novembre 1932, che avrebbe dovuto essere l’ultima della legislatura si preannunciava estremamente complessa, poiché oltre alla discussione sulle spese annuali occorreva discutere la questione della produttività a livello nazionale, affrontare il tema della disoccupazione, stabilire l’ammontare delle tariffe ferroviarie512
.
Per quanto riguarda il bilancio l’ammontare della spesa veniva stabilito non più su scala annuale, ma su una valutazione relativa a nove mesi; il Ministro del bilancio Pietrì aveva deciso di ritornare, per ragioni di ordine amministrativo e parlamentare, al calendario dell’anno civile, modificato dalla riforma del 1929513.
Il progetto di spesa, così come stabilito, avrebbe comportato una verifica delle uscite fittizie e inferiore a quelle effettive dell’esercizio in corso, in modo particolare per i rendimenti di imposta diretti e dell’imposta sui redditi prodotti dai beni mobiliari. Inoltre le spese risultavano fortemente appesantite a seguito dell’introduzione di assicurazioni sociali, come la
511 Esattamente come in Inghilterra, anche la Francia acconsentì ad una proroga per i prestiti bancari concessi alla Germania, alcuni iniziarono a parlare di “standstill agreement”, al fine spiegare la dittatura imposta da parte del principale debitore mondiale e soprattutto il potere della Banca di Francia di condizionare lo Stato, da cui tra l’altro esigeva un nuovo atteggiamento. Ibidem. 512Cfr. Edouard Bonnerous, La République en danger, cit., pp. 100- 101. 513
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pensione agli ex combattenti di guerra. Si ritenne opportuno considerare il progetto legge esclusivamente in caso di eventuali aggiustamenti finanziari514.
Ad avviso del Ministro, il perfezionamento della percezione di certe imposte, il riassetto fiscale all’importazione e i prelievi eccezionali non qualificati come imposte, corrispondevano semplicemente ad un periodo transitorio, prima di ristabilire la prosperità economica che appariva prossima e che avrebbe permesso di accedere a tutte le risorse necessarie alla copertura di spese permanenti per il 1933515.
Se queste erano le previsioni del Governo, va pure considerato che la produzione rallentava e la disoccupazione coinvolgeva sempre di più diverse classi sociali, dall’impiegato all’operaio.
L’11 novembre 1931 i deputati della Senna avanzarono la richiesta di proroga del sussidio al domicilio per i disoccupati oltre i 180 giorni previsti e la gratuità e l’accessibilità dei farmaci a chi non avesse occupazione, anche nel caso in cui non fosse stata pagata la quota alle assicurazioni sociali516.
Nel frattempo al Parlamento veniva chiesto di deliberare la maggiorazione della contribuzione pubblica ai fondi per la disoccupazione; la soluzione prevista dal Governo consisteva nella protezione del mercato in particolare delle materie prime come il carbone, tanto che la S.F.I.O.,
514 Ibidem. 515 Ibidem. 516
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arrivò a proporre una legge atta all’interdizione di assunzioni di operai stranieri nel paese517.
Nel rispondere a Blum, il 12 novembre, Laval proclamò l’intenzione del Governo di chiedere l’urgenza al Senato per una legge atta ad istituire una cassa di prestito per i comuni. Infatti, il 4 dicembre, la Camera votò all’unanimità il progetto di legge sulla produttività nazionale.
Alla seduta del 18 dicembre erano stati sottoposti all’attenzione della Camera più ordini del giorno tra i quali la proposta dei socialisti che reclamavano l’istituzione di un sistema di assicurazione ai disoccupati coperta tramite fondi di bilancio. Laval rilasciò una dichiarazione importante: “Non chiedete al paese di commettere atti che potrebbero compromettere l’equilibrio di bilancio e aggravare la crisi”518
. La Camera alla fine rifiuta la proposta di ordine del giorno dei socialisti contro il quale Laval aveva posto la fiducia519. A seguito del dibattito sulla disoccupazione il Governo intendeva rimborsare alla Banca di Francia la perdita che aveva subito per non aver smaltito la valuta inglese al momento della svalutazione della sterlina. Perciò il 7 dicembre 1931 venne firmata una convenzione fra il governo della Banca di Francia e il Ministro delle Finanze 520.
Il giorno seguente vennero apportati, davanti all’assemblea senatoriale, aggiustamenti che resero 517 Ibidem. 518 Ibidem. 519 Ibidem. 520 Ivi, pp. 103- 104.
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possibile una modifica del testo della convenzione, senza interessare la legge; per questa ragione non era necessario che il testo tornasse all’Assemblea, nonostante Blum sostenesse il contrario. Tuttavia la promulgazione del progetto sollevò una discussione circa la costituzionalità e il Governo fu costretto a chiedere la fiducia alle Camere521.
Il 1932 iniziava con una crisi ministeriale a seguito del decesso del Ministro della Guerra Maginot, morto per avvelenamento il 7 gennaio. Inoltre, date le gravi condizioni di salute in cui riversava Briand, Laval aveva manifestato l’intenzione di assumere la direzione del Ministero degli Affari Esteri e il 12 gennaio, a seguito del rifiuto radicale di entrare a far parte del Governo, Laval presentò le sue dimissione a Doumer, che incaricò Laval o di costituire un nuovo Governo il giorno successivo522. A seguito del rifiuto radicale di prendere parte all’Esecutivo, a Pierre Laval non restò che fare affidamento sulla maggioranza che aveva già sostenuto il suo precedente ministero. A seguito dell’ulteriore rifiuto di portafogli ministeriali di Painlevé, di Paul-Boncour e di Barthou, Laval conservò per sé il Ministero degli Affari Esteri dopo sette anni di titolarità da parte di Briand e affidò quello della guerra a Tardieu523.
Martedì 19 gennaio 1932 veniva presentato ufficialmente il nuovo Esecutivo. La dichiarazione programmatica era dedicata essenzialmente a questioni di politica estera e
521 Ibidem.
522 Ivi, pp. 105- 106. 523
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Laval si limiterò a dichiarare: “La posizione francese non è così privilegiata come si pensa all’estero, lo Stato ha già dovuto correre in soccorso al mercato interno”524
.
In politica estera Laval insisteva sul carattere nazionalista delle posizioni francesi in materia di controllo degli armamenti, disarmo, sicurezza, arbitraggio e riferendosi ad un eventuale annullamento delle riparazioni e dei debiti di guerra sosteneva: “Non accetteremo in futuro soluzioni che possano sfavorire la Francia nei propri interessi essenziali e nei suoi diritti, garantiti da trattati liberamente conclusi. Non lasceremo che il diritto a ricevere riparazioni cada in prescrizione. A noi viene imposto un duplice dovere, a riguardo delle generazioni che hanno subito la guerra il compito di proibirla e di non sacrificare i nostri crediti; a riguardo alle generazioni future un dovere di prudenza e di subordinazione di tutti gli accordi rispetto ad un giusto equilibrio di produzione e di esistenza. Il Governo in tutte le negoziazioni che dovrà seguire per adattare al periodo della depressione economica alle convenzioni attinenti ai debiti di guerra continuerà ad obbedire strettamente ai principi fondamentali che il Parlamento francese ha sempre approvato”525
.
Il Presidente del Consiglio riprese la parola il 22 gennaio, dichiarando: “Il Governo non lascerà cadere in prescrizione i debiti nei confronti della Francia. Non accetteremo riduzione del volume delle riparazioni se non
524Laval sperava che la legge finanziaria venisse approvata prima delle elezioni politiche. Ivi, pp. 107- 109.
525
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a seguito di una riduzione equivalente sui nostri debiti”526.
Il 23 gennaio una magra maggioranza accorda la fiducia, a votare contro furono i radicali.
Come Ministro degli Affari Esteri Laval si trovò ad affrontare il problema della moratoria di un anno che la Germania, fortemente colpita dalla crisi economica, aveva ottenuto il 31 giugno precedente, ma i dirigenti tedeschi, senza attenderne la scadenza, ne chiesero un’altra527
.
L’8 gennaio il cancelliere tedesco Brüning informò l’ambasciatore inglese a Berlino che la Germania non avrebbe più potuto effettuare versamenti a titolo di riparazioni e che avrebbe necessitato di un’ulteriore moratoria fino al miglioramento della situazione finanziaria. A differenza dell’atteggiamento inglese e degli USA, la Francia adottò un’attitudine più severa e accusò la Germania di aver compromesso la sua situazione finanziaria con spese inopportune528.
Ad avviso del Governo francese la moratoria non avrebbe dovuto interessare le riparazioni e qualora lo avesse fatto avrebbe dovuto trattarsi di una decisione temporanea529. L’intenzione di Laval era negoziare una posizione comune con il Governo inglese, in vista della Conferenza di Losanna interamente dedicata alla questione delle riparazioni. D’altra parte il Presidente del Consiglio riuscì 526 Ibidem. 527 Ivi, 109- 110. 528 Ibidem. 529 Ibidem.
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ad ottenere dagli Stati Uniti una dilazione dei debiti francesi.
“Non è impossibile che il Reich stia intenzionalmente ostacolando il rimborso e che la conseguenziale svalutazione del marco sia fra le nostre responsabilità” Moret il gennaio 1932 al Consiglio Generale,530.
Il Ministro delle Finanze Falndin, che non era stato tempestivamente consultato circa la partecipazione della Banca di Stato al credito della Reichsbank, se non a seguito della fine delle negoziazioni, giudicò inammissibile l’esigenza della Banca di attribuire questa responsabilità allo Stato, suscitando così la protesta da parte di François de Wendel che, il 25 febbraio 1932, dichiarò: “Visto il carattere essenzialmente politico di questa operazione di rinnovo trimestrale di proroga per la restituzione di un debito e l’entità del rischio che comporta, la responsabilità non può essere assunta da nessun organo se non dallo Stato stesso”531
.
Alcuni giorni dopo, il 28 febbraio 1932, il Presidente del Consiglio André Tardieu rese ufficialmente pubblica la posizione francese al riguardo: “Lo Stato accetta i rischi di questa operazione”532
.
Il giorno successivo, a seguito di un lungo dibattito che coinvolse Tardieu, Flandin e Lebrun; anche Herriot si dichiarò favorevole al rinnovo del credito per altri tre mesi, mentre de Rothschild si preoccupava del fatto che una semplice conversazione con un capo partito non
530Cfr. A. Lacroix- Riz, La choix de la Défaire, cit. pp. 67- 70. 531 Ibidem.
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avrebbe potuto rappresentare per la Banca una garanzia sufficiente533.
Il 2 febbraio 1932 venne inaugurata a Ginevra la Conferenza sul Disarmo e Tardieu, che nel frattempo aveva assunto l’incarico di Ministro della Guerra, espose il proprio punto di vista, orientato a promuovere l’internazionalizzazione dell’aviazione civile, la messa a disposizione da parte della S.D.N. di tutti gli apparecchi militari a lungo raggio e la creazione di un esercito internazionale destinato ad intervenire contro eventuali aggressioni dotando così l’organizzazione di autorità534
. Il 12 febbraio 1932 il Governo ottenne l’adozione dalla Camera di una nuova legge elettorale. I deputati sarebbero stati eletti a scrutinio uninominale con un solo turno e l’elezione veniva garantita alla maggioranza relativa dei suffragi. Il secondo turno era previsto solo nel caso in cui non si fosse raggiunto nemmeno un quarto dei voti degli elettori535.
L’opposizione non si dimostrò d’accordo alla riforma elettorale e i radicali Malvy e Lamoureux, rispettivamente presidente della commissione finanze e rappresentante generale del bilancio diedero le proprie dimissioni536. In realtà si trattava di una manovra politica atta a rendere il Governo l’unico responsabile del ritardo della discussione per l’approvazione del bilancio e l’atteggiamento determinante venne da parte del Senato,
533
Ibidem. 534 Ibidem.
535 De Monzie fece adottare un emendamento per garantire alle donne la possibilità di essere elette e di eleggere. Ivi, pp. 110- 111.
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probabilmente principale responsabile della crisi del secondo Ministero Laval537.
Il 16 febbraio un senatore della sinistra democratica chiese l’iscrizione immediata nell’ordine del giorno dell’Alta Assemblea di un’inchiesta sulla politica generale del Governo; invano Laval pretese il rinvio giustificandosi con l’impegno francese alla Conferenza sul Disarmo. Socialisti, sinistra democratica e radicale e radicali votano contro il Governo che venne messo in crisi con 157 voti contro 134538.
Dopo l’ennesimo tentativo fallito di un Governo con Painlevé, il Presidente Doumer attribuì a Tardieu il compito di formare un Esecutivo; rapidamente si fece appello solo a gruppi della maggioranza e l’unica novità consisteva nella creazione di un Ministero della Difesa Nazionale al posto dei tre che tradizionalmente amministravano questo settore539.
Il 23 febbraio 1932 il nuovo Esecutivo venne presentato alle Camere. In polita estera Tardieu manifestò di agire in continuità rispetto al Governo precedente, mentre per quanto riguardava la situazione interna del paese era necessario approvare il bilancio. Il Governo ottenne 309 voti contro 262540.
537
Ibidem. 538 Ibidem.
539 l’opinione pubblica iniziava ad essere piuttosto critica nei confronti di questi Gabinetti che cadevano e si ricostruivano senza giustificazione corretta e senza competenze particolari e per la maggior parte non disponevano nemmeno di una reale approvazione al Parlamento, gli stessi uomini scambiavano fra loro i vari portafogli ministeriali. Ivi, pp. 111- 112.
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