi devono individuare il nome del gruppo (una donna “importante” vissuta nel periodo storico cui fa riferimento il corso: dalla II metà del ‘ 700 a tutto il ‘900) e del logo.

Nella Fase 2 invece sono impegnati nelle seguenti attività: scelta del capitolo da approfondire tratto dal testo Memorie discordanti30; stesura della

sceneggiatura del Digital Storytelling (DST); progettazione e realizzazione del DST.

Queste attività, così progettate e proposte rimandano a un primo obiettivo che pone gli studenti coinvolti in percorsi di I-learning, in condizione di leggere, approfondire e ragionare con i colleghi in merito agli argomenti disciplinari del singolo corso. Inoltre la struttura delle attività, degli strumenti e dei tempi suggeriti servono per sviluppare negli studenti una maggiore consapevolezza delle abilità relazionali e delle strategie operative messe in atto durante lo sviluppo di attività collaborative. In coerenza con le premesse epistemologiche e teoriche su cui si fonda il modello didattico qui presentato, queste sollecitazioni vogliono accompagnare i partecipanti a sviluppare abilità e strategie comunicative utili per vivere relazioni reticolari consapevoli, sia tra individui sia in relazione al proprio contesto di riferimento. Le attività proposte, infatti, aiutano gli studenti a riflettere sull’importanza di saper creare un clima di lavoro positivo.

Le metariflessioni che si vogliono sollecitare riguardano la capacità di vivere esperienze significative creando di un clima di lavoro positivo fondato sul modello relazionale win-win e sul lavoro di squadra: gli studenti sono continuamente portati a riflettere sia sulla percezione individuale e collettiva dei diversi stili comunicativi, sia sul ruolo delle storie e della narrazione nei processi di apprendimento.

54 La maggior parte del lavoro viene svolto a online, facendo ricerche in Rete e condividendole in piattaforma con i colleghi del proprio gruppo. Nella prima fase del lavoro, in particolare, gli studenti sono chiamati a svolgere un compito “cognitivamente semplice”, perché l’obiettivo principale è aiutarli a socializzare e a costituire la loro identità di gruppo prendendo familiarità con gli ambienti della piattaforma, in modo che quando dovranno lavorare alla seconda fase, cognitivamente più impegnativa, potranno muoversi agevolmente, padroneggiando strumenti e ambienti propri della Rete supportati dalla confidenza creatasi con i colleghi di gruppo.