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5.1. I dati emersi dal questionario

5.1.5. La relazione con gli altri

E’ stata poi esaminata attraverso domande a risposta aperta88 la qualità della relazione attesa (I somministrazione) ed effettivamente vissuta (II somministrazione) con i colleghi, i docenti e gli I-tutor.

Anche in questo caso, come descritto nel paragrafo precedente, l’analisi delle risposte ottenute nella rilevazione avvenuta nel primo caso studiato è servita come guida per lo studio dei casi successivi; pertanto anche qui verrà prima presentato l’esito ottenuto nel corso di Storia Sociale per poi approfondire e confrontare gli scenari rilevati nei corsi di Progettazione Didattica e IPASVI 2° Edizione.

RELAZIONE CON I COLLEGHI

Nel Grafico 8 sono raffigurati gli esiti relativi alla relazione attesa e realmente vissuta con i colleghi nel corso di Storia Sociale.

88Per quanto attiene lo studio delle risposte ottenute, si consideri quanto indicato nella nota 86.

170 Al termine del percorso formativo si nota un aumento delle risposte che richiamano concetti di Amicizia, Collaborazione, Personalità89

e della Positività, si nota inoltre che nella seconda somministrazione emergono concetti non presenti a inizio percorso quali Comunicazione, Difficoltà ed Emozioni.

Come si evince dal Grafico 8 il concetto Difficoltà è stato distino dal concetto Negatività in quanto nella seconda rilevazione la Difficoltà veniva vista come un ostacolo superabile, per cui come una variabile necessariamente presente nelle situazioni umane ma non un elemento di forte criticità. Il concetto di Negatività, presente peraltro solo nella prima somministrazione, è legato, invece, a sensazioni di frustrazione e disagio dovute alla convinzione che la situazione proposta avrebbe necessariamente inficiato il buon esito dell’esperienza formativa.

Questa percezione della “difficoltà” del compito richiesto, conferma uno degli elementi alla base del modello dell’I-learning, nei percorsi organizzati secondo questo modello si tende a proporre infatti compiti “esigenti”, si cerca cioè di sollecitare gli studenti a costruire e sviluppare conoscenze e competenze di livello superiore a quelle che lo studente stesso si sente pronto a raggiungere: la difficoltà del compito serve da leva per alzare il livello qualitativo dei risultati raggiunti dagli studenti.

[…]Nei percorsi di I-learning colui che apprende incontra difficoltà riferite ad ambiti comunicativi e cognitivi differenti. […] Scriviamo la parola ‘difficoltà’ in corsivo perché siamo convinti che tale termine non esprima una categoria oggettiva, ma indichi piuttosto il disagio provato da chi non padroneggia i repertori interpretativi e operativi sollecitati dalla situazione di apprendimento proposta.

Interpretando in maniera estesa il suggerimento di Bruner, riuscendo cioè a tradurre in forme accessibili e chiare sia gli obiettivi cognitivi, sia quelli

89 Il concetto di Personalità in questa sede rimanda alla dimensione personale, relativa alla

conoscenza dell’individuo come portatore di storie, esperienze e caratteristiche uniche e irripetibili.

171 emotivo-relazionali e operativi, la proposta didattica dell’I-learning facilita il conseguimenti di tali obiettivi, mantenendo alta l’asticella della qualità richiesta [Quagliata 2014, pp. 161-162].

Nel Grafico seguente è riportato l’esito rilevato nell’ambito del corso di Progettazione Didattica.

Anche in questo caso al termine del corso di rileva un incremento relativo ai concetti di Amicizia e di Positività, mentre per quanto riguarda il concetto di Collaborazione in questo caso appare diminuire al termine del corso, ritengo che questo dato possa essere meglio interpretato se confrontato con quello relativo al concetto di Motivazione e quello relativo al concetto di Riferimento: si tratta infatti di concetti che nel corso di Storia Sociale non erano emersi, ma appaiono per la prima volta in questo contesto. Dalle risposte fornite dagli studenti di questo corso infatti, nella seconda somministrazione è emersa una maggiore consapevolezza dell’altro come punto di riferimento e la relazione vissuta con i propri colleghi viene descritta come fortemente motivante. Considerando i tre dati insieme, credo che a inizio percorso gli studenti abbiano manifestato un’attesa nei confronti di una relazione “semplicemente” collaborativa immaginando di dover

172 collaborare a un progetto comune mettendo a disposizione il proprio impegno e le proprie risorse cognitive; al termine del percorso la relazione vissuta è stata probabilmente più coinvolgente del previsto, per cui i colleghi non sono stati dei “semplici collaboratori” ma punti di riferimento: si sono supportati vicendevolmente anche e soprattutto sotto il profilo motivazionale. Sembrano confermate anche le percezioni in merito agli aspetti di Negatività e Difficoltà anche se in misura minore, infatti in questo corso sembra già presente nella I somministrazione una certa consapevolezza che la Difficoltà possa essere una leva per crescere e migliorare e la percezione relativa alla Negatività risulta minore. Credo che questo dato possa essere correlato a quanto emerso nella Tabella 4: gli studenti di Progettazione Didattica risultano più “esperti” nell’ambito di esperienze formative blended, per cui si può ipotizzare che abbiano delle aspettative differenti e di livello superiore rispetto ai colleghi di Storia Sociale. Un ultimo aspetto interessante è dato dalla comparsa del concetto di Competitività, alcuni studenti manifestano infatti un certo “timore” nel dover lavorare con altre persone con le quali probabilmente si creerà una sorta di competizione, probabilmente questa percezione è legata all’esperienza comune secondo cui in genere è necessario lavorare in autonomia e raggiungere i propri risultati “da soli”. Nella II somministrazione questo concetto risulta assente in favore di aspetti maggiormente positivi come quelli sopra descritti.

Il Grafico seguente riporta invece il quadro rilevato nel corso IPASVI 2° Edizione.

173 In questo contesto si rileva una situazione in parte differente da quanto emerso nei contesti universitari: innanzitutto il concetto di Amicizia è presente solo nella I somministrazione e i concetti di Confronto e Crescita che risultano predominanti nella I Somministrazione sembrano diminuire notevolmente al termine del percorso formativo. La percezione in merito al tema della Collaborazione appare incrementata nella II Somministrazione, durante la quale emergono anche i concetti di Creatività, Comunicazione, Disponibilità, Personalità e Positività. Si può quindi immaginare che a inizio percorso i partecipanti abbiano focalizzato le loro aspettative inquadrandole nel contesto in cui sono soliti lavorare: sono colleghi tra di loro e molti lavorano per la stessa struttura ospedaliera, per cui sono abituati al confronto quotidiano e alla vicinanza amichevole che si stabilisce tra colleghi di lavoro, questo credo possa spiegare il motivo per cui nella I Somministrazione hanno incentrato le loro aspettative su queste dimensioni. Essendo anche insegnanti e formatori è normale che vedano un percorso formativo come un’occasione di crescita. Il loro essere formatori e insegnati però, come abbiamo visto anche nell’interpretazione delle precedenti domande, porta i partecipanti di questo contesto ad essere maggiormente “strutturati” nei confronti delle attività didattiche, per cui tendono a interpretare e attribuire senso ai percorsi proposti secondo schemi che sono abituati ad agire nella loro professione di insegnamento.

La dimensione legata alla relazione in termini di Comunicazione, Creatività e Disponibilità non era attesa a inizio percorso: la loro presenza nella II Somministrazione, unita al concetto di Innovazione presente solo in questo contesto sembra confermare che la proposta didattica che si ispira al modello dell’I-learning può risultare effettivamente efficace e porta con sé elementi di novità anche per coloro che sono soliti confrontarsi quotidianamente con percorsi formativi.

174 RELAZIONE CON DOCENTI E I-TUTOR

Nel Grafico 11 sono confrontate le risposte fornite in merito alla relazione attesa (I Somministrazione) e alla relazione realmente vissuta (II Somministrazione) con i docenti e gli I-tutor del corso.

Da quanto rilevato nella II somministrazione si può constatare che, nel corso di Storia Sociale, si ha un incremento, rispetto alla prima, degli item Amicizia, Collaborazione e Crescita. Al termine del percorso compare in maniera forte anche la componente legata alla Disponibilità del tutto assente negli elementi attesi dalla relazione a inizio corso. Vi è anche la comparsa, anche se in maniera miniore di espressioni che rimandano ai concetti di Emozioni e Fiducia. Anche per questo tipo di relazione gli elementi legati alla sfera della Negatività non risultano più presenti al termine del percorso.

Il Grafico seguente riporta invece la situazione rilevata nel corso di Progettazione Didattica, che come vedremo risulta parzialmente differente rispetto al caso appena illustrato.

175 Le aspettative ed esperienze vissute dagli studenti del corso triennale descrivono un quadro in parte diverso da quello rilevato per i loro colleghi più “anziani”: anche loro confermano la percezione di un incremento della dimensione legata all’Amicizia, ma la dimensione della Collaborazione appare lievemente inferiore al termine del percorso, credo che per comprendere meglio questo dato è utile considerare anche l’incremento notevole riportato per i concetti di Disponibilità, Emozioni, Positività e Riferimento: nelle pagine precedenti ho già illustrato la loro condizione di maggiore “esperienza” in percorsi formativi online e blended, per cui le loro aspettative sono probabilmente orientate in maniera differente rispetto agli studenti di Storia Sociale; è quindi possibile pensare che nei corsi cui hanno partecipato in precedenza erano già proposte attività di gruppo e collaborative, pertanto la loro aspettativa era di ritrovarsi a collaborare anche con i docenti e i tutor del corso; tale dimensione collaborativa è stata però vissuta in maniera minore in quanto, come abbiamo visto, nei percorsi di I-learning l’attenzione non è tanto sul prodotto finale ma sul processo che si sviluppa attraverso una particolare cura della dimensione relazionale. In quest’ottica allora è immaginabile che le dimensioni maggiormente legate alla relazionalità e all’emotività sono state percepite con maggiore intensità.

176 Nel Grafico seguente vengono invece riportati gli esiti rilevati nel contesto IPASVI.

Nel caso IPASVI il primo dato che risulta evidente è la diminuzione della dimensione del concetto di Amicizia al termine del percorso, ad ogni modo il notevole incremento legati ai concetti di Collaborazione, Positività e Disponibilità suggerisce che l’esperienza sia stata vissuta comunque in maniera positiva: è probabile che i partecipanti coinvolti in questo corso abbiano iniziato immaginando una situazione di “amicizia” correlata al fatto di essere a loro volta insegnanti e formatori, vivendo il percorso proposto però hanno colto meglio l’approccio didattico utilizzato e si sono percepiti maggiormente nel loro ruolo di “studenti” per cui al termine del percorso le dimensioni maggiormente apprezzate sono quelle che hanno consentito loro di svolgere i compiti richiesti e sviluppare un apprendimento significativo: hanno infatti sottolineato la disponibilità e la collaborazione da parte di docenti e di I-tutor come elementi predominanti. E’ interessante notare come nessuno a inizio percorso attendesse di essere coinvolto nella sfera “emotiva”, infatti il concetto di Emozioni compare solo nella II Somministrazione. Un ultimo elemento interessante riguarda la percezione di elementi di Difficoltà: nella I Somministrazione non si rilevano elementi di questo genere, probabilmente perché essendo tutti inseriti professionalmente nel contesto della formazione ritenevano di essere in grado di poter partecipare senza alcuna difficoltà: al termine del percorso però si rileva una seppur minima presenza

177 proprio del concetto di Difficoltà, questo suggerisce che talvolta un approccio come quello proposto dal modello dell’I-learning può sembrare a una prima descrizione una percorso “semplice” fino a che non lo si vive in prima persona: le persone coinvolte in percorsi come quelli presentati in questo lavoro si trovano a dover portare avanti “compiti” cognitivamente alti e a dover imparare a gestire le dinamiche relazionali dei gruppi di lavoro che talvolta possono risultare particolarmente “impegnative”.

Dall’esame dei dati relativi alle relazioni attese e vissute complessivamente nei diversi casi è interessante notare che nella seconda somministrazione in entrambi i contesti emergono elementi legati alla sfera delle Emozioni e della Positività, e che gli elementi di carattere prevalentemente negativo tendano a non essere più presenti.

Questa analisi sembra confermare l’efficacia in termini relazionali degli interventi formativi predisposti secondo il modello dell’I-learning.

Gli aspetti relazionali e comunicativi verranno meglio esplicitati nel paragrafo seguente in cui riporterò esempi di comunicazione tratti dagli ambienti online in cui si sono svolti i corsi qui presentati.

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